Fedi (Prc La Spezia) “Locci ritiri quanto affermato, nessun militante di Rifondazione nella sua lista populista, xenofoba e parafascista”

5 maggio 2022, by  
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“Rossi e neri tutti uguali, che siamo in un film di Alberto Sordi?” gridava il giovane Nanni Moretti in un suo celebre film di molti anni fa. Ci ritornano alla mente queste profetiche parole dopo lo sconcerto causato dalle assurde affermazioni di tal Paolo Locci, candidato a sindaco di Spezia per la sua lista piena di deliri no vax, no green pass, xenofobi e qualunquisti, il quale si è permesso di dichiarare che il suo è un movimento di cittadini che va da Casapound a Rifondazione Comunista”.

Parole “da bar” che lascerebbero il tempo che trovano, ma che sono talmente gravi da meritare una risposta decisa e chiarificatrice: diciamo subito che il signor Locci non è autorizzato a nominare a caso il partito di Rifondazione Comunista, né soprattutto può accostarlo ad organizzazioni di destra o addirittura di ispirazioni neofasciste.
Questa superficialità denota, oltre ad una palese incompetenza politica, la perfetta qualificazione populista della sua lista elettorale, che mescola tutto con il già logoro slogan “nè di destra nè di sinistra”. 
Pertanto, nello smentire categoricamente che un solo iscritto a Rifondazione sia presente nel suo schieramentoinvitiamo il signor Locci a ritirare pubblicamente quanto affermato, altrimenti saremo costretti a valutare anche vie legali nei confronti suoi e del suo movimento.
Come noto Rifondazione Comunista parteciperà alle elezioni comunali spezzine al sostegno di Piera Sommovigo Sindaca, assieme alla lista Spezia Bene Comune guidata dall’avvocato Massimo Lombardi, figlio dello storico segretario comunista Aldo, nonché ex segretario provinciale e dirigente regionale e nazionale del Prc.
Uno schieramento politico talmente distante da quello millantato dal signor Locci che non varrebbe nemmeno la pena sottolinearlo, se non fosse che disinformazione e fake news continuano incessantemente ad alimentare il brodo culturale sul quale neofascisti e populisti hanno costruito negli ultimi anni le loro “fortune” politiche, confondendo l’elettorato con corbellerie a getto continuo propagate dai canali social.
I comunisti non ci stanno ad essere tirati per la giacchetta in questo vergognoso teatrino mediatico.
Veruschka Fedi, 
segretaria provinciale Prc La Spezia

Comunali 2022, Rifondazione con Spezia Bene Comune per Piera Sommovigo sindaca: “Porre fine al monopolio Toti-Peracchini”

10 aprile 2022, by  
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Dopo cinque anni di governo Toti-Peracchini la città della Spezia ha bisogno di voltare pagina una volta per tutte. Per questo Rifondazione Comunista sosterrà Spezia Bene Comune alle elezioni comunali del prossimo 12 giugno per Piera Sommovigo sindaca. Una candidata civica, senza alcuna bandiera di partito, già apprezzata professionista nelle questioni ambientali della nostra provincia, prima fra tutte la lotta contro il biodigestore di Saliceti voluto da Toti e Giampedrone. Una donna capace di unire la coalizione sui valori imprescindibili della sinistra: lavoro, difesa dell’ambiente, cultura  e diritti sociali, sanità e trasporto assolutamente pubblici. 
 
La sanità è da anni in pieno collasso, mentre la città non ha alcun dibattito aperto e democratico sugli spazi da sviluppare, a partire dal nodo centrale delle aree militari fino ad arrivare a Borgo Baceo, zona su cui la giunta Peracchini intende mettere le mani ampliando le volumetrie di cemento a dispetto della richiesta di verde dei cittadini. Inoltre il mondo del lavoro è spaventosamente in pericolo, dai precari dei delivery che riempiono le strade cittadine senza alcuna protezione salariale e sicurezza per la propria vita, allo scandalo dei lavoratori sfruttati nella cantieristica navale, problema emerso da inchieste giudiziarie e giornalistiche degli ultimi anni. 

L’impatto sociale ed economico di due anni di emergenza sanitaria ha approfondito ed allargato il solco tra le persone più vulnerabili ed emarginate, favorendo solo i già facoltosi. Il nostro sistema economico si è trovato impreparato a tutelare i diritti di quei lavoratori e lavoratrici precarie, stagionali, pendolari e del terzo settore. Spezia non è stata da meno, con una sistema ospedaliero già al collasso in pre-pandemia che è riuscito a sopperire alle gravissime mancanze organizzative della gestione sanitaria regionale di Toti e Peracchini solo grazie all’impegno degli operatori medico assistenziali, il cui ringraziamento è stato il licenziamento dei 154 OSS di questi giorni. 

La drammaticità delle conseguenze sociali ed economiche di questi due anni di pandemia sono evidenziate dagli oltre mille pasti al giorno forniti della Caritas, allo sblocco degli sfratti che interessa decine e decine di famiglie nei prossimi giorni e mesi. Per questo non si può lasciare al solo, lodevole, volontariato il disagio sociale ed economico che interessa fasce di popolazione sempre più ampie. Da anni le politiche sociali sono attuate senza una reale conoscenza dei fenomeni, senza una valutazione delle risorse attivabili e senza un’effettiva misurazione degli esiti degli interventi. Diventa necessario investire nella conoscenza dei fenomeni per realizzare interventi adeguati.

Questi e molti altri temi sono stati sviluppati e promossi in cinque anni di consiglio comunale dal gruppo consiliare Spezia Bene Comune guidato da Massimo Lombardi, già segretario provinciale di Rifondazione e attuale membro della segreteria guidata da Veruschka Fedi.
 
Il ruolo di Massimo è stato un raccordo prezioso tra le istanze del partito (prime tra tutti la pace e del fermo no al riarmo mondiale, emerso in questi ultimi drammatici giorni di conflitto russo-ucraino) e quelle della cittadinanza attiva di sinistra che ha fatto da piattaforma alla formazione presentatasi alle comunali del 2017 con Lombardi candidato sindaco: la lista Spezia Bene Comune sarà dunque composta da un giusto mix di candidati civici e di partito.
 
In un momento così drammatico è quanto mai necessaria la difesa dei beni comuni, dei territori e dei diritti di tutte e tutti. Noi ci saremo.
 
Rifondazione Comunista, 
federazione provinciale della Spezia
 
Spezia Bene Comune

Comunali Spezia, “Scegliere un candidato civico e un perimetro dell’alleanza chiaro. Assurdo voler battere Peracchini assieme a pezzi di centrodestra”

11 febbraio 2022, by  
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Dopo cinque anni di amministrazione di centrodestra, Spezia ha bisogno di una proposta alternativa che rimetta al centro i bisogni reali delle persone in un’ottica di sostenibilità, inclusività e solidarietà, aspetti sui quali è ormai evidente il fallimento dell’amministrazione Peracchini.
Poco e male è stato fatto per contrastare l’esclusione sociale le crescenti disuguaglianze. Ne è la dimostrazione la superficialità con la quale è stato affrontato un problema centrale come quello del diritto alla casa e all’abitare, mentre sono stati nulli gli interventi volti a migliorare la socialità e la qualità delle vita nei quartieri della città, ormai sempre più dimenticati e abbandonati a loro stessi. Per non dimenticare i temi del lavoro e della sanità, che sono in condizioni molto più deficitarie rispetto a cinque anni fa.
Su queste basi, l’obiettivo comune di sconfiggere Peracchini e tutto il fronte di centrodestra che lo ha sostenuto nel 2017, da Toti a Forza Italia, dalla Lega a Fratelli d’Italia, non è di certo in discussione. 
I problemi veri e, non di poco contro, emergono subito dopo. Parliamo del tema fondamentale del perimetro dell’alleanza (e quindi inevitabilmente del programma che ne può scaturire) e del nome di un candidato sindaco che riesca ad unirla. Ciò è causa di quello stallo che nel centrosinistra si trascina da mesi e che, in maniera o nell’altra, deve essere sbloccato al più presto.
Sul primo punto ci siamo da sempre espressi a favore di un’alleanza che riesca a coalizzare tutto il centrosinistra spezzino per sconfiggere le destre. Ma questa formazione ha pure l’obbligo di stare molto attenta ad imbarcare componenti che poco o nulla hanno a che fare con la propria sensibilità politica. Da molto tempo le forze riformiste stanno esponendo idee, sia a livello nazionale che locale, sempre più affini all’altra parte della barricata, quella che il centrosinistra intenderebbe sconfiggere. Ovvio che ci troviamo in un cortocircuito che ha del paradossale.
Siamo stati facili profeti nei mesi scorsi. Il tormentone regionale di questi ultimi giorni, scatenatosi dopo l’elezione del presidente della Repubblica, e che profila un veloce avvicinamento di Toti a Renzi, ne è la prova più lampante. Ci chiediamo, dunque, a che pro varrebbe lo sforzo comune per sconfiggere il centrodestra, se per vincere bisogna inglobarne una parte. Tanto varrebbe sostenere direttamente Peracchini. 
Ci auguriamo che il Partito Democratico si risolva al più presto sulla proposta di un candidato civico unitario che possa essere valutato assieme ai nomi già in campo da settimane. Per questo escludiamo l’ipotesi delle primarie, capaci solo di creare forti dissidi interni e di  escludere, di fatto, il necessario confronto con tutti gli alleati.
Un confronto che invece va allargato a tutte quelle realtà che da anni si occupano delle varie problematiche della città e con le quali Rifondazione intende continuare il proficuo dialogo intrapreso in questi anni.
 
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Comunali Spezia, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, Linea Condivisa: “Si riapra il confronto nel perimetro della coalizione”

27 dicembre 2021, by  
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Si riprenda un confronto serio e trasparente, che non lasci spazio a ricostruzioni fantasiose e tenendo fermo il perimetro della coalizione”.
Così Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, Linea Condivisa intervengono in un comunicato congiunto sulla candidatura a sindaco della Spezia:
Dopo la vicenda della candidatura Nardini, persona stimabilissima, realistica solo nelle intenzioni di chi l’ha proposta, chiediamo al Partito Democratico di ripartire con un confronto programmatico sui temi del lavoro, dell’ambiente, dello sviluppo, del sociale che definiranno il futuro del nostro territorio e sui criteri per definire una candidatura autorevole, competente e vincente per contendere il governo della città alla destra.
Un confronto che si svolga al tavolo di una coalizione sul modello delle ultime elezioni regionali, evitando accozzaglie, caminetti e falsi civismi. Un dibattito trasparente che eviti di alimentare narrazioni che non corrispondono alla realtà dei fatti e dietrologie da social. Siamo certi che debba prevalere uno spirito costruttivo per il bene del centrosinistra spezzino ma, soprattutto, per quello di una città che deve voltare pagina dopo il disastroso governo della destra.”
Rifondazione Comunista La Spezia
Sinistra Italiana La Spezia
Linea Condivisa La Spezia

Elezioni comunali, Prc La Spezia: “Basta con la girandola dei nomi”

1 marzo 2017, by  
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Con l’avvicinarsi delle elezioni comunali il dibattito tra le forze politiche cittadine si fa serrato e si moltiplicano appelli e prese di posizione che arricchiscono il confronto ma provocano anche, in taluni casi, confusione e disorientamento.

La nostra opinione è che occorra mantenere ben saldi alcuni punti fermi che, peraltro, sono sempre stati sostenuti dalle nostre delegazioni in tutte le sedi di confronto alle quali Rifondazione Comunista ha partecipato.

Non siamo interessati a proposte di riedizioni comunque mascherate del centrosinistra.

Questa esperienza è per noi finita: in campo nazionale con la nascita del Pd ed in quello locale con la scelta che abbiamo compiuto alcuni anni fa di collocarci all’opposizione della giunta Federici.

L’orizzonte al quale guardiamo è quello che le forze sociali e politiche della sinistra stanno costruendo in molte città, a partire dall’esperienza della giunta De Magistris a Napoli.

Nei giorni scorsi alcune formazioni politiche, con le quali condividiamo l’auspicio di una presenza unitaria della sinistra alle prossime elezioni, hanno assunto autonomamente posizioni pubbliche a sostegno di possibili candidati alla carica di sindaco della città.

Si tratta, naturalmente, di prese di posizione più che legittime, osserviamo solo che abbiamo appreso dalla stampa come, nel giro di poche ore, si è passati dalla proposta di un possibile candidato al sostegno ad un altro.

Non ci interessa partecipare alla lotteria del candidato “usa e getta”: va da sé che il candidato che la sinistra proporrà dovrà ben raffigurare i caratteri di radicale alternativa politica, sociale e programmatica che intendiamo portare avanti.

Noi proponiamo che le forze politiche e sociali della sinistra cittadina partecipino alle prossime elezioni comunali con una proposta unitaria e agiremo affinché tutte le diverse articolazioni della sinistra possano ritrovarsi in un progetto che siamo comunque intenzionati a portare avanti.


Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

“Il centrosinistra appartiene al passato. Pronti per l’unione di tutte le forze della sinistra”

13 febbraio 2017, by  
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Si moltiplicano in questi giorni appelli e prese di posizione da parte di forze politiche della sinistra e di esponenti del mondo democratico e progressista della città. Riteniamo che sia necessario da parte di tutti chiarezza e trasparenza delle opinioni e delle proposte e per questa ragione vogliamo esprimere ancora una volta il nostro punto di vista. Ci pare per esempio superata dai fatti la proposta, da più parti proveniente, di ricostruire il centrosinistra.

Per quanto ci riguarda, la stagione del centrosinistra appartiene al passato essendo stata di fatto distrutta dalle politiche nazionali e locali del Pd e dall’operato della stessa giunta Federici. Da alcuni mesi abbiamo aperto un confronto serrato e positivo con larga parte delle forze politiche della sinistra cittadina, come Sinistra Italiana e Possibile, e con aggregazioni e singoli che arricchiscono la discussione a partire dalle loro esperienze nel campo del civismo democratico e dell’ambientalismo. Oltre che al nostro contributo sul piano dell’elaborazione della proposta politica e programmatica, portiamo in questo confronto anche alcuni spunti che sono per noi irrinunciabili e cioè la e che sia nel contempo alternativa al Partito Democratico.

Intendiamo rivolgere un appello ai compagni del Pci: il richiamo all’unità dei comunisti non può apparire che strumentale se si continua a pensare al Pd come ad un possibile alleato. Il nostro auspicio è che anche il Pci contribuisca al confronto in corso nella sinistra cittadina e scelga la via dell’alternativa al Pd evitando di compiere scelte di rottura dell’unità della sinistra che si sta realizzando.

Il nostro atteggiamento in questa discussione è ispirato da una sincera volontà unitaria ed ha l’intento di partecipare alle prossime elezioni comunali con una proposta di governo della città che risponda alle necessità di tutti in termini di lavoro, tutela dell’ambiente, difesa dei diritti, onestà, trasparenza della cosa pubblica e partecipazione democratica dei cittadini alla costruzione della politica amministrativa.

Rifondazione Comunista La Spezia

Elezioni comunali Santo Stefano, Bramanti: “Siamo in fase esplorativa, nessuna decisione ancora presa in un senso o nell’altro”

20 febbraio 2016, by  
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In merito agli articoli apparsi oggi sulla stampa locale (peraltro contraddittori fra loro) riguardo le presunte già concluse alleanze elettorali nel comune di Santo Stefano Magra, in qualità di responsabile Enti Locali della federazione spezzina del Prc ritengo opportuno precisare:

1) Rifondazione sta lavorando da mesi a livello provinciale con le altre forze di sinistra e sicuramente vi è più che mai da parte nostra la volontà di esplorare possibili alternative alla totale egemonia del Pd e alle sue nefaste conseguenze anche sul nostro territorio;

2) siamo impegnati come partito in un confronto serrato e stimolante, volto a ritrovare unità con Sel, Pcdi e  Possibile, ma anche con movimenti, associazioni, cittadini e con quanti oggi si  sentono decisamente in contrasto col sistema liberista, una forte unità politica, programmatica e soprattutto di valori ideali: diritti del lavoro, difesa della Costituzione e democrazia partecipata, vergognosamente calpestati dal governo Renzi;

3) l’obbiettivo strategico, sia a livello nazionale che locale, è una sinistra plurale sul modello europeo, che non sia un cartello elettorale come in passato, né un partito unico con al suo interno mille correnti simile al Pd.

Ciò detto anche su Santo Stefano si sta lavorando in questa prospettiva. 

Ma è doveroso precisare che, al momento, la fase è esclusivamente esplorativa e come tale va valutata, ma soprattutto non può prescindere da una visuale allargata a tutti i comuni della provincia.

In ultimo desidero esprimere un riconoscimento positivo al lavoro svolto in questi anni nell’amministrazione comunale dal nostro compagno Gennaro Giobbe, in particolare sul divieto di costruzione nella fascia pedecollinare, sulla messa in sicurezza dei siti scolastici, sulla realizzazione di alloggi di edilizia economica e popolare e sulla realizzazione di venti posti di lavoro nell’ambito della raccolta differenziata.

 

Chiara Bramanti, 

responsabile provinciale Enti Locali 

Rifondazione Comunista La Spezia

“Gianello e il Psi guardino in casa propria. La nostra linea la decidiamo noi”

5 febbraio 2016, by  
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Le affermazioni del segretario del Psi Giacomo Gianello riguardo alla nostra strategia politica sulle prossime elezioni comunali appaiono decisamente fuori luogo.  
 
Ci domandiamo quale sia il senso di tali parole, se non quello di tentare di destabilizzare il mondo della sinistra spezzina, che sta cercando di cementare la sua unità dopo quanto di positivo ha fatto intravedere alle regionali di un anno fa. Gianello, dunque, guardi in casa propria e non si permetta di indicare la linea di Rifondazione, o dare giudizi su quanto abbiamo fatto e faremo sul territorio provinciale.  Il nostro partito rende conto solamente ai suoi iscritti e al suo elettorato e non accetta da nessuno simili gratuiti attacchi a mezzo stampa.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Spezia, a sinistra nasce un fiorellino

16 novembre 2015, by  
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Mattinata con #Possibile alla galleria Il Gabbiano, presenti esponenti delle forze della sinistra spezzina. Obbiettivo una casa unica in corsa alle comunali 2017

 

Oggi nasce un fiorellino“. Delicata e bucolica l’immagine suscitata stamattina alla galleria Il Gabbiano da Massimo Lombardi, segretario provinciale di Rifondazione, per salutare il primo tassello di una nuova forza di sinistra pronta a farsi spazio, con credibilità e ambizione, nel contesto locale. Una creatura di cui si è dibattuto nell’ambito di un incontro convocato da La Spezia #Possibile, movimento fondato da Pippo Civati, in vista degli stati generali in programma a Napoli il 21 novembre, occasione che vedrà l’associazione trasformarsi in soggetto politico. In via Ricciardi, dopo un confronto sui documenti che saranno approfonditi e votati nel corso dell’evento partenopeo, si è alzato il sipario su un’intensa tavola rotonda con i rappresentanti della sinistra spezzina. Per parlare, appunto, del fiorellino. In ottica nazionale, va bene, ma soprattutto guardando alle scadenze elettorali – particolarmente ghiotta la deadline delle comunali spezzine 2017 -, alle esigenze e alle spinte del territorio.

Ci vuole una casa comune nella quale le sigle di appartenenza diventino un retaggio. Costruirla è una necessità“, ha aperto le danze William Domenichini, già responsabile ambiente provinciale di Rifondazione e in corsa nel 2014 alle comunali di Follo con la lista Partecipi e Solidali, esempio lampante di mini laboratorio della sinistra alternativo a Pd e centrodestra. “Un’unità – ha sottolineato Domenichini – che va trovata a partire da battaglie come quella contro il piano casa di Toti, naturale sviluppo dell’azione di Burlando“.Non poteva mancare l’ex segretario della Cgil spezzina Lorenzo Cimino, uno dei nomi forti di #Possibile. “Dobbiamo andare verso un vero civismo e riprendere spazio in questa città – ha detto -. E siamo chiamati a creare un soggetto politico credibile elettoralmente, deciso ad andare oltre il 4-5% del classico voto di testimonianza. Spogliamoci dagli spillini dei partiti e torniamo ad ascoltare la gente, quali priorità e problemi ha. Per creare una sinistra alternativa che potrebbe piacere anche al mondo moderato, perché nemmeno questo si riconosce nel Pd di Renzi. D’altronde in Italia il centrosinistra non c’è più: ci sono la destra e il centrodestra“.Bene la credibilità elettorale, la concretezza ma guai all’ansia da prestazione. Lo ha sottolineato l’altro “possibilista” Michele Fiore, che con Cimino, fino a qualche settimana fa, ha battuto la provincia promuovendo i sette referendum del movimento di Civati. Fiore ha messo in chiaro la sua idea del rapporto con il Partito democratico, dov’era di casa (ma gli ultimi tempi restava sul pianerottolo) fino a qualche mese fa: “Non facciamoci trascinare nel congresso permanente del Pd spezzino. Non facciamoci tirare per la giacchetta ora da chi fa capo alla Paita, che ci attacca di continuo, né da chi sta con Orlando, un gruppo che magari ci vorrebbe in coalizione per darsi una parvenza di sinistra. No a coalizioncine accettate solo per guadagnare qualche carega, né a sterili sommatorie. Sì a un contenitore che parli dei problemi della città“.

C’era anche Pierluigi Sommovigo, ancora ringalluzzito dall’approvazione della mozione anti piano casa in consiglio comunale alla Spezia, di cui è stato coriaceo fautore. E Gipo ha parlato dalla posizione un po’ sui generis, per l’ambiente, di uomo di maggioranza. Tale è l’esponente PCdI in consiglio comunale alla Spezia, “dove esprimiamo anche il vice sindaco“, ha rimarcato, con riferimento a Cristiano Ruggia. “Noi siamo disponibilissimi a un confronto per dare vita a un’idea politica che voglia risolvere i problemi concreti delle persone, a partire dal dramma di chi è senza lavoro. Ci siamo, sì, ma è importante non perdere la propria identità“, ha chiarito, prima di passare la parola al menzionato Lombardi.

L’avvocato ultras è parso molto più pronto al grande salto rispetto a Gipo Sommovigo. Donata a tutti la figura del “fiorellino”, ha assicurato senza mezzi termini: “Rifondazione ci sta! Oggi è stato gettato un seme importante per il rilancio. C’è un 50% di elettorato sfiduciato, dobbiamo riconquistarlo, su tanti temi. In questa città sono state fatte, da pochi, scelte disastrose. Invito le forze di sinistra che sostengono la giunta Federici a non farlo più“. Tanto per solleticare l’amico e compagno comunista da cui ha raccolto il microfono. “Non perdiamoci sulle cose nazionali – ha concluso -, diamoci da fare qui. Contaminiamoci e non separiamoci ai primi conflitti“.

Ha timbrato il cartellino alla tavola rotonda gauchista un altro avvocato, Andrea Ornati, coordinatore provinciale Sel e consigliere d’opposizione a Lerici con la lista Cambiamo in Comune, ulteriore esempio di buon successo di una creatura civica che guarda saldamente a sinistra. “Il successo di Cambiamo in Comune e di esperienze simili come quelle di Arcola, Follo, in parte Ameglia – ha dichiarato -, sta nel fatto che si è detto basta ad aste al ribasso. Un primo tassello, fondamentale. Certo, c’è anche da fare mea culpa. Noi a Sarzana, finché non è stata cacciata l’assessore Giulia Chiatti, sostenevamo Cavarra, forse il peggiore decisionista Pd della provincia”. Un invito dall’ex presidente del consiglio comunale lericino: “Pensiamo a noi, lasciamo stare il Pd: è l’ultimo dei problemi“.

Nei giorni scorsi il segretario regionale dell’Italia dei valori, lo spezzino Paolo Carbonaro, aveva dichiarato che il partito, essendo interessato a coalizioni con il Pd, non avrebbe preso parte al meeting di #Possibile alla galleria Il Gabbiano. Detto fatto, a metà mattinata si è presentato in via Ricciardi l’esponente Idv Aldo Sebastiani. “Guardiamo con interesse a questo progetto unitario di sinistra per la nostra città – ha assicurato -. Molta gente vota Cinque stelle per non votare in Pd, anche nella mia famiglia! Lavoriamo per dare a queste persona una forza di sinistra credibile. Siamo in sintonia. Possiamo andare avanti insieme, costi quel che costi“.

Pollice all’insù per il segretario Cgil Matteo Bellegoni: “C’è un bisogno assoluto di sinistra. Non è per niente semplice portare avanti certe battaglie per il lavoro senza un riferimento politico. Il Pd ha perso quella strada verso un ‘nuovo umanesimo’ auspicata da Alfredo Reichlin. Una strada inattuata, ma ancora di fortissima attualità“.

Desideroso di veder nascere una casa comune anche il coordinatore comunale spezzino di Sel, Emiliano Ceretti: “Di qui a Natale – ha detto – dobbiamo iniziare con il dibattito in vista delle elezioni comunali del 2017. Diamoci da fare per il bene della nostra città“.

Special guest della mattinata, Luca Pastorino, deputato di #Possibile, nonché sindaco di Bogliasco e candidato alla presidenza regionale per Rete a Sinistra lo scorso maggio. Scagliate due battute al vetriolo alla Paita e impostata una curiosa posizione da fenicottero – in piedi, con un ginocchio sulla sedia, per farsi sentire meglio dall’uditorio raccolto nella lunga sala – ha messo in guardia: “Alla Spezia c’è tutto il tempo per non commettere gli errori del passato. Ora bisogna procedere in modo naturale, togliendosi dalla testa l’idea della sommatoria di partiti e forze politiche. Un concetto tanto amato dai media, ai quali piace vedere ammucchiate di gente magari un po’ cotta. Lavoriamo dal basso, e facciamolo sul serio, altrimenti la gente di dice ‘ciao’. Banchetti, gruppi tematici. Torniamo in piazza, lungo le banchine, fuori da Fincantieri. Elaboriamo una proposta utile, abbracciamo i problemi, per conoscerli. E ricordiamoci – ha chiuso – che il tempo della mediazione è finito“.

Appuntamento a breve, quindi, per vedere se i petali del fiorellino sono gagliardi, e se lo stelo regge.

www.cittadellaspezia.it

Comunali Portovenere: domani alle 21 alle Grazie presentazione della lista “Comunità” a sostegno del candidato a sindaco della Sinistra Corrado Giudici

 

Domani sera, martedì 14 maggio alle ore 21, presso la sala dell’ex convento degli Olivetani delle Grazie, si terrà la presentazione pubblica della lista e dei candidati di Comunità, la lista della Sinistra di Portovonere per le elezioni comunali del 26 e 27 maggio prossimi.

A sostegno del candidato sindaco Corrado Giudici, figlio del grande poeta di origini graziotte Giovanni, ci saranno i candidati consiglieri Saul Carassale, Franco Petacco, Fabio Carassale, Vincenzo Rosa, Alfredo Bruni e Massimo Lombardi.


Nel corso della serata verranno esposti i principali punti del programma elettorale di Comunità: un programma all’insegna dell’ambiente, della salvaguardia del territorio, del no al cemento e del si al turismo ecocompatibile, principi essenziali per uno dei paesaggi più belli del Mediterraneo qual è da sempre il territorio di Portovenere.

 

Elezioni Amministrative 2013

Comune di Porto Venere

 

Lista Civica “Comunità” Programma Elettorale

  1. TUTELA E SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO

Il nostro comune è piccolo visto dal punto di vista della popolazione, ancor di più se si considera la popolazione effettivamente residente, ma estremamente grande ed importante in relazione al territorio.

Gran parte dell’area che occupa è parco regionale ed il capoluogo è patrimonio dell’umanità.

Queste caratteristiche comportano una forte pressione speculativa, che aumenterà ed andrà fronteggiata in vista delle annunciate dismissioni da parte del demanio militare.

Noi non abbiamo particolari obiezioni al ripristino di immobili già destinati ad alloggio del personale civile e militare, purché tali interventi non comportino accorpamenti e accrescimenti di cubature da una parte e non compromettano il patrimonio floro-faunistico (dove di un immobile rimane l’impiantito e qualche traccia di parete non è il caso di parlare di ristrutturazione) dall’altra.

In quest’ambito consideriamo con favore, dopo una opportuna fase di approfondimento ed articolazione, l’idea – progetto di “albergo diffuso”, su cui si insiste da diverse parti.

Diverso invece il nostro atteggiamento riguardo a “cubature” che avevano diversa destinazione (cisterne, magazzini interrati, ecc.) e strutture fortificate di carattere prettamente bellico: in questo caso siamo contrari in linea di principio a qualsiasi tipo di intervento che non sia di bonifica per un eventuale utilizzo turistico culturale (gli isolati casi particolari potranno sempre esistere, ma andranno trattati singolarmente come tali e comunque in termini restrittivi).

Un altro aspetto relativo alla tutela e salvaguardia del territorio a l’accertamento della parte collinare con particolare attenzione alla situazione dei fossi e del sistema di drenaggio delle acque piovane. I ripetuti fenomeni alluvionali denunciano una situazione di criticità, e suggeriscono l’avvio di un attento monitoraggio volto a definire gli interventi da effettuare. Non si tratta tanto di avviare costosi interventi di regimentazione delle acque (interventi passati in altre zone d’Italia hanno spesso peggiorato il male cui si voleva rimediare) ma di individuare opere e manufatti che hanno cambiato e compromesso l’antico sistema di drenaggio, cercando di ripristinare lo status quo antes.

  1. CEMENTIFICAZIONE ZERO

Se prima ci siamo riferiti alle zone di maggior pregio, qui ci vogliamo riferire alla generalità del territorio comunale: vista l’assenza di spinta demografica siamo contrari all’utilizzo di ulteriore territorio per la costruzione di nuove case.

Questo vale sia per l’edilizia libera che per quella “popolare”, che in molti casi, col senno di poi, non è risultata per nulla tale.

Per risolvere eventuali situazioni di difficoltà si dovrà in primo luogo fare uno screening della situazione delle case comunali, verificando la sussistenza delle condizioni che avevano determinato l’assegnazione, in secondo luogo si dovranno individuare tutti i possibili interventi di recupero di patrimonio edilizio esistente, con mantenimento delle tipologie architettoniche, facilitando ed incentivando l’avvio degli interventi stessi (naturalmente in presenza di una domanda effettiva ed accertata).

Ribadiamo: il principio è che dove non c’erano e non ci sono case, non se ne costruiscono.

Con riferimento all’esistente di recente edificazione, talvolta slegato dal tessuto urbano storico dei tre paesi, si porrà particolare attenzione agli interventi necessari alla ricostruzione del tessuto stesso.

  1. TURISMO ECOCOMPATIBILE ED EDUCAZIONE AMBIENTALE

Il nostro territorio presenta caratteristiche ambientali di pregio, così come tracce storiche e culturali di sicuro interesse, che mal si prestano ad un turismo di massa, che oltretutto ci vedrebbero perdenti in termini di “economicità” rispetto ad altre zone italiane ed estere. Incentivare le forme di turismo rispettose e compatibili con queste caratteristiche, così come responsabilizzare ed educare i cittadini in merito al corretto sviluppo è fondamentale per coniugare vivibilità del territorio e ricadute economiche.

In primi s è determinate che la cittadinanza stessa, in special modo gli amministratori, gli operatori economici e turistici, siano consapevoli di cosa è, e di quel che può offrire il loro territorio fin nei minimi dettagli, così come sia ben noto quel che potrebbe nuocere all’equilibrio naturalistico e sociale dello stesso. Il parco regionale può prevedere tra i suoi progetti studi, analisi e formazione specifica, coordinando i vari livelli di educazione (scuola, operatori, cittadini, turisti) trasformando le generiche, spesso ignorate, norme di “buona condotta” in una condivisa aspirazione alla qualità ambientale.

Un territorio integro, rispettato e bello sarà sempre desiderato da turisti ed apprezzato quotidianamente da chi vi vive.

Le possibilità pratiche spaziano dal “vero” turismo nautico (porticcioli dedicati al transito, magari con tariffe variabili in base alla stagione, eventi sportivi velici) con particolare attenzione alle imbarcazioni tradizionali (nicchia che vanta numerosi appassionati, e che avrebbe nel nostro territorio anche possibilità occupazionali legate all’artigianato navale e alla lavorazione del legno) al trekking semplice e specializzato (ripristinare la rete dei sentieri di Palmaria, Muzzerone e Castellana, sopratutto di quelli illegalmente resi impercorribili, completare la segnaletica sentieristica, estendere la palestra di roccia, interfacciarsi meglio ai percorsi e alle attività organizzate dai limitrofi territori di 5 terre e La Spezia, sfruttare i beni demaniali militari, anche non restaurati, come “percorso storico” e non solo come potenziali strutture ricettive), dalla “semplice” balneazione estiva (vanno garantite spiagge libere di buon livello, e ottimizzare la fruizione estiva “non invasiva”, via vaporetto o autobus, quest’ultimo da dirottare finalmente anche nei pressi della stazione FS della Spezia e da estendere per tutta la serata) al turismo subacqueo, che può protrarsi fuori stagione e può creare sul territorio attività professionali remunerative di diving, per il quale, oltre alla bellezza preservata dei fondali di cui incentivare la difesa, si potrebbero immaginare “affondamenti” di relitti particolari, ed infine dal soggiorno invernale per anziani (il nostro clima risulta comunque sempre preferibile ad altre zone del nord Italia, si possono immaginare proposte specifiche) alla corretta gestione del crescente turismo crocieristico. Per quest’ultimo una seria attività di “proposta” ai tour operator (con ottimizzazione delle proposte in base al target della crociera stessa) ed una veloce ma non dannosa risposta alle esigenze logistiche (spesso uniformate dal mercato stesso) delle compagnie dovranno sostituirsi ad un grossolano desiderio di “accalappiamento” della totalità dei visitatori ospitati sulla nave (cosa, peraltro, inimmaginabile).

In linea di principio si dovrà lavorare per un allungamento della stagione turistica, privilegiando un costante e qualificato flusso a dispetto di “picchi” di affluenze in occasioni di eventi particolari che comportano disagi (per tutti) che spesso vanificano le ricadute economiche (di alcuni).

  1. RIORDINO DEGLI ORMEGGI E RIQUALIFICAZIONE DELLE SPIAGGE SU TUTTO IL TERRITORIO

Le nostre baie e i nostri litorali, quando liberi da vincoli “sovraordinati” del tipo militare o industriale, sono stati nel recente passato oggetto di interventi fortemente invasivi relativamente alla creazione di strutture d’ormeggio delle imbarcazioni destinate sia ad attività economiche, sia ad associazioni pseudo-sportive, sia per le necessità dei residenti stessi; l’invasività di detti interventi, purtroppo, non è solo quella paesaggistica/ambientale, ma anche quella meno direttamente riscontrabile dovuta all’impatto insediativo (congestionamento della viabilità e parcheggi, carico supplementare di rifiuti da smaltire, degrado di molte aree del territorio destinate “abusivamente” a rimessaggio invernale e ad aree lavori – tipo carenaggio)che questi interventi esercitano sul nostro territorio e sulla comunità, spesso senza produrre effetti positivi. Il piano di riordino dovra’ prevedere:

– La tutela dell’ormeggio per le piccole barche dei residenti.

– La presenza di zone di transito in tutti gli approdi storici, in modo da rivitalizzare i nostri paesi dal punto di vista turistico. Al fine di destagionalizzare questo tipo di ormeggi, si potranno studiare proposte differenziate, privilegiando le imbarcazione d’epoca in armamento.

– Razionalizzazione degli ormeggi delle imbarcazioni da lavoro, predisponendo anche a terra gli spazi necessari allo svolgimento delle attivita’; dovrà essere incentivata/agevolata la ricostituzione di una piccola flotta locale di imbarcazioni da pesca.

Per quanto riguarda la riqualificazione delle spiagge l’azione proposta sarà mirata a salvaguardare tutti i tratti di costa ancora naturali, sia rocciosi che con arenili, con un programma di forte ripascimento (per alcune spiagge mai avvenuto).

In particolar modo pensiamo alle tante calette presenti sul lato interno dell’isola Palmaria (Villa Smith, Terrizzo, Saladero, Secco ecc.) ad oggi in quasi completo stato di abbandono, ed al cuore balneare del nostro territorio, ovvero nel Seno dell’Olivo,

Interventi minori, come entità ma non come interesse, dovranno essere attuati anche per le baie del delle Grazie e del Fezzano in particolar modo recuperando anche qui le piccole calette presenti lungo il sentiero Codevalle, compresa quella presente nella baia di Panigaglia (lato Fezzano).

Il principio guida in tutti i casi sarà la piena e libera accesibilità della linea di costa. Attenzione costante sarà data al controllo della qualita’ delle acque.

  1. PROGETTI DI RACCORDO TRA SOCIETA’ PARTECIPATE E SINGOLE REALTA’ LAVORATIVE LOCALI

La questione delle società partecipate va considerata con riguardo alle caratteristiche di ognuna delle stesse.

Per quel che riguarda la S.r.L “Sviluppo Immobiliare l’unico obiettivo che ci poniamo è la liquidazione della stessa, salvaguardando (per quanto possibile) le finanze del comune, che ne è socio unico e ne risponde al 100%

Relativamente alla S.r.L “servizi portuali” (partecipata al 51%) deve diventare lo strumento di raccordo tra le necessità burocratiche e di grande pianificazione tra diversi enti territoriali (A.P, regione, demanio) e le prospettive occupazionali dei residenti, garantire la regolarità del lavoro, svolto da artigiani e ditte per loro e dentro gli ambiti di loro competenza (lotta all’abusivismo) creare situazioni di sinergia tra diverse micro imprese territoriali, formare ed eventualmente assumere i ruoli professionali che non risultano disponibili sul territorio.

Altre partecipate sono le aziende intercomunali consortili ACAM e ATC (con quote relativamente piccole). Acam: A questa società fanno capo due servizi fondamentali e senz’altro attualmente carenti sotto molti punti di vista:

  • Raccolta e smaltimento rifiuti. E’ fuori di discussione che l’incremento dei costi verificatosi negli ultimi anni è esagerato e non trova riscontro nella qualità del servizio, tuttavia riteniamo che la soluzione dei problemi connessi a questo comparto non sia possibile solo ad un livello comunale. Per quanto riguarda la competenza diretta si tratta di intervenire sulla modalità e qualità della raccolta, a livello più generale (provinciale) si dovrà definire una volta per tutte la corretta chiusura del “ciclo dei rifiuti”.

  • -Sistema fognario. Anche in questo caso le lacune sono evidenti e sommano criticità ambientali (quote mare e canalizzazione acqua piovana dal monte) con una mai completata sistemazione della rete fognaria, con adeguato dimensionamento dei sistemi di pompaggio da una parte e con totale separazione tra acque nere e bianche. A questi problemi di complessa soluzione, si aggiunge una carente manutenzione e pulizia di canali e tombini stradali, a cui si può rimediare con relativa semplicità.

ATC, in questo caso il programma non riguarda tanto i costi o la resa della partecipazione, quanto una maggiore flessibilità del servizio che ad oggi continua a non coprire alcune utenze (pensiamo in primo luogo alla corsa “P” sotto alla stazione FS o alle corse serali, recentemente soppresse, così come alla scarsa copertura dei quartieri collinari del comune o delle parti basse dei paese.

  1. TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE AMMINISTRATIVA

Per quanto concerne la trasparenza la questione può essere considerata da due punti di vista:

– Trasparenza intesa come facoltà di accesso ai documenti dei singoli cittadini per tutelare i loro diritti soggettivi ed interessi legittimi. Il regolamento comunale ed il modulo di richiesta documenti non sono riportati sul sito web del comune stesso (per assordo per ottenere il regolamento va compilato il modulo di richiesta!!). La situazione è tale per cui allo stato è lasciata agli uffici ampia discrezionalità di comportamento, facendo venire meno l’impegno del Comune a organizzarsi per rendere effettivo l’accesso ai documenti e alle informazioni non solo in termini di interessi personali giuridicamente rilevanti, ma come presupposto per la partecipazione consapevole ai processi decisionali, soprattutto se strategici (pianificazione territoriale in primo luogo, ma non solo ovviamente).

– Trasparenza amministrativa intesa come accessibilità totale ai sensi del recente D.Lgs. 33/2013. Le amministrazioni, Comuni compresi, devono dichiarare e pubblicizzare i propri obiettivi, costruiti in relazione alle effettive esigenze dei cittadini, i quali, a loro volta, devono essere messi in grado di valutare se, come, quando e con quali risorse quegli stessi obiettivi vengono raggiunti. Non risulta che il Comune di Porto Venere abbia approvato il Programma per la trasparenza, così come delineato dall’apposita Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche (rif. D.L. 27/10/2009, n. 150)

Con riferimento invece alla partecipazione rileviamo che gli articoli dello Statuto che riguardano questo comparto (dal 20 al 29) promuovono principi di democrazia partecipativa totalmente astratti:

– E’ prevista la possibilità, di presentare Petizioni e Istanzea Giunta e Consiglio, proposte di deliberazioni, revoca di precedenti deliberazioni.

– Si fa genericamente riferimento a Istituti di Partecipazione.

– Si enuncia la possibilità di indire referendum consultivi.

La regolamentazione di tutto ciò non è mai arrivata e pertanto la partecipazione dei cittadini è rimasta virtuale.

Al di là delle semplici enunciazioni di principio intendiamo intervenire con le eventuali, necessarie, modifiche statutarie e procedendo alle previste delibere regolamentari: trasparenza e partecipazione debbono diventare sentieri percorribili sia per i singoli cittadini che per le associazioni riconosciute presenti sul territorio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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