A Duvia i lavori per lo smaltimento scavi del Felettino, Prc La Spezia: “Un vero schiaffo alla città”

8 agosto 2016, by  
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Riteniamo sia un vero e proprio schiaffo alla città della Spezia l’assegnazione dell’appalto di smaltimento delle terre di scavo per il nuovo ospedale del Felettino all’Orazio Duvia & C

Inutile sottolineare, infatti, come tale nome sia legato indissolubilmente a una delle pagine più oscure della nostra provincia e non solo, quella della famigerata discarica di Pitelli che tanto ha nuociuto alla salute dei nostri concittadini
 
A oltre trent’anni dallo scandalo, vedere lo stesso Duvia occuparsi dei lavori per il futuro polo medico spezzino ha il sapore di un’autentica beffa. 
 
Ci auguriamo che tale nostra indignazione venga espressa anche dalle altre forze politiche nonché le istituzioni e le associazioni spezzine.
 
Pitelli è una ferita ancora aperta che non si rimarginerà tanto facilmente. Spezia non può essere presa in giro ancora una volta.
 
Sollecitiamo inoltre l’attenzione, rimanendo sul tema-Felettino, sul caso dei lavori dell’innalzamento del 5° piano dell’ospedale, mai utilizzato, sul quali pende un esposto in procura firmato da numerosi cittadini spezzini per denunciare l’ennesimo sperpero di denaro pubblico. 
 
Chiediamo pertanto alle istituzioni competenti e alla magistratura di fare chiarezza sul caso prima che l’edificio venga definitivamente demolito.
 
 
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia  

“Uranio a Pitelli? Ora basta. Le autorità facciano chiarezza, subito”

16 giugno 2014, by  
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Inaccettabile. Semplicemente inaccettabile scoprire dalle immagine dei giornali che da nuovi scavi nella discarica di Pitelli emergano sacchi con intestazioni militari e riferimenti ad uranio.
 
Non più tardi di qualche mese fa transitava nel nostro golfo carichi di combustibile, nel silenzio delle autorità e nell’inconsapevolezza della comunità. All’indomani della trasmissione Report, si sono susseguite le stigmatizzazioni, di tutti e di tutto. Pitelli è una realtà, una collina piena di veleni. L’irresponsabilità e la sfrontatezza di che governa il nostro territorio come un sistema feudale ha portato a gioirne la declassazione da Sito di interessa nazionale, di competenza del ministero, a sito regionale. L’irresponsabilità vorrebbe che tutto ciò che è nascosto in quella ferita, in quello stupro del nostro territorio venga tombato, con sottostante materiali di enorme pericolosità come uranio.
 
Abbiamo da sempre chiesto un percorso di bonifica, ma oggi più che mai occorre verità e trasparenza in ciò che accade. Per questo Rifondazione chiederà in tutte le sedi istituzionali in cui è presente informazioni e chiarezza e che venga ripristinato al più presto il sito di interesse nazionale. Ci attendiamo da parte delle medesime la disponibilità affinché venga chiarito come sia possibile che materiale militare e radioattivo siano presenti in una discarica civile.


Rifondazione Comunista La Spezia

Blitz di Pitelli: “Plauso al Corpo Forestale, da anni rivendichiamo la bonifica del sito”

13 giugno 2014, by  
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La federazione provinciale di Rifondazione Comunista plaude l’intervento del Corpo Forestale che ieri ha individuato, con un blitz, nuovi rifiuti nella zona della famigerata collina di Pitelli.
A discapito di chi tempo fa ha prima ottusamente spinto e poi incredibilmente esultato per il declassamento della collina di Pitelli a Sito di Interesse Regionale (ossia l’assessore Paita e il sindaco Federici), rivendichiamo le nostre annali battaglie istituzionali e di piazza a favore della piena verità e giustizia per uno dei più gravi scandali ambientali italiani.
Da sempre abbiamo chiesto e imposto alla scorsa maggioranza un processo di bonifica dell’area di Pitelli e lo stesso è stato ribadito dagli spezzini nella grande manifestazione cittadina dello scorso 8 marzo. Ci auguriamo che ora il sindaco e l’amministrazione comunale diano risposte convincenti alla cittadinanza e facciano definitiva chiarezza su questa piaga che affligge da troppi anni il nostro martoriato territorio.

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Interramenti di rifiuti tossico-nocivi alla Spezia: Simona Cossu chiede un consiglio comunale straordinario alla presidente Laura Cremolini

11 febbraio 2014, by  
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Gentile Presidente,

Le scriviamo perché in questo momento riteniamo, prima da cittadini, ma soprattutto da rappresentanti di questa comunità, doveroso rivolgerci a Lei, come garante dei lavori del nostro consiglio comunale, per esprimere le nostre forti preoccupazioni circa le notizie che si susseguono in tema di traffici dei rifiuti che vedono il nostro territorio coinvolto.

Oggi riecheggia assordante il silenzio delle istituzioni locali su ciò che emerge in relazione a questo delicatissimo tema, silenzio associato alla sordità di chi non vuol sentire le ragioni di chi in questi anni ha cercato di portare all’ordine del giorno temi scottanti come i traffici dei rifiuti e l’uso sconsiderato del nostro territorio con discariche.

Abbiamo assistito sgomenti ad un processo, quello della discarica di Pitelli, che ha visto gli imputati prosciolti da ogni accusa per non aver commesso il fatto. Neanche a dirsi, il lavoro di un tribunale è doveroso rispettarlo, in troppe occasione questo paese ha visto sminuito il ruolo e l’autorevolezza di questo potere fondamentale per l’esercizio di una vera Democrazia. Tuttavia quale Democrazia può ritenersi tale di fronte ad un fatto incontestabile tanto è oggettivamente materiale come la presenza delle discariche di Pitelli?

Abbiamo assistito in queste settimane ad un susseguirsi di informazioni di soggetti legati alla criminalità organizzata che hanno esplicitamente chiamato in causa il nostro territorio circa la presenza di rifiuti tossico-nocivi. Non si tratta di un episodio. Prima di Schiavone, il pentito Fonti dichiarò la presenza di navi affondate al largo del mare spezzino, poi le intercettazioni fatte nel 1996 dalla Procura di Asti, relative al porticciolo Mirabello portano alla luce situazioni inquietanti.

Purtroppo la preoccupazione non riguarda solo Pitelli. Emergono inquietanti situazioni nella Val di Magra, circa la presenza di rifiuti interrati sulle sponde del fiume, emersi in relazione all’azione erosiva del fiume, così come occorrerebbe domandarsi chi e cosa è stato conferito nelle tante discariche della Val di Vara. Ma restando nel perimetro del nostro non posso non porLe attenzione ai sistemi di cave che sono presenti nelle nostre colline e come queste realtà potrebbero prestarsi a queste degenerazioni. Non possono non pensare a quelle aree fuori dal controllo pubblico, in quanto aree militari, ma che documenti alla mano sappiamo con certezza che sono luoghi di conferimento di rifiuti tossico-nocivi, uno su tutti, il campo in ferro dell’Arsenale.

In questo contesto, che riteniamo allarmante, ciò che ci sgomenta è la totale assenza di una reazione da parte delle istituzioni, che talvolta intervengono per sminuire la gravità oggettiva di un territorio estremamente colpito in termini di nocività ambientale. In tal senso basterebbe citare l’incidenza inquinante di centrale Enel e del Porto, senza contare l’impossibilità di appurare le condizioni delle aree militari, tra cui spicca il Campo in Ferro in Arsenale.

RingraziandoLa per la cortese attenzione siamo a chiederLe la convocazione straordinaria del Consiglio Comunale in cui si apra un dibattito pubblico su questa vicenda, ai sensi dell’art 44 comma 1 dello Statuto. Riteniamo doveroso che l’Amministrazione. Riferisca in Consiglio e siamo anche a chiederle, vista la delicatezza e la gravità dei fatti in discussione, di voler invitare a partecipare al Consiglio Anche il nostro concittadino Ministro dell’Ambiente.

La saluto cordialmente,

Simona Cossu

Consigliera Comunale di Rifondazione Comunista La Spezia

“Discarica di Mangina? Prima rispettiamo la pianificazione, poi parliamo di Acam”

1 giugno 2013, by  
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Non finisce di far discutere l’odissea della discarica di servizio prevista dal Piano Provinciale dei Rifiuti, una vicenda che si intreccia in modo sempre più drammatico con la vicenda di Acam e con le criticità del territorio. Oggi l’attenzione viene posta sul sito di Mangina, tuttavia è oggettivamente difficile ritenere che questa soluzione sia accettabile sia in termini di merito che di metodo.
L’analisi del sito di Mangina non può prescindere dal contesto pianificatorio, ambientale, ed ovviamente dal punto di vista economico.
Non sfugge che il sito di Mangina sia connesso con le criticità territoriali della Val di Vara, a partire dalla presenza di cantieri di enorme impatto urbanistico come l’outlet di Brugnato, fino ad arrivare alla fragilità del territorio spezzino dal punto di vista idrogeologico, passando per situazioni non risolte come la discarica del Bosco di Checco.
Ci chiediamo con che coraggio oggi certi amministratori locali e regionali, quasi tutti legati al centrodestra, cavalchino il naturale e legittimo malcontento popolare dei cittadini di Borghetto in relazione a Mangina, quando sul 99% delle vertenze territoriali della vallata hanno taciuto, o peggio le hanno avallate consapevolmente, strumentalizzandole in modo indecente.
Oggi Mangina non solo è un errore, ma anche la dimostrazione del fallimento di ogni ombra di politica pianificatoria, dove il semplice utilizzo della discarica come sito di conferimento del FOS, diventerà una situazione ingestibile in quella realtà, senza una concreta previsione di gestione, di costi, di acquisizione dell’area e con la proposta di utilizzarla per conferire il “tal quale”.
Senza poi contare ciò che più importa, ossia il quadro economico e finanziario di Acam. Chiunque voglia associare la discarica di Mangina alla salvezza di Acam, compie un atto di deliberata menzogna e l’ennesimo scempio del nostro territorio provinciale.
Evitiamo di far credere che ciò che viene definito in termini di esuberi, di privatizzazioni e di svendite nell’ennesimo piano della disperata salvezza passi per Mangina, perchè così non è. Non è un’opinione politica, ma una mera constatazione. Il sito di conferimento va trovato, sono 10 anni che questa classe dirigente brancola nel buio, ma va fatto con partecipazione e con il rispetto delle regole e delle leggi vigenti. Per il resto nulla è cambiato, purtroppo: cercasi piano industriale per Acam, degno di tale nome.
Segreteria provinciale Prc La Spezia

Grave la situazione-Acam nel silenzio pre-elettorale, una vergogna!

20 febbraio 2013, by  
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La situazione di Acam è ben più grave di quello che si vuol tacere, un silenzio assordante che evidentemente vuole rispettare gli esili equilibri pre elettorali, ma che calpesta la dignità di molti lavoratori e lavoratrici dell’azienda.
Quasi un silenzio generale sulla cassa integrazione in deroga da parte dell’azienda, ammortizzatore che è stato richiesto senza nessun requisito, un atto unilaterale che si fa beffa di un referendum che era già una beffa, nel quale i lavoratori sono stati ricattati informalmente con una scelta obbligata, alla Marchionne, o il lavoro o il licenziamento. Tutta quella fretta evidentemente non l’hanno avuta le banche, ne i sindaci del Pd che hanno sottoscritto il piano di riassetto capestro per l’azienda.
Il paradosso Acam parte dal settore Ambiente, dove si è chiuso un 2012 con 19.000 ore di straordinario ed una carenza di organico di circa 75 unità, e si parla di esuberi quando la logica dovrebbe portare i comuni spezzini a far partire il porta-a-porta, con una necessità di organici che consenta il raggiungimento dei tassi di raccolta differenziata a norma e che oggi pone la nostra provincia fuorilegge.
La cassa integrazione inoltre produrrà un effetto chiarissimo sul servizio e ci saranno disagi e ritardi nella raccolta, non certo imputabili ai lavoratori che già operano con mezzi e attrezzature obsolete e sotto organico. Così come dal punto di vista economico, dal 1° marzo la frazione organica stabile (FOS) prodotto da Saliceti sarà un costo per la mancata designazione della discarica dei rifiuti, eppure il piano provinciale è datato ormai di 10 anni. Possibile che i sindaci del Pd non abbiano trovato una soluzione?

Ancora un’azienda con costi di esternalizzazioni, superminimi e stipendi d’oro a dirigenti che hanno dimostrato nei fatti di essere inadeguati alla mission aziendale, ed un chiaro disegno di scaricare sugli operai la responsabilità materiale del risanamento, con la follia della svendita del gas e dell’azienda di gestione dei clienti. Ad oggi il vero latitante è un piano industriale degno di tale nome, eppure quanti soldi sono stati spessi in amministratori delegati che hanno fallito completamente il loro impegno?

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Pitelli fuori dal SIN: quale normalità? E’ una vergogna!

28 dicembre 2012, by  
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Il sindaco Federici evidentemente continua nella sua strada di illogica lucidità, tuttavia le sue affermazioni sono gravi e lesive della dignità di una realtà che ha sofferto per una ferita che si chiama Pitelli, ferita ancora aperta e dalla incomprensibile sentenza della Magistratura che non ha stabilito le responsabilità di uno dei peggiori scempi del paese. 
Ci troviamo di fronte ad una situazione grave. Se per riprendere la situazione nelle proprie mani significa per Federici le modalità con cui ha, per esempio, condotto questi anni la vicenda Acam, senza nessun confronto politico ma con il paraocchi e andando incontro a fallimenti su fallimenti siamo davvero in ottime mani.
Senza contare la strumentalizzazione politica di una palese violazione normativa nazionale in materia di bonifiche di siti nazionali in riferimento alla deperimetrazione ed all’altrettanto palese conflitto di interessi poiché tale operazione aprirà le porte all’uso del sito di Pitelli come discarica di “disservizio” che gestirà il nuovo acquirente del 49% di Acam Ambiente. Questa situazione è gravissima, perché la politica rinuncia ad una pianificazione che deve chiarire dove, come e per quanto tempo serva la discarica di servizio, in adempimento alla Strategia Rifiuti Zero deliberata dal comune spezzino, oggi anche da Levanto e Portovenere. Tutto questo senza tener conto di che fine faranno i fanghi delle operazioni di adempimento del Piano portuale, alla luce della concessione 53ennale alla monopolista Contship.
Storie che s’intrecciano, ma che hanno un comune denominatore, la distorsione del concetto di responsabilità: i responsabili di quello scempio nazionale che si chiama Pitelli non esistono, i responsabili della svendita di Acam si mascherano da salvatori, ma la sostanza sarà che il ciclo dei rifiuti alla Spezia sarà gestito da privati, nonostante il nostro passato, come Pitelli.
Salute, ambiente, gestione dei servizi pubblici ormai sono diventati una barzelletta, ogni proposta alternativa a quelle dell’establishment ridicolizzate e stigmatizzate. Senza contare che nessun passaggio politico e democratico è stato fatto su questa questione, svilendo ancora una volta il consiglio comunale.
Pertanto chiediamo che la discussione su quello che viene salutato come trionfale risultato, e che noi riteniamo una scelleratezza, venga portato in consiglio comunale, discusso con trasparenza e con partecipazione. Se così non sarà evidentemente il nostro concetto di Democrazia differisce notevolmente da quello di Federici e di chi lo sostiene con totale, cieca e devota fedeltà. Ma il programma elettorale che abbiamo firmato diceva ben altro!
Segreteria provinciale Rifondazione Comunista La Spezia

Oggi alle 18 al centro “Allende” assemblea pubblica su crisi-Acam

4 dicembre 2012, by  
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Oggi pomeriggio alle 18 al centro “Allende” della Spezia si terrà l’assemblea pubblica su Acam organizzata da Rifondazione comunista e dal gruppo consiliare spezzino della FdS. L’assemblea, prevista inizialmente per giovedì 29 novembre, era stata rimandata a martedì 4 dicembre a causa delle gravi condizioni del territorio spezzino colpito dal maltempo.

Sarà un’importantissima occasione per parlare dell’azienda municipalizzata, a pochi giorni dal referendum dei lavoratori Acam. L’assemblea sarà un momento di confronto nel quale affronteremo gli aspetti cruciali già proposti in consiglio comunale alla Spezia, una visione concreta e attuabile della società di via Picco, a dispetto di quanti continuano a definirla “il partito dei no”.

Noi continueremo a proporre la tutela di tutti i lavoratori con una riorganizzazione aziendale, la realizzazione di un piano industriale di rilancio produttivo che attui la strategia Rifiuti Zero, punti su un polo di energie rinnovabili, operi nella prevenzione del dissesto idrogeologico del territorio, di non vendere i “gioielli di famiglia” come ACAM Gas ed il 49% ACAM Ambiente, il rispetto delle leggi (obiettivi di RD), l’attuazione del Piano dei Rifiuti individuando un’adeguata discarica di servizio, di contabilizzare il danno finanziariocausato da contratti di servizio in perdita ed imporre il recupero tali perdite e di mantenere l’acqua pubblica come hanno chiesto 27 milioni di italiani con i referendum!

Il vero Partito del No (Pd, Pdci, Idv, Sel) ha bocciato queste nostre proposte, che avrebbero evitato la svendita e lo smembramento di uno dei più importanti presidi produttivi del nostro territorio.

Durante l’assemblea presenteremo le nostre proposte ed altre azioni per la salvaguardia di una delle principali aziende del territorio spezzino.

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Fumi Enel, Bucchioni: “Il mio impegno per un’indagine epidemiologica”

 

Io, Edmondo Bucchioni, come anche il Partito che mi sostiene, Rifondazione Comunista/Fds, penso che sia essenziale compiere un’indagine epidemiologica sulla popolazione spezzina che in modo pressochè ininterotto ha subito in questi 50 anni le emissioni inquinanti dei fumi dell’ENEL e delle polveri di carbone.

Riteniamo anche sia giunto il momento di dare una svolta con la metanizzazione del terzo gruppo ENEL, con la conseguenza di non utilizzare più il carbone come combustibile. La nostra lotta si è concretizzata, inoltre, contro la possibilità, a suo tempo prospettata, di bruciare cdr all’interno della centrale ENEL, un’ipotesi che è stata sconfitta!

Non possiamo inoltre permettere che la discarica di rifiuti tossici stipati a Pitelli cada nel dimenticatoio. Del resto, noi eravamo presenti anche quando è stata pronunciata la sentenza che si è tradotta in un’assoluzione.

Per questo chiediamo in maniera chiara e puntuale alla prossima Amministrazione un impegno  per costituire uno studio eziologico ed epidemiologico nella popolazione, condotto in maniera precisa e trasparente.

firmato

Edmondo Bucchioni

Federazione della Sinistra La Spezia

P.S: Grazie al Comitato Spezia via dal carbone per l’impegno: la politica, intesa come polis, ha bisogno del vostro contributo per sconfiggere i poteri forti che tengono in scacco la Città.

Discarica di Ruffino-Pitelli: “Sarà la messa in sicurezza definitiva?”

5 ottobre 2011, by  
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A seguito dell’inizio dei lavori del progetto di messa in sicurezza permanente della discarica di Ruffino-Pitelli approvato dal Ministero dell’Ambiente e tutela del Territorio e del Mare, il circolo di Rifondazione Comunista di Pitelli, Pdci e più in generale la Federazione della Sinistra spezzina chiedono unassemblea pubblica ove la proprietà del sito e gli enti pubblici preposti alla gestione e controllo del territorio (Comune e Provincia della Spezia) illustrino il progetto nella sua completezza, le tempistiche previste per la fine dei lavori e descriva le opere che intende eseguire in conformità al progetto approvato al fine di colmare il deficit informativo creatosi, con particolare riferimento:

  • ·     alla tipologia di copertura finale, volumetrie in gioco e la destinazione d’uso a fine intervento.
  • ·     all’eventuale traffico di mezzi e tipologia di materiali che andranno a interessare i lavori
  • ·     alla conformazione finale della discarica e sistemi di controllo futuri
  • ·     all’istituzione di un comitato di controllo partecipato dai cittadini per verificare la  rispondenza  dei lavori  al progetto approvato.

Si chiede inoltre di illustrare gli scenari attuali e futuri relativi agli altri siti circoscritti nel sito di interesse nazionale con particolare riferimento all’area di Pitelli.

Rifondazione Comunista/FdS, circolo di Pitelli

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