Trasporto pubblico, Fedi (Prc La Spezia): “Le aziende facciano la loro parte, basta pretendere senza investire sul territorio”

20 ottobre 2020, by  
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Siamo in una fase di emergenza, ma come ci viene ripetuto quotidianamente non ci si può fermare, perché l’economia deve “girare”, il “tempo è denaro”.

Se questi mantra tanto cari a Confindustria vogliono continuare ad esser perseguiti, la politica ha il dovere di imporre una compartecipazione alle aziende del territorio per far sì che la classe lavoratrice possa recarsi al lavoro e continuare “ad esser produttiva” in relativa sicurezza.

Le aziende non possono pretendere sempre senza restituire niente, senza reinvestire sul territorio; questa è l’occasione per dare un contributo non solo a sé stesse, ma alla città perché sgravando il trasporto pubblico dal pendolarismo lavorativo, si aiuta ad alleggerire quello degli studenti. Non sarà sufficiente, ma aiuterà.

La scuola non può esser messa a rischio, perché il trasporto pubblico non è all’altezza della situazione. E’ un qualcosa di paradossale. L’Ente Provincia che ha il compito di gestirlo dove è finita? Cosa sta facendo? Se non altro sta studiando i flussi?

Scaricare responsabilità, che ci sono eccome, sul Governo stando con le mani in mano, non risolve niente e si continua a mettere a rischio la nostra salute.

E’ l’ora di agire, chiamando attorno ad un tavolo tutti gli Enti che possono e devono dare il proprio contributo e risorse in modi differenti, per fronteggiare questa emergenza: dalle Aziende pubbliche e private, alla Marina Militare e affini, all’Autorità portuale ai sindacati e associazioni di categoria.

L’organizzazione è tutto e partire dal piccolo può esser d’aiuto, basta scaricabarile.

Veruschka Fedi

Segretaria provinciale Rifondazione Comunista La Spezia

Referendum costituzionale: l’impegno di Rifondazione Comunista per il NO: il documento approvato dal CPN

10 luglio 2016, by  
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Il Cpn di Rifondazione Comunista impegna i compagni e le compagne di Rifondazione Comunista a dar vita ad una campagna di massa per il NO nel referendum sulla manomissione costituzionale, in piena sintonia con i comitati locali e nazionali per i referendum costituzionali e sociali. L’esito del referendum è infatti decisivo per la democrazia nel paese e per evitare la stabilizzazione antidemocratica che perseguono il Pd e Confindustria.

Propone che nell’ambito della campagna unitaria per il No Rifondazione Comunista, sviluppi una propria mobilitazione specifica su due livelli:

  • In primo luogo, intrecciando il NO nel referendum con il NO al Ceta ed in particolare al Ttip, che, nel caso venisse approvato, determinerebbe una completa messa in mora della Costituzione Repubblicana. La democrazia è infatti aggredita dai trattati neoliberisti, a partire da quelli europei.
  • In secondo luogo intrecciando la battaglia per il NO nel referendum alle nostre proposte sociali contenute nella campagna “i soldi ci sono” e rivolte ai soggetti colpiti dalla crisi: dalla richiesta della firma dei contratti di lavoro, alla proposta del reddito sociale, al piano per il lavoro, alla difesa e rilancio del welfare.

Difendere la democrazia e redistribuire la ricchezza garantendo i diritti sociali: tassare le grandi ricchezze e dar vita ad un Quantitative Easing per i popoli.

Roma, 3 luglio 2016

Rifondazione Comunista,

Comitato Politico Nazionale

 

Landini a Spezia, Ravera (Prc Liguria): “Contro il governo Renzi, sabato tutti a Roma a difendere i lavoratori”

22 ottobre 2014, by  
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In occasione della visita di questa mattina del segretario della Fiom Maurizio Landini ai cantieri San Marco della Spezia, la federazione spezzina di Rifondazione Comunista ha accolto la prima uscita pubblica del neo segretario regionale ligure del Prc Marco Ravera, eletto domenica scorsa a Genova dal congresso regionale del partito assieme al nuovo Comitato Politico Regionale (7 gli spezzini eletti: Chiara Bramanti, Sergio Olivieri, Massimo Lombardi, Jacopo Ricciardi, Massimo Marcesini, Roberto Bedini, Alessio Menconi).

Ravera ha puntato l’attenzione sull’importanza della prossima manifestazione di sabato 25 ottobre a Roma organizzata dalla Cgil contro il vergognoso “Jobs Act” del governo Renzi, che sta per passare alla Camera con un altro voto di fiducia, dopo quello del Senato. Quello del Pd è un inqualificabile attacco frontale ai lavoratori e a tutti i cittadini, già duramente colpiti dalla crisi, dalle casse integrazioni, dal lavoro precario e mal pagato. Renzi ha proseguito, aggravandole, le politiche di Berlusconi, Monti e Letta obbedendo ai diktat della Merkel, di Marchionne e di Confindustria.

Il baluardo dell’articolo 18 va esteso a tutti i lavoratori e va difeso ad oltranza assieme al più grande sindacato italiano, anche con lo sciopero generale e l’occupazione delle fabbriche, come ha sottolineato oggi lo stesso Landini.

Per questo sarà fondamentale la piena riuscita della manifestazione di sabato: oltre che per il lavoro è una battaglia per la democrazia e la libertà di questo Paese. Da Spezia Rifondazione sarà presente nei pullman messi a disposizione dalla Cgil e dalla Fiom: gli interessati a partecipare possono contattare via mail o fb la nostra federazione o la stessa Cgil.

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Presidio Saem in Confidustria, Bucchioni: “Solidarietà ai lavoratori in lotta”

5 agosto 2014, by  
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Questa mattina si è svolto fuori dalla sede di Confindustria spezzina un presidio organizzato dagli oltre 100 lavoratori della Saem, ditta dell’indotto Fincantieri, che da giugno non percepiscono lo stipendio. 
Presente al presidio anche una delegazione spezzina di Rifondazione Comunista guidata dal capogruppo in consiglio comunale Edmondo Bucchioni che ha dichiarato: “Siamo qui al fianco dei lavoratori per portare loro la nostra solidarietà in questo momento di grave difficoltà. Come al solito sono i settori più deboli e i lavoratori, la spina dorsale di questo Paese, a pagare la crisi. A loro vengono negati i salari a causa delle solite logiche padronali. Rifondazione interpellerà il consiglio comunale e la commissione competente per avere immediate e precise risposte in merito alla situazione della Saem.
Saremo ancora al loro fianco per qualsiasi manifestazione di protesta che vorranno organizzare nei prossimi giorni”. 
Edmondo Bucchioni,
capogruppo Prc in consiglio comunale La Spezia

Canese: “Operai con Ingroia, senza se e senza ma”

24 gennaio 2013, by  
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Gli ultimi vent’anni di welfare sono stati devastanti per i lavoratori di questo paese. La precarizzazione del lavoro, le infinite possibilità di contratto regalate ai pirati del padronato, uniti ad una delocalizzazione selvaggia (relativa alla globalizzazione dei popoli in schiavitù), hanno di fatto minato il sistema industriale e artigianale italiano.

La legge Biagi, le regoline di Sacconi (e dell’amico Ichino), i giochetti di Brunetta, ed infine le riforme della Fornero al mercato del lavoro con incluso la modifica all’articolo 18, hanno reso il lavoratore italiano un pezzo di pongo nelle mani delle parti datoriali.

Un altro esempio da emulare per la categoria è stato quello fornito dall’A.D di FIAT sig. Marchionne che appena ha potuto è uscito da Confindustria e si è messo a dettare nuove regole che sostituiscono il contratto nazionale, facendole votare, sotto ricatto occupazionale, ai dipendenti.

Il liberismo sfrenato divulgato nel paese dal Berlusconismo ha amalgamato tutte queste cose e ha reso possibile l’annientamento e il silenziamento finale della classe operaia.

La mancanza di lavoro dovuta alla crisi (che sembra sempre più creata ad arte per farci ingoiare di tutto) ed il sistema instaurato, hanno reso un privilegiato, agli occhi degli altri, chi possiede un’occupazione a tempo indeterminato.

Ma questo privilegio è solo un castello di carta.

Chi possiede un lavoro stabile o pseudo-stabile è,grazie a tutte le leggi ed alle modifiche approvate negli ultimi anni, un burattino ricattabile dal primo all’ultimo giorno di lavoro.

Non ha più tutele ne garanzie e, per mantenere il posto di lavoro, deve sopportare  ogni capriccio del padrone, per non essere  ricacciato nel girone infernale della disoccupazione e del precariato.

Per queste ragioni, i lavoratori dovrebbero sposare il progetto di Rivoluzione Civile. Forse l’ultimo baluardo eretto per le classi deboli, così pesantemente vessate negli ultimi vent’anni.

Il bisogno di giustizia, diritti ed uguaglianza che ha iniettato sulla scena politica Antonio Ingroia, devono essere visti come possibilità concreta di cambiamento. Un voto non solo utile, ma indispensabile per far pendere l’ago della bilancia verso i meno abbienti e i lavoratori.

Un problema non secondario è, però, quello delle alleanze dopo le elezioni.

Il PD, che tanta “opposizione” ha fatto al “nemico” Berlusconi sui temi del lavoro, ha poi votato tutte le porcherie in materia, proposte dal governo Monti, rendendosi complice di questo scempio.

Non si possono dimenticare il voto sull’art.18, l’accordo sulla produttività, e lo schieramento di quasi tutto il partito (Fassino e Chiamparino in testa) a favore delle scelte intraprese da Marchionne (salvo i ripensamenti per ragioni elettorali dell’ultimo periodo). Altro tema caldo che ci divide dal PD riguarda la fiscalità.

E’ ancora fresca la notizia che Bersani è contro la patrimoniale. Bisognerebbe spiegargli che la patrimoniale è in vigore in quasi tutte le democrazie che tali si possono definire.

Chi ha di più deve pagare di più. In Italia questo sistema è rovesciato. Vediamo di raddrizzarlo.

Se saremmo convincenti su questi temi,avremmo sicuramente la possibilità di essere rappresentati in parlamento e, finalmente, dopo anni di deriva liberista, ci sarà qualcuno che rappresenterà di nuovo la classe operaia e le classi sociali più deboli di questo sconquassato paese.

Bisognerà valutare ogni provvedimento che riguarderà queste categorie e se la deriva liberista e padronale, dovesse proseguire, contrastarla in ogni ambito possibile.

Se ci sarà possibile bisognerà spingere per il ripristino di tutto quello che ci è stato tolto: un sistema che agganci i salari al costo reale della vita (una volta si chiamava scala mobile), contratti di lavoro che prevedano un piccolo apprendistato e poi l’assunzione a tempo indeterminato, l’abolizione delle agenzie interinali che altro non sono che lucratori di mano d’opera sottopagata, la possibilità della rappresentatività di tutti i sindacati all’interno delle aziende, il ripristino totale dell’articolo 18 e la sua estensione a tutte le realtà lavorative anche sotto i 15 dipendenti, una legge che impedisca alle aziende di creare sistemi paralleli e divergenti dai contratti nazionali, una legge che imponga dazi alla concorrenza sleale dei paesi, in cui, lo sfruttamento della manodopera sottopagata,  sottrae lavoro alle aziende del nostro paese, rendendo concorrenziali i prezzi delle nostre produzioni.

Vent’anni di politiche e di messaggi subliminali sbagliati, divulgati da giornalisti a libro paga sulla carta stampata o nelle televisioni politicizzate dai governi che si sono alternati alla “guida” del paese, hanno reso difficile far comprendere persino ai colleghi di lavoro, la gravità di tutto quello che ci è passato sopra le teste.

Le belinate a cui assistiamo da tempo sulle televisioni ci hanno reso dei perfetti burattini incapaci di ogni reazione degna di nota e totalmente asserviti al sistema.

E’ ora di darsi una scossa e chiedere che i nostri diritti  vengano ripristinati e rispettati.

Diamo forza a RIVOLUZIONE CIVILE, SENZA SE E SENZA MA !!!

Marco Canese

Operaio

“Ancora inceneritore? Che noia mortale!”

28 settembre 2012, by  
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Basta una commessa per un’azienda spezzina a rilanciare scelte folli ed ampliamente bocciate? Pare di si, a sentire Enso Papi, che invece di fare l’imprenditore entra a gamba tesa nel dibattito politico spezzino dettando le linee da seguire.

Ebbene Rifondazione, in piena coerenza con la sua battaglia decennale contro l’incenerimento (incenerimento, perchè termovalorizzazione non esiste in nessun dispositivo di legge vigente!), si chiede come sia possibile che ogni occasione sia buona per rilanciare progetti folli. La salute della gente non è abbastanza messa alla prova con gli impianti che abbiamo?

Pare di no, tant’è che l’ex presidente di confindustria spezzina rilancia con il suo cavallo di battaglia, dimenticandosi della penosa questione del “suo” impianto di Falascaia, sequestrato dall’autorità giudiziaria per presunti taroccamenti dei dati sulle emissioni.
L’elemento drammatico che emerge è l’assoluta noia ed il grigiore di una classe imprenditoriale priva di idee, ed ancorata a logiche superate. Lo dice la nuova direttiva europea che sostanzialmente rende l’incenerimento una pratica pressochè inutile.

La Spezia, con buona pace di Papi, ha aderito a Rifiuti Zero. Noi diciamo che occorre avere il coraggio di percorrere quella strada ed investire energie ed esperienze in progetti redditizzi per il ciclo dei rifiuti, non fallimentari come gli inceneritori.

Con quella e con il rilancio del settore energia e della pubblicità del settore idrico sono i perni di una proposta che chi ha gestito la partita Acam non ha avuto la volontà di ascoltare. Ora non ci sono alternative.

Segreteria provinciale Rifondazione Comunista/Fds La Spezia

Gli operai del Muggiano danno il via alle lotte per difendere l’art. 18, Prc/Fds: “Siamo con loro. Il Pd scelga: o con i lavoratori o con Monti-Fornero”

22 marzo 2012, by  
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Con un riuscitissimo sciopero degli operai del Cantiere di Muggiano sono iniziate anche nella nostra città le lotte dei lavoratori contro la cancellazione dell’art. 18 decisa dal Governo Monti-Fornero con il beneplacito di Confindustria.

 

Al cantiere di Muggiano lo sciopero é stato indetto non solo dalla Fiom ma anche dalla Fim e dalla Uilm a dimostrazione del fatto che ampi settori della stessa base di Cisl e Uil non condividono la resa di Angeletti e Bonanni.

Una delegazione di Rifondazione Comunista-Federazione della Sinistra, composta dal segretario regionale Sergio Olivieri, dall’assessore del Comune della Spezia Simona Cossu (nella foto) e da Luca Marchi della segreteria provinciale, ha partecipato al blocco stradale dei lavoratori del Muggiano per esprimere il sostegno del partito alla lotta in difesa dell’art. 18. Gli scioperi si sono verificati anche in altre aziende spezzine.

Occorre costruire un forte movimento di lotta -hanno sottolineato gli esponenti di Rifondazione Comunista-Federazione della Sinistraper costringere il Governo a ritirare il provvedimento. In ogni caso il tempo delle ambiguità é finito per tutti, anche per il Pd che deve scegliere se stare con i lavoratori o con Confindustria e col Governo Monti-Fornero“.

Rifondazione Comunista, Federazione della Sinistra La Spezia

Olivieri: “Governo e Confindustria preparano i licenziamenti di massa. Lotta dura contro il Governo Monti-Fornero-Marcegaglia”

24 gennaio 2012, by  
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Il Governo Monti, con il plauso di Confindustria, ha presentato ai sindacati le sue proposte per la riforma degli ammortizzatori sociali.

Monti e la Ministra Fornero (quella dal pianto facile ma dal cuore di ghiaccio quando si tratta di colpire pensionati e lavoratori) vogliono cancellare di fatto l’istituto della Cassa Integrazione che verrebbe applicata solo in rari casi e per brevi periodi. In tutti gli altri casi i lavoratori non andranno più in Cassa Integrazione ma saranno licenziati: il Governo li “ripagherà” con una sorta di indennità di licenziamento che verrà erogata però per un breve periodo trascorso il quale il lavoratore licenziato diverrà un disoccupato a tutti gli effetti. Se passassero le proposte di Monti-Fornero-Marcegaglia si aprirebbe la strada ad una stagione di licenziamenti di massa.

Se a tutto questo aggiungiamo l’attacco in corso all’articolo 18 per far saltare le tutele per i lavoratori contro i licenziamenti illegittimi e l’allungamento dell’età pensionabile, la prospettiva per decine di migliaia di operai é quella della disoccupazione. E’ ora che i sindacati reagiscano, bisogna bloccare il Paese con una lotta incisiva, ci vuole lo Sciopero Generale contro Monti ed il suo governo, espressione del mondo della finanza, delle banche e dei poteri forti. Cioè di quelli che hanno provocato la crisi e adesso la stanno facendo pagare alla povera gente.

Sergio Olivieri
Segretario regionale Rifondazione Comunista – Federazione della sinistra Liguria

Come sempre vogliono colpire pensionati e lavoratori: costruiamo l’opposizione politica e sociale contro il Governo della banche e della finanza

2 dicembre 2011, by  
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L’illusione che il Governo Monti cambiasse registro é durata poco. Le avvisaglie della nuova stangata che verrà decisa nei prossimi giorni sono chiare: si parla di nuovi innalzamenti dell’età pensionabile, di abolizione della già insufficiente copertura dagli effetti dell’inflazione del potere d’acquisto delle pensioni, della reitroduzione dell’Ici sulla prima casa.

Nessuna misura seria che colpisca i santuari della ricchezza, gli speculatori, quelli che la crisi l’hanno provocata: ancora una volta a pagare saranno lavoratori e pensionati. E sarà solo l’inizio perché questo Governo, prono agli ordini del Fondo monetario internzionale e della Banca Centrale Europea, intende procedere come uno schiacciasassi nella demolizione di ciò che resta dello Stato sociale e delle tutele per i più deboli.

Vuole farlo in sintonia con Confindustria e con i poteri forti, contando sull’acquiescenza dei partiti presenti in Parlamento, compresi Pd e Idv che fanno parte della maggioranza che sostiene il Governo. Occorre dunque costruire nel Paese quell’opposizone che non c’é in Parlamento. Per questa ragione rivolgiamo un forte appello ai lavoratori, ai giovani, ai pensionati, ai sindacati, alle forze coerentemente di sinistra oggi purtroppo divise: alle scelte antipopolari si risponda con le lotte sociali, gli scioperi, la mobilitazione popolare. Il Governo delle banche e dalla finanza può essere fermato.

Sergio Olivieri
Segretario regionale ligure di Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra

Ferrero: “Contrari al governo Monti, il governo dei poteri forti”

16 novembre 2011, by  
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Questo governo non ci piace: è espressione dei poteri forti, delle lobby, di quel mondo che ci ha portato nella crisi attuale. Questo governo, legato alle banche, alle imprese, al Vaticano, alle università private, ai “soliti noti” è il contrario di quello che serve al Paese.

L’Italia dovrebbe mettere in discussione le politiche europee che sono all’origine della speculazione mentre questo governo è espressione diretta dei potentati e dell’ideologia neoliberista che hanno forgiato quelle politiche errate.

Si amplia quindi la nostra contrarietà al governo che lungi dall’essere tecnico è il governo delle lobby e dei poteri forti: la parola spettava al popolo, la scelta di non andare alle elezioni anticipate è un grave errore che purtroppo pagheranno gli italiani.

 Paolo Ferrero, segretario nazionale Rifondazione Comunista

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