Spezia, a sinistra nasce un fiorellino

16 novembre 2015, by  
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Mattinata con #Possibile alla galleria Il Gabbiano, presenti esponenti delle forze della sinistra spezzina. Obbiettivo una casa unica in corsa alle comunali 2017

 

Oggi nasce un fiorellino“. Delicata e bucolica l’immagine suscitata stamattina alla galleria Il Gabbiano da Massimo Lombardi, segretario provinciale di Rifondazione, per salutare il primo tassello di una nuova forza di sinistra pronta a farsi spazio, con credibilità e ambizione, nel contesto locale. Una creatura di cui si è dibattuto nell’ambito di un incontro convocato da La Spezia #Possibile, movimento fondato da Pippo Civati, in vista degli stati generali in programma a Napoli il 21 novembre, occasione che vedrà l’associazione trasformarsi in soggetto politico. In via Ricciardi, dopo un confronto sui documenti che saranno approfonditi e votati nel corso dell’evento partenopeo, si è alzato il sipario su un’intensa tavola rotonda con i rappresentanti della sinistra spezzina. Per parlare, appunto, del fiorellino. In ottica nazionale, va bene, ma soprattutto guardando alle scadenze elettorali – particolarmente ghiotta la deadline delle comunali spezzine 2017 -, alle esigenze e alle spinte del territorio.

Ci vuole una casa comune nella quale le sigle di appartenenza diventino un retaggio. Costruirla è una necessità“, ha aperto le danze William Domenichini, già responsabile ambiente provinciale di Rifondazione e in corsa nel 2014 alle comunali di Follo con la lista Partecipi e Solidali, esempio lampante di mini laboratorio della sinistra alternativo a Pd e centrodestra. “Un’unità – ha sottolineato Domenichini – che va trovata a partire da battaglie come quella contro il piano casa di Toti, naturale sviluppo dell’azione di Burlando“.Non poteva mancare l’ex segretario della Cgil spezzina Lorenzo Cimino, uno dei nomi forti di #Possibile. “Dobbiamo andare verso un vero civismo e riprendere spazio in questa città – ha detto -. E siamo chiamati a creare un soggetto politico credibile elettoralmente, deciso ad andare oltre il 4-5% del classico voto di testimonianza. Spogliamoci dagli spillini dei partiti e torniamo ad ascoltare la gente, quali priorità e problemi ha. Per creare una sinistra alternativa che potrebbe piacere anche al mondo moderato, perché nemmeno questo si riconosce nel Pd di Renzi. D’altronde in Italia il centrosinistra non c’è più: ci sono la destra e il centrodestra“.Bene la credibilità elettorale, la concretezza ma guai all’ansia da prestazione. Lo ha sottolineato l’altro “possibilista” Michele Fiore, che con Cimino, fino a qualche settimana fa, ha battuto la provincia promuovendo i sette referendum del movimento di Civati. Fiore ha messo in chiaro la sua idea del rapporto con il Partito democratico, dov’era di casa (ma gli ultimi tempi restava sul pianerottolo) fino a qualche mese fa: “Non facciamoci trascinare nel congresso permanente del Pd spezzino. Non facciamoci tirare per la giacchetta ora da chi fa capo alla Paita, che ci attacca di continuo, né da chi sta con Orlando, un gruppo che magari ci vorrebbe in coalizione per darsi una parvenza di sinistra. No a coalizioncine accettate solo per guadagnare qualche carega, né a sterili sommatorie. Sì a un contenitore che parli dei problemi della città“.

C’era anche Pierluigi Sommovigo, ancora ringalluzzito dall’approvazione della mozione anti piano casa in consiglio comunale alla Spezia, di cui è stato coriaceo fautore. E Gipo ha parlato dalla posizione un po’ sui generis, per l’ambiente, di uomo di maggioranza. Tale è l’esponente PCdI in consiglio comunale alla Spezia, “dove esprimiamo anche il vice sindaco“, ha rimarcato, con riferimento a Cristiano Ruggia. “Noi siamo disponibilissimi a un confronto per dare vita a un’idea politica che voglia risolvere i problemi concreti delle persone, a partire dal dramma di chi è senza lavoro. Ci siamo, sì, ma è importante non perdere la propria identità“, ha chiarito, prima di passare la parola al menzionato Lombardi.

L’avvocato ultras è parso molto più pronto al grande salto rispetto a Gipo Sommovigo. Donata a tutti la figura del “fiorellino”, ha assicurato senza mezzi termini: “Rifondazione ci sta! Oggi è stato gettato un seme importante per il rilancio. C’è un 50% di elettorato sfiduciato, dobbiamo riconquistarlo, su tanti temi. In questa città sono state fatte, da pochi, scelte disastrose. Invito le forze di sinistra che sostengono la giunta Federici a non farlo più“. Tanto per solleticare l’amico e compagno comunista da cui ha raccolto il microfono. “Non perdiamoci sulle cose nazionali – ha concluso -, diamoci da fare qui. Contaminiamoci e non separiamoci ai primi conflitti“.

Ha timbrato il cartellino alla tavola rotonda gauchista un altro avvocato, Andrea Ornati, coordinatore provinciale Sel e consigliere d’opposizione a Lerici con la lista Cambiamo in Comune, ulteriore esempio di buon successo di una creatura civica che guarda saldamente a sinistra. “Il successo di Cambiamo in Comune e di esperienze simili come quelle di Arcola, Follo, in parte Ameglia – ha dichiarato -, sta nel fatto che si è detto basta ad aste al ribasso. Un primo tassello, fondamentale. Certo, c’è anche da fare mea culpa. Noi a Sarzana, finché non è stata cacciata l’assessore Giulia Chiatti, sostenevamo Cavarra, forse il peggiore decisionista Pd della provincia”. Un invito dall’ex presidente del consiglio comunale lericino: “Pensiamo a noi, lasciamo stare il Pd: è l’ultimo dei problemi“.

Nei giorni scorsi il segretario regionale dell’Italia dei valori, lo spezzino Paolo Carbonaro, aveva dichiarato che il partito, essendo interessato a coalizioni con il Pd, non avrebbe preso parte al meeting di #Possibile alla galleria Il Gabbiano. Detto fatto, a metà mattinata si è presentato in via Ricciardi l’esponente Idv Aldo Sebastiani. “Guardiamo con interesse a questo progetto unitario di sinistra per la nostra città – ha assicurato -. Molta gente vota Cinque stelle per non votare in Pd, anche nella mia famiglia! Lavoriamo per dare a queste persona una forza di sinistra credibile. Siamo in sintonia. Possiamo andare avanti insieme, costi quel che costi“.

Pollice all’insù per il segretario Cgil Matteo Bellegoni: “C’è un bisogno assoluto di sinistra. Non è per niente semplice portare avanti certe battaglie per il lavoro senza un riferimento politico. Il Pd ha perso quella strada verso un ‘nuovo umanesimo’ auspicata da Alfredo Reichlin. Una strada inattuata, ma ancora di fortissima attualità“.

Desideroso di veder nascere una casa comune anche il coordinatore comunale spezzino di Sel, Emiliano Ceretti: “Di qui a Natale – ha detto – dobbiamo iniziare con il dibattito in vista delle elezioni comunali del 2017. Diamoci da fare per il bene della nostra città“.

Special guest della mattinata, Luca Pastorino, deputato di #Possibile, nonché sindaco di Bogliasco e candidato alla presidenza regionale per Rete a Sinistra lo scorso maggio. Scagliate due battute al vetriolo alla Paita e impostata una curiosa posizione da fenicottero – in piedi, con un ginocchio sulla sedia, per farsi sentire meglio dall’uditorio raccolto nella lunga sala – ha messo in guardia: “Alla Spezia c’è tutto il tempo per non commettere gli errori del passato. Ora bisogna procedere in modo naturale, togliendosi dalla testa l’idea della sommatoria di partiti e forze politiche. Un concetto tanto amato dai media, ai quali piace vedere ammucchiate di gente magari un po’ cotta. Lavoriamo dal basso, e facciamolo sul serio, altrimenti la gente di dice ‘ciao’. Banchetti, gruppi tematici. Torniamo in piazza, lungo le banchine, fuori da Fincantieri. Elaboriamo una proposta utile, abbracciamo i problemi, per conoscerli. E ricordiamoci – ha chiuso – che il tempo della mediazione è finito“.

Appuntamento a breve, quindi, per vedere se i petali del fiorellino sono gagliardi, e se lo stelo regge.

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