Acerbo: “A Genova 20 anni dopo. Avevamo ragione e non abbiamo cambiato idea”
19 luglio 2021, by admin
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Tornare a Genova, dopo 20 anni dal G8, dalla meravigliosa ricchezza espressa dai movimenti, dalla brutalità della repressione culminata con l’uccisione di Carlo Giuliani, con la mattanza della Diaz e con le torture a Bolzaneto, non è per Rifondazione Comunista una celebrazione. Semplicemente non ce ne siamo mai andati da tutti i luoghi, percorsi, tentativi di contrastare il capitalismo neoliberista. Partecipiamo in questi giorni alle assemblee, alle manifestazioni, ai momenti di approfondimento perché convinti che di un movimento forte questo paese e le classi popolari abbiano urgente bisogno.
Perché i danni prodotti dai “grandi” asserragliati 20 anni fa nella zona rossa, continuano a far male, anzi le scelte di austerity, di privatizzazione, di compressione dei diritti e dei servizi essenziali, sono alla base anche dell’emergenza sanitaria da cui ancora non siamo usciti.
Siamo a Genova perché – al contrario di molti – non ci siamo arresi al pensiero unico neoliberista e al capitalismo come religione assoluta, perché in questo paese, nel continente e nell’intero pianeta c’è da fare una rivoluzione, perché quasi ovunque nel mondo, le distanze fra sfruttati e sfruttatori sono aumentate, perché le condizioni ambientali, l’accesso ai generi di prima necessità, a salari decenti, alla salute, alla scuola, alla libertà di movimento, sono negati oggi più di allora. Siamo a Genova perché un altro mondo non solo è possibile ma è necessario e vogliamo/dobbiamo, costruirlo insieme. Ma ci siamo anche con Carlo nel cuore, col ricordo delle tante e dei tanti pestati dalle sedicenti forze dell’ordine e con la rabbia per i leader politici e della polizia rimasti impuniti per i crimini commessi.
Fummo l’unico partito italiano totalmente interno al movimento dei movimenti presente a Seattle, Porto Alegre e a Genova dove partecipammo in decine di migliaia. A Genova nel 2001 emerse uno spazio sociale e politico radicale che era alternativo nei contenuti ai due poli di centrodestra e centrosinistra. Nell’Italia di Draghi ce n’è ancor più bisogno.
Maurizio Acerbo,
G8, Ravera, Ricciardi (Prc Liguria): ” Solidarietà al Pm Zucca, ha detto la verità sulle torture di stato”
23 marzo 2018, by admin
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Alla Diaz e a Bolzaneto fu tortura. Lo diciamo anche noi a gran voce da diversi anni.
Ricordiamo bene quei tragici giorni così come ricordiamo soprattutto chi è stato “premiato” tra i vertici delle forze dell’ordine.
Esprimiamo la solidarietà di Rifondazione Comunista Liguria al Pm Zucca, “reo” di aver detto la verità sui tragici fatti del G8.
E’ incredibile la replica del Csm e del capo della Polizia Gabrielli: oltraggiose non sono le parole del Pm Zucca ma i diversi casi di mala polizia, da Cucchi ad Aldrovandi, tanto per citarne alcuni.
Lo ripetiamo da anni, è il tempo di istituire il codice identificativo sui caschi delle forze dell’ordine, altro che avviare accertamenti su chi, come il Pm Zucca, dice come la pensa senza tentennamenti.
Marco Ravera e Jacopo Ricciardi,
Segreteria Regionale di Rifondazione Comunista Liguria
Ferrero: “Sentenzia Diaz oltraggio alle vittime della macelleria messicana. Tutti a Genova a 15 anni dal massacro del G8”
10 luglio 2016, by admin
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«A pochi giorni dal 15^ anniversario della mattanza del G8 di Genova del 2001, arriva pure la beffa della notizia della sanzione disciplinare di 47 euro per gli agenti della Diaz. Sembra davvero un oltraggio nei confronti delle vittime di quelle violenze, di quelle giornate cilene. Solo uno stato antidemocratico può continuare a minimizzare la rottura della legalità democratica che si è verificata a Genova. Noi c’eravamo e non solo non dimentichiamo, ma ci saremo nuovamente nel quindicesimo anniversario della mobilitazione genovese – che aveva completamente ragione sulla critica della globalizzazione neoliberista – e dell’assassinio di Carlo Giuliani, per pretendere verità e giustizia».
Paolo Ferrero,
segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
“Oggi a Genova nel ricordo di Carlo e del grande movimento del 2001. Il Coisp pensi alla “legalità” delle tanti morti di stato”
20 luglio 2015, by admin
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Il sindacato di categoria che oggi pensa di raccogliere firme, in Liguria, contro “piazza Carlo Giuliani” compie, dunque, l’ennesimo tentativo di provocazione e di offesa.
Genova 2001, Ferrero: “Il Pd licenzi De Gennaro, invece di lamentarsi per averlo sempre promosso”
8 aprile 2015, by admin
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Per noi di Rifondazione l’ex capo della polizia De Gennaro non avrebbe dovuto avere più nessun ruolo pubblico dopo la vergognosa mattanza di Genova e anzi avrebbe dovuto rispondere di quella “macelleria messicana.
Invece, tra i tanti incarichi, De Gennaro dopo Genova è diventato prima capo di gabinetto agli Interni, poi commissario per l’emergenza rifiuti, nominato da Monti sottosegretario per la Sicurezza e da Letta presidente di Finmeccanica: deve proprio avere un santo in paradiso! Ora il Pd, invece che fare due parti in commedia, licenzi De Gennaro.
A Genova noi c’eravamo, ed eravamo tra quelli che prendevano le botte, come e con Arnaldo Cestaro, che ha fatto condannare l’Italia dalla Corte di Strasburgo per il massacro della Diaz.
Paolo Ferrero,
segretario nazionale Rifondazione Comunista
Ricciardi e Ravera: “Bene condanna per violenze Diaz, ora istituire reato di tortura e numeri identificativi forze dell’ordine”
7 aprile 2015, by admin
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“Quanto compiuto dalle forze dell’ ordine italiane nell’irruzione alla Diaz il 21 luglio 2001 “deve essere qualificato come tortura”. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani che ha condannato l’Italia non solo per quanto fatto ad uno dei manifestanti, ma anche perché non ha una legislazione adeguata a punire il reato di tortura“.
Lo dichiarano in una nota Marco Ravera, segretario regionale Prc Liguria e Jacopo Ricciardi, segreteria regionale Prc Liguria – Responsabile Movimenti. “Dopo 14 anni un po’ di giustizia è stata fatta. La corte di Strasburgo ha condannato l’Italia per le violenze delle Forze dell’Ordine all’interno della scuola Diaz di Genova durante i giorni del G8 del 2001. Ora il Governo italiano faccia una cosa di buon senso, introduca il reato di tortura e i numeri identificativi per le forze dell’ordine“.
Marco Ravera,
segretario regionale Prc Liguria
Jacopo Ricciardi,
responsabile movimenti Prc Liguria
“Se non con Marta quando? Pd e Pdl strumentalizzano il decreto anti-femminicidio per reprimere il movimento no Tav”
17 agosto 2013, by admin
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Un’ennesima vergogna da “larghe intese” si nasconde nel decreto legge anti-femminicidio licenziato dal governo lo scorso 8 agosto scorso e che passerà all’analisi del parlamento da martedì 20.
In un articolo nel decreto intitolato “Norme in materia di concorso delle forze armate nel controllo del territorio e per la realizzazione del corridoio Torino-Lione, nonchè in materia di istituti di pena militari” sono previsti inasprimenti contro chi da anni si oppone a uno dei più grandi scempi ambientali mai relizzati in Italia.
Riteniamo un autentico scandalo strumentalizzare una questione così drammatica come la violenza sulle donne per aumentare la repressione del dissenso sulla legittima lotta alla Tav Torino-Lione.
Un altro capolavoro firmato Letta e Berlusconi che si vorrebbe far passare nel più totale silenzio, complice la calura ferragostana e il relativo clima balneare di “agibilità politica”.
A collegamento delle due questioni aggiungiamo un fatto molto rilevante, naturalmente oscurato dalla stampa nazionale ma che sta “spopolando”, come si usa dire oggi, sui social network.
Pochi giorni fa c’è stata una forte mobilitazione in solidarietà a Marta Camposano, compagna pisana no Tav picchiata e molestata delle forze dell’ordine durante il fermo avvenuto dopo la passeggiata notturna in Val Susa il 19 luglio scorso alla quale hanno partecipato anche compagni dalla Spezia.
In seguito Marta è stata umiliata, violata e denigrata da un sindacato di polizia, da giornalisti e pure da un senatore della Repubblica, tal Stefano Esposito del Pd.
Lo slogan scelto per difendere Marta e per portare alla luce questo fatto gravissimo è stato “Se non per Marta quando”, con ovvio riferimento al movimento “Se non ora quando” che non ha detto una sola parola, tra l’omertà generale più assoluta. Ricordiamo che non esistono violenze sulle donne di serie A o di serie B: non vorremmo che il movimento intervenga solo in alcune circostanze, e solo quando fa comodo.
Per questo Rifondazione Comunista della Spezia aderisce all’appello in solidarietà a Marta chiedendo a chiunque di sottoscriverlo, sia personalmente che collettivamente, per esigere giustizia e farle sentire che non è sola ad affrontare l’arroganza di chi pensa di poterla continuare a offendere con tutto il potere personale e mediatico di cui dispone.
Alleghiamo una selezione di documenti utili alla comprensione di quello che sta accadendo e della campagna di solidarietà che vi invitiamo a sottoscrivere.
Marta ha bisogno di noi, adesso. Se non ora, quando? Se toccano una toccano tutte!
Per sottoscrivere l’appello occorre inviare una mail indicando NOME/COGNOME/CITTA’ all’indirizzo: senonconmarta@gmail.com
Le adesioni già raccolte sono centinaia ma intendiamo mantenere aperta la sottoscrizione perché crediamo che gli abusi di polizia non debbano passare sotto silenzio. Una prima presentazione dell’appello è reperibile qui http://www.youtube.com/watch?v=AdsV5wfbSbM e intendiamo continuare a raccogliere adesioni per sostenere in modo concreto il coraggio di Marta e la sua denuncia.
Invitiamo, chi non lo avesse già fatto, ad ascoltare e diffondere la testimonianza di Marta alla conferenza stampa seguita alle cariche della polizia in Val Susa del 19/07/2013 http://www.youtube.com/watch?v=NVUQ5natRj4
E’ già in rete una pagina facebook dove è stata aperta una campagna di raccolta foto per tutt* coloro che vogliano far sentire la loro vicinanza a Marta e ringraziarla per la sua coraggiosa denuncia. Si può trovare digitando https://www.facebook.com/#!/pages/Se-non-con-Marta-quando-Se-toccano-una-toccano-tutte/611101625590032
Un ottimo approfondimento che invitiamo a condividere è la lettera aperta di Simonetta Crisci e Laura Corradi alla Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini e alla Ministra per l’integrazione Cecile Kyenge: http://www.infoaut.org/index.php/nodi/pisa/item/8587-se-la-violenza-machista-è-di-stato
La denuncia di Marta da voce a le tante storie di abusi ignorati e silenziati dai mass media.
CONDIVIDIAMOLA NOI! DIFFONDIAMOLA NOI!
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Di seguito il testo dell’appello:
Con Marta, donna No Tav
Nella notte di venerdì 19 luglio, centinaia di uomini e donne No Tav cercano di avvicinarsi alle recinzioni che espropriano una parte della Val Susa: terra di boschi e lavande, terra che dovrebbe dare frutti, terra che uomini e donne hanno vissuto e rispettato. Terra di lotte partigiane, sentieri che hanno visto combattere, e vincere, contro i nazisti. Ma quella terra ora è deserto, ruspe che scavano e abbattono, recinti e check point, gas che avvelenano, con le popolazioni civili, i loro campi e le loro vigne.
Una terra strappata al presente in nome di un “progresso” che avvelena le vite delle donne e degli uomini, impegnato a distruggere i valori e la dignità delle comunità. Un salto indietro nella storia.
Venerdì 19 luglio uomini e donne No Tav si avvicinano nel buio per battere sulle reti e gridare: “mia nonna partigiana me l’ha insegnato, tagliare le reti non è reato”.
Qualcosa è accaduto, venerdì notte, in Val Susa. Centinaia di agenti, esercito armato e attrezzato per la guerra, hanno assalito quegli uomini e quelle donne armati di torce e limoni e bottiglie d’acqua. Hanno chiuso loro ogni via d’uscita e, novella Diaz, hanno operato una mattanza. I più giovani, come testimoniano gli anziani della valle, hanno cercato di proteggere una via d’uscita ai più deboli, consentendoli di arrampicarsi sulla montagna, fuori dai sentieri chiusi dalle “forze dell’ordine”. Hanno pagato un prezzo altissimo, 63 feriti, 2 fermati, 7 arrestati.
Una nostra amica, Marta, 33 anni, pisana, viene fermata, colpita alle spalle durante la fuga. La sua testimonianza racconta le manganellate alla schiena mentre è schiacciata per terra dagli scarponi di agenti di cui non riesce neanche a vedere il volto. La notte è satura di gas e lei non è protetta da maschere, a differenza degli agenti. La trascinano in due, uno le stringe il collo, dell’altro restano sul suo braccio le impronte livide della stretta. La trascinano mentre altri intervengono. Uno alza il manganello e le spacca la bocca (6 punti esterni, 2 interni), altri le palpeggiano il seno e il pube. E’ un coro di insulti, un gridare “puttana”. Sanguinante la portano dentro il cantiere, gli insulti e gli sputi continuano, ci sono i magistrati e anche una donna poliziotto che non porta conforto ma altri sputi e insulti e molestie verbali.
Un medico di polizia raccomanda il ricovero immediato in Pronto Soccorso. Passeranno quattro ore. Quattro ore di sangue sul volto e sputi e insulti al suo essere donna.
Dal Pronto Soccorso la rilasceranno indagata a piede libero. Non è il caso di farla vedere a un giudice.
Ma la Diaz di Marta non è finita. Non è bastato il pestaggio, non sono bastate le violazioni al suo corpo di donna, non sono stati sufficiente “lezione” gli insulti e gli sputi e il ritardo nei soccorsi.
Marta non è stata zitta. Ha alzato la faccia ferita, è andata davanti alla stampa e ha osato raccontare.
Lei, l’unica dei fermati di quella notte d’inferno che poteva parlare.
E allora la caccia alle streghe riparte. Come donne conosciamo i toni e i modi e la violenza profonda di chi ti umilia e viola e insulta un’altra volta. Ed ecco spuntare l’UGL, sindacato di destra, a chiedere per Marta punizioni esemplari. Ed ecco un senatore della Repubblica, Stefano Esposito, Partito Democratico, divertirsi a twittare che Marta è bugiarda, che le manganellate giuste che ha preso se l’è cercate con la sua “guerra allo Stato” e che certo nessuna molestia c’è stata. Una follia di machismo, una banale arcaica prepotenza sulle donne umiliate e su Marta violata che si permette ancora di ribadire, dalle frequenze di una radio nazionale.
Come donne non possiamo tacere. Non possiamo tollerare che la terra, gli uomini e le donne continuino ad essere violati. Non possiamo più sopportare che la vita e i bisogni di tutte e di tutti siano travolti dall’arroganza dei pochi che su questo possono lucrare. Un arroganza che si crede onnipotente, che pensa di poter travolgere i corpi e le vite delle donne e degli uomini, con la violenza delle armi, prima, con quella degli insulti e della denigrazione e delle menzogne, poi.
Per Marta e i feriti della Val Susa esigiamo giustizia.
Per le donne violate esigiamo rispetto. Se il carnefice è pagato dallo Stato ne esigiamo di più.
http://www.infoaut.org/index.php/nodi/pisa/item/8589-con-marta-donna-no-tav
Sergio Olivieri confermato segretario regionale ligure di Rifondazione Comunista
11 luglio 2012, by admin
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Lo spezzino Sergio Olivieri è stato confermato segretario regionale di Rifondazione Comunista della Liguria. Lo ha deciso il nuovo comitato politico regionale del partito al termine del congresso che si è tenuto lo scorso sabato a Genova.
Olivieri, 58 anni, già deputato di Rifondazione dal 2006 al 2008, è alla guida del Prc ligure dal 2009. Con lui nella nuova segreteria altri due spezzini: il segretario provinciale Massimo Lombardi e Mattia Celsi. Il resto della nuova segreteria è composto da Gian Luca Lombardi, Gianni Borsa, Patrizia Poselli e dai segretari di federazione Sergio Triglia, Marina Dondero, Mariano Mij e Marco Ravera.
Oltre a Olivieri gli spezzini eletti nel rinnovato “parlamentino” regionale del Prc sono Massimo Lombardi, Mattia Celsi, Jacopo Ricciardi, Antonella Guastini, Maurizio Fontana e Chiara Bramanti.
Lotta al governo Monti e costituzione del blocco della Sinistra in prospettiva di allontanamento dall’alleanza con il Partito Democratico i principali punti programmatici del rieletto segretario che nella sua relazione introduttiva ha posto l’accento soprattutto sui problemi del lavoro e dell’ambiente nel territorio ligure.
Al congresso erano presenti le delegazioni di Comunisti Italiani, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà, Pd e Cgil. Ha partecipato anche l’ex senatrice Prc Haidi Giuliani che ha definito un “lampo di giustizia” la fresca conferma della condanna della corte di Cassazione da parte dei funzionari di polizia autori dei pestaggi della scuola Diaz durante il G8 di Genova 2001.
Rifondazione Comunista/Fds Liguria
Don Andrea Gallo diverte e commuove il pubblico alla festa di Rifondazione di Vezzano
10 luglio 2012, by admin
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Si è conclusa con un grande successo di pubblico la “Festa della lumaca comunista” organizzata nello scorso fine settimana dal circolo Prc “XXV Aprile-Aldo Lombardi” di Vezzano Ligure tenutasi nel parco fluviale di Bottagna. Mattatore assoluto Don Andrea Gallo che venerdì sera ha incantato per circa due ore il numerosissimo pubblico accorso ad ascoltarlo.
Introdotto dagli avvocati Fabio Sommovigo e Massimo Lombardi, segretario provinciale spezzino di Rifondazione, il fondatore della comunità di San Benedetto al Porto di Genova ha tenuto la sua personalissima “omelia” spaziando dalla difesa della Costituzione, dell’antifascismo e della Resistenza, all’attacco contro il governo Monti e il precedente governo Berlusconi fino a citare l’amico Fabrizio De Andrè e il grande Antonio Gramsci come simboli del suo personalissimo vangelo.
Don Gallo si è poi concentrato nel ricordo della violenta repressione di Stato del movimento no global di Genova 2001citando le condanne appena confermate dalla Cassazione per i funzionari di polizia responsabili per i fatti della Diaz e sferzando un duro “j’accuse” contro gli attuali vertici delle forze dell’ordine.
Il “prete di strada”, 84 anni il prossimo 18 luglio, ha poi ricordato il potere violento dell’economia gestita dal turbocapitalismo, che distrugge i diritti dell’uomo e la democrazia nel nome del profitto, fino a criticare la stessa chiesa cattolica, ritenuta troppo accondiscendente con il potere economico e troppo preoccupata di criticare la libertà sessuale dell’inividuo invece che pensare a più autentica povertà cristiana.
Un Don Gallo che, tra battute fuliminanti e profonde riflessioni sulla politica e sull’umanità, ha divertito e commosso e il folto pubblico presente, salutando nel finale il compianto amico e compagno Aldo Lombardi.
Rifondazione Comunista/Fds La Spezia
Da Genova 2001 a Valsusa 2012: stasera Don Gallo alla festa Prc di Bottagna per parlare di repressione di stato
6 luglio 2012, by admin
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Grande attesa per stasera alle 19 a Bottagna quando Don Andrea Gallo interverrà alla festa di Rifondazione Comunista del circolo di Vezzano Ligure “XXV Aprile-Aldo Lombardi”.
Il “prete di strada” della comunità di San Benedetto di Genova, celebre per le battaglie in difesa degli ultimi, dei diseredati, dei deboli, interverrà nel dibattito “Da Genova 2001 a Valsusa 2012, percorsi di lotta, strategie di repressione” introdotto dal segretario provinciale Prc/Fds Massimo Lombardi e dall’avvocato Fabio Sommovigo, che ha partecipato come difensore al “processo dei 25” accusati di devastazione e saccheggio per i fatti avvenuti il 20 e il 21 luglio 2001 a Genova.
L’iniziativa giunge in straordinaria coincidenza temporale con la sentenza della Corte di Cassazione che proprio ieri ha confermato le condanne per falso aggravato a carico di diversi dirigenti di polizia (tre di questi all’epoca operativi nella questura spezzina) coinvolti il 21 luglio 2001 durante il G8 nelle brutali violenze alla scuola Diaz di Genova. Pestaggi e torture terrificanti che colpirono l’opinione pubblica mondiale anche perchè impensabili in uno stato democratico.
A distanza di undici anni da quei tragici fatti, che hanno segnato la città di Genova e non solo, questa sentenza giugne come un segnale di giustizia contro chi ha compiuto abusi e nefandezze assolute verso persone inermi. Ci auguriamo che tutti i condannati paghino il conto con la stessa giustizia che resta ancora, fino a prova contraria, uguale per tutti.
Rifondazione Comunista, circolo “XXV Aprile-Aldo Lombardi” di Vezzano Ligure
La “Festa della lumaca comunista” di Vezzano avrà luogo venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 luglio presso l’area del parco fluviale di Bottagna. Cucine aperte dalle 19 con menù di carne e di pesce a prezzi popolari. Tutte le sere si balla fino a notte fonda con Menegatti dj.