I dati pubblicati sul consumo di suolo in Liguria sono agghiaccianti: 7 metri quadrati al secondo vengono consumati in cemento. A questo si aggiunge il sempre più crescente problema-sicurezza dei cittadini, che ogni anno in autunno pagano dazio, purtroppo a volte anche con la vita, le scelleratezze degli amministratori, proni agli appetiti delle imprese edili.
A questo proposito è paradigmatico a Spezia il progetto della nuova biblioteca, tanto sbandierato nei mesi scorsi dalla giunta Federici, che sembra essersi arenato a causa della mancanza di fondi della ditta appaltatrice.
La futura costruzione, che dovrebbe nascere nei pressi dell’istituto “Cardarelli”, si troverà però in zona “rossa”, ossia esondabile, essendo vicina al canale Dorgia, per la cui messa in sicurezza è stato speso più di un milione di euro circa due anni fa.
Peccato che in autunno, in occasione delle numerose allerte-meteo, alle scuole delle vicinanze veniva sistematicamente ordinato di chiudere. Ma se il Dorgia è stato effettivamente messo in sicurezza, come mai allora le scuole non sono state aperte?
Forse perché tutta questa spesa non ha reso per nulla sicura la zona?
La biblioteca promessa allora è forse mera propaganda?
Ho l’impressione che Federici perda troppo tempo a fare campagna elettorale per la Paita, piuttosto che fare il sindaco, mestiere per cui è pagato profumatamente da tutti cittadini spezzini.
E alla stessa Lella dico: tutto questo è stato reso possibile grazie al fantastico “regalino” targato giunta-Burlando, che nel 2011 ha permesso di costruire alla distanza di 3 metri dagli alvei e non più a 10.
E poi ci lamentiamo se in Liguria tutto tracima, che il territorio è quasi tutto occupato dal cemento, e la natura fa il suo corso devastando l’ambiente e uccidendo gli uomini, per i quali evidentemente non basta sapere di avere un assessore regionale con delega alla Protezione Civile.
Le mie sono posizioni politiche che vengono spesso tacciate dai detrattori come “nemiche del lavoro”. Niente di più sbagliato.
Il lavoro nell’edilizia può essere rilanciato solo con la cura e la manutenzione del territorio, smettendola di consumare suolo: costruire sul costruito, riedificando gli edifici già esistenti è l’unico modo per far ripartire il settore senza distruggere ancora di più il già disastrato e fragilissimo ambiente ligure.
Massimo Lombardi
candidato al consiglio regionale della Liguria
Rete a Sinistra – Pastorino Presidente
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Abbiamo appreso con attenzione e con responsabilità le parole del neo segretario della Cgil sarzanese Stefano Bettalli, al quale rivolgiamo il nostro più sentito augurio di buon lavoro. Ne ha davvero bisogno in una situazione socio-economica devastante come quella della Val di Magra. Bettalli ha pienamente ragione sul tema turistico.
Rifondazione ritiene fondamentale, per il rilancio dell’edilizia, un piano di recupero e di ristrutturazione, per finalizzare una ricettività diffusa, tuttavia è evidente che prima i molti comuni della Val di Magra dovranno dotarsi di strumenti urbanistici, ad oggi molti dei quali scaduti. Riteniamo inoltre ci sia bisogno di un approfondimento più articolato delle possibilità occupazionali enormi che potrebbe dare un rilancio dell’agricoltura locale, della messa in sicurezza del territorio, attraverso opere di prevenzione e di manutenzione.
Riteniamo invece che sia sbagliato ed anacronistico inseguire devastanti operazioni per il territorio già ampiamente devastato, Progetto Marinella in primis. Si tratta di una proposta che stravolgerebbe ulteriormente una piana a vocazione agricola, che necessiterebbe di una forte messa in salvaguardia, non di altre colate di cemento, senza avere, peraltro, alcuna certezza sulle ricadute occupazionali in termini di lavoro stabile e sicuro e non precario e sottopagato.
Non è con nuova cementificazione che si esce dalla crisi. La stessa
Cgil Fillea, con l’Osservatorio Nazionale Territorio e Aree Urbane, ha lanciato la proposta di ridurre entro il 2020 il consumo di suolo in Italia di almeno il 50%, e che da subito tutte le decisioni sull’edificazione dipendente dalle pubbliche amministrazioni, a qualsiasi titolo destinati, siano costruite solo su terreno impermeabilizzato, possibilmente già di proprietà pubblica. Anche il
neo ministro Orlando ha dichiarato più volte che tra le priorità del nostro paese c’è la messa in sicurezza idrogeologica del territorio e l’arresto del consumo di suolo.
Ci si confronti allora al più presto su come agevolare l’accesso dei giovani al Fondo che eroga finanziamenti a tasso agevolato per progetti e interventi nei settori della green economy, in settori di attività di messa in sicurezza idrogeologico e sismico, o si segua il percorso virtuoso della Regione Toscana, che ha istituito come noto il progetto Giovanisì, incentivando la possibilità di effettuare tirocini e praticantati in realtà pubbliche e private. Le alternativi ci sono: basta dire no agli scempi e si ad una prospettiva sostenibile, sia in termini di contratti, di qualità del lavoro di diritti dei lavoratori, sia in termini di compatibilità ambientale.
Segreteria provinciale Prc La Spezia
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