Lombardi: “Stop alla nomina del dirigente Ato in Provincia, scelta personale di un Peracchini in scadenza di mandato”

20 febbraio 2022, by  
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Tra circa un mese l’Amministrazione Provinciale della Spezia intende conferire l’incarico di dirigente amministrativo apicale (ruolo che comprende, tra le altre funzioni, quella dei Servizi Finanziari, Ato Idrico e Amministrazione Generale) mediante la formula della discrezionalità, con un contratto a tempo determinato, come previsto dalla legge. Una scelta a dir poco frettolosa che nasconde una vera e propria scorrettezza istituzionale.

Il problema che si pone è, infatti, di opportunità politica ed etica, posto che quello legale pare sia scongiurato per un soffio. Tale nomina sarebbe infatti subordinata al mandato del Presidente della Provincia che è notoriamente in scadenza, dato che il sindaco Peracchini andrà alle elezioni tra pochi mesi.

Ma è anche vero che una recente sentenza della Corte dei Conti ha concesso il via libera a tale operazione, anche se il mandato del conferente è agli sgoccioli, per dare modo all’incaricato di avere tempo di sviluppare il suo lavoro.

E allora a maggior ragione ci sembra emergere una grossa questione morale: se il dirigente viene scelto “intuitu personae” (ossia sulla fiducia) dal presidente uscente, significa che il prossimo titolare politico dell’ente si troverà a dover avere in organico un elemento di tale peso decisionale nominato da altri, che potrebbe in qualche maniera condizionarne il futuro operato.

Il sindaco-presidente Peracchini si permette quindi di nominare un uomo di suo gradimento in una fase politica come questa.

Chiediamo che il bando venga sospeso e rinviato al dopo elezioni comunali spezzine e le successive elezioni provinciali. Tali scelte competono alla politica nel pieno del proprio mandato elettorale, senza l’utilizzo di questi banali sotterfugi.

 
Massimo Lombardi,
Consigliere Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista

Tpl, Conti (Prc Liguria): “La legge regionale non sta in piedi”

2 aprile 2014, by  
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Giacomo Conti, capogruppo di Rifondazione Comunista in Regione Liguria, ribadisce le proprie perplessità rispetto al progetto regionale sul trasporto pubblico locale. 

“A ottobre non ho votato la Legge regionale sul trasporto non solo perché sono contrario alle privatizzazioni, ma anche perché era chiaro che si trattava di un disegno che non sta in piedi. A circa 6 mesi di distanza i fatti dimostrano che avevo ragione. L’Agenzia regionale è stata messa in discussione sia dalla scontata reazione di alcune province sia dal giudizio di organismi come la Corte dei Conti e l’Autorità Garante sulla Concorrenza, mentre rimane senza risposta il quesito posto dalla Regione all’Agenzia delle Entrate sulla possibilità di risparmiare alcuni milioni di euro di IVA, che – lo ricordo – doveva essere il principale obiettivo”. 

Conti affronta le vertenze di alcune aziende liguri del settore:Per quanto riguarda Amt finora gli unici soldi certi a copertura dell’accordo firmato lo scorso novembre sono quelli dei lavoratori, attraverso il congelamento aumenti contrattuali e ferie arretrate. La vicenda di Atp poi è surreale: la Provincia di fatto mette in liquidazione un’azienda perché lo Stato non paga un debito di 38 milioni. E anche in questo caso si chiedono i soldi ai lavoratori e se reagiscono li si accusa di far fallire l’Azienda”. 

Nel mirino di Conti c’è anche l’ipotesi di ingresso dei privati nell’agenzia, che è previsto nella legge: “Si dice che la contrarietà alle privatizzazioni è ideologica e pur di privatizzare si mettono in piedi progetti contraddittori, che non si è in grado di governare e che sono destinati a fallire. Progetti su cui, tra l’altro, nei prossimi anni si abbatteranno altri 2 miliardi di tagli previsti dalla spending review. Questa politica dei trasporti non funziona. E’, semmai, ideologico non prenderne atto”.

 

Giacomo Conti,

capogruppo di Rifondazione Comunista in consiglio regionale Liguria

 

Esposto di Rifondazione contro il valzer delle poltrone in Atc, Cossu: “Incompatibilità per le nomine di Cavallini e Goretta”.

27 gennaio 2014, by  
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Esposto di Rifondazione contro il valzer delle poltrone in Atc

Dopo aver presentato la questione in consiglio comunale, ricevendo in risposta un silenzio assordante da parte della maggioranza e dell’amministrazione, la consigliera comunale di Rifondazione comunista Simona Cossu ha presentato un esposto alla Procura della Corte dei conti della Liguria sulle nomine di due dirigenti delle società del gruppo Atc, ritenute illecite in base alla legge Severino. A sottoscrivere il documento è anche Edmondo Bucchioni, che dalla fine di marzo prenderà il posto di Cossu in consiglio.
Contestiamo la nomina di Flavio Cavallini a presidente di Atc spa – spiega Cossu – poiché ricopre anche un incarico in Asl, altra azienda pubblica. E questo va contro la legge Severino sull’incompatibilità tra incarichi in enti pubblici. Come se non bastasse, poi, Cavallini è stato nominato anche amministratore delegato della società di trasporto pubblico. E se per la presidenza Cavallini ha ricevuto l’autorizzazione dalla Asl per lavorare in Atc 30 giorni all’anno (a fronte di un compenso di 35mila euro!), per il ruolo di amministratore delegato non c’è stata alcuna autorizzazione da parte della dirigenza dell’azienda sanitaria, perché si tratta di un ruolo che non può che essere continuativo”.
Nel mirino di Rifondazione è finito anche Renato Goretta, attuale presidente e amministratore delegato di Atc esercizio.
“Anche per lui – prosegue Cossu – riteniamo di essere di fronte ad un caso di incompatibilità. Sino a ottobre 2013, due soli mesi prima di ricevere gli attuali incarichi, è stato ad di Atc spa, mentre la legge prevede che debba intercorrere almeno un anno”.
Secondo Rifondazione, anche nel caso di Goretta, ci sarebbero delle ‘aggravanti’ sotto il profilo dell’opportunità della scelta fatta dal sindaco, Massimo Federici.
“Un’ispezione del ministero delle Finanze ha rilevato che durante l’amministrazione di Goretta, il cda abbia approvato una crescita del compenso dello stesso ad ritenuta impropria. A quel punto è stato richiesto di restituire il sovrappiù e di tagliare il compenso del 10 per cento, invece ci si è limitati alla riduzione del 5 per cento. E in seguito a tutto questo Goretta è stato anche promosso a presidente e amministratore delegato di Atc esercizio. Le norme sono state scavalcate, e il vantaggio pubblico di queste nomine, francamente, non lo vediamo proprio”.
Nell’esposto Cossu e Bucchioni, citano anche un altro dirigente di Atc: si tratta di Riccardo Venturini, capogruppo Pd in consiglio comunale, che nell’azienda di Via del Canaletto ricopre il ruolo di responsabile per la trasparenza e l’anticorruzione. “Venturini avrebbe dovuto segnalare questi fatti, invece da parte sua non c’è stata nessuna comunicazione alle autorità. Per questo chiediamo alla Corte dei conti di verificare anche la sua posizione”.
Il riscontro dell’esposto presentato è ben lontano nel tempo, ma Rifondazione chiede che ci sia subito una risposta dal punto di vista politico: “Sino ad ora ci siamo trovati di fronte ad una cortina di omertà e arroganza da parte dell’amministrazione, che ha risposto alle nostre obiezioni dicendo che i compensi sono stati sospesi (ma non ce lo hanno voluto dimostrare con le carte) e che Cavallini può svolgere il suo ruolo di amministratore delegato fuori dall’orario di lavoro della sua mansione in Asl. Queste sono repliche inaccettabili. Chiediamo che il sindaco e la maggioranza diano ascolto alla nostra protesta, condivisa da buona parte dell’opposizione, e che si provveda alla scelta dei dirigenti di Atc con bandi pubblici, senza utilizzare l’azienda come parcheggio per i politici che stanno andando verso la pensione. Questo metodo ha già affossato Acam, una realtà che era in salute. Oggi Atc si trova a dover affrontare un momento delicato, con la rivoluzione del trasporto pubblico regionale, e lo fa con organismi aziendali inadatti ad operare, e il rischio che gli atti prodotti possano essere invalidati”.
A gettare benzina sul fuoco ci pensa William Domenichini, altro esponente di Rifondazione comunista. “Negli ultimi mesi abbiamo assistito al ricatto del Partito democratico nei confronti dei cittadini e dei lavoratori, con la situazione di Amt utilizzata come minaccia, per poter arrivare alla creazione di un ennesimo carrozzone come l’agenzia unica del trasporto pubblico. A nostro avviso Atc non potrà mai aggiudicarsi la gara, e potrà al massimo ottenere il servizio in subappalto. Il servizio di trasporto pubblico andrà peggiorando, mentre solo una settimana fa abbiamo visto quali interventi di messa in sicurezza siano necessari nella nostra regione”.
“Il Pd predica bene e razzola male – ha aggiunto il giovane Filippo Vergassolafacendosi paladino della buona politica e finendo per non tradurre mai le parole in fatti. E allontanando ancora di più i cittadini dal mondo politico”.
E mentre Bucchioni garantisce di portare avanti il lavoro della consigliera Cossu nel futuro, il segretario provinciale, Massimo Lombardi, annuncia che Rifondazione provvederà ad intervenire con la massima attenzione sul tema delle nomine nelle società partecipate in tutti i Comuni della provincia.
da www.cittadellaspezia.com

Provincia bloccata sul post alluvione, Prc/Fds La Spezia: “Sui fiumi manca una programmazione seria”

12 maggio 2012, by  
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A sei mesi dall’alluvione la Provincia procede a scavare nel Magra e nel Vara senza indire gare pubbliche e senza la prova scientifica che siano indispensabili e idonei alla messa in sicurezza degli abitati.

Lo dice la Corte dei Conti, ed è un fatto grave ed inammissibile, che consegna una gestione del territorio approssimativa, con lavori che causeranno danni e che getta ombre sulla mancanza di trasparenza nelle operazioni.

Chi valuta i sovralluvionamenti da eliminare? Chi valuta le modalità di eliminazione della vegetazione? Chi valuta le compensazione per il materiale asportato? E di contro, perchè non vengono presi in considerazione gli studi svolti dalle autorità di bacino, mentre si sborsano altri quattrini pubblici in nuove consulenze? Dopo sei mesi stiamo navigando a vista, senza un reale intervento globale. Diciamo chiaramente che tutto ciò è inaccettabile e che stiamo perdendo tempo.

Il punto vero, reale e concreto non viene menzionato da nessuno, ed è tutto politico: occorre pianificare concretamente gli interventi di messa in salvaguardia del territorio, occorre bandire gli interventi in somma urgenza fatti in questo modo, occorre rimettere in piedi una pianificazione seria e scientifica che punti alla valorizzazione di un patrimonio inestimabile come il nostro territorio. Solo così potremmo garantire un futuro serio all’assetto fluviale della nostra provincia.

Rifondazione Comunista/Fds La Spezia

Tutor di Romito: avevamo ragione NOI!!!

3 dicembre 2011, by  
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Il famigerato “tutor vampiro” di Romito Magra che ha tenuto banco per tutta l’estate e che ha visto su posizioni contrapposte l’Amministrazione del Sindaco Livio Giorgi e la “Lista civica per Arcola” rappresentata dal consigliere Salvatore Romeo è stato reso innocuo!

Infatti, se nei primi due mesi di agosto e settembre il vampiro aveva morso ben 9431 vittime (di cui 8109 colpevoli di correre alla “folle velocità” fra i 55 e 60 km orari in un tratto di strada extraurbano totalmente disabitato) nel mese di ottobre i verbali elevati sono stati zero.

Tutti a passo di lumaca oppure più semplicemente perché il tutor è stato disattivato in quanto la stessa Prefettura nel pronunciarsi sulla tipologia del contratto che regola i rapporti fra il Comune e la ditta proprietaria dell’apparecchiatura  ha dichiarato lo stesso contratto illegittimo ?

Ora si pone il problema delle spettanze alla ditta secondo quanto prevede il famigerato contratto: 30.250 € annui di canone fisso più 29,04€ per ogni verbale accertato dopo i primi mille; facciamo due conti su dati ufficiali: 9431 verbali accertati sino a settembre meno mille (compresi nel canone fisso)= 8431 moltiplicato per 29,04 uguale 244.836€ più il canone fisso di 30.250 € = 275.086 €.

A questa cifra vanno aggiunte le spese sostenute dal Comune ad una ditta privata (cosa fra l’altro non consentita dal Codice della strada) per la gestione e spedizione delle multe: siccome sono state valutate in 19,50€ per ciascun verbale si deduce che le spese complessive siano: 9431 x 19,50 = 183.904€.

Sintesi finale: al 30 settembre il Comune dovrebbe versare  per la partita tutor un totale di ben 458.990 €.

E’ fin troppo evidente che l’interesse del privato sia stato prevalente rispetto all’interesse pubblico!!!

A nostro modesto parere un contratto illegittimo sottoscritto anche dalla ditta non dovrebbe comportare alcuna richiesta economica da parte della ditta stessa. Questo probabilmente sarà l’oggetto del contenzioso delle prossime settimane. Su questa vicenda, fra l’altro, pende un esposto presso la Corte dei Conti di Genova presentato dal gruppo consiliare del PdL arcolano.

Ma il Sindaco e i suoi assessori non sentono almeno il bisogno di chiedere scusa ai cittadini e di attivarsi per rimediare a questa ingiustizia e palese errore di valutazione?

La Segreteria del circolo Rifondazione Comunista di Arcola

Incompetenza o dolo? Il centrodestra rimandato sul Bilancio

27 marzo 2010, by  
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In Italia si sa, i magistrati sono comunisti e la giustizia è ad orologeria. Che importa se fanno il loro dovere e se gli atti che giudicano sono fatti con i piedi? I comunisti a tempo, che popolano la Corte dei Conti, punta il dito sull’operato del sindaco follese Giorgio Cozzani (PdL) ed della sua giunta, con una pronuncia (n. 99/2009) sulla relazione sul bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2009 del Comune di Follo. Un giudizio tecnico impietoso che da la misura dell’assenza di progettualità politica di chi vorrebbe governare la regione.

La Corte dei conti sottolinea come nella previsione di bilancio follese vengano indicate, tra le entrate a carattere non ripetitivo ovvero le famigerate “una tantum” di tremontiana memoria, le multe (per un importo pari 200.000,00 euro) ed il recupero dell’evasione fiscale (per un importo pari a 65.000,00 euro), che solo in parte risultavano correlate a spese aventi le medesime caratteristiche (79.000,00 euro). Tuttavia l’amministrazione riteneva attendibile e dunque tale da non compromettere il mantenimento degli equilibri di bilancio. In soldoni, le sanzioni amministrative per violazione del codice della strada previste, cioè quelle che l’amministrazione impone vengano fatte altrimenti non si vedrebbe un euro, risultavano per un importo pari a 160.000,00 euro su una previsione di 200.000,00 euro basando le entrate di bilancio sulle contravvenzioni. La Corte evidenzia come, sia le entrate derivanti dal recupero dell’evasione tributaria sia quelle derivanti dalle sanzioni amministrative per violazione del codice della strada, rivestono natura aleatoria: si vuole basare la struttura finanziaria del comune su ipotesi di entrate prevedendo le multe da fare.

Secondo la Corte l’attuale situazione strutturale del bilancio follese è critica e l’organo di monitoraggio (SIOPE) registra entrate derivante dai permessi di costruire con importo pari a 247.274,15 euro, a fronte della previsione dell’amministrazione di 440.000,00 euro, ed entrate per sanzione del codice della strada per un importo di 5.150,00 euro a fronte della previsione di 200.000,00 euro. La grande strategia del centrodestra è quindi coprire spese correnti con entrate saltuarie, come se una famiglia sperasse di vincere al lotto per pagare le bollette, disattendendo il fattore cardine per un bilancio quale il principio della prudenza.

L’equilibrio del bilancio comunale, secondo la Corte, è influenzato da entrate aventi carattere non ripetitivo (recupero dell’evasione, sanzioni per violazione del codice della strada, permessi di costruire) non correlate a spese aventi le medesime caratteristiche per un ammontare complessivo pari a 306.000,00 euro, con una incidenza del 10,66% sul totale delle entrate correnti. Si vuole basare un bilancio comunale su multe, recupero evasione e permessi di costruire? Fatto salvo l’unico elemento soddisfacente relativo al recupero dell’evasione, che peraltro è una voce estremamente limitata in termini quantitativi, siamo alla frutta sostenendo le entrate con permessi di costruzione (maggiore cementificazione) e multe (pagano i cittadini che vanno a 55 km/h).

Questo è il centrodestra ed in giunta a Follo è presente pure Pasquale Giacomobono candidato al consiglio regionale nel nuovo PSI a sostegno di Biasotti. Per ora a rimandarli “a settembre” ci ha pensato la Corte dei Conti, l’auspice è che anche gli elettori facciano la loro per le regionali tenendo lorsignori nei banchi della minoranza!