Crollo ponte di Albiano, Prc La Spezia: “Soldi sprecati e non investiti per il bene pubblico, come per la sanità”

8 aprile 2020, by  
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Il crollo del ponte di Albiano rappresenta l’ennesima sciagura di un Paese che da tempo ha abdicato l’interesse al bene comune a favore del profitto, dell’incuria e della sciatteria generalizzata. 
Come per la tragedia del Morandi va fatta subito luce sulle responsabilità di un disastro che solo per “merito” dell’altra tragedia, quella del Covid, non ha causato una strage. 
Non è importante se la catastrofe fosse o no annunciata. Riteniamo piuttosto che vadano evitati i soliti sciacallaggi politici e i soliti “l’avevo detto”, che puntualmente saltano fuori da più parti, per ribadire la necessità di investimenti cospicui a favore delle opere di pubblica utilità e di salvaguardia del territorio. Abbiamo visto negli ultimi anni vere e proprie mattanze di denaro pubblico in monumenti all’inutilità, che hanno solo ingrassato i giganti del cemento e dell’asfalto, lasciando un territorio ancora più a rischio dal punto di vista della sicurezza idrogeologica. 
Esempi di autentiche cattedrali nel deserto sono reperibili in ogni comune italiano, non solo nella provincia spezzina. E mentre si realizzano tali mostri, vengono a crollare le opere di infrastrutture viarie fondamentali come ponti e viadotti.
 
Il medesimo concetto va rivolto all’intero comparto sanità, disastrato in anni di abbandono a se stesso. Occorre personale qualificato, controlli ed efficienza, occorrono denari che non vadano a finire nelle tasche di pochi a danno dei molti, cioè della collettività. Proprio le due emergenze, avvenute nella contemporaneità di questo disastrato inizio 2020, devono obbligare la politica di ogni colore (tutta più o meno responsabile, a qualsiasi livello, della situazione attuale) a voltare completamente pagina. La salute pubblica non è in vendita né in gioco. Non vogliamo “ritornare alla normalità”, come stiamo ascoltando da più parti in questi giorni. La normalità, questa normalità, è il vero problema da risolvere.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale la Spezia

Intervento Antimafia a Sarzana, Prc La Spezia: “Basta negare il problema, la corruzione prolifera nella cultura dell’emergenza”

27 ottobre 2016, by  
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L’intervento di ieri della Dia negli uffici del comune di Sarzana sottolinea l’assoluta gravità del fenomeno della criminalità organizzata nella nostra provincia, in particolare nella Val di Magra.
 
Dopo svariati sequestri della magistratura avvenuti nel recente passato su beni appartenenti alle organizzazioni criminali (che quindi hanno dimostrato di essere radicati sul territorio) ora assistiamo alla possibile corruzione negli appalti pubblici, addirittura su quelli di somma urgenza per le alluvioni e disastri ambientali. 
 
Ciò va di pari passo con i mancati interventi strutturali di prevenzione sulla sicurezza idrogeologica che generano, a danno avvenuto, quella famigerata cultura dell’emergenza nella quale in Italia proliferano individui senza scrupoli, come abbiamo visto con il terremoto dell’Aquila, ad esempio.
 
Ormai non ci si può più nascondere dietro un dito, è ora che le istituzioni agiscano di conseguenza, cominciando a non negare più il problema ma a combatterlo seriamente.
 
Da tempo, infatti, Rifondazione e associazioni importanti come la Casa della legalità hanno denunciato tale situazione, venendo il più delle volte denigrate o ignorate.
 
Oggi appare evidente come non si possa più girare gli occhi da un’altra parte, a Sarzana come nel resto dei comuni spezzini.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Dal Prc La Spezia oltre 2000 euro ai terremotati del centro Italia, Lombardi: “Orgogliosi della generosità degli spezzini, ora però apriamo gli occhi su chi specula”

28 settembre 2016, by  
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Un bonifico di 2016,80 euro è stato inoltrato ieri dal tesoriere provinciale della federazione spezzina di Rifondazione Comunista Salvatore Romeo alle Brigate di Solidarietà Attiva che operano a fianco della popolazione terremotata del centro Italia.

E’ il secondo aiuto concreto da parte del Prc La Spezia alle popolazioni vittime del terribile sisma del 24 agosto scorso dopo la consegna, sabato 17 settembre, di due furgoni di materiale di prima necessità raccolto dai tantissimi cittadini spezzini all’indomani della tragedia.
 
Come promesso nei giorni scorsi, Rifondazione Comunista ha devoluto il ricavo dell’ “Amatriciana Solidale” tenutasi il 10 settembre scorso a Ortonovo. Oltre duemila euro che certamente contribuiranno ad aiutare le tantissime persone sfollate in procinto di vivere un inverno di stenti, lontane dalle proprie abitazioni.
 
“Siamo orgogliosi di quanto abbiamo fatto in questi giorni” – afferma il segretario provinciale Prc Massimo Lombardi – “grazie all’aiuto in primis degli spezzini e poi delle tante associazioni che hanno voluto darci una mano. Ma non voglio dimenticare i nostri splendidi Giovani Comunisti che hanno profuso un impegno straordinario e di grande cuore in ogni momento di questa emergenza”.
 
Da Lombardi viene anche la critica politica su quanto è avvenuto: “La solidarietà viene prima di tutto”  – afferma – “dopo però non possiamo tacere su ciò che è stato fatto (e non fatto) negli ultimi decenni in Italia. Le disgrazie naturali, infatti, si possono evitare o limitare se si combattesse seriamente la corruzione, la negligenza e l’incapacità politica e tecnica di chi dirige questo Paese, a tutti i livelli. Non possiamo e non vogliamo limitarci alla mera assistenza: dobbiamo aprire gli occhi, subito. Quanto avvenuto ad Amatrice fa il paio con ciò che è successo cinque anni fa nella nostra provincia col disastro alluvionale della Riviera e della Val di Vara. Si continua a speculare sull’ambiente e sulla pelle delle persone e a vivere di cultura dell’emergenza. E’ ora di dire basta tutti insieme, se non vogliamo ritrovarci ancora nella stessa drammatica situazione”.
 
 
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Lombardi lancia la sfida del lavoro: “Risolvere drammatica emergenza occupazionale in provincia”

17 settembre 2015, by  
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La realtà occupazionale spezzina è drammatica. Occorre lanciare subito la sfida del lavoro nel nostro territorio: non è più tempo di aspettare. 
 
Troppi i disoccupati, i licenziati, i precari che non possono permettersi una vita decorosa a dispetto delle tante “chiacchiere e distintivo” messe in mostra ogni giorno in tv dalla propaganda renziana, che dipinge di rosa una situazione ben più oscura.
 
Si deve necessariamente mettere il lavoro “buono”, quello che rispetta i diritti dei lavoratori, salubrità ed ambiente, al primo posto dell’agenda politica. Basta con le promesse vuote, perennemente disattese.
 
E basta anche con la concertazione al ribasso, che tutela i soliti privilegiati e lascia nel dramma economico e di vita centinaia di famiglie. Dobbiamo smetterla con l’eterno ricatto tra salute e lavoro, tra salute e devastazione ambientale: Spezia ha pagato troppo in passato e deve essere risarcita, perché i nostri figli non debbano soffrire come i loro padri e nonni. E smetterla anche con il lavoro che mette continuamente a repentaglio la vita dei lavoratori: anche quest’estate, purtroppo, c’è stato un tributo di sangue con la morte di un giovane ferroviere al porto spezzino.
 
Per questo vogliamo lanciare da oggi a tutta la classe politica, sindacale e datoriale della provincia la sfida del lavoro: vogliamo vedere se c’è un’autentica ed immediata volontà o sono soltanto vane parole quelle che spesso si pronunciano sui media da chi potrebbe cambiare le cose.
 
A Spezia siamo al collasso. Dobbiamo far sentire la rabbia dei disoccupati, dei lavoratori e delle lavoratrici, dei pensionati, degli artigiani, dei piccoli commercianti, degli occupati ‘in nero’ e dei ‘non pagati’, del popolo delle partite Iva e dei lavori precari con modalità efficaci e non demagogiche. Subito. Squarciando il silenzio spettrale e la rassegnazione continua: il disastro è in già in atto e senza interventi concreti sarà una tragedia.
 
Massimo Lombardi, 
segretario provinciale Prc La Spezia

Tragedia Lampedusa, Pastorino: “Cordoglio per le vittime, inaccettabile il rifiuto del principio dell’accoglienza”

21 aprile 2015, by  
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Esprimo grande cordoglio per l’ennesima tragedia di migranti accaduta davanti alle nostre coste, probabilmente la più grave degli ultimi anni.

L’emergenza è continua ed è necessario che siano ripensate le nostre politiche di accoglienza ascoltando soprattutto le richieste dell’alto commissariato delle nazioni unite per i rifugiati.

Ritengo inaccettabile che una parte della politica ancora rifiuti il principio dell’accoglienza a donne e uomini che fuggono da povertà o da guerra alla ricerca di una vita migliore.

 

Luca Pastorino,

candidato Rete a Sinistra alla presidenza della Regione Liguria

Avviso di garanzia alla Paita, Lombardi: “In Liguria è ora di cambiare la gestione del territorio”

16 aprile 2015, by  
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Il tema è grave e delicato: la notizia che giunge dell’avviso di garanzia nei confronti di Raffaella Paita per i fatti legati all’alluvione mette in luce ancora una volta come la gestione del territorio viene assunta attraverso forme di emergenzialità. 

La Liguria è una regione falcidiata perché non c’è una programmazione e una prevenzione del territorio, la logica delle emergenze lascia spazio a queste situazioni che poi vengono sottoposte giustamente al vaglio della magistratura.

Nessuno è colpevole fino al terzo grado di giudizio, ma questi fatti danno la conferma che in Liguria è tempo di cambiare la gestione del territorio.

Massimo Lombardi,

segretario provinciale Prc La Spezia

Emergenza sanità a Spezia: Bucchioni e Vergassola: “Situazione intollerabile, mobilitiamoci tutti insieme per una grande manifestazione cittadina”

17 febbraio 2015, by  
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Caos sanità a Spezia dopo il consiglio comunale di ieri sera. “La mozione che abbiamo presentato insieme a gran parte dell’opposizione è stata respinta dalla maggioranza” – afferma il capogruppo Prc Edmondo Bucchioni“La sanità nel nostro territorio langue e con essa i cittadini, i pazienti, le strutture sanitarie, il personale impiegato, che sta facendo salti mortali per garantire ancora un minimo di servizio ai pazienti. E’ il momento di cambiare rotta ed adeguare la struttura sanitaria ai LEA (Livelli Essenziali di Assistenza). E’ il momento delle scelte concrete, immediate e realizzabili: la sanità è diventata un’emergenza non più procrastinabile”.

 
Gli fa eco il coordinatore comunale Prc La Spezia Filippo Vergassola: “Riteniamo grave il fatto che il Partito Democratico abbia respinto la mozione che abbiamo proposto con gran parte dell’opposizione. Questa amministrazione si contraddistingue per le molte promesse e le poche soluzioni: tanti slogan, pochi fatti. Pensiamo sia prioritaria e fondamentale la questione della sanità e per questo come Rifondazione Comunista chiediamo e proponiamo alle forze politiche e ai cittadini di mobilitarsi organizzando una grande manifestazione che scuota dall’immobilismo e dalle finte promesse della Regione, del Comune e di tutti i responsabili di questa situazione intollerabile”.

Rifondazione Comunista La Spezia

Chiusura del 118 spezzino: riduzione di costi in cambio di ritardi sui soccorsi. Ecco come ci vogliono accorciare la vita

9 luglio 2012, by  
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I tagli alla sanità continuano ad essere ipotizzati esclusivamente da un punto di vista economico non tenendo minimamente in considerazione la qualità e la professionalità dei servizi messi a disposizione dei cittadini.

La Regione Liguria non sembra fare eccezione ora che propone un unico coordinamento delle chiamate con le richieste di aiuto per le emergenze a Genova, sopprimendo così la centrale operativa della Spezia (oltre quelle di Lavagna e una sul ponente).

Questo aumenterà il rischio di ritardi nella gestione delle emergenze oltre a disperdere tutto il lavoro di formazione su medici e infermieri in funzione dell’emergenza che alla Spezia ha ottenuto peraltro ottimi risultati, tanto che il 118 spezzino ha il minor tasso di mortalità nel soccorso dei casi di cardiologia. Ci si chiede con quale logica si debba chiudere ciò che funziona, in una situazione della sanità locale oramai al limite della sostenibilità, con il numero di posti letto al di sotto della media regionale e nazionale.

La provincia spezzina, così come tutta la Liguria, ha una conformazione del territorio assolutamente difficoltosa, con entroterra poco raggiungibili (pensiamo solo alle Cinque Terre e alla Val di Vara) per non dire del fortissimo aumento della popolazione nella stagione estiva e della popolazione anziana. Per questo pensare di dirigere le operazioni di soccorso da Genova diventa una vera assurdità.

Il diritto alla  salute non può continuare ad essere paragonata ad una merce. Il recupero delle risorse il governo le deve andare a recuperare con una lotta alla corruzione efficace, settore a cui la Sanità non è certo esclusa così come la lotta all’evasione fiscale deve essere affrontata con una vera riforma e non con blitz mediatici di facciata.

Rifondazione Comunista/Fds La Spezia

Un’altra vergogna: per il ministro Maroni l’emergenza alluvione nello spezzino é finita

9 novembre 2011, by  
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Un Grazie ai Vigili del Fuoco spezzini e a quelli delle altre città intervenuti in soccorso alle popolazioni alluvionate

Dopo l‘odiosa decisione di Salt di far pagare il pedaggio agli alluvionati ed ai volontari che utilizzano l’autostrada per raggiungere le zone colpite dal disastro, un’altra vergognosa disposizione arriva questa volta dal Ministero dell’Interno, quello retto dal leghista Maroni.

Una nota del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco della Spezia informa cha da giovedì 10 novembre si vedrà costetto a ridurre drasticamente il dispositivo di soccorso che opera nelle zone alluvionate della nostra provincia. La riduzione é stata imposta direttamente dal Ministero dell’Interno secondo il quale la situazione nelle zone alluvionate dello Spezzino consentirebbe di tornare alla normalità.

Questi signori non hanno la benché minima idea della situazione dei territori alluvionati e della necessità di mantenere operante il dispositivo di intervento che ha agito fino ad ora fino a che non siano state ripristinate un minimo di condizioni di vivibilità per la popolazione. Non ci vuole molto ad immaginare le ragioni di tale scelta: mentre si gettano vie miliardi per opere inutili e dannose come la Tav e il Ponte sullo Stretto e per presidiare con l’esercito la Val di Susa, i funzionari di Maroni decidono di risparmiare sulla pelle degli alluvionati spezzini.

Rifondazione Comunista chiede alle istituzioni locali una decisa presa di posizione contro questa scelta e coglie l’occasione per ringraziare il Corpo dei Vigili del Fuoco per l’opera preziosa portata avanti in questi giorni.

Federazione spezzina di Rifondazione Comunista

Alluvione: anche Paolo Ferrero oggi a Borghetto insieme ai cento volontari delle fasce rosse

1 novembre 2011, by  
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Questa mattina oltre cento volontari delle fasce rosse (il loro segno distintivo legato al braccio) erano a lavorare nelle frazioni colpite dall’alluvione di Borghetto Vara ed in Lunigiana.

Dall’inizio dell’emergenza sono circa quattrocento i volontari che assieme al Prc e alle Brigate della Solidarietà Attiva sono intervenuti, alternandosi, per spalare fango e portare via mobili dalle abitazioni invase dall’acqua.

Uno straordinario esempio di autorganizzazione dal basso e solidarietà, frutto dell’impegno volontario di tanti militanti, soprattutto giovani.

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, è arrivato questa mattina a Borghetto Vara, assieme ai volontari del proprio partito che ha vluto ringraziare del lavoro fatto in questi giorni a sostegno delle popolazioni colpite. 

Ferrero ha dichiarato : “Oggi sono con i compagni e le compagne di Rifondazione Comunista nelle zone alluvionate della Liguria a scavare un po’ di fango. Lo faccio perchè se avessi la casa o il cortile invaso dal fango a me farebbe piacere che qualcuno venisse a darmi una mano. La solidarietà è la prima elementare qualificazione delle pratiche quotidiane di Rifondazione Comunista“.


Guarda i servizi del Secolo XIX
su Paolo Ferrero e i volontari delle fasce rosse ospiti nella sede spezzina di Rifondazione in via Lunigiana.

 

 Ferrero tra gli alluvionati a Borghetto Vara : “La salvaguardia del territorio è l’unica grande opera che vogliamo”

«L’unica vera grande opera è mettere in salvaguardia il territorio. Ci sono i soldi per la Tav e lo stretto di Messina ma non per il riassetto idrogeologico».
Lo ha affermato ieri Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista e già ministro nell’ultimo governo Prodi. Ferrero è giunto a Borghetto Vara assieme alla squadra di volontari organizzata dalla federazione spezzina del Prc, al lavoro fin dal primo giorno del post alluvione coordinati dalla Protezione civile della Spezia.
Oltre ai dirigenti locali del partito, erano presenti circa un centinaio di ragazze e ragazzi, molti spezzini ma provenienti anche da ogni parte d’Italia, che si sono alternati in questi giorni tra Fiumaretta e Borghetto, alloggiati con mezzi di fortuna nella sede di Rifondazione.
Molte le persone che lo hanno avvicinato per congratularsi: non capita tutti i giorni vedere un ex ministro rimboccarsi le maniche e sporcarsi di fango, specie in questo periodo di forte protesta antipolitica. 
«Siamo qui per dare solidarietà a questa gente e offrire il nostro contributo negli aiuti» ha aggiunto «dopodiché occorre una forte riflessione su quanto sia fondamentale investire in prevenzione e in salvaguardia del territorio e non in opere assurde e costosissime che servono solo per esclusivo interesse di pochi. Bucare in Val di Susa fa rendere profitti miliardari alle solite aziende, mentre i lavori di riassetto idrogeologico non fanno guadagnare nessuno».
Ferrero, armato di pala e piccone, ha partecipato alle operazioni di aiuto alla popolazione disastrata dall’alluvione e ha promesso di tornare nei prossimi giorni: «La politica non è solo quella che si fa in parlamento ma è anche aiuto concreto alle persone. Saremo qui anche tra un mese per evitare che i soliti furbi speculino sulle emergenze. Daremo vita a comitati popolari per informare la popolazione sui grandi rischi, non solo quelli naturali, che possono accadere in situazioni di questo tipo».

Paolo Magliani, 1/11/11