Acerbo (Prc-UP): “Solidarietà a Massimo Lombardi, dirsi comunista non è reato”

5 aprile 2023, by  
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Con sprezzo del ridicolo il gruppo di Fratelli d’Italia al Comune della Spezia chiede le dimissioni del nostro valoroso consigliere Massimo Lombardi, reo di aver rivendicato il suo essere comunista.
Non prendiamo lezioni di democrazia dai nostalgici del fascismo. Facciamo presente ai nipotini di Mussolini e Almirante che in Italia dichiararsi comunista non è ancora reato.
Lo è stato per un ventennio che si concluse con centinaia di migliaia di morti e il paese in macerie.
Nel nostro paese per la Costituzione e le leggi vigenti continuano a essere reati l’apologia del fascismo e la ricostituzione del partito fascista.
Il compagno Massimo Lombardi, figlio di Aldo che fu tra i fondatori del nostro partito, rappresenta al meglio nel consiglio comunale della Spezia i valori dell’antifascismo e della sinistra. Sono sicuro che Massimo non si farà intimidire da queste provocazioni.
A Massimo la solidarietà di tutto il partito.
Maurizio Acerbo,
segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista
Coordinamento di Unione Popolare

“Scritte inneggianti al fascismo un’offesa alla memoria storica della nostra città”

3 novembre 2022, by  
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La comparsa sui muri della città questa notte di scritte inneggianti al fascismo nel centenario della marcia su Roma offendono la memoria storica di Spezia e di quello che ha rappresentato la città nella lotta di liberazione, con le sue numerose perdite, non solo per causa diretta del conflitto, ma anche per le deportazioni nei campi di concentramento di cui la nostra città vanta il triste dato di città col maggior numero percentuale di deportati in Italia.
Oltre a ribadire la più ferma condanna al gesto, chiediamo che anche la maggioranza prenda ufficialmente le distanze da questo atto ignobile, che offende tutti i valori sanciti nella nostra Costituzione antifascista su cui è fondata la nostra Repubblica, ma che l’amministrazione vada oltre le dichiarazioni dell’assessore Guerri sui provvedimenti che verranno presi a tutela del decoro pubblico, pronuciandosi su quanto accaduto e prendendo i conseguenti provvedimenti per individuare i responsabili e procedere con la denuncia di apologia di fascismo. Questo episodio infatti non è solo una banale ragazzata, è un palese richiamo e la prova lampante che sul territorio esistono gruppi fascisti organizzati.
Siamo sicuri che se il sindaco Peracchini sarà efficiente come lo è stato nell’indagare sui responsabili delle scritte sulla sua persona di qualche mese fa, i responsabili saranno individuati nel più breve tempo possibile.
Segreteria provinciale Rifondazione Comunista La Spezia

Acerbo: “Gino Strada, un Compagno”

16 agosto 2021, by  
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Caro Gino, ci mancheranno il tuo esempio e le tue parole.
Te ne vai mentre in Afghanistan il realismo dei signori della guerra semina solo morte e distruzione e la tragedia infinita ti dà di nuovo ragione. Sei stato cittadino del mondo e della nostra Costituzione antifascista. Grazie per averci richiamato sempre alla coerenza su principi e valori che dovrebbero essere imprescindibili per la sinistra. Ora anche gli ignavi che non ti hanno mai dato retta sulla guerra, i migranti, la sanità pubblica si diranno dispiaciuti. Grazie compagno Gino per tutte le vite che hai salvato e per gli ideali che hai tenuto vivi. Grazie per tutto quello che hai fatto per un altro mondo possibile e necessario.
Un abbraccio fortissimo a Cecilia e ad Emergency dalle compagne e i compagni di Rifondazione Comunista.

Maurizio Acerbo,

segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

8 giugno 1920-2020, in ricordo del comandante partigiano Luigi Fiori, simbolo incessante di Resistenza

9 giugno 2020, by  
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Cento anni fa, l’8 giugno 1920, nasceva a Sarzana il comandante partigiano Luigi “Fra Diavolo” Fiori, indimenticato presidente onorario della federazione spezzina di Rifondazione Comunista dal 2011 al 2015. Luigi fu un giovane dal forte talento artistico, cresciuto “a pane e fascismo”  perché allevato dal regime, come tutti i ragazzi della sua età, a “credere, obbedire, combattere e non pensare”, come amava ripeteva a coloro che ascoltavano incantati i suoi racconti.
 
A vent’anni la guerra e la presa di coscienza politica antifascista sul fronte yugoslavo da tenente dell’esercito italiano, poi sbandato nel 1943 a Roma. Qui cominciò la straordinaria avventura della Resistenza sull’appennino parmense, dopo una rocambolesca fuga verso il Nord da “bandito” in abiti civili. Nel dopoguerra la militanza nel Pci e il lavoro a Milano, dove incontrò di nuovo la drammatica storia d’Italia rimanendo testimone dell’attentato neofascista di piazza Fontana del 1969.
Iscritto fin dal 1991 a Rifondazione, Luigi è stato un integerrimo dirigente politico, ricoprendo anche la carica di assessore comunale all’urbanistica di Lerici nella prima giunta Tedoldi.
 
La sua incessante attività di difensore della Costituzione nata dalla Resistenza lo ha portato, infine, a una vera e propria seconda giovinezza. Per tutti gli anni 2000, fino a poco prima della morte, Luigi girò nelle scuole, nelle piazze e nelle sedi istituzionali d’Italia per portare ai giovani e meno giovani il messaggio della carta costituente, rimasta più volte sotto attacco dalle quelle forze che lui non esitava a definire eversive. 
Lo ha fatto con una forza e un vigore indimenticabile, fino agli ultimi istanti della sua vita. Ha lasciato a tutti noi una testimonianza di inestimabile valore, quella della lotta contro il fascismo, braccio armato dell’iniquità e della violenza del capitalismo sull’essere umano.
Ci chiediamo cosa potrebbe dire oggi della situazione attuale dell’Italia e della sua Sarzana, in mano a individui che senza vergogna si sono permessi di infangare a più riprese il 25 aprile e la Resistenza partigiana.
Noi non abbiamo dimenticato e non lo dimenticheremo.
Hasta siempre, comandante!
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Edmondo Bucchioni (Prc-Potere al Popolo La Spezia): “Peracchini come Federici, i beni comuni sono patrimonio da salvaguardare”

9 febbraio 2018, by  
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In questi giorni il dibattito spezzino si è improvvisamente animato sull’alienazione di beni appartenenti al comune per rimpolpare le casse municipali a spese della cittadinanza. In particolare sulla scuola materna di via Firenze fa piacere notare come finalmente alcune forze politiche della vecchia maggioranza “scoprano” un problema che ha origine nelle scelte intraprese dalla precedente amministrazione targata Pd-Federici.

In qualità di consigliere comunale di Rifondazione Comunista della scorsa consigliatura ho per primo portato all’attenzione della commissione consiliare competente il progetto di vendita della scuola di via Firenze. Successivamente, insieme ad altri consiglieri, ho provveduto a denunciare alla Procura della Repubblica l’allora sindaco Federici per falso in atto pubblico, poiché questi aveva dichiarato in una delibera che l’edificio scolastico si trovava in disuso.

In realtà si tratta di una scuola che già all’epoca ospitava cento persone fra insegnanti e bambini, in una zona dove anzi le richieste d’iscrizione non riescono ad essere soddisfatte dalle strutture esistenti visto che ben oltre cinquanta famiglie hanno chiesto di iscrivere lì i propri figli. Oggi l’attuale sindaco “totiano” Peracchini, in assoluta continuità con la precedente amministrazione, sta addirittura ampliando il progetto di privatizzazione degli immobili pubblici: proprio in queste settimane è emersa l’intenzione di mettere in vendita anche la sede della Polizia Municipale di via Lamarmora, il parco del Colombaio e l’ex scuola di Campiglia.

Il pericolo che vedo profilarsi all’orizzonte, soprattutto per quanto riguarda la sede della Polizia Municipale, è che la sua cessione si traduca in un nuovo prelievo di denaro per le spezzine e gli spezzini: il “gioco” potrebbe infatti essere quello di alienare l’edificio ad un privato, che poi andrebbe a riaffittarlo al comune, assicurandosi una rendita a prezzo di libero mercato.

La memoria corre a qualche anno anni fa, quando il governo Berlusconi mise in vendita le sedi dei ministeri, forse favorire qualche speculazione immobiliare di personaggi a lui vicini. E allora che dire?” Berlusconi docet”. Non possiamo e non dobbiamo dimenticare che il patrimonio immobiliare pubblico deve rimanere tale e pertanto inalienabile, perché solo così potranno essere garantiti quei servizi essenziali che vengono richiamati costantemente all’interno della nostra carta costituzionale.

Ma in questi anni con la scusa di fare cassa si è privatizzato di tutto, in un processo di erosione di beni e diritti comuni che mira a trasformare il cittadino in un cliente.

E in questo centrosinistra e centrodestra non si sono di certo differenziati, sia a livello nazionale che a quello locale. La Costituzione è in attesa, oggi più che mai, di essere attuata.

Edmondo Bucchioni,

candidato di “POTERE al POPOLO” all’uninominale spezzino della Camera dei Deputati, già consigliere comunale di Rifondazione Comunista

“Solidarietà alla Cgil di Bolano. Il fascismo cresce, sta a tutti noi fermarlo”

16 dicembre 2017, by  
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Rifondazione Comunista esprime piena solidarietà e vicinanza alla Cgil per l’incivile episodio accaduto alla sede del sindacato a BolanoEnnesimo sintomo di un clima di enorme ignoranza e di odio sempre più marcato nel Paese che inevitabilmente sfocia, come ci ha già insegnato la Storia, nella più becera delle ideologie.
Si comincia con un semplice striscione, poi con una manifestazione, quindi con la rappresentanza politica: il fascismo attecchisce ovunque e solo pochi nella società civile sembrano allarmarsi. E chi va a colpire? Naturalmente chi difende i lavoratori, gli ultimi, gli emarginati. Film già visto, purtroppo. E con amarezza e rabbia c’è da registrare, a Spezia come altrove, che molti stanno tentando di sdoganare sempre di più le parole d’ordine e i modelli pesudo-mussoliniani. Ad esempio si attacca ferocemente chi solleva la questione X Mas e chi difende ad oltranza i valori della Resistenza e della Costituzione, si fa finta di nulla quando si aprono sedi “legali” apertamente neofasciste, e addirittura si cerca di nobilitare e mettere alla luce, con la scusa dell’arte, statue di gerarchi del ventennio. Questo è il brodo da cui fermenta questa sottocultura già sconfitta dalla Storia e che molti “millennials” stanno ri-abbracciando. Mattone dopo mattone il muro fascista si innalza: sta a tutti noi ri-abbatterlo il prima possibile.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Gc La Spezia: “Rimettere la statua di Ciano vicino al comune è un affronto alle vittime del fascismo”

23 novembre 2017, by  
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Apprendiamo dalle testate giornalistiche locali che il comune sta valutando la richiesta di riposizionare la statua di Costanzo Ciano proprio accanto al palazzo comunale dove era stata inaugurata nel 1939. Le parole dell’assessore Paolo Asti non fanno altro che rimarcare come la banalizzazione storica e il revisionismo stiano caratterizzando il discorso politico su vecchi e nuovi fascismi.

L’opera ritrovata del gerarca fascista non merita alcuna esposizione sulla pubblica piazza, proprio per ciò che rappresenta. In questa sede infatti non si intende discutere il capolavoro e la maestria dell’artista (Messina), quanto più il proprio significato simbolico: un oltraggio alla memoria storica. Tenendo presente il valore artistico dell’opera riteniamo che abbia già la giusta considerazione. Infatti il luogo più consono a raccogliere tale testimonianza del ventennio rimane il Museo Navale, dove è attualmente collocata.

Non si intende qui minare il patrimonio artistico nazionale, ma riconoscere che non vi è spazio per l’arte fascista sulla pubblica piazza di una città riconosciuta con la medaglia al valore della resistenza.
L’arte di regime non ha e non deve avere senso di esistere.

Noi rimarchiamo come suddetta esposizione artistica, auspicata dagli intellettuali firmatari della richiesta recapitata in Comune e sostenuta dall’assessore Paolo Asti, sia un affronto alle vittime di violenza fascista che la nostra provincia ha dovuto subire. In una fase storica dove il riaffiorare di vecchi e nuovi fascismi si fa sempre più prominente, non solo sul territorio locale ma su gran parte del panorama nazionale, ribadiamo che sia compito dell’amministrazione, sindaco e giunta tutta, riconoscere, ribadire e valorizzare quelli che sono i principi fondanti della nostra Costituzione, nata dalla resistenza partigiana.

Coordinamento provinciale Giovani Comunisti/e La Spezia

“Solidarietà ai lavoratori della Provincia in sciopero”

5 ottobre 2017, by  
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Rifondazione Comunista spezzina è vicina ai lavoratori della Provincia della Spezia che venerdì 6 ottobre sciopereranno, insieme ai colleghi di tutta Italia, per protestare contro la situazione ormai insostenibile  che tali enti subiscono da troppo tempo. 
 
In questi anni le Province hanno subito uno svuotamento di personale, competenze e soprattutto di risorse economiche da lasciarle in uno stato “vegetativo” che non può essere più tollerato, viste le funzioni di prossimità territoriale e di collegamento tra i piccoli comuni che la Costituzione le assegna. 
 
Una lenta agonia voluta dal governo Monti prima e dal governo Renzi poi, intenzionato ad abolirle nella riforma costituzionale bocciata severamente dagli italiani il 4 dicembre scorso.
 
Così le Province soffrono una situazione di crisi che si ripercuote sui lavoratori, che vedono ritardi nel pagamento degli stipendi, e sui cittadini, che vedono sottrarsi servizi essenziali per il territorio. Una crisi che va risolta una volta per tutte, restituendo dignità ai lavoratori, competenze agli enti e la voce politica ai cittadini nel scegliere i propri amministratori.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Elezioni del presidente della Provincia, la sinistra spezzina: “Voteremo scheda bianca”

28 settembre 2017, by  
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Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, Possibile, PCI per ora una quadra l’hanno trovata. Presto per pensare ad un nuovo “manifesto” da scrivere insieme, ma non abbastanza da dare un segnale alla politica, in primis al centrodestra, che governa il comune capoluogo (e non solo) ma soprattutto al Partito Democratico. Domani si vota per il nuovo Presidente della provincia della Spezia e così, come previsto dalla riforma Renzi-Delrio, solo i sindaci e i consiglieri comunali saranno chiamati ad esprimere la loro preferenza. Non è un mistero che in lizza ci siano il sindaco di Follo Giorgio Cozzani, sostenuto dal centrodestra, e il sindaco di Arcola Emiliana Orlandi, candidata del Pd. “Non esprimendo nessun sindaco e trovandoci quindi nell’impossibilità di esprimere una candidatura candidatura autonoma e alternativa, come forze politiche, da sempre contrarie a questa pseudo riforma delle province e fiere sostenitrici del no al referendum costituzionale del 4 dicembre, abbiamo deciso di aprire una fase di confronto, allargata anche alle realtà civiche disseminate sul territorio provinciale, per valutare insieme come affrontare questo passaggio”. 

La decisione ampiamente condivisa è quella di partecipare al voto, esprimendo solo schede bianche: “Non ci sentiamo rappresentati da nessuno dei due candidati. A chi ci ha rivolto inviti a compattare il centrosinistra per fare un fronte unico contro Toti e la destra, rispondiamo che riteniamo impossibile sostenere la candidatura di un sindaco espressione di un partito che non solo è il principale fautore della distruzione degli enti provinciali ma è sempre più incarnazione di una cultura politica rispetto alla quale ci consideriamo alternativi sia a livello locale che a livello nazionale. Al netto di queste considerazioni facciamo presente ai democratici spezzini che è piuttosto singolare chiedere il voto per un candidato di fatto imposto senza una precedente fase interlocutoria e di confronto”.

Nessuna preferenza insomma, contemplando invece la possibilità di costruire un progetto unitario e alternativo per le future elezioni del consiglio provinciale: “Nel frattempo continueremo a manifestare in tutte le sedi la nostra contrarietà alla legge Delrio che ha introdotto guasti e prodotto frustrazione nelle lavoratrici e nei lavoratori delle Province, che ha ingenerato confusione senza minimamente incidere sui problemi che tuttora sentono i territori, dalla manutenzione delle strade a quella delle scuole, alle competenze in materia di ambiente. Una legge pessima che ha inoltre abolito il suffragio universale e ha ridotto ai minimi termini l’esercizio di verifica e controllo, fondamentale in democrazia, da parte dei cittadini tramite i loro eletti nelle Istituzioni”.

Infine l’appello a tutte le forze politiche, civiche e rappresentanti istituzionali a partecipare attivamente allo sciopero dei dipendenti di Province e Città Metropolitane, indetto da Cgil, Cisl e Uil per il prossimo 6 ottobre, proprio al fine di denunciare la situazione di estrema difficoltà in cui versano gli enti, spogliati di risorse e privati della possibilità di erogare servizi fondamentali per i cittadini. 

I consiglieri comunali che voteranno scheda bianca sono gli spezzini Massimo Lombardi, Guido Melley, Roberto Centi, il sarzanese Paolo Zanetti, gli arcolani Salvatore Romeo e Debora Cossu, il lericino Andrea Ornati, la vezzanese Nadia Lombardi, Francesco Pietrobono e Eleonora Cupini di Beverino, Andrea Fantini e Giovanni Pampana di Luni, Luca Marchi di Castelnuovo Magra, Ivo Ciuffardi e Romina Moggia di Monterosso, Diego Denevi di Vernazza, Olivia Canzio di Levanto, Andrea Licari di Borghetto Vara.

 

da www.cittadellaspezia.com

Venezuela: vittoria popolare per l’Assemblea Costituente

31 luglio 2017, by  
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Il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea saluta il risultato straordinario di partecipazione al voto per eleggere i membri dell’Assemblea Costituente in Venezuela. Secondo i dati emessi dal CNE (Consiglio Nazionale Elettorale, uno dei 5 poteri in cui è articolato lo Stato venezuelano), gli elettori che hanno partecipato alla consultazione sono stati 8.089.320. Il consistente blocco sociale che sostiene il Governo Maduro si basa sul 41,53% di votanti (su una base elettorale di circa 20 milioni di elettori).
Un risultato particolarmente significativo, ottenuto dopo più di 3 mesi di manifestazioni violente organizzate dai settori oltranzisti dell’opposizione, in un clima di intimidazione squadrista che non è cessata neanche durante il voto. Anche nei quartieri ricchi di Caracas, una consistente parte della popolazione ha votato e non si è riconosciuta nelle posizioni dell’opposizione che aveva chiesto di astenersi, rifiutando il confronto elettorale.

Nonostante una situazione di grave crisi economica (per molti aspetti provocata artificialmente dall’esterno) e politica, il voto dimostra che il Venezuela desidera la pace e non vuole tornare alle politiche neoliberiste in vigore prima della vittoria di Chavez.

Naturalmente il risultato elettorale non risolve di per sé la crisi: in base al diktat di Washington alcuni governi neoliberisti latino americani (Argentina Brasile, Cile, Colombia, Messico, Colombia, Costa Rica, Panama e Perù) hanno dichiarato di non riconoscere il voto. In Europa il governo spagnolo e diversi dirigenti della UE (a partire da Federica Mogherini) si sono schierati con Trump, prefigurando scenari di conflitto destinati ad approfondirsi, in attesa di un intervento esterno. In Italia alcuni esponenti del Pd e del governo mentono sapendo di mentire e confermano il loro scandaloso appoggio ai settori oltranzisti dello squadrismo fascista.

Il risultato delle elezioni di ieri per l’Assemblea Costituente va rispettato e rappresenta un’occasione per superare la crisi, riprendendo il dialogo interrotto tra governo e opposizione, sostenuto anche dal Papa Francesco e da diversi ex-presidenti.

Il Prc – Se si congratula con il popolo venezuelano e con il suo legittimo governo guidato dal Presidente Costituzionale Nicolàs Maduro per questa vittoria della democrazia.

Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

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