“Solidarietà ai lavoratori della Provincia, a rischio “grazie” al governo Renzi”

20 dicembre 2014, by  
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Rifondazione Comunista della Spezia esprime piena solidarietà ai lavoratori dell’ente provinciale
spezzino che rischiano seriamente il proprio posto a causa delle scellerate politche del governo Renzi, che ha letteralmente distrutto le funzioni della provincia a discapito dei cittadini e degli stessi lavoratori impiegati.

Le proteste e le preoccupazioni dei lavoratori non possono essere ignorate: il governo ha operato demagogicamente un taglio netto alle risorse dell’ente rendendolo oramai inutile e annullando di fatto le competenze in termini di difesa del territorio, manutenzione delle strade, coordinamento scolastico e politiche del lavoro, con il Centro per l’Impiego addiritura pieno di lavoratori precari.

 

Iludendosi di risparmiare chissà quali cifre, il governo non ha tenuto dei tanti servizi offerti al cittadino, al contrario di quanto fa la Regione, il vero ente succhiasoldi, lontano dai bisogni della gente nonchè al centro di numerosissimi scandali di corruzione e rimborsi “facili”, in Liguria come altrovePer questo la riteniamo un’ennesima mossa a dir poco superficiale di questo esecutivo, nemico dei lavoratori e della giustizia sociale, ma amico di Confindustria e della Merkel, ai quali obbedisce senza colpo ferire, a danno dell’intera collettività italiana.


Rifondazione Comunista, federazione provinciale della Spezia

“Grave la bocciatura di Rifiuti Zero a Sarzana, Cavarra e il Pd in stato confusionale”

9 agosto 2013, by  
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Esprimiamo indignazione e sconcerto per l’atteggiamento dell’amministrazione comunale sarzanese in relazione al tema dei rifiuti, emerso nello scorso consiglio comunale. La bocciatura della mozione su Rifiuti Zero è un atto politicamente grave, per un’amministrazione che in questi anni ha saputo dimostrare solo fallimenti nei rapporti con l’azienda gestore (Acam) e nei servizi di raccolta dei rifiuti, con scelte sbagliate che hanno portato a risultati di raccolta differenziata ridicoli.

Se per il consiglio comunale sarzanese Rifiuti Zero è solo demagogia, invitiamo Cavarra, gli assessori ed i consiglieri comunali sarzanesi, con questa lungimirante opinione, a visitare comuni come Ponte nella Alpi o Capannori, per rendersi conto di quanta ignoranza e incapacità di vedute sono dotati.
Ciò che non ci sorprende è che una classe dirigente che taccia di demagogia una strategia che ha consentito una città come San Francisco di arrivare a quote di differenziata da capogiro, sia poi la stessa che ha condotto in questi anni alla gestione dei contratti di servizio del comune sarzanese con Acam ed alle condizioni indecenti delle aree dei cassonetti a Sarzana.
Restiamo perplessi dell’arretratezza culturale soprattutto dei consiglieri comunali del Pd: forse ignorano che lo stesso ministro dell’ambiente, Andrea Orlando, ha parlato della strategia Rifiuti Zero nella sua relazione programmatica nelle commissioni parlamentari. Comprendiamo che il Pd sia in stato di confusione, ma troviamo inaccettabile che tale disorientamento ricada sui cittadini.
Oggi Sarzana ha perso una grande occasione. A poco serve congratularsi con quei pochi consiglieri che hanno avuto il coraggio di presentare il documento bocciato.
Segreteria provinciale
Rifondazione Comunista La Spezia

Cossu: “No a elemosine, la ricostruzione post alluvionale è cosa pubblica”

23 aprile 2012, by  
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Trovo assolutamente demagogico e limitato pensare di chiudere la questione dei finanziamenti per le aree alluvionate con i rimborsi elettorali dei partiti. E’ più che mai opportuno che si faccia chiarezza su chi e cosa devono finanziare. Un’alluvione che ha sconvolto migliaia di cittadini e centinaia di luoghi di lavoro non può essere trattata con superficialità.

E’ lo Stato deve farsi carico di sostenere la ricostruzione attraverso le sue istituzioni pubbliche. Solo così avremo la certezza di ricostruire un tessuto sociale e un territorio lacerato senza la spada di Damocle di chi viene a fare della nostra provincia terra di speculazioni.

Ecco perchè credo che solo le istituzioni pubbliche abbiano la competenza e il dovere di trovare e gestire i fondi per la ricostruzione.

Ogni “elemosina” è un tentativo di mettere le mani su un percorso che fa gola a molti, ma che non soddisfa certo le esigenze della gente.

E’ ora di dire basta ai ricatti occupazionali e rivendicare la dignità e il diritto di chi abita i nostri territori, consapevolmente al fatto che può esistere uno sviluppo che non metta in pericolo la gente con grandi opere inutili.

Simona Cossu

Rifondazione Comunista/Federazione della Sinistra La Spezia

Abolizione delle province: il governo Monti uccide la democrazia piuttosto che tagliare i veri privilegi

14 dicembre 2011, by  
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Il dibattito sull’abolizione delle province è del tutto sbagliato, puntando sui destini dei politici locali, piuttosto che agli interessi della comunità. Tutti si nascondono dietro un dito per evitare di dire ciò che realmente sta succedendo. La scelta del governo Monti di commissariare le province che andranno al voto per poi sopprimere è semplicemente anticostituzionale, una decisione che finge di andare nella direzione del taglio degli sprechi ma che elimina un’istituzione in grado di coordinare le politiche sovracomunali di territori omogenei come la provincia.

Se il governo avesse davvero voluto fare un’operazione etica e di miglioramento della spesa pubblica avrebbe ridotto i privilegi dei parlamentari, dalle straordinarie diarie giornaliere alle gratuità che i comuni mortali cittadini non godono. Così si chiudono istituzioni democratiche gettando i territori nel caos, con pianificazioni (lavoro, rifiuti, territorio, viabilità, energia) in mano agli appetiti dei privati.

L’abolizione delle province è un’operazione chirurgica che va a colpire la democrazia nel nostro paese che va di pari passo con la sistematica riduzione della rappresentanza democratica: tra leggi elettorali maggioritarie e bipolari, riduzione del numero dei consiglieri nei Comuni l’unico risultato certo è e sarà la cancellazione delle voci fuori dal coro, quelle critiche con il sistema e che non voterebbero con quella leggerezza la fiducia ad un governo che ha il mandato di fare macelleria sociale.

Ma la soppressione delle Province sarà anche un problema di gestione degli enti locali: che fine faranno i lavoratori dell’Ente? Che fine faranno i servizi da loro erogati? Il danno provocato da queste scelte si è già misurato nel nostro paese già in due occasioni: con l‘abolizione delle comunità montane, per esempio facendo sparire nel nulla gli sportelli unici delle attività produttive e complicando le pratiche per i vincoli idrogeologici, e con il pasticcio relativo all’abolizione degli ATO. Istituzioni sovraordinate a costi bassissimi ma con importanti funzioni di interfaccia con i territori e con la vita dei cittadini furono cancella con colpi di spugna, con effetti devastanti.

Forse sarebbe il caso di fare meno demagogia su questi temi e cercare invece di capire come far funzionare meglio le istituzioni, per esempio definendo chiaramente le loro funzioni con la Carta delle Autonomie, invece di abolirle?

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia