Ferrero: “Parigi, il nostro cordoglio per le vittime della barbarie dei nazisti dell’Isis”

16 novembre 2015, by  
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l nostro cordoglio per le vittime della barbarie nazista dell’Isis che ieri si è espressa in tutta la sua evidenza a Parigi. L’Isis uccide e distrugge per separare e seminare odio. L’Isis è una fabbrica di odio che vuole distruggere ogni forma di pacifica coesistenza tra i popoli e nei popoli per cercare di assoggettare i musulmani ai suoi barbari precetti che nulla hanno a che vedere con la religione musulmana. Occorre sconfiggere non solo l’sis ma le idee barbariche che la animano, il suo progetto politico.

Al contrario, i fascioleghisti di casa nostra propongono a loro volta l’odio e la guerra di civiltà: come fanno i nazisti dell’ISIS. Noi al contrario operiamo affinché l’umanità possa vivere in pace, in una libera coesistenza tra fedi, convincimenti, culture ed etnie diverse. Per questo sosteniamo il popolo Kurdo nella sua battaglia contro l’sis e lo stato islamico, battaglia finalizzata a costruire la democrazia e la civile convivenza tra i popoli. Per questo chiediamo una volta ancora che il Pkk venga tolto dalla lista dello organizzazioni terroristiche: il Pkk si batte concretamente per la sconfitta dei terroristi dell’Isis, è vergognoso che venga considerato una organizzazione terroristica.

 
Paolo Ferrero,
segretario nazionale Rifondazione Comunista

“Legge sulla scuola vergognoso strappo democratico, pronti al referendum abrogativo”

13 luglio 2015, by  
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Riteniamo l’approvazione della “riforma” della scuola, approvata tre giorni fa dalla Camera dei Deputati, uno strappo democratico enorme e vergognoso, voluto da un governo di destra che è riuscito a fare peggio della tanto – giustamente – criticata Gelmini.

Proponiamo e vogliamo costruire unitariamente un referendum contro questa legge ignobile e a dir poco deleteria per studenti, lavoratori Ata e insegnanti. L’amarezza di questi giorni è accresciuta dalle grida di giubilo elevati dai renziani, che pure si permettono di denigrare chi in questi mesi ha fatto strenua opposizione dentro e fuori il parlamento.

Infatti, invece che vergognarsi per aver distrutto di uno degli ultimi baluardi democratici della nostra società, qualcuno si è profuso in grandi e mirabolanti elogi rivolti in special modo al “principe” Renzi e che la dicono lunga sullo stato del Partito Democratico e dell’intero Paese da esso governato.

C’è sempre chi è più renzista del Renzi. Naturalmente, secondo tali esponenti, è chi protesta con tutte le sue forze ad essere “ideologico e bugiardo”: il solito refrain che da oltre trent’anni la destra italiana ha adoperato per demolire tutte le conquiste democratiche dal 1946 ad oggi, Costituzione e mondo del lavoro in primis. Ora con la scuola si chiude il cerchio.

Ma il Pd “stia sereno”: il movimento per la difesa della scuola pubblica non demorde, l’approvazione alla Camera non significa che la lotta si fermerà. Saremo al fianco delle mobilitazioni degli studenti e degli insegnanti che continueranno anche in estate e riprenderanno a settembre anche nella provincia spezzina.

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

La democrazia non si svende e non si vende. Firma l’appello in solidarietà con Tsipras e il popolo greco

29 giugno 2015, by  
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Pubblichiamo la dichiarazione del capo del governo greco ai cittadini di quel paese. Pensiamo sia necessario che tutti i cittadini democratici europei lo sostengano. Vi chiediamo di firmare con MicroMega questo brevissimo testo, da inviare alle autorità di tutte le istituzioni europee:

Siamo con la democrazia, che è sempre “giustizia e libertà”, contro la protervia dei poteri finanziari che vogliono imporre al popolo greco le politiche di liberismo selvaggio che hanno scatenato la crisi mondiale e stanno distruggendo l’Europa. 

FIRMA L’APPELLO

La lettera di Tsipras al popolo greco

Greche e greci, 
da sei mesi il governo greco conduce una battaglia in condizioni di asfissia economica mai vista, con l’obiettivo di applicare il vostro mandato del 25 gennaio a trattare con i partner europei, per porre fine all’austerity e far tornare il nostro paese al benessere e alla giustizia sociale. Per un accordo che possa essere durevole, e rispetti sia la democrazia che le comuni regole europee e che ci conduca a una definitiva uscita dalla crisi. 

In tutto questo periodo di trattative ci è stato chiesto di applicare gli accordi di memorandum presi dai governi precedenti, malgrado il fatto che questi stessi siano stati condannati in modo categorico dal popolo greco alle ultime elezioni. Ma neanche per un momento abbiamo pensato di soccombere, di tradire la vostra fiducia. 

Dopo cinque mesi di trattative molto dure, i nostri partner, sfortunatamente, nell’eurogruppo dell’altro ieri (giovedì n.d.t.) hanno consegnato una proposta di ultimatum indirizzata alla Repubblica e al popolo greco. Un ultimatum che è contrario, non rispetta i principi costitutivi e i valori dell’Europa, i valori della nostra comune casa europea. È stato chiesto al governo greco di accettare una proposta che carica nuovi e insopportabili pesi sul popolo greco e minaccia la ripresa della società e dell’economia, non solo mantenendo l’insicurezza generale, ma anche aumentando in modo smisurato le diseguaglianze sociali. 

La proposta delle istituzioni comprende misure che prevedono una ulteriore deregolamentazione del mercato del lavoro, tagli alle pensioni, nuove diminuzioni dei salari del settore pubblico e anche l’aumento dell’IVA per i generi alimentari, per il settore della ristorazione e del turismo, e nello stesso tempo propone l’abolizione degli alleggerimenti fiscali per le isole della Grecia. 

Queste misure violano in modo diretto le conquiste comuni europee e i diritti fondamentali al lavoro, all’eguaglianza e alla dignità; e sono la prova che l’obiettivo di qualcuno dei nostri partner delle istituzioni non era un accordo durevole e fruttuoso per tutte le parti ma l’umiliazione di tutto il popolo greco. 

Queste proposte mettono in evidenza l’attaccamento del Fondo Monetario Internazionale a una politica di austerity dura e vessatoria, e rendono più che mai attuale il bisogno che le leadership europee siano all’altezza della situazione e prendano delle iniziative che pongano finalmente fine alla crisi greca del debito pubblico, una crisi che tocca anche altri paesi europei minacciando lo stesso futuro dell’unità europea. 

Greche e greci, 
in questo momento pesa su di noi una responsabilità storica davanti alle lotte e ai sacrifici del popolo greco per garantire la Democrazia e la sovranità nazionale, una responsabilità davanti al futuro del nostro paese. E questa responsabilità ci obbliga a rispondere all’ultimatum secondo la volontà sovrana del popolo greco. 

Poche ore fa (venerdì sera n.d.t.) si è tenuto il Consiglio dei Ministri al quale avevo proposto un referendum perché sia il popolo greco sovrano a decidere. La mia proposta è stata accettata all’unanimità. 

Domani (oggi n.d.t.) si terrà l’assemblea plenaria del parlamento per deliberare sulla proposta del Consiglio dei Ministri riguardo la realizzazione di un referendum domenica 5 luglio che abbia come oggetto l’accettazione o il rifiuto della proposta delle istituzioni. 

Ho già reso nota questa nostra decisione al presidente francese, alla cancelliera tedesca e al presidente della Banca Europea, e domani con una mia lettera chiederò ai leader dell’Unione Europea e delle istituzioni un prolungamento di pochi giorni del programma (di aiuti n.d.t.) per permettere al popolo greco di decidere libero da costrizioni e ricatti come è previsto dalla Costituzione del nostro paese e dalla tradizione democratica dell’Europa. 

Greche e greci, a questo ultimatum ricattatorio che ci propone di accettare una severa e umiliante austerity senza fine e senza prospettiva di ripresa sociale ed economica, vi chiedo di rispondere in modo sovrano e con fierezza, come insegna la storia dei greci. All’autoritarismo e al dispotismo dell’austerity persecutoria rispondiamo con democrazia, sangue freddo e determinazione. 

La Grecia è il paese che ha fatto nascere la democrazia, e perciò deve dare una risposta vibrante di Democrazia alla comunità europea e internazionale. 
E prendo io personalmente l’impegno di rispettare il risultato di questa vostra scelta democratica qualsiasi esso sia. 
E sono del tutto sicuro che la vostra scelta farà onore alla storia della nostra patria e manderà un messaggio di dignità in tutto il mondo. 

In questi momenti critici dobbiamo tutti ricordare che l’Europa è la casa comune dei suoi popoli. Che in Europa non ci sono padroni e ospiti. La Grecia è e rimarrà una parte imprescindibile dell’Europa, e l’Europa è parte imprescindibile della Grecia. Tuttavia un’Europa senza democrazia sarà un’Europa senza identità e senza bussola. 
Vi chiamo tutti e tutte con spirito di concordia nazionale, unità e sangue freddo a prendere le decisioni di cui siamo degni. Per noi, per le generazioni che seguiranno, per la storia dei greci. 
Per la sovranità e la dignità del nostro popolo. 

Alexis Tsipras 

Firma l’appello di MicroMega in solidarietà con Tsipras e il popolo greco

“Voto di fiducia sulla scuola è violazione della democrazia. Renzi imbavaglia il parlamento ma non fermerà il movimento”

26 giugno 2015, by  
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Con la mascalzonata del voto di fiducia Renzi imbavaglia il parlamento e cerca di mettere davanti al fatto compiuto un movimento ampio e composito cresciuto di giorno in giorno in modo proporzionale all’arroganza del governo,alle pietose argomentazioni di ministri e ministre, all’ignobile ricatto cui sono  stati sottoposti i precari, usati come “scudo umano” per portare a compimento le idee di Moratti, Gelmini e Aprea.
Con questa controriforma la scuola sarà sottratta ai suoi protagonisti reali (docenti, studenti e genitori) per essere messa nelle mani di un sola persona, il dirigente scolastico, e assoggettata alle logiche aziendalistiche.
Non sarà più luogo della formazione di cittadine e cittadini liberi ed uguali, della garanzia del diritto allo studio per tutte e tutti, ma la scuola che enfatizzerà le differenze di territorio, di condizione economica e di classe sociale.
Questo voto di fiducia è una chiara violazione della democrazia e della Costituzione.
 
È una sfida a un movimento che saprà trarre da questo passaggio un motivo in più per attrezzarsi, per raccogliere forze e consensi, per prepararsi alla lunga battaglia per la cancellazione di questa riforma, con tutti gli strumenti che la Costituzione ci offre e che il movimento democraticamente sceglierà.
In queste ore di profondo scoramento e rabbia esprimiamo vicinanza e solidarietà agli insegnanti, agli studenti e a tutti i lavoratori del mondo della scuola.
 
Rifondazione è pronta a partecipare a qualsiasi mobilitazione che sarà organizzata sul territorio provinciale spezzino.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Caduta di Caluri a Lerici, Prc La Spezia: “Ha vinto la democrazia, raro atto di assunzione di responsabilità della politica al servizio dei cittadini”

18 febbraio 2015, by  
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E’ bene chiarire subito: il sindaco di Lerici è stato sfiduciato perchè in questi tre anni ha espresso un’esperienza politica ed amministrativa fallimentare.
La caduta del renziano Caluri rappresenta un fatto politico di enorme portata sul quale sarebbe opportuno evitare strumentalizzazioni, cosa che il Pd ha già ampiamente messo in atto. 
 
La solidarietà espressa dagli amministratori provinciali del partito (con impensabile solerzia) dopo la “lunga notte” del consiglio comunale che ha sfiduciato il sindaco, sembra rappresentare plasticamente la volontà di mettere subito una pezza ad un raro momento di democrazia.

I burocrati accorsi al capezzale lericino hanno espresso un giudizio unanime: guai se il bubbone della discussione, e perchè no della sfiducia, dilaghi in un contesto in cui l’incapacità di dare risposte alla gente deve essere tamponato con l’autoconservazione della “castina”, un fortino di solerti professionisti della politica che devono mantenersi sul ponte di comando, a tutti i costi.
Non è un caso che la solidarietà a Caluri non sia arrivata da nessun cittadino, ma solo da “colleghi” di partito e amministratori comunali, alcuni dei quali, come il sindaco della Spezia Federici, autori di veri e propri sproloqui da manie di protagonismo “social”, in pieno stile Renzi.
 
In questo teatrino squallido, l’uso spregiudicato di parole come “responsabilità”, “democrazia” e “politica”, da parte di questa mini casta, che probabilmente conosce Lerici per qualche passeggiata domenicale, suona quasi come una provocazione.
E’ bene ricordare, tanto all’opinione pubblica quanto a costoro, che neanche un consigliere comunale di maggioranza è intervenuto a difendere l’operato del sindaco Caluri: questo esercizio è stato fatto solo dagli assessori che appassionatamente difendevano il loro lavoro e la loro posizione. 
 
Abbiamo visto un sindaco arroccato nella sua posizione di difesa della dignità, una dignità politica che gli è stata tolta dal suo stesso segretario Michelucci quando gli ha proposto un anno di “commissariamento” per valutare l’operato ed eventualmente staccare la spina. La sfiducia a Caluri rappresenta un atto di democrazia, perchè è bene ricordare che la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme della rappresentanza. Non si può governare con autoritarismo polemico e irritante senza rispettare i propri alleati, i propri consiglieri e di conseguenza cittadini che l’hanno eletti.
A Lerici abbiamo posto fine all’antidemocratica solfa dell’uomo solo al comando: un sindaco, un presidente, un amministratore pubblico ha il dovere di confrontarsi e di decidere collegialmente per il bene di tutti. Un confronto che a Lerici l’ormai ex sindaco non ha mai saputo affrontare e da cui è sempre fuggito, risultando l’amministratore più inconcludente della storia di questo comune.
Il dato politico rilevante è che anche nel plebiscitario “partito della nazione” renziano, quello del 40% e del potere quasi assoluto su scala nazionale, si aprono crepe importanti, già emerse con chiarezza all’indomani dello scandalo-primarie della Liguria di un mese fa. Tali crepe sono esplose definitivamente a Lerici dopo un calvario lungo tre anni, con uno stillicidio continuo di dimissioni di consiglieri e assessori, dato che fin dal primo giorno Caluri ha avuto forti difficoltà nel confronto interno e nella concretezza delle decisioni.
Il penoso spettacolo di lunedì sera, quando dopo cinque ore di dibattito e di occupazione del palazzo comunale da parte dei dirigenti provinciali del Pd, Caluri ha persino litigato in pubblico con la propria capogruppo poco prima del voto, è stato solo l’ultimo capitolo di questa misera vicenda. Ora si apre una nuova fase: lavoreremo alla costruzione di un percorso politico unitario in cui si incontrino le forze politiche, sociali e civiche che condividono valori per noi inalienabili come solidarietà sociale, sostenibilità ambientale, trasparenza e democrazia, per tradurli in progetti per il nostro futuro, per una Lerici che abbia il coraggio e l’ambizione di guardare ad un orizzonte di sviluppo e di innovazione.

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Spezia a sostegno del popolo greco contro la Troika: oggi alle 17.30 presidio presso la Banca d’Italia

9 febbraio 2015, by  
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Oggi, lunedì 9 febbraio alle ore 17.30, davanti alla Banca d’Italia (Via S. Antonio n. 19, La Spezia) chiediamo che tutti i cittadini, tutte le forze politiche e sociali, scendano in piazza per protestare contro il taglio di liquidità alla Grecia, che rischia di portarla al default e che creerebbe un drammatico precedente teso ad estirpare, sin dal principio, ogni tipo di dissenso nei confronti di chi si ribella alle politiche di austerity.

Ovviamente il premier italiano Matteo Renzi, due giorni fa grande sostenitore di Tsipras e del suo governo, si è già sdraiato sulla posizione espressa da Mario Draghi affermando come la decisione della Bce sia legittima ed opportuna.

E’ importantissimo far sentire, in questi giorni, la voce dei cittadini europei a favore delle posizioni del legittimo e democratico governo greco che si sta battendo per una revisione del debito. 

Un debito che è nato privato ed è diventato “pubblico” solo per salvare banche e istituzioni finanziarie (nord europee) che hanno speculato e giocato col fuoco dei derivati.

La battaglia della Grecia è la battaglia di tutti i cittadini europei contro le elites nazionali e internazionali che, negli anni della crisi, si sono arricchiti oltre ogni limite a danno dei lavoratori, dei precari e disoccupati.

Salvare la Grecia vuol dire salvare l’Europa e in particolare i paesi in difficoltà come il nostro sul fronte del debito.

L’Europa avrà un futuro solo se sarà ripristinato un equilibrio sostenibile tra paesi del nord e paesi del sud, solo se la ricchezza sarà ridistribuita all’interno dei singoli paesi, solo se le istituzioni finanziarie torneranno a rispondere ai governi democratici.

 
Rifondazione Comunista La Spezia
Sinistra Ecologia e Libertà La Spezia
L’Altra Liguria – La Spezia
Partito Comunista D’Italia La Spezia

Stop al Ttip: il capogruppo Prc Bucchioni presenta stasera un ordine del giorno in consiglio comunale alla Spezia

26 gennaio 2015, by  
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Un ordine del giorno contro il trattato transatlantico commerciale (Ttip) verrà presentato questa sera in consiglio comunale spezzino dal capogruppo Prc Edmondo Bucchioni. Di seguito il testo della mozione:
 

Il trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti in discussione dal 2013 all’Unione europea è un vero e proprio attacco alla democrazia dei paesi membri: infatti permette alle multinazionali di dettare legge su diversi settori quali diritti dei lavoratori, sicurezza alimentare, ambiente, giustizia, tutela dei consumatori.

 

Anni di battaglie condotte dai sindacati, dai cittadini, dalle associazioni, dagli ambientalisti e dai consumatori vanificate per dare libero spazio ai guadagni delle grosse multinazionali che in barba al sociale hanno urgenza di fare cassa a discapito dei diritti e del principio di precauzione riconosciuto finora dall’Europa (es.ogm).

 

Questo genere di accordi si è tentato di tenerli riservati per cercare di attuarli alle spalle dei cittadini europei, oggi che sono cominciati a trapelarne i contenuti.

 

Lla nostra posizione non può essere che di rifiuto e denuncia verso una simile pensata.

 

Tra i rischi concreti vi sono l’ingresso di merci e alimenti di cattiva qualità prodotti dalle multinazionali americane come vegetali e carne ogm, o prodotti imbottiti di ormoni e fitormoni, contro le quali le leggi nazionali e le comunità locali non potranno opporsi in quanto le leggi e i regolamenti devono sottostare al trattato.

 

Anche le sentenze dei giudici europei non potranno opporsi ai prodotti statunitensi perché il Ttip obbliga i cittadini europei, singoli e in associazione, a rivolgersi non al giudice nazionale, ma a un tribunale di natura privata per tentare un arbitrato lottando a proprie spese contro gli staff legali delle multinazionali.

 

I cittadini dei popoli europei, le imprese locali, gli agricoltori si troverebbero schiacciati dalle grandi corporation americane. Qualora poi un’azienda americana volesse iniziare un’attività considerata pericolosa in Europa (come una centrale nucleare), nessun tribunale locale potrebbe opporvisi. Altro pericolo riguarda il ribasso dei salari, dal momento che, per la libertà di circolazione, le imprese di un paese potranno applicare in un altro paese i salari vigenti nel proprio: questo sarà un vantaggio solo per le imprese statunitensi, perché, notoriamente, i salari dei lavoratori europei sono molto più alti di quelli americani.

 

Anche i diritti sindacali europei non avranno valore se contrari alle norme sul libero scambio e libera circolazione contenuti nel Ttip, senza possibilità, per i lavoratori, di rivolgersi al giudice del lavoro locale.

 

Anche in questo caso il lavoratore europeo dovrà rivolgersi a una corte arbitrale statunitense.

 

Per tutte queste premesse

 

 


IL CONSIGLIO COMUNALE DI LA SPEZIA CHIEDE

 

ALL’AMMINISTRAZIONE E AL SINDACO CHE SI FACCIANO INTERPRETI DEL NETTO RIFIUTO A SOTTOSCRIVERE UN SIMILE TRATTATO CHE RIDUCE GLI SPAZI DI DEMOCRAZIA ED E’ IN TOTALE CONTRASTO CON LA NOSTRA COSTITUZIONE,

 

INOLTRE

 

CHE TALE ORDINE DEL GIORNO VENGA  INVIATO ALL’ANCI, AL CONSIGLIO REGIONALE, AI PARLAMENTARI ITALIANI ED EUROPEI, AL GOVERNO.

 

 

 

Edmondo Bucchioni,

consigliere comunale Rifondazione Comunista La Spezia

Caos Vernazza: “Sindaco Resasco nuovo “Faraone”, solidarietà ai consiglieri De Angelis e Barrani”

15 dicembre 2014, by  
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La federazione spezzina di Rifondazione Comunista esprime piena solidarietà ai consiglieri comunali di Vernazza Alfonso De Angelis e Antonio Barrani, in protesta contro il sindaco Vincenzo Resasco per le sue decisioni ai limiti del regolamento che ostacolano la trasparenza e la legittimità dello stesso consiglio comunale.

Con una lettera (che alleghiamo) i consiglieri denunciano il loro profondo disagio per essere chiamati più volte a votare argomenti la cui presentazione è avvenuta direttamente in consiglio e, pertanto, dopo essere stati privati del diritto/dovere di verificare le proposte e esporre osservazioni motivate.

De Angelis e Barrani sottolineano che da quando è in carica questa amministrazione non è stata attivata nessuna delle commissioni consiliari, previste dallo statuto proprio allo scopo di informare il consiglio sull’operato dell’amministrazione comunale.

Prassi, questa, che elude e fa venir meno uno dei principali e specifici compiti istituzionali del consiglio ovvero quello di indirizzo e di controllo.

I consiglieri lamentano inoltre di essere costretti a ruoli di osservatori passivi di interventi poco condivisibili come di dover solo prendere atto che il depuratore in costruzione a Corniglia sarà realizzato senza alcuna forma di controllo da parte del comune di Vernazza sui termini contrattuali e sulla qualità di quanto realizzato, di assistere impotenti alla distruzione del pontile della marina di Corniglia senza vedere attivata alcuna indagine sulla qualità delle opere eseguite andate rapidamente distrutte, e ancora che la distruzione del muraglione della spiaggia di Corniglia non ha meritato una sola riga di commento da parte del sindaco.

Ma il sindaco, novello “Faraone” (quantomeno nella gestione autoritaria nonchè priva di ogni parvenza di democrazia), non usa questi metodi solo con il consiglio ma anche con la propria popolazione, compiendo una delle scelte più importanti di questa consigliatura, l’unione dei comuni, senza uno straccio di assemblea o riunione con i cittadini!

Molto è già stato detto su questa scelta, che riteniamo al di fuori di ogni logica di unità culturale e di identità territoriale: la continuità morfologica dei comuni limitrofi non è infatti meno essenziale per un’effettiva razionalizzazione dei servizi che si intende effettuare con l’unione.

Anche in questo caso rimarchiamo come tali scelte siano state dettate da logiche di convenienza politica di pochi a discapito dell’interesse della collettività.

 

Rifondazione Comunista, federazione La Spezia

 

Di seguito la lettera al consiglio comunale di Vernazza di De Angelis e Barrani:

 

Lista Voci dal Territorio

Lista Vernazza e Corniglia

 

Signor Sindaco, Signori Consiglieri,

 

i consiglieri Alfonso De Angelis ed Antonio Barrani comunicano che non parteciperanno al Consiglio Comunale convocato per le ore 9.00 del 29.11.2014 perché non hanno potuto accedere alla documentazione allegata agli argomenti iscritti all’Ordine del Giorno.

La nostra assenza vuole evidenziare il profondo disagio per essere chiamati a partecipare a Consigli Comunali nei quali ci viene richiesto di votare argomenti la cui presentazione è avvenuta direttamente in Consiglio e, pertanto, dopo essere stati privati del diritto dovere di verificare le proposte e proporre osservazioni e proposte motivate.

Sottolineamo che il Sindaco non ha attivato nessuna forma di coinvolgimento dell’opposizione in merito all’operato dell’Amministrazione Comunale.

Non è stata costituita alcuna Commissione Consiliare nonostante le promesse del Sindaco e le reiterate richieste avanzate in tal senso da noi consiglieri né è stata attivata alcuna forma di coinvolgimento dell’opposizione in merito alle linee programmatiche.

Aggiungiamo che rimanere passivi osservatori di interventi poco condivisibili per necessità ed urgenza come il rifacimento della pavimentazione di Piazza Marconi, o prendere atto che il depuratore in costruzione a Corniglia sarà realizzato senza alcuna forma di controllo da parte del “Comune di Vernazza” sui termini contrattuali e sulla qualità di quanto realizzato, assistere impotenti alla distruzione del pontile della marina di Corniglia senza vedere attivata alcuna una indagine sulla qualità delle opere eseguite andate rapidamente distrutte, prendere atto che la distruzione del muraglione della spiaggia di Corniglia non merita una sola riga di commento da parte del Sindaco, sono solo alcuni degli argomenti che avremmo voluto trattare nelle Commissioni mai attivate ed in Consiglio Comunale dopo aver ricevuto per tempo la pertinente documentazione.

Dopo quanto esposto potrà apparire puramente formale  ricordare che le convocazioni del Consiglio Comunale “ad personam”, alla mattina ore 9,00 senza la presenza del Consigliere Burlando, in serata ore 20,00 con la presenza del Consigliere Burlando, sono un insulto a tutti i consiglieri che vivono del loro lavoro e che devono sacrificare la loro attività per essere presenti e dei cittadini tutti.

Per questi motivi e per molti altri che per necessità di sintesi non elenchiamo ora, non parteciperemo al Consiglio Comunale del 29.11.2014.

Concludiamo chiedendo che la nostra comunicazione venga letta ed  inserita negli atti del Consiglio Comunale.

La Spezia, 28.11.2014

 

I Consiglieri Alfonso De Angelis ed Antonio Barrani.

 

“Vicini alle lotte del Sinagi, Renzi distrugge le edicole e il pluralismo dell’informazione”

29 novembre 2014, by  
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Rifondazione Comunista La Spezia solidarizza col sindacato degli edicolanti spezzini Sinagi-Cgil che indirà otto giorni di protesta a partire dallo sciopero di lunedì 1 dicembre contro il governo Renzi, in procinto di stabilire la liberalizzazione selvaggia delle edicole.

Una decisione scellerata che comporterà, oltre ad una grave perdita di posti di lavoro (in un settore già in crisi), un attacco frontale al pluralismo dell’informazione, valore cardine della democrazia: infatti la fine della parità di trattamento prevista dal governo porterà alla distribuzione al pubblico solo le poche grosse testate, già concentrate nelle manci di ristretti gruppi editoriali, decretando la fine della vendita dei periodici “minori”.
Rifondazione è al fianco dei lavoratori del settore e a difesa del pluralismo dell’informazione, con ogni evidenza dal ignorati da Renzi, e sosterrà ogni mobilitazione di questo importante settore.

Rifondazione Comunista,
federazione provinciale La Spezia

Occupazione Cgil spezzina della sede provinciale Pd, Rifondazione: “Solidarietà ai lavoratori di Terni picchiati dalla polizia”

29 ottobre 2014, by  
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Rifondazione Comunista della Spezia esprime la più assoluta solidarietà alla Cgil spezzina che questo pomeriggio ha occupato al sede Pd di via Lunigiana in protesta contro il partito al governo che si è permesso di denigrare il più importante sindacato italiano, capace pochi giorni fa di portare più di un milione di persone in piazza contro l’abolizione dell’articolo 18.
Le dichiarazioni inqualificabili della parlamentare europea Picierno denotano tutta la violenta arroganza del governo renzista e sancisce una volta per tutte il cambiamento di un’epoca: il Pd non solo non è il referente dei lavoratori, ma anzi ne rappresenta il suo principale avversario.
La dimostrazione è avvenuta sempre oggi a Roma, con la vergognosa carica della polizia contro gli operai di Terni e ai loro rappresentanti sindacali.
Il governo Renzi, invece di intervenire per salvare le acciaierie impedendo la distruzione di posti di lavoro e del futuro di un intero territorio, interviene manganellando lavoratori e sindacalisti.
Il governo Renzi attacca i diritti dei lavoratori, le libertà sindacali e il diritto a manifestare, come mai era avvenuto nella storia recente.
E’ un episodio degno dei tempi più bui della nostra storia, incompatibile con la democrazia di un paese. Crediamo che ai lavoratori e ai sindacalisti colpiti debba andare il pieno sostegno di chi ha a cuore i diritti del lavoro e la democrazia.
Rifondazione è solidale con Susanna Camusso, Maurizio Landini, la Cgil e tutti i lavoratori vessati dal governo Renzi.
Rifondazione Comunista,
federazione provinciale La Spezia

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