“Ancora inceneritore? Che noia mortale!”

28 settembre 2012, by  
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Basta una commessa per un’azienda spezzina a rilanciare scelte folli ed ampliamente bocciate? Pare di si, a sentire Enso Papi, che invece di fare l’imprenditore entra a gamba tesa nel dibattito politico spezzino dettando le linee da seguire.

Ebbene Rifondazione, in piena coerenza con la sua battaglia decennale contro l’incenerimento (incenerimento, perchè termovalorizzazione non esiste in nessun dispositivo di legge vigente!), si chiede come sia possibile che ogni occasione sia buona per rilanciare progetti folli. La salute della gente non è abbastanza messa alla prova con gli impianti che abbiamo?

Pare di no, tant’è che l’ex presidente di confindustria spezzina rilancia con il suo cavallo di battaglia, dimenticandosi della penosa questione del “suo” impianto di Falascaia, sequestrato dall’autorità giudiziaria per presunti taroccamenti dei dati sulle emissioni.
L’elemento drammatico che emerge è l’assoluta noia ed il grigiore di una classe imprenditoriale priva di idee, ed ancorata a logiche superate. Lo dice la nuova direttiva europea che sostanzialmente rende l’incenerimento una pratica pressochè inutile.

La Spezia, con buona pace di Papi, ha aderito a Rifiuti Zero. Noi diciamo che occorre avere il coraggio di percorrere quella strada ed investire energie ed esperienze in progetti redditizzi per il ciclo dei rifiuti, non fallimentari come gli inceneritori.

Con quella e con il rilancio del settore energia e della pubblicità del settore idrico sono i perni di una proposta che chi ha gestito la partita Acam non ha avuto la volontà di ascoltare. Ora non ci sono alternative.

Segreteria provinciale Rifondazione Comunista/Fds La Spezia

Domenichini: “Lanciamo la Costituente dei Beni Comuni”

27 luglio 2011, by  
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Il risultato dei referendum, figlio di una cultura e di una stagione critica verso la globalizzazione che oggi sa di aver avuto ragione, conferma la necessità di un cambiamento da tempo al centro della nostra elaborazione e proposta politica, che non divide ma accomuna. Alla Spezia oltre 100.000 cittadini hanno deciso di dire NO alla mercificazione dell’acqua, buttandosi alle spalle l’ubriacante sbornia da liberismo, abolendo l’obbligo di privatizzare i servizi. Non solo acqua, ma anche trasporti, rifiuti, energia, educazione, formazione, cultura, insomma i beni comuni.

L’era italiana post nucleare dovrà aprire la partita per formulare un piano energetico nazionale che nessuno ha avuto la serietà e la responsabilità di redigere. Il ruolo dei territori sarà fondamentale, dalla necessità di puntare su risparmio, al decentramento della produzione energetica, mentre sull’acqua si dovrà ripartire dalla proposta di legge di iniziativa popolare, unica via coerente con la volontà espressa dagli elettori ma che giace nei cassetti parlamentari.

Alla Spezia la gestione dei servizi è passata violentemente attraverso il dogma del mercato e le sirene della finanza, basti pensare come a suo tempo si è ceduto il 49% del gas e si è fatto un uso disinvolto di strumenti tanto fantasiosi quanto venefici come i project financing. Con questa finzione si è condannata una gestione che viene definita pubblica solo in virtù della proprietà, ma di fatto sottende alle logiche di un mercato monopolistico. A questa anomalia non sono certo indenni anche i comuni, dove si derubricano le responsabilità contingenti a scorciatoie finanziarie ed intromissioni privatistiche nei più disparati settori, dagli asili ai cimiteri.

Il rilancio della gestione dei servizi, che devono rimanere in mani pubbliche e sul territorio, riparte dal principio della compatibilità, riconvertendo economie e professionalità, puntando su progetti innovativi e non su modelli bocciati tanto elettoralmente quanto culturalmente ed industrialmente. Dunque ogni proposta sensata di rilancio di Acam passa per la tutela dei beni comuni, acqua, energia, lavoro, non secondo le logiche di mercato, ma della Democrazia.

Occorre una discussione dal basso, scevra da recriminazioni o pregiudizi, in cui sviluppare e condividere un confronto politico e culturale che tenga conto dell’espressione referendaria, che lanci una campagna generale sui beni comuni, che allarghi il dibattito dall’acqua a tutti i “commons”, demercificandoli, sottraendoli alla logica del profitto. Rifondazione Comunista è già stata protagonista presentando documenti in molti consigli comunali in provincia, ora queste battaglie devono essere condivise da un’unità sociale e politica.

Vanno superati i modelli di confronto politicista e per costruire un vero laboratorio in cui convergere esperienze dai lavoratori ai movimenti, alla politica, in un processo programmatico vero e proprio. Proponiamo nella nostra realtà spezzina una Costituente dei Beni Comuni che si fondi sul dialogo aperto fra le forze vitali che hanno saputo riformulare e comprendere la nuova agenda, sulla quale costruire una spinta di cambiamento profondo, di partecipazione e quindi di cammino democratico.

William Domenichini
Resp. Ambiente e beni comuni Prc/Fds La Spezia

Anche La Spezia, grazie a Rifondazione, dice No al nucleare

16 marzo 2010, by  
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Dopo Ortonovo e Follo, in un altro comune, questa volta nel capoluogo di provincia alla Spezia, viene approvata dal consiglio comunale la mozione contro il ritorno al nucleare, proposta da Rifondazione comunista. Nel dibattito consiliare la relazione introduttiva della capogruppo del PRC, Simona Cossu, è ineccepibile: “Il ritorno al nucleare è una follia costosa ed antieconomica, pericolosa e piena di incognite come i tempi di realizzazione delle centrali o il tema dello stoccaggio delle scorie o la limitatezza dell’uranio, materiale che non impedirà la nostra dipendenza da altri paesi. Vogliamo dire definitivamente no all’ennesima trovata berlusconiana nel nostro territorio e convintamente puntare a favorire energie pulite, sicure e vantaggiose, che possano evitare scandali sulla pelle dei cittadini come navi dei veleni o porti delle nebbie o discariche di morte, rispettando la volontà di milioni di italiani che, nel referendum del 1987, hanno già detto un definitivo no al nucleare“.

Siamo contro al nucleare qui come altrovecontinua Simona Cossu – tanto che non possiamo evidenziare che lo sviluppo del nucleare sia anche un preoccupante elemento di riarmo e di sviluppo delle tecnologie atomiche militari. Rivendichiamo l’assoluta necessità di percorre due strade fondamentali: sviluppo e diffusione delle tecnologie di produzione energetica da fonti rinnovabili e risparmio e razionalizzazione dei consumi energetici. Passi importanti sono stati fatti dalla giunta regionale uscente, dal nostro assessore Zunino come la redazione del piano energetico regionale all’individuazione di siti di installazione dell’eolico – conclude Simona Cossu – e molto è ancora da fare. Ma in un contesto nazionale in cui il governo Berlusconi procede a slogan ma in totale assenza di fatti, come sta a dimostrare la mancanza di un piano energetico nazionale, occorre innanzitutto dire cosa non vogliamo: il ritorno al nucleare“.

Doverosa la riflessione riguardo all’atteggiamento tenuto dal centrodestra: da un lato hanno perso un’altra occasione di essere coerenti, incuranti che i loro colleghi di partito a Follo e ad Ortonovo hanno approvato pochi giorni fa lo stesso documento presentato dai consiglieri di Rifondazione comunista (rispettivamente Zolesi e Bedini), si sono prima mantenuti sulla vaghezza di teorie scientifiche e di orpelli politicisti ma al momento del voto hanno perso ogni dubbio votando contro la nostra proposta: se La Spezia fosse amministrata dal centrodestra, a quest’ora sarebbe una candidata per ospitare una centrale nucleare o un sito di stoccaggio di scorie radioattive.

Il risultati politici che Rifondazione comunista sta ottenendo nei consigli comunali della provincia, da Ortonovo alla Spezia, passando per comuni addirittura amministrati dal centrodestra come Follo, sono il segno evidente che le nostre idee, le nostre proposte elettorali non sono il frutto di vezzi, ma il risultato di un analisi ed un elaborazione politica seria in cui è sempre chiara il nostro obiettivo: un modello di società alternativo dalla parte dei cittadini“.

Così i candidati della Federazione della Sinistra, Massimo Lombardi ed Antonella Guastini hanno commentato l’approvazione della mozione che vieta l’installazione di impianti nucleari e di stoccaggio di materiale radiattivo sul territorio spezzino. “Quel documento – proseguono Guastini e Lombardi – non contiene solo un doveroso no, ma anche l’impegno a promuovere e sostenere il risparmio energetico, facilitare l’adozione e l’utilizzo di impianti ad energia rinnovabile, ma soprattutto a tenere alta l’attenzione su un tema fondamentale per il nostro territorio: i traffici di rifiuti tossici”.

Eravamo certi che la maggioranza di centrosinistra sostenesse la nostra battaglia, così come siamo consci che il nostro ruolo è di portare avanti in Regione Liguria le battaglie dei compagni e delle compagne spezzini, per i nostri concittadini, per la salvaguardia del nostro territorio e per auspicare un modello di sviluppo che coniughi finalmente attenzione e tutela dei lavoratori con salubrità e salvaguardia dei nostri ambienti di vita. Altrettante certezze – concludono Guastini e Lombardi – le abbiamo riguardo ai nostri avversari politici del centrodestra, che per l’ennesima volta hanno gettato la maschera votando contro gli interessi degli spezzini“.

Nel nostro sito troverete aggiornato i risultati della nostra campagna (Acqua, energia e sicurezza nei luoghi di Lavoro).

Riportiamo il testo della Mozione contro il Nucleare - doc (doc - 22 KB)

Giù le mani dai Beni Comuni

2 marzo 2010, by  
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Venerdì 5 marzo 2010, dalle ore 17 presso il Centro Allende alla Spezia, inizia il ciclo di incontri tematici in vista delle prossime elezioni regionali. La federazione spezzina di Rifondazione comunista promuove per la Federazione della Sinistra il primo incontro sui temi dell’acqua e dell’energia

Giù le mani dai Beni Comuni

Il governo Berlusconi sta demolendo pezzo per pezzo i risultati di grandi battaglie civili, favorendo gli interessi di pochi (oltre naturalmente ai suoi personali) rispetto a quelli della collettività. Ed ecco che in una manciata di parole di burocratichese vengono decretati scempi morali e materiali dalla privatizzazione dell’acqua al ritorno all’energia nucleare.

In previsione delle elezioni regionali vogliamo mettere in chiaro fin da subito la nostra ferma volontà a batterci per mantenere pubblica la gestione dell’acqua, nel continuare nella battaglia per sostenere, sviluppare ed incentivare l’uso di energie rinnovabili, contro la speculazione, contro la nocività di grandi impianti. Partiamo dai risultati ottenuti in questi anni come il No al raddoppio di Panigaglia, il No alla privatizzazione dell’acqua, il No al ritorno al nucleare, consapevoli che la strada è ancora densa di pericoli, ma battuta da certezze: Si alla tutela dei Beni Comuni, si alle energie rinnovabili.

Ne parleremo con

Emilio Molinari
Presidente Comitato Italiano del Contratto Mondiale dell’Acqua

Ciro Pesacane
Presidente Forum Ambientalista

Matteo Gaddi
Responsabile Nazionale Dipartimento Nord-Italia PRC-SE

Franco Zunino
Assessore all’Ambiente – Regione Liguria

Introduce e coordina
William Domenichini
Responsabile Ambiente PRC-SE La Spezia

Conclude Massimo Lombardi
Candidato alle Elezioni Regionali per La Federazione della Sinistra

Saranno presenti tutti i candidati alle prossime elezioni regionali per la Federazione della Sinistra.