“No all’innalzamento dell’hotel Colombo a Lerici. Caluri sfiduciato dalla sua stessa corrente di partito”

7 novembre 2014, by  
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Superfluo ribadire la nostra ferma contrarietà all’innalzamento dell’albergo del Colombo; in un passato non troppo remoto, la questione era già stata ampiamente discussa sia politicamente con forti momenti di tensione anche nelle allora giunte dove avevamo come rappresentanti Veruschka Fedi e Mario Peoni sia con la popolazione di San Terenzo con infuocate assemblee indette dall’allora Comitato di frazione. La questione fu risolta bocciando il progetto a più piani e portando le altezza ad un piano fuori terra. Capitolo chiuso”.
Rifondazione Comunista rivendica le proprie antiche posizioni e attacca la maggioranza: “La discussione che si è aperta nel Pd lericino, con le dichiarazione dell’assessore Tartarini in cui chiedeva una presa di posizione politica sconfessando di fatto il sindaco il quale se ne tirava fuori dicendo che si trattava di una questione tecnica e che sarebbe stata la Regione a decidere, mette in luce una volta di più quanto questo sindaco sia oramai “commissariato” dalla sua stessa corrente renziana. Le dichiarazioni della De Luca, attuale segretaria dell’Unione Comunale del Pd, rafforzano questo pensiero e si spinge oltre, strumentalizzando la presa di posizione di Sel, rea di aver nominato Raffaella Paita come la più determinata sostenitrice delle grandi infrastrutture che mettono in crisi il già precario territorio ligure”.“Concludiamo ricordando che la Legge Regionale n°10/2012 che potrebbe permettere all’Hotel San Terenzo di sopraelevarsi non fu votata da Rifondazione Comunista e Sel, ci chiediamo quindi come si pone il tandem De Luca-Tartarini di fronte alla loro candidata Paita che tanto supporta il centralismo regionale bypassando le competenze comunali a partire dal trasporto pubblico, acqua, rifiuti per arrivare appunto alla pianificazione territoriale” – conclude la nota di Rifondazione.

Rifondazione Comunista Lerici

Vergassola sui tagli alla scuola spezzina: “Maria De Luca ha ragione, ma chieda spiegazioni agli onorevoli del Pd”

18 settembre 2012, by  
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Leggiamo con estrema sorpresa le dichiarazioni della responsabile scuola del Pd Maria De Luca riguardo al taglio di 70 cattedre di sostegno nella scuola spezzina. Condividiamo nella sua interezza i contenuti che esprime: del resto il pressapochismo e la superficialità con cui vengono trattate da anni tutte le questioni relative al personale scolastico, compreso quello di sostegno ai ragazzi maggiormente in difficoltà, non rappresentano certo una novità.

Peccato che la diminuzione delle cattedre e quello delle ore settimanali di sostegno è solo l’ennesimo taglio effettuato alla scuola pubblica. Quello che ci stupisce è leggere che l’esponente del Pd lamenta ”I tagli agli organici della scuola operati dal Ministero dell’Istruzione”.

Ciò ci lascia sbalorditi in quanto a noi, ma supponiamo anche al resto del Paese leggendo le votazioni parlamentari, risulta che il Partito Democratico sostenga apertamente il governo Monti, e lo faccia pure con convinzione, al punto che molti suoi esponenti vorrebbero proseguire le politiche che l’attuale esecutivo sta portando avanti. Il governo Monti ha operato ogni decisione ricorrendo ad un uso spropositato ed esclusivo del voto di fiducia. Bastatva poco ai numerosissimi deputati e senatori del Pd per frenare le tante nefaste decisioni del governo: premere il pulsante del NO al momento delll’ennesima votazione sulla fiducia.

E’ inutile tentare di confondere le carte e prendersela con l’ASL o tirare in ballo Uffici Regionali: il problema di questa situazione è il risultato di tagli indiscriminati e trasversali che il governo sta portando avanti da novembre, in perfetta sintonia e continuità con quelli operati dal trio Berlusconi-Tremonti-Gelmini (e in precedenza Letizia Moratti).

Perciò lamentarsi e giustificare certe scelte non è solo incoerente, ma anche comprensibilmente difficile e tardivo.
Filippo Vergassola
Resp.Scuola e Università Prc/Fds La Spezia

Mai più caduti sul Lavoro: vergognoso comportamento del centrodestra

13 aprile 2010, by  
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Ieri sera il consiglio comunale della Spezia si è riunito in forma straordinaria per discutere sulla sicurezza nei luoghi di lavoro nel nostro territorio, martoriato, come nel resto d’Italia, dall’eterna piaga degli incidenti che colpiscono i lavoratori in servizio in ogni settore lavorativo. Un consiglio convocato all’indomani dell’ultima disgrazia in ordine cronologico che ha colpito, il 24 febbraio scorso, il ferroviere della stazione centrale della Spezia Giovanni Magliani, padre di un esponente della segreteria provinciale di Rifondazione Comunista.

I consiglieri comunali PRC Edmondo Bucchioni e Simona Cossu hanno parlato di vera e propria guerra che i lavoratori combattono al rispettivo “fronte”, ossia il luogo di lavoro, una guerra che deve cessare senza se e senza ma. Le cifre dei mutilati, degli invalidi e dei caduti, di chi ogni giorno esce di casa per andarsi a guadagnare da vivere e torna senza un piede, una gamba, una mano, o non torna più, sono letteralmente spaventose ed equiparabili in toto alle perdite di un esercito in conflitto. Il paragone non è per nulla azzardato, se non in difetto.

Peccato che il lavoro, su cui si fonda la nostra Repubblica, non dev’essere una guerra, a parte per chi la gerra la fa per mestiere.

I lavoratori cadono per negligenza dei propri datori di lavoro, per mancanza di controlli sulla sicurezza, per una non cultura e un non rispetto da parte delle aziende (pubbliche e private) delle pur numerose leggi e norme che regolano la loro -teorica- sicurezza. E intanto il dolore dei famigliari delle vittime è un lutto troppo forte da poter smaltire. Non esistono risarcimenti di fronte a queste perdite.

Per questo Rifondazione Comunista ha approvato con convinzione l’odg presentato ieri e discusso fino a tarda di notte dal consiglio comunale spezzino che ha devoluto il proprio gettone di presenza all’ANMIL della Spezia (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro) su indicazione della famiglia Magliani.

Purtroppo la classica nota negativa della serata, è giunta immancabilmente dal centrodestra.

Una fazione, quella del Pdl e della Lega Nord, che ha dimostrato per l’ennesima volta, se mai ce ne fosse bisogno, insensibilità umana, incapacità politica e mancato rispetto delle istituzioni e dell’intera cittadinanza spezzina, oltre che della famiglia Magliani, presente in aula.

Infatti il consiglio comunale di ieri sera altro non era che un omaggio a tutte le vittime sul lavoro e ai loro parenti, non solo quelli del povero Giovanni.

L’abbandono dell’aula al momento del voto da parte dei vari Mannucci, Frija, Peserico, De Luca, Gai, Cenerini, e, dulcis in fundo, del neo “onorevole” Di Vizia, altro non è che la firma in calce a una pagina davvero nera per la storia della comunità spezzina.

Una figura indegna che dimostra ancora una volta quanto sia lo “spessore” politico e umano di tali elementi, che rispecchiano in pieno il governo nazionale da loro stessi rappresentato. Un governo che, specialmente con il disegno di legge Sacconi in corso di approvazione in parlamento, attacca ancora di più i diritti dei lavoratori e la loro sicurezza contribuendo sempre di più a sacrificarli sull’altare del profitto, con disgustoso sprezzo delle vite umane.

All’ “onorevole” Di Vizia vanno davvero i nostri “complimenti”, quelli di un prossimo rappresentante della Repubblica Italiana (non padana, si ricordi “onorevole”), che, col pretesto strumentale di non voler rispondere (per non sconfessare il proprio partito) all’altro ordine del giorno presentato dal consigliere Bucchioni riguardo alle mancate promesse di un anno fa del ministro Maroni sul rinforzo (per ora solo sulla carta) dell’organico dei VVF spezzini, ha colto a pretesto per insultare il nostro consigliere, che esercita proprio la professione di vigile del fuoco, uscendo dall’aula proferendo frasi come “L’onorevole esce quando gli pare”.

Gran bella scena, “onorevole”. Una sola parola per voi: VERGOGNA.