Solidarietà al presidente Fiasella denunciato da Papi per la vicenda inceneritore del Pollino
11 novembre 2011, by admin
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Esprimiamo solidarietà al presdiente della Provincia Marino Fiasella, chiamato in giudizio dal Enso Papi, ex Presidente di Confindustria spezzina, per la vicenda dell’inceneritore del Pollino in Versilia.
Rifondazione Comunista, già nell’ottobre 2008, aveva espresso sgomento e sconcerto perché dalle inchieste in corso era emerso che la popolazione della Versilia era esposta alle emissioni inquinanti dell’inceneritore del Pollino. In quell’occasione avevamo anche espresso l’auspicio che la Magistratura facesse chiarezza sui fatti e sulle responsabilità in merito al presunto utilizzo di «software realizzato per falsificare i dati» per il rilevamento delle emissioni nocive dell’inceneritore versiliese (diossine e monossidi di carbonio tra le maggiori sostanze altamente tossiche, cancerogene e mutagene).
Indipendentemente dalle posizioni che decideremo di assumere nel caso di elezioni primarie per la scelta del candidato del centrosinistra e della sinistra alla carica di Presidente della Provincia, riconosciamo a Fiasella l’onestà intellettuale e politica di aver sempre condiviso la nostra battaglia contro gi inceneritori. Una coerenza a causa della quale é oggi tratto in giudizio da chi quegli impianti li ha costruiti e li ha gestiti.
Federazione provinciale spezzina di Rifondazione Comunista
Bramanti: “Interesse per la candidatura di Cimino, purché si sottragga ai giochi di potere interni al Pd”
7 ottobre 2011, by admin
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Rifondazione Comunista guarda con interesse alla candidatura di Lorenzo Cimino che appare particolarmente significativa proprio perché il mondo del lavoro é colpito dalla crisi e sotto attacco da parte di Governo e Confindustria.
Questo nostro interesse é coerente con la battaglia che ci ha visti uscire dalla maggioranza quando Fiasella aveva assegnato l’assessorato al lavoro ad un esponente di Confindustria e rientrarvi solo quando quell’incarico é stato restituito ad un comunista.
Opereremo nei prossimi giorni per aprire con Lorenzo Cimino un confronto programmatico.
Esprimiamo altresì l’auspicio che Lorenzo Cimino sappia sottrarsi alle dinamiche di scontro di potere interno all’apparato del Pd locale e ai tentativi strumentali di Sel di appropriarsi di una candidatura non sua alla ricerca di un tornaconto elettorale. Ovviamente il nostro interesse alla candidatura di Cimino é vincolato a tutto questo ed alla sua capacità di essere il candidato della centralità del lavoro, del rinnovamento, della partecipazione, dei valori della sinistra.
Chiara Bramanti
segretaria provinciale Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra La Spezia
La Cgil risponda a Confindustria con lo sciopero generale
21 gennaio 2011, by admin
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Verso il 28 gennaio
Se qualcuno ancora aveva dei dubbi, la Federmeccanica ha posto termine alla inutile discussione sulla portata dell’attacco della Fiat al contratto nazionale e ai diritti dei lavoratori.
La proposta presentata ieri dal direttore generale dell’organizzazione degli industriali metalmeccanici, che è bene ricordarlo rappresenta anche l’azienda della presidente della Confindustria, ha definitivamente liquidato il contratto nazionale. Non ci saranno più due livelli di contrattazione, quello nazionale e quello aziendale in deroga, ma ne resterà uno solo. Le aziende potranno scegliere se applicare un contratto nazionale che, a quel punto non varrà più niente, oppure farsi il proprio contratto ad hoc, come ha scelto Marchionne. Così tutto il reale diventa razionale, tutte le deroghe, tutte le violazioni dei contratti vengono legalizzate, si può fare tutto perché tutto è concesso.
Questo sistema stravolge anche l’ipocrisia dell’accordo separato del 22 gennaio 2009, dove la Confindustria, il governo, la Cisl e la Uil fecero finta di mantenere i due livelli contrattuali, seppure con le deroghe. Per questo è evidente l’imbarazzo di Bonanni e Angeletti, costretti ancora una volta a inseguire le svolte e le contro svolte dei padroni a cui sono appiccicati.
Come avevamo detto l’attacco della Fiat al contratto nazionale e ai diritti non sarebbe stato e non poteva essere un’eccezione, ma sarebbe diventato la nuova regola. Non ci sarà più bisogno allora, per la Fiat, di uscire formalmente dalla Confindustria, perché la firma della Confindustria a un contratto non varrà più di niente, sarà semplicemente una liberatoria a fare quello che si vuole.
Avevamo ragione quando avevamo detto che con la Fiat partiva il più grave attacco ai diritti dei lavoratori, dal 1945 ad oggi. E abbiamo avuto ragione quando abbiamo chiesto con insistenza alla Cgil di rispondere alla Confindustria con lo sciopero generale. Finora questo non è avvenuto, perché la maggioranza della Cgil si è autoincastrata nella ricerca di un accordo con Cisl, Uil e Confindustria. Il confuso documento sulla rappresentanza approvato dal Direttivo della Cgil ha invece ricevuto subito uno sgarbato e sbrigativo no della Cisl. Sul resto ha risposto la Federmeccanica.
Continuare per questa strada è semplicemente decidere che la Cgil si mette da sola nell’angolo. Dopo lo sciopero dei metalmeccanici del 28 gennaio dovremo alzare la voce, come mai abbiamo fatto, dentro la Cgil per andare allo sciopero generale e finirla con il balletto degli inutili dialoghi con la Confindustria e con tutti coloro che vogliono distruggere il contratto nazionale.
di Giorgio Cremaschi (tratto da Micromega)
Giovedì 2 settembre alle 10.30 presidio di protesta davanti all’Autorità Portuale
1 settembre 2010, by admin
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Le affermazioni dell’assessore provinciale spezzino al lavoro Ettore Antonelli, riguardo alla morte in porto del camionista parmense Roberto Mattioli, rivelano nettamente le posizioni padronali che lo stesso assessore rappresenta e svelano le carte sulla natura stessa di Confindustria, inopinatamente al governo di centrosinistra della provincia per scelta monocratica del presidente Fiasella. Inutile dire che avevamo ragione a porre le più grosse pregiudiziali politiche sulla figura dell’assessore Antonelli, impossibilitato per il suo ruolo di imprenditore a stare dalla parte dei lavoratori. Questa terribile dichiarazione ne è la conferma.
E’ vergonoso accusare l’autotrasportatore deceduto di “troppa confidenza con i mezzi” che porta poi inevitabilmente all’incidente mortale.
Le responsabilità di una morte sul lavoro sono sempre, e ribadiamo sempre, dovute alle condizioni di lavoro a cui i portuali sono sottoposti: i turni massacranti, gli orari di lavoro impossibili, i contratti loro imposti che permettono maggior guadagno a solo maggior volume di lavoro svolto, tutti fattori che stressano e sfiniscono il lavoratore portandolo alla stanchezza, all’ansia, alla minor concentrazione, all’errore.
Va rivisto e cambiato tutto. Bisogna tornare a mettere al centro ogni lavoratore, non i profitti sfrenati delle compagnie portuali: a maggior produzione e maggior movimento di merci in porto, come pomposamente dichiarato dall’Autorità Portuale, corrisponde un’arretratezza totale dal punto di vista dei diritti del lavoratore, a partire da quello della sua sicurezza personale. Occorre ribadire che il porto non è una zona franca ma uno spazio pubblico, dove vigono le leggi dello stato e il codice della strada il quale non solo dai mezzi di trasporto motorizzati, ma anche dagli altri mezzi come le ralle (ancora più pericolose per la salute del lavoratore) deve essere rispettato.
La Federazione della Sinistra spezzina chiede alle autorità cittadine, in particolare al sindaco e al prefetto della Spezia che attivino le forze dell’ordine per severi controlli sulle ore di guida degli autotrasportatori da effettuare non solo nell’area portuale ma anche nelle vicine strade di accesso al porto. Al sindaco e al prefetto chiediamo un incontro specifico sul tema per far si che ogni mese venga fatto il punto della situazione sicurezza nel porto.
La FDS chiede all’Ispettorato del Lavoro i controlli sugli orari e sui contratti di lavoro e alle ASL verifiche più assidue sulla sicurezza generale di tutti lavoratori portuali e sui mezzi degli operatori, specialmente le gru. Ci chiediamo inoltre che fine abbia fatto il coordinamento provinciale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro voluto dalle istituzioni e sottolineiamo che deve ancora essere applicato nella sua totalità, a causa delle forti pressioni delle imprese terminaliste, il protocollo d’intesa per la salute e la sicurezza nel porto spezzino firmato in prefettura da tutte le parti sociali.
Per sensibilizzare le autorità e la cittadinanza su questi fondamentali la Federazione della Sinistra della Spezia organizza per domani mattina, giovedì 2 settembre alle ore 10.30, un presidio di protesta davanti alla sede dell’Autorità Portuale spezzina.
Fu giusto contestare il seminario inceneritorista di Fiasella. Ancora scandalo inceneritori!
13 luglio 2010, by admin
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Forse la nostra contestazione al seminario inceneritorista organizzato a Villa Marigola da Fiasella è già andata in soffitta, ma Rifondazione comunista ricorda bene che in quell’occasione il presidente della provincia della Spezia invitò a parlare di gestione di rifiuti Veolia, Enel e Pirelli Ambiente, ovvero produttori di cdr, costruttori di inceneritori e produttori di energia elettrica con l’incenerimento di rifiuti. Allora occupammo Villa Marigola per ricordare a Fiasella cosa fosse l’incenerimento: danni alla salute e speculazione.
A distanza di tempo, e a fronte della scelta politica di Fiasella di andare a braccetto con Confindustria sostenuto dal Pd, dall’Idv e, udite udite anche dalla Lista Schiffini, c’è un drammatico fatto di cronaca che nessuna forza politica spezzina ha sentito il dovere di commentare: la mattina dell’8 luglio 2010 la polizia giudiziaria ha sequestrato per la seconda volta in due anni l’inceneritore di Falascaia, a Pietrasanta, 25 km in linea d’aria da Sarzana. La procura di Lucca, dopo aver ipotizzato la manomissione dei sistemi di controllo di emissione dei fumi, oggi l’accusa la «contaminazione da diossina» delle acque del torrente adiacente l’inceneritore costruito da Termomeccanica e gestito da Veolia. A seguito del provvedimento della procura lucchese sono scattati i sigilli per l’impianto e avvisi di garanzia al management TEV, l’azienda gestore dell’impianto e facente parte del gruppo Veolia.
E’ certamente un’altra sconfitta al “Partito dell’incenerimento“, ancora una volta sulla pelle degli inermi cittadini versiliesi, ai quali la federazione spezzina di Rifondazione comunista invia la più sentita solidarietà, nella speranza che la loro drammatica esperienza serva da lezione per far comprendere ai “soloni” spezzini bipartisan che incenerire non risolve nulla, aumenta i costi e mette in serio pericolo la salute e l’ambiente di vita dei cittadini.
La recente scelta di Fiasella di confermare la presenza di Confindustria nella giunta provinciale non può che preoccuparci ed alzare il livello di attenzione su ciò che la provincia farà in tema di rifiuti.Il ruolo di Rifondazione comunista ha garantito fino ad ora l’impossibilità di bruciare il Cdr in Enel ma oggi, senza la nostra presenza in giunta provinciale, diventa ancora di più una questione su cui porre attenzione e mobilitare la cittadinanza.
William Domenichini
Resp.Ambiente PRC La Spezia
Fiasella, al suo primo ed ultimo mandato, chiude con la Sinistra e porta a destra il Governo provinciale
7 luglio 2010, by admin
Archiviato in Dalla Provincia, Primo piano
Così si è concluso l’ulteriore incontro odierno tra PRC, Pdci, PSI e il Presidente della Provincia Fiasella che già ha ignorato la volontà degli elettori estromettendo dalla sua giunta tre Assessori eletti con la nomina di un esponente di Confindustria e ora pensa anche di poter calpestare ed umiliare la cultura politica, l’identità e i referenti sociali di forze quali la Federazione della Sinistra.
Inoltre non è accettabile il mancato rispetto del voto degli elettori, mancato rispetto che si evidenzia particolarmente nell’estromissione del PSI dalla Giunta Provinciale e con la consequenziale mancanza di rappresentanza ad una forza che invece le urne avevano fortemente premiato. Tutto ciò accade nel bel mezzo di una crisi occupazionale che ha provocato in provincia la chiusura di 150 aziende, l’aumento della cassa integrazione del 400%, l’espulsione dal ciclo produttivo di oltre 2000 lavoratori a causa del mancato rinnovo dei contratti a termine.
In questo territorio, che paga al lavoro e all’assenza di condizioni di sicurezza pesanti contributi di vite umane, la scelta di campo fatta dal Presidente è inaccettabile.
Il tentativo di comprarci con eventuali compensazioni e inaccettabile. Si tratta di contrastare quella che a noi appare una svolta confindustriale nella politica della Provincia. Una svolta che avviene peraltro proprio mentre Confindustria detta al Governo inique misure per far pagare la crisi ai lavoratori, ai giovani e ai pensionati ed agisce per cancellare diritti, garanzie, sicurezze ed eliminare i contratti nazionali. Per tutte queste ragioni non intendiamo essere né complici né alleati di Confindustria.
Anche nel merito della persona continuano a permanere tutte le valutazioni di inopportunità.
L’arroganza di Fiasella nei confronti delle sensibilità del nostro territorio non si ferma neppure di fronte a conflitti di interesse rispetto ad un imprenditore del settore idrico, creditore di Acam, in un momento in cui è in itinere la nuova legge regionale che prevede di assegnare tutte le competenze prima in capo all’ATO alla Provincia, compresa la definizione delle tariffe. Questo elemento politico pone in evidenza l’ambiguità del Partito Democratico su un tema centrale come l’acqua, ammiccando alla società civile quando si tratta di difenderne la pubblicità ma poi portando avanti disegni privatistici.
Alla luce dell’odierno deludente incontro, rispetto al quale la Federazione della Sinistra ed il PSI hanno avanzato responsabilmente ulteriori proposte in grado di salvare la coalizione, proposte che sono attualmente al vaglio del PD, se il quadro rimanesse immutato (entro il Consiglio di domani) è ovvio che non ci potrebbe essere altra soluzione che abbandonare la collaborazione di governo ed uscire dalla maggioranza.
Naturalmente Fiasella è responsabile di questo cambio di maggioranza che inevitabilmente avrà ripercussioni anche nelle altre Amministrazioni a partire dalle necessarie e urgenti VERIFICHE politiche da tenere in tutti i Comuni.
I segretari provinciali
per il PRC – Chiara Bramanti
per il PdCI – Pier luigi Sommovigo
per il – PSI Giacomo Giannello
Il centrodestra spezzino, asservito ai padroni, strumentalizza le nostre idee
21 giugno 2010, by admin
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Leggiamo che il consigliere provinciale Pdellino Corbani, per rispondere all’on.Orlando, cita e riporta le idee ed i comunicati stampa di Rifondazione Comunista. Se da un lato siamo lieti di poter fornire spunti di riflessione a chi non ne ha, siamo altrettanto sgomenti quando si vuole sminuire le opinioni altrui.
Corbani, assente al convegno ANCE sul quale ci siamo espressi, preferisce strumentalizzare nostre opinioni politiche piuttosto che confrontarsi nel merito. Ma ciò che sconvolge è l’incompetenza di un consigliere provinciale che non riesce a vedere al di la del proprio naso pur di battibeccare con i propri avversari politici.
Corbani non dovrebbe annoverarsi tra gli esegeti del mercato? Se fosse così e fosse stato presente al convegno ANCE, dovrebbe indignarsi di come la classe imprenditoriale locale abbia chiesto “aiuto” alle istituzioni, perché il mercato dovrebbe essere il loro faro. La verità è che quel loro faro si sta spegnendo, perché è fallito il modello capitalista.
La nostra proposta è quella di operare una scelta politica nel settore urbanistico/edilizio senza aumentare la cubatura edificatoria, senza erigere nuove costruzione, ma pianificando un recupero edilizio capillare, sostenuto dall’esigenza di puntare al miglioramento energetico delle prestazioni delle nostre case. Non ci meraviglia che un esponente del centrodestra, dimostri da un lato l’asservimento di certa politica ai padroni, dall’altro la benché minima idea di cosa fare per migliorare il mondo in cui viviamo, l’importare è ammiccare ad una classe imprenditoriale che vorrebbe avere mano libera su tutto e su tutti.
Rifondazione Comunista continuerà ad “ispirare” Corbani per le sue esternazioni, proseguendo a fornire elaborazioni politiche che possano coniugare salvaguardia e tutela dei diritti dei lavoratori, dalla loro sicurezza alla buona occupazione, e la tutela degli ambienti di vita, ben sapendo che “l’unico antidoto per invertire il cattivo funzionamento della Democrazia è costruire una società critica che non si limiti ad accettare le cose per quello che sembrano ma non sonoponendosi domande e dicendo di no ogni volta che è giusto dire no“.
Fontana: “Contro questa Finanziari scandalosa occorre un fronte unico di lotta”
15 giugno 2010, by admin
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In questi giorni si è avviata la discussione sulla nuova “manovra finanziaria” i cui contenuti si possono sintetizzare con un solo termine: “TAGLIARE”.
- -Settore del P.I. (innalzamento dell’età pensionabile alle sole donne): blocco dei contratti nazionali di lavoro
- -Pensioni (blocco degli scatti maturati)
- -Tagli alla scuola (blocco dei contratti e taglio agli organici)
- -Tagli agli Enti Locali (Regioni-Province-Comuni)
- -Tagli a sanità e servizi sociali
- -Tagli alla Cultura
- -Forte rilancio alle privatizzazione dei servizi P.L. (acqua, gas, ambiente, trasporti pubblici.)
Il tutto, in nome e per conto del nuovo dettato Europeo, come risposta alla crisi finanziaria ed economica e per sanare il debito pubblico.
E’ bene chiarire che quando si parla di debito ci si riferisce a quello contratto dal nostro Paese nei confronti delle banche e dei grandi gruppi finanziari esteri, alla cui struttura proprietaria partecipano gruppi industriali italiani, banche italiane e società quotate in borsa. Vale a dire proprio quei soggetti che hanno la maggiore responsabilità di questo disastro economico.
Questa manovra è inaccettabile e non a caso ha avuto il plauso della Confindustria, ma lo è ancor di più dopo le dichiarazioni dell’a.d. della Fiat Marchionne che, con quell’arroganza che contraddistingue il capitalismo nostrano, baratta il lavoro con i diritti, riportandoci alle condizioni della prima industrializzazione.
Ci domandiamo allora: ma dove sono le modernità e le nuove tecnologie che dovevano liberare l’uomo dalla schiavitù del lavoro?
L’uomo oggi è più schiavo e con meno diritti. Siamo chiamati non solo a respingere questa “manovra finanziaria” ma avviare una fase di vera resistenza e di lotta contro coloro che vogliono ridurre questo Paese e le la sua cultura (della tolleranza, dei diritti, delle uguali opportunità ecc.) ai confini trà civiltà e barbarie.
Diciamo al centro sinistra di essere meno timido e incerto su questioni di così vitale importanza per tutti i lavoratori e unirsi a noi, alla C.G.I.L, alle organizzazioni di base e a tutte le realtà di lotta, per vincere questa battaglia importante non solo per le sorti di questo Paese, ma di tutto il mondo del lavoro.
E’ per questo e non solo, che lo scorso venerdì 11 giugno abbiamo aderito alla lotta dei COBAS dell’ATC spezzina, impegnandoci affinchè tale realtà abbia il legittimo riconoscimento quale organizzazione sindacale e pari dignità delle altre forze sociali.
Invitiamo inoltre non solo i lavoratori della scuola ma tutti i cittadini, a partecipare domani, mercoledì 16 Giugno alle ore 21,00 presso la sala Dante alla Spezia, all’incontro-dibattito organizzato dalla FLC-CGIL “Fermiamo insieme i Tagli alla Scuola“.
Maurizio Fontana
Responsabile Lavoro Rifondazione Comunista La Spezia
PRC e GC La Spezia: “Confindustria e Banche paghino! La loro crisi capitalista non si scarica sulla gente!”
12 giugno 2010, by admin
Archiviato in Primo piano, Società
Una delegazione di Rifondazione Comunista spezzina e dei Giovani Comunisti spezzini ha partecipato ieri sera a Santa Margherita Ligure al controvertice organizzato da tutte le forze della Sinistra alternativa (Rifondazione, Pdci, PCL, Comunisti-Sinistra Popoalre, Sinistra Critica e Cobas) presso la sala convegno “La Tigulliana” in opposizione all’annuale incontro nazionale dei giovani di Confindustria.
Una parata di ministri, senatori, deputati, presidenti di regione e quant’altro, in fila per assecondare ancora una volta i diktat di Confindustria, alla ricerca dell’ennesima ricetta per aumentare i propri profitti a spese dei cittadini e dei lavoratori.
Lavoratori, precari, donne e pensionati si trovano nella morsa della crisi capitalista. La ricetta di governo e CONFINDUSTRIA è sempre la stessa: spremere i lavoratori e tagliare i servizi per salvare banchieri e poteri forti.
Adesso basta! Deve pagare chi non ha mai pagato, ossia la stessa Confindustria, le banche e chi ha mosso negli ultimi anni questa scandalosa economia speculativa che ha generato il collasso economico mondiale. Uno scandalo a cui noi non finiremo mai di contrapporci.
Moratoria delle imposte? Noi la vostra crisi non la paghiamo!
10 febbraio 2010, by admin
Archiviato in Primo piano, Società
Confindustria spezzina continua a delirare. Prima il capo degli “industriali”, il sig.Papi, spara a zero sulla raccolta differenziata (d’altronde lui costruisce inceneritori!), ora tocca al sig.Rao uscire malamente sul tema dei rifiuti, inventandosi la moratoria della TIA, si ma per i ricchi!
“Un contributo tangibile alle aziende nell’affrontare l’attuale sfavorevole congiuntura“? Partendo dal presupposto che Rifondazione Comunista ha mal digerito l’aumento della TIA, tuttavia, se quei 15 euro annui di aumento serviranno a far decollare il progetto di raccolta differenziata, siamo consapevoli che saranno presto ripagati. Ma sentir chiedere la moratoria da parte dei padroni è veramente il colmo.
Invece di cercare di recuperare redditività sulla fiscalità collettiva, Confidustria spezzina pensi a dare il proprio contributo ad arginare questa “congiuntura”, senza succhiare altro denaro pubblico ma facendo quello che un imprenditore dovrebbe fare: rischiare.
Questa congiuntura è stata causata da chi, come gli industriali, ora chiedono l’elemosina dallo Stato, ma se di aiuti si deve parlare, dalla TIA a qualsivoglia tariffa, questo deve andare ad appannaggio dei cittadini, che non parlano di congiuntura, ma di crisi nera! Per questo riteniamo le parole di Rao gravi ed offensive nei confronti della collettività spezzina.
Così come sono gravi le speculazioni elettoralistiche di un centrodestra maldestro e privo di qualsiasi proposta politica seria e lungimirante. Di quanto ha aumentato la TARSU il sindaco di Deiva, nonchè consigliere provinciale e dirigente del Pdl, Ettore Berni? E quanto gli è stato chiesto conto di tale aumento invece di assumersi le proprie responsabilità a fatto da scarica barile. Anche per lor signori latita il concetto di serietà, ma d’altronde la “caciara” di cui il centrodestra spezzino si è reso protagonista in questi giorni, per l’accaparrarsi di un “posto al sole” (o forse è meglio chiamarla poltrona) in consiglio regionale, ne è una degna testimonianza.