“In piazza a Spezia e Genova per la pace e contro la guerra, abbassiamo le armi, alziamo i salari”

25 febbraio 2023, by  
Archiviato in Appuntamenti, Partito, Primo piano

 

Venerdì 24 febbraio parteciperemo alla fiaccolata per la pace organizzata da Europe for Peace con ritrovo alle 18 da Piazza Garibaldi e sabato al corteo nazionale indetto a Genova “Abbassiamo le armi, alziamo i salari” promosso dai portuali che hanno bloccato  le navi che trasportano armi con ritrovo alle ore 14:30 a Largo Etiopia.

La destra al governo e il centrosinistra sono uniti nella violazione dell’articolo 11 della Costituzione.
Meloni come Draghi prosegue sulla linea dell’obbedienza ai diktat di NATO e Stati Uniti. Abbiamo condannato immediatamente l’invasione di Putin ma riteniamo folle continuare a sostenere e fomentare Zelensky nel suo proposito di proseguire la guerra “fino alla vittoria”.

E’ ora di dire basta all’escalation e di esigere un immediato cessate il fuoco e l’apertura delle trattative.

Riteniamo il governo e le forze politiche italiane che hanno votato e continuano a votare per il proseguimento della guerra responsabili del massacro in corso. Centinaia di migliaia di esseri umani sono morti. È ora di dire basta.
La pace non si costruisce con la guerra.
Rifondazione Comunista Liguria

“Il 2 e 3 dicembre con i lavoratori e le lavoratrici in lotta contro guerra e carovita”

6 febbraio 2023, by  
Archiviato in Appuntamenti, Dall'Italia, Primo piano

Il due dicembre tutte le sigle del sindacalismo di base hanno indetto uno sciopero nazionale per protestare contro le scelte del governo Meloni che, in continuità con Draghi, destina risorse del tutto insufficienti per alleviare gli effetti drammatici che l’inflazione e l’economia di guerra producono sui salari, sulle pensioni e sulle condizioni di vita dei ceti popolari.
Aumentano le spese militari, si favoriscono con regali fiscali evasori e autonomi, non si tassano seriamente gli extraprofitti mentre si taglia il reddito di cittadinanza, la scuola e la sanità pubbliche; la legge finanziaria di questo governo è una dichiarazione di guerra contro i poveri, i precari, le donne.
Le rivendicazioni avanzate dai sindacati sono le stesse che anche noi sosteniamo da tempo per contrastare inflazione e perdita di potere d’acquisto: aumenti generalizzati dei salari e ripristino di un meccanismo di recupero automatico dell’inflazione; introduzione di un salario minimo legale; cancellazione degli aumenti delle bollette, calmieramento dei prezzi dei beni di prima necessità.
Si potrebbe fare prendendo le risorse da: tassa completa di tutti gli extraprofitti, riduzione delle spese militari, lotta vera all’evasione fiscale, tassazione delle grandi ricchezze.
Il giorno dopo, sabato tre dicembre le sigle dei maggiori sindacati di base, tra cui USB, Sicobas, Cub e Sgb, con lo slogan “Giù le armi, sui salari” terranno a Roma una manifestazione nazionale contro la guerra e il carovita, con gli stessi obiettivi dello sciopero del giorno precedente.
Rifondazione Comunista sostiene queste due giornate di lotta ritenendole un momento importante per la ripresa di una nuova grande stagione di lotte in tutto il paese, unica via per contrastare le politiche neoliberiste dell’austerità contro i lavoratori e i ceti popolari e riaprire la strada al cambiamento.
Maurizio Acerbo,
segretario nazionale
Antonello Patta,
responsabile nazionale lavoro
Sergio Dalmasso,
Segretario Regionale Liguria
Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea

Unione Popolare con de Magistris: iniziata oggi a Spezia la raccolta firme, ecco il calendario in provincia dei banchetti

Dopo l’esordio di questa mattina al mercato spezzino di via Prosperi, prosegue la campagna di raccolta firme della lista della sinistra Unione Popolare con De Magistris che si presenterà alle politiche del prossimo 25 settembre.
Tra i candidati ci saranno gli spezzini Massimo Lombardi e Catia Castellani per la Camera dei Deputati e Veruschka Fedi per il Senato della Repubblica. La lista, che è composta da Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Manifesta, e Dema, raccoglierà le firme nelle più proibitive condizioni climatico-temporali che sono state decise per queste elezioni “balneari”.
Siamo una delle pochissime formazioni a doverlo fare, per una bizzarria legale volta da escludere ogni voce di opposizione al “draghismo” imperante su ogni canale politico e mediatico. Ma noi non ci scoraggiamo di fronte a questo attacco antidemocratico, favorito dalla pessima legge elettorale che nessuno ha voluto cambiare.
Unione Popolare propone l’abolizione delle vergognose leggi sul precariato, il salario minimo garantito, la reintroduzione della scala mobile per adeguare salari e pensioni al tasso d’inflazione reale contro il carovita e l’aumento delle bollette, la difesa dell’ambiente e della pace, contro il militarismo imperante. Sarà fondamentale portare la nostra voce nel Parlamento, una voce che si opporrà alle scelte filopadronali di ogni altra formazione che si candiderà nel nome dello stra abusato “voto utile”.
Di seguito il calendario dei banchetti dove ogni cittadino ligure potrà firmare, autenticato dai nostri consiglieri comunali, vi aspettiamo!
 
10.8 ARCOLA fraz. Ponte – dalle 10 alle 12 c/o Piazza del Mercato 
 
10.8 VEZZANO LIGURE – dalle 10 alle 12 c/o piazzale adiacente Banca Carispe al Termo
 
11.8 LA SPEZIA dalle 18 – c/o Skaletta Rock Club Via Crispi 168
 
12.8 LA SPEZIA dalle 10 alle 12 c/o Corso Cavour, angolo Via Rattazzi
 
12.8 ARCOLA fraz. Romito Magra – dalle 10 alle 12 c/o mercato di Romito 
 
13.8 LUNI fraz. Casano, piazza XXIX Novembre dalle 10 alle 12 c/o mercato
 
13.8 FOLLO dalle 9.30 alle 12.30 c/o Piazza Matteotti
 
 
Unione Popolare La Spezia

Fuori la guerra dalla storia, chi invia armi alimenta il conflitto

4 marzo 2022, by  
Archiviato in Dall'Italia, Partito, Primo piano

Sabato 5 marzo tutte/i a Roma contro la guerra.

Condanniamo l’invasione russa dell’Ucraina. La decisione della Russia di abbandonare la diplomazia e invadere l’Ucraina non può essere giustificata ed è contraria al diritto internazionale e ai principi della Carta delle Nazioni Unite. La guerra non risolve i problemi, produce solo lacrime, morti, deserti di umanità e bacini di permanente rancore e odio tra i popoli. Deve essere fatto di tutto per arrivare ad un immediato cessate il fuoco. Vanno riaperti i canali diplomatici e non alimentato il fuoco con nuove armi, con il rischio di allargare il conflitto e di una guerra nucleare.

Siamo contro la guerra, senza se e senza ma. Lo eravamo quando la Nato bombardava la Serbia per imporre l’indipendenza del Kossovo e lo siamo oggi che la Russia invade l’Ucraina in nome dei diritti delle popolazioni del Donbass. Le analogie nella violazione del diritto internazionale sono fortissime.

Condanniamo l’espansionismo della NATO che ha deliberatamente prodotto una escalation irresponsabile. Siamo di fronte a uno scontro tra potenze capitalistiche che rischia di condurci alla terza guerra mondiale. Se oggi a morire sono gli ucraini e i russi, l’enorme costo economico e sociale lo pagheranno anche tutti i popoli europei mentre le industrie belliche accumulano profitti e il più costoso gas liquido statunitense si prepara a sostituire quello russo.

Più si inasprisce il conflitto e più ne saranno principali vittime i civili, che cadranno a causa dei bombardamenti, e le tante/i costrette all’esodo da profughi. Oggi, con chi fugge dall’Ucraina, l’Europa mostra un volto solidale. C’è da temere che a breve la loro vita subisca un destino simile a quella di coloro che fuggono da Bielorussia, Paesi Balcanici, Siria, Afghanistan, Iraq e Mediterraneo Centrale. Emerge in questi giorni un suprematismo bianco eurocentrico e razzista che considera “veri profughi” solo chi è vicino per cultura, religione, colore della pelle ed è vittima delle guerre degli altri.

Un’incessante martellamento mediatico cerca di strumentalizzare i sentimenti di solidarietà e umanità per trasformarli in consenso per le scelte di guerra dei governi. E questo accade in Russia come nei paesi occidentali. Si assiste alla criminalizzazione di coloro che tentano di dare una informazione più articolata del conflitto. Esprimiamo una forte preoccupazione per il clima di caccia alle streghe che si respira in tutta Europa ed anche in Italia nei confronti delle voci critiche e indipendenti nell’informazione e gli attacchi che hanno colpito persino l’ANPI. Respingiamo le accuse di essere a favore di Putin rivolte a chi come noi cerca di fermare la spirale della guerra e
critica chi la alimenta. Rifiutiamo l’indecente ondata di russofobia e ostracismo contro la cultura russa che non favorisce il dialogo tra i popoli e offende innanzitutto chi in quel paese sta esprimendo il proprio dissenso nei confronti della guerra.

Non ci arruoliamo e non mettiamo l’elmetto in testa. Restiamo umani. Rifiutiamo la propaganda di guerra con cui – per l’ennesima volta dopo Iraq, Jugoslavia, Afghanistan, Libia, Siria – si sta manipolando l’opinione pubblica e si sta alimentando l’isteria bellicista.

Rivendichiamo gli ideali dell’internazionalismo socialista e comunista che – con i principi della nostra Costituzione nata dalla Resistenza – continuano a essere la nostra bussola in un mondo che il capitalismo precipita di nuovo nella guerra.

Non c’è da contrastare solo l’inammissibile aggressione militare decisa da Putin.

Di fatto la NATO sta portando avanti una guerra per procura contro la Russia strumentalizzando il popolo ucraino che viene armato per far impantanare Putin in un nuovo Afghanistan nel cuore dell’Europa.

Dopo aver gettato benzina sul fuoco della crisi ucraina per anni, ora la NATO coglie l’occasione per un enorme rilancio del riarmo assolutamente immotivato visto che il bilancio militare russo è già clamorosamente inferiore a quello dei paesi NATO che spendono 18 volte più della Russia per la “difesa”. Questo riarmo sottrae risorse che potrebbero essere indirizzate alla sanità, alla scuola, alla cultura, alla solidarietà, ai trasporti, alla riconversione ecologica, al lavoro, all’accoglienza.

GOVERNO E PD CONTRO LA COSTITUZIONE

Chi vuole la pace non può non denunciare le iniziative assunte dall’Unione Europea e anche dal governo italiano.

L’UE e l’Italia hanno scelto di accodarsi agli USA e alla NATO invece di svolgere un ruolo di pace e mediazione. Per la prima volta l’Unione Europea ha deciso di utilizzare i propri fondi per spese militari.

Condanniamo la decisione del governo Draghi e del parlamento italiano di inviare armi letali e associarsi a “sanzioni” illegittime che non faranno che inasprire il conflitto e aumentare il numero di vittime.

Siamo di fronte alla palese violazione del ripudio della guerra sancito dall’articolo 11 della Costituzione e anche del diritto internazionale. Il governo e il parlamento hanno di fatto deciso di entrare in guerra con la Russia.

Il PD si è posto alla testa del partito trasversale della guerra, dell’arco anticostituzionale che vede la convergenza di centrodestra e centrosinistra nel voto per il coinvolgimento diretto del nostro Paese nel conflitto.

Bisogna immediatamente fermare le armi e riprendere la strada della diplomazia e del diritto internazionale ma USA, NATO e UE continuano a delegittimare il ruolo dell’ONU e dell’OSCE.
L’unica via per la pace è quella del disarmo, del rispetto degli accordi di Minsk con il riconoscimento dell’autonomia delle regioni russofone e un’Ucraina neutrale in una regione demilitarizzata.

Purtroppo dopo il 1991 l’Unione Europea, invece che dichiarare conclusa l’esperienza dei blocchi militari e proporre una nuova democrazia multipolare, ha continuato a condividere l’esistenza della NATO in nome dell’Atlantismo, di cui proprio l’Europa è la prima vittima.

Gli USA hanno boicottato la normalizzazione delle relazioni fra Ue e Russia usando la NATO per fomentare tensioni e divisioni in Europa.

Non può essere taciuta la continua violazione da parte del governo di Kiev degli accordi di Minsk, la persecuzione nei confronti delle popolazioni di lingua russa, la glorificazione di criminali di guerra collaborazionisti dell’occupazione nazista e il suo sciovinismo nazionalista. Queste circostanze rendono grottesco assimilare il nazionalismo ucraino ai combattenti della Guerra di Spagna e della Resistenza o fare paragoni con la Primavera di Praga.
Per otto anni la guerra dell’Ucraina contro le repubbliche di Donetsk e Lugansk e il ruolo delle milizie neonaziste sono stati ignorati dai media occidentali, ma quel conflitto ha causato più di 14.000 vittime.

La NATO si è confermata un fattore di destabilizzazione nel nostro continente, così come in Medio Oriente ed in altre zone del pianeta.
Bisogna liberare l’Europa e l’Italia dalla sudditanza all’atlantismo e alla NATO.

Questa è anche una guerra contro gli interessi dei popoli europei alla cooperazione con la Russia e produce un ricompattamento del blocco occidentale in vista di un possibile ulteriore conflitto con la Cina.

Non basta condannare Putin se non si mette in discussione la pretesa occidentale – e in particolare degli Stati Uniti – di continuare a imporre un ruolo di governo e dominio unipolare che conduce allo scontro e alla guerra con altri blocchi geopolitici.

Solo la mobilitazione dei popoli europei può costringere i governi a scegliere la via della pace e del disarmo.

Siamo al fianco delle voci che in Ucraina e in Russia chiedono di fermare la guerra.

Siamo impegnate/i nella costruzione di un grande movimento per la pace e la cessazione del conflitto.

Partecipiamo e invitiamo a partecipare sabato 5 marzo alla manifestazione nazionale a Roma contro la guerra e domenica 6 marzo davanti all’aeroporto militare di Ghedi.

Parteciperemo allo sciopero femminista e transfemminista dell’8 marzo con striscioni con la scritta FUORI LA GUERRA DALLA STORIA che ci ha lasciato in eredità la compagna Lidia Menapace.

Tutti i nostri sforzi vanno impegnati nello sviluppo del movimento per la pace e contro la guerra.

Direzione nazionale del Partito della Rifondazione Comunista

“Sì allo sciopero generale del 16 dicembre, domani raccolta firme contro la stangata-bollette del governo Draghi”

10 dicembre 2021, by  
Archiviato in Appuntamenti, Partito, Primo piano

Sabato 11 dicembre dalla 17 alle 19 la federazione spezzina di Rifondazione Comunista aprirà la sua sede di via Lunigiana per raccogliere le firme contro l’ennesima stangata alle bollette che il governo Draghi ha rifilato agli italiani nell’ultima manovra di bilancio. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
L’iniziativa è svolta in tutto il territorio nazionale per protestare anche contro la reintroduzione scellerata della legge Fornero ad opera del “governo dei migliori”, che ha abolito quota cento alzando l’età pensionabile in maniera indecente senza invece tassare le parti  ultraricche della nostra società. Dobbiamo dire basta alle rapine su salari, stipendi e pensioni.  
 
Per questo Rifondazione aderisce con forza allo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil per il giorno 16 dicembre a “sostegno delle proposte sindacali su precarietà, pensioni, fisco, lavoro e per la modifica della legge di bilancio” .
 
Una scelta giusta contro la nuova offensiva neoliberista portata avanti a suon di licenziamenti, delocalizzazioni, bassi salari, precarizzazione ulteriore del lavoro, aumenti delle bollette e carovita, ripristino della impopolarissima legge Fornero sulle pensioni. 
Una scelta necessaria di fronte a un governo che dal Pnrr alla manovra di bilancio riempie di soldi le imprese e i ceti benestanti.

Lo sciopero generale è la scelta che noi di Rifondazione insieme ai settori più combattivi del mondo del lavoro come gli operai della Gkn chiediamo da tempo ed è l’unica risposta all’altezza dell’attacco portato avanti dalle forze economiche e politiche neoliberiste.
 
Lavoreremo con tutte le nostre energie perché segni anche l’avvio di un percorso di generalizzazione delle lotte che può restituire fiducia unificare i tanti soggetti sociali che da decenni pagano le conseguenze di politiche antipopolari. 
 
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Ponte Morandi, Acerbo: “Centrodestra e centrosinistra responsabili del disastro. Ripubblicizzare subito Autostrade”

26 aprile 2021, by  
Archiviato in Dall'Italia, Partito, Primo piano

 

Con la chiusura delle indagini sulla strage del Ponte Morandi emerge la miseria e l’indecenza della politica italiana. Centrosinistra e centrodestra sono ambedue corresponsabili della privatizzazione delle autostrade, di regole confezionate a favore dei concessionari, dei mancati controlli. 

Persino dopo 43 morti le forze politiche di governo, dalla Lega al Pd, non hanno voluto togliere la concessione ai privati, responsabili del disastro.
 
Bisognerebbe processare – alla Pasolini – tutti coloro che hanno votato per la privatizzazione.
 
È un’offesa alle vittime e all’intero popolo italiano che i governi Conte 1 e 2 e lo stesso governo Draghi abbiano lasciato a Atlantia la concessione, pensando a tutelare gli azionisti e non il diritto dei cittadini alla sicurezza. 
 
La privatizzazione è stata un fallimento e un furto ai danni degli italiani. 
 
Il governo ha il dovere di togliere la concessione ai privati e di ripubblicizzare autostrade. 
 
Noi di Rifondazione Comunista rivendichiamo di essere stati gli unici a opporsi alla truffa della privatizzazione.
 
Maurizio Acerbo,
segretario nazionale di Rifondazione Comunista

Acerbo e Patta: “In Germania cassieri di supermercato vaccinati, in Italia al lavoro a Pasqua e Pasquetta”

3 aprile 2021, by  
Archiviato in Lavoro, Partito, Primo piano

 

In Germania i cassieri dei supermercati sono stati vaccinati per primi insieme agli over80 perché è evidente che sono tra le categorie più esposte e a rischio.
In Italia invece saranno sfruttati anche a Pasqua e Pasquetta.
Infatti, grazie alla distrazione del governo Draghi, e alla liberalizzazione del commercio in vigore dal 2012 supermercati e centri commerciali potranno aprire anche a Pasqua e Pasquetta.
Ancora una volta si dimostra la mancanza di rispetto verso queste lavoratrici e questi lavoratori essenziali che sono da anni sottoposti a iper-sfruttamento da una normativa che non tiene conto del loro diritto al riposo e a una vita familiare.
Gli addetti del commercio sono tra le vittime invisibili del covid. Nel 2020 l’Inail ha certificato una aumento dei decessi nella categoria del 67% rispetto all’anno precedente.

Rifondazione Comunista chiede ai Presidenti delle Regioni di emanare immediatamente ordinanze per la chiusura degli esercizi commerciali a Pasqua e Pasquetta come era stato fatto l’anno scorso.

Ma soprattutto chiediamo che commesse/i vengano vaccinate/i subito!

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Antonello Patta, responsabile lavoro

Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

“Non ci uniamo al coro. Draghi non è un benefattore dell’umanità”

12 febbraio 2021, by  
Archiviato in Primo piano

 

Non ci uniamo al coro politico-mediatico di esaltazione di Mario Draghi. Si tratta di un film già visto con Monti nel 2012 con conseguenze nefaste per milioni di italiane/i.
Quali sarebbero le imprese di cui dovremmo ringraziare questo Superman?
La troika?
La svendita del patrimonio e dell’industria pubblica sul panfilo Britannia?
Lo strangolamento della Grecia di Tsipras?
Le letterine con cui ha ordinato all’Italia di tagliare la sanità e la scuola, di precarizzare il lavoro e abolire l’articolo 18. di fare la legge Fornero?

Ridicolo che Draghi venga presentato come benefattore dell’umanità. Lo ricordiamo come il banchiere centrale che, dopo aver lavorato per Goldman Sachs come Monti, ha sostenuto l’austerity neoliberista dicendo che l’Europa non può permettersi il suo stato sociale?

Draghi è uno dei più intelligenti e preparati funzionari del capitalismo finanziarizzato globale.

Che gli si consegnino le chiavi della Repubblica è la dimostrazione che il pilota automatico ha sostituito la Costituzione.

 

Maurizio Acerbo,

segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Spezia a sostegno del popolo greco contro la Troika: oggi alle 17.30 presidio presso la Banca d’Italia

9 febbraio 2015, by  
Archiviato in Appuntamenti, Partito, Primo piano

Oggi, lunedì 9 febbraio alle ore 17.30, davanti alla Banca d’Italia (Via S. Antonio n. 19, La Spezia) chiediamo che tutti i cittadini, tutte le forze politiche e sociali, scendano in piazza per protestare contro il taglio di liquidità alla Grecia, che rischia di portarla al default e che creerebbe un drammatico precedente teso ad estirpare, sin dal principio, ogni tipo di dissenso nei confronti di chi si ribella alle politiche di austerity.

Ovviamente il premier italiano Matteo Renzi, due giorni fa grande sostenitore di Tsipras e del suo governo, si è già sdraiato sulla posizione espressa da Mario Draghi affermando come la decisione della Bce sia legittima ed opportuna.

E’ importantissimo far sentire, in questi giorni, la voce dei cittadini europei a favore delle posizioni del legittimo e democratico governo greco che si sta battendo per una revisione del debito. 

Un debito che è nato privato ed è diventato “pubblico” solo per salvare banche e istituzioni finanziarie (nord europee) che hanno speculato e giocato col fuoco dei derivati.

La battaglia della Grecia è la battaglia di tutti i cittadini europei contro le elites nazionali e internazionali che, negli anni della crisi, si sono arricchiti oltre ogni limite a danno dei lavoratori, dei precari e disoccupati.

Salvare la Grecia vuol dire salvare l’Europa e in particolare i paesi in difficoltà come il nostro sul fronte del debito.

L’Europa avrà un futuro solo se sarà ripristinato un equilibrio sostenibile tra paesi del nord e paesi del sud, solo se la ricchezza sarà ridistribuita all’interno dei singoli paesi, solo se le istituzioni finanziarie torneranno a rispondere ai governi democratici.

 
Rifondazione Comunista La Spezia
Sinistra Ecologia e Libertà La Spezia
L’Altra Liguria – La Spezia
Partito Comunista D’Italia La Spezia

Elezioni in Grecia, Lombardi: “Vittoria di Tsipras e Syriza di portata storica. In Liguria e in Italia costruiamo la Sinistra contro il partito unico degli affari e della Troika”

26 gennaio 2015, by  
Archiviato in Dal Mondo, Partito, Primo piano

 
Il 25 gennaio 2015 sarà ricordato come un grande momento storico per la Grecia e per l’Europa tutta. 
 
La piccola Syriza, che solo pochissimi anni fa era un insieme di tante sigle nella galassia della sinistra greca, oggi rappresenta il 36% del suo popolo e governerà questo grande paese, culla della nostra civiltà e della stessa democrazia.
 
Nel nome di Alexis Tsipras, che Rifondazione ha sempre sostenuto a differenza di quanti saltano adesso sul carro del vincitore, sale il grido di riscossa per un popolo che ha subito negli ultimi anni delle umiliazioni insopportabili da parte della Troika costituita dall’asse Draghi-Merkel.
 
Un’Europa che strozza i propri concittadini più poveri non è l’Europa che vogliamo: il compagno Alexis ha tradotto alla perfezione il sentimento dei greci che hanno detto basta ai diktat di Berlino e Francoforte.
 
Syriza ha dimostrato che c’è una strada alternativa a quella instaurata in questi anni dai partiti di centrosinistra e centrodestra proni ai voleri della Germania e della Bce.
Da più parti d’Europa i valori della Sinistra fatta di solidarietà, equità egiustizia sociale stanno conquistando il cuore della gente, come dimostra la formazione di Podemos in Spagna. Ora dobbiamo fondare anche in Italia una Sinistra unita e degna di questo nome, non legata ai poteri del capitalismo più bieco, degli affari sporchi, della malavita, del profitto a tutti costi, dell’obbedienza cieca alla Nato e alla Bce, come sta facendo il governo Renzi assieme al centrodestra, e come hanno fatto precedentemente i vari Letta, Monti e Berlusconi.
Sulle ali dell’entusiasmo che giunge da Atene dobbiamo lavorare tutti insieme (partiti, associazioni, singoli cittadini, lavoratori e studenti) senza personalismi o protagonismi dannosi, per costruire la Syriza nostrana.
Proprio la Liguria potrà essere il primo banco di prova: il caso-Cofferati segni l’inizio di una nuova stagione per la Sinistra ligure e italiana. Non facciamoci sfuggire la nostra grande occasione.

Massimo Lombardi,

segretario provinciale Rifondazione Comunsita La Spezia

Pagina successiva »