“Solidarietà al Delta Tau Kai: stasera saremo in piazza al loro fianco”

8 settembre 2012, by  
Archiviato in Appuntamenti, Dalla Provincia, Partito, Primo piano

Apprendiamo da alcuni organi di informazione che la Questura della Spezia ha vietato la realizzazione del “What festival” che si doveva svolgere oggi e domani nella nostra città. Non è impedendo un evento del genere che si risolve il problema dell’assenza di spazi in città per i giovani, spazi che potrebbero essere anche, interessanti momenti di aggregazione e creatività.
Riteniamo infatti che la città abbia nei giovani un’importante risorsa e questa vada valorizzata garantendo spazi di socialità e di partecipazione.
Siamo quindi al fianco di coloro i quali reclamano reddito,spazi sociali e diritti, ed è per questo che esprimiamo solidarietà e aderiamo al corteo organizzato dal collettivo “Delta Tau Kai” che partirà stasera, sabato 8 Settembre alle ore 21 in Piazza del Bastione.  

Segreteria Provinciale di Rifondazione Comunista La Spezia

Ravera: “Il collettivo Delta Tau Kai? Qualcosa di fresco in città”

5 settembre 2012, by  
Archiviato in Dalla Provincia, Partito, Primo piano, Società

 

Rifondazione Comunista La Spezia interviene nel dibattito avviato dal neonato collettivo “Delta Tau Kai”, sottolineando l’importanza e la centralità delle questioni evidenziate, le quale contengono una  lucida analisi circa lo stato della nostra città e le sue prospettive.

Ci permettiamo di osservare che non si tratta solo di questione giovanile. I ragazzi del “Delta Tau Kai” parlano di cittadinanza,  spazi, possibilità,  diritti, precariato, tematiche che vanno portate fino al cuore del dibattito politico e culturale, perchè porle solo come questione giovanile rischia di essere una derubricazione.
Crediamo che la questione giovanile non sia altro che una delle tante contraddizioni strutturali del capitalismo neoliberista.
Va dato spazio ai giovani perchè se lo meritano, perchè negli anni, in questa città, hanno dato prova di saper sperimentare, creare, organizzare. Ne sono prova i locali sorti sulla scia della “Skaletta” quando, anni novanta, sembrava una follia un luogo dove fare musica dal vivo.
ed invece, pochi anni dopo, “las*pezia city rockers” era un termine conosciuto in tutto il mondo della musica alternativa e non mainstream.
La città ha sempre avuto fermenti culturali vivaci ed interessanti, nati dal basso tramite le pratiche dell’autorganizzazione e lontane dalle logiche del mercato: nella prima decade del XXI secolo si sono moltiplicati i luoghi capaci di produrre live musicali,  mostre, spettacoli, esposizioni, offrire la possibilità di aggregazione senza dover pagare biglietti di ingresso nè tanto meno andare fuori città.
Ultimamente tale spinta propulsiva sembra essersi affievolita. Le ragioni possono essere molteplici, certamente la crisi ha influito, ma non si possono negare disattenzioni, chiusure, incomprensioni da parte della città nel suo complesso, a cominciare dalla politica, la quale dovrebbe essere in grado di compiere la sintesi tra le diverse esigenze e sensibilità. Spezia deve essere in grado di valorizzare le idee, le competenze, i fermenti che nascono dal basso.
L’amministrazione cittadina può farlo mettendo a disposizione luoghi, spazi e saperi, deve saper ascoltare, condividire, mettere in rete persone, gruppi, musicisti, compagnie teatrali, scrittori, sceneggiatori e quanti producono e consumano arte e cultura.
Le scelte devono essere partecipate, aperte alle indicazioni, alle sollecitazioni, e perchè no, alle critiche sia degli operatori del settore che dei semplici fruitori. E non condividiamo la discriminante, indicata dal Sindaco, circa gli “spocchiosi”. Speriamo fosse solo una battuta, perchè gli elementi soggettivi non possono essere alla base di valutazioni dirimenti, ma si deve dare centralità alle competenze.
I governi nazionali hanno massacrato anche la cultura, ma la mancanza di fondi non può essere la scusa per l’immobilismo. Esiste un capitale di idee, di sollecitazioni, di saperi da sviluppare e da mettere in sinergia tra loro. E’ necessario un cambio di rotta, perchè la cultura la si fa 365 giorni l’anno, non bastano alcuni eventi spot per dare il segno di una politica culturale coerente ed efficace. Sono più utili sale prove a prezzo popolare rispetto ad un concerto di qualche star capace di riempiere lo stadio. 
La discussione sviluppatasi attorno agli enti e alle isituzioni culturali è senza senso: si parla troppo di contenitori e poco di contenuti. Il ragionamento del chi su quale poltrona non da risposte alle questioni poste dai ragazzi del “Delta Tau Kai”, e da il senso di una lontananza della politica dalle questioni reali percepite dai cittadini.

Le nomine devono essere fatte in base alle competenze, ai curricula, alle idee, senza dare spazio a logiche spartitorie e senza dare adito a sospetti di meccanismi volti alla creazione di consenso e di logiche clientelari. Si potrebbe cominciare da qui, avere il coraggio di affidare la gestione di spazi a giovani che hanno competenze e capacità, creando forme di gestione aperte, condivise, partecipate.

Diego Ravera

Responsabile Provinciale Politiche Sociali Prc La Spezia