Sull’acqua noi chiediamo e facciamo fatti, da Gatti solo parole
17 dicembre 2010, by admin
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Per un curioso sillogismo, visto che noi di Rifondazione abbiamo plaudito alla posizione della CISL sull’acqua, scopriamo che il consigliere berlusconiano Giacomo Gatti è sulla nostra linea, in difesa dell’acqua pubblica.
Le dichiarazioni di Gatti sul tema cruciale dell’acqua pubblica sono di una pochezza e rozzezza politica che evidenzia ancora una volta l’incapacità del centrodestra spezzino di articolare una battaglia politica seria, senza scadere in polemichette tanto inesatte quanto ipocrite. Come sempre si arriva a predicare bene ma razzolare male, anzi malissimo. Cos’ha fatto il centrodestra spezzino quando Rifondazione comunista ha presentato la mozione di modifica statutaria alla Spezia, chiedendo che si dichiarasse l’acqua un bene comune universale privo di rilevanza economica? Ha votato contro. Quindi il consigliere comunale Gatti, prima di parlare a vanvera doveva dar concretezza al suo pensiero sostenendo la nostra mozione. Le parole di Gatti sono pura ipocrisia.
Se Gatti si degnasse di guardarsi attorno, avrebbe notato che Rifondazione Comunista è al centro della battaglia per l’acqua pubblica dalla sua fondazione ad oggi, tant’è che da mesi abbiamo presentato mozioni di modifiche statutarie a Lerici, Arcola, Castelnuovo Magra, Santo Stefano Magra, Levanto, Vezzano Ligure facendole approvare. Addirittura a Follo, dove li almeno il centrodestra ha il buon gusto di votare ciò che presentiamo senza poi fare la commedia di Gatti.
Rifondazione Comunista è stata ed ed è tuttora al fianco del comitato referendario che ha raccolto un milione e mezzo di firme per cancellare l’art.23 del decreto Ronchi e gli artt.150 e 154 del decreto Matteoli, decreti voluti da ministri del partito di Gatti e tramutati in legge dal centrodestra di Gatti, che obbligano a privatizzare i servizi idrici obbligatoriamente entro il 2011, garantiscono il 7% di profitto alle aziende gestori e costituisce la messa a gara dei servizi.
Ma la storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa. La farsa di Gatti si presenta quando oggi scopre e ci informa, bontà sua, che alcuni pozzi d’acqua spezzini sono privati. Ma quando lo denunciammo e per coerenza uscimmo dalla maggioranza in provincia, ritenendo un enormità la scelta del presidente Fiasella di nominare assessore proprio il proprietario dei pozzi spezzin, Gatti dormiva. O forse non voleva disturbare il conducente.
Noi rispondiamo con il lavoro quotidiano di una battaglia seria e cruciale per la vita della gente, perchè alla Spezia come in tutto il paese, l’acqua, ed i lavoratori che consentono l’approvvigionamento idrico, rimanga in mani pubbliche e non nelle grinfie di fondi d’investimento con sedi legali nelle isole Caiman.
Bramanti (PRC La Spezia): “Anche la CISL per l’acqua pubblica? Il fronte si allarga!”
14 dicembre 2010, by admin
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Apprendiamo con piacere che anche la Cisl sostiene la battaglia sull’acqua pubblica anche se della presa di posizione del sindacato non condividiamo il fare di tutta l’erba un fascio tacciando tutti di incoerenza.
Per quanto ci riguarda, la nostra coerenza, insieme al Pdci, l’abbiamo dimostrata passando all’opposizione in Provincia, non solo perché la scelta di Antonelli, caudillo di Confindustria, rappresentava un cambio di maggioranza rispetto al voto degli elettori e una pericolosa svolta a destra, ma anche perché, come abbiamo denunciato e messo in guardia, egli rappresentava un inaccettabile conflitto di interessi visto che Antonelli risulta proprietario di quei pozzi che forniscono gli 8 milioni di mc. di acqua che Acam compra ogni anno.
Perché denunciavamo questa intollerabile situazione? Perché con la scomparsa degli ATO sarà la Provincia a subentrare nella gestione, a definire le tariffe dell’acqua, a decidere se comprare o no i pozzi privati e quanto pagarli.
Noi esprimemmo allora le nostre preoccupazioni, sul conflitto di interessi e sulla caduta di stile che investiva la Provincia, posizioni che ribadiamo anche adesso.
Saremmo felici di avere la Cisl e gli altri sindacati alleati in questa battaglia di trasparenza e legalità.
Abbiamo anche letto con preoccupazione la denuncia della Cisl sugli affari che qualche privato “eccellente” starebbe facendo vendendo l’acqua ad Acam a prezzi improvvisamente aumentati ed incassando lauti acconti per compromessi di vendita mai andati in porto. Cercheremo di verificare tutto questo attraverso i nostri consiglieri di opposizione in Provincia.
Se queste notizie risultassero confermate sarebbe una clamorosamente confermata la giustezza della nostra battaglia contro la presenza di Confindustria nella Giunta provinciale e contro qualsiasi conflitto di interesse.
Alla luce di quanto detto cogliamo l’occasione per esprimere stupore anche nei confronti dell’onorevole Orlando che da per scontata le ricandidatura di Fiasella senza prima preoccuparsi delle possibili alleanze con cui affrontare le prossime elezioni provinciali.
Chiara Bramanti
segretaria provinciale di Rifondazione Comunista La Spezia
Lo strappo in provincia si ricuce rimettendo il lavoro in mano ai lavoratori
16 settembre 2010, by admin
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Con la nomina di un industriale all’assessorato provinciale al Lavoro, Fiasella (ed il Pd) ritengono di aver realizzato un ampia alleanza sociale, parificando associazioni, volontariato, comitati o qualunque forma di aggregazione sociale con un rappresentante dei padroni, scegliendo un rappresentante di Confindustria, proprietario dei pozzi d’acqua spezzini e cementificatore.
Non ci si accorge che il modello sociale che dobbiamo mettere in discussione è quello che ha generato questa spaventosa crisi economico-sociale, distinguendo con fermezza i diritti dei lavoratori e gli interessi degli industriali. L’utilità sociale di Confindustria si è già dimostrata totalmente inefficace già nell’attuale Parlamento, con la presenza nelle file del Partito Democratico di personaggi come Calearo o Colaninno, e nei fatti con l’atteggiamento vergognoso del duo Marchionne-Marcegaglia nei confronti dei lavoratori di Pomigliano e di Melfi.
Rifondazione Comunista ha appoggiato la campagna referendaria per l’acqua aiutando a raccogliere quelle 1.400.000 firme che chiedono alla Corte i tre referendum abrogativi in difesa dell’acqua pubblica, ha e sta proponendo la modifica statutaria che definisce l’acqua “bene comune universale, privo di rilevanza economica”. E’ un caso che alcuni suoi esponenti nazionali (tra i quali Lucio Cafarelli, coordinatore dell’Area Welfare del PD) fondano Acqualiberatutti, un associazione espressamente contraria ai referendum, unico strumento che impedirà la privatizzazione dell’acqua?
E’ un caso che oggi, con un esponente degli industriali nella giunta provinciale, si ritorni a parlare di bruciare il Cdr nella centrale ENEL? Noi ben facemmo ad occupare il seminario inceneritorista di Fiasella a Villa Marigola, e come allora siamo pronti a mobilitare la città contro una pratica folle come l’incenerimento, consci che le proposte che portiamo avanti da due anni (Rifiuti zero) sono l’unica via possibile.
In un momento in cui la nostra provincia è falcidiata dalla piaga degli omicidi bianchi e degli infortuni sul lavoro, per l’Assessore Ettore Antonelli “dobbiamo essere bravi in tutto, nella performance come nella sicurezza. Imprese e sindacati devono lavorare assieme per migliorare la sicurezza ad ogni livello e riduzione del rischio.” Forse è un lapsus confindustriale, ma un assessore al lavoro che sostiene la parità di priorità tra performance e sicurezza riconferma le nostre “perplessità”!
La Federazione della Sinistra, in virtù delle decisioni del Presidente Fiasella, ritiene che sia stato calpestato il voto popolare e il significato profondo di una politica fatta di attenzioni e sensibilità nei confronti dei lavoratori, che oggi vedono un attacco ai diritti mai visto da 30 anni a questa parte. Non ci resta che lavorare alla costruzione di un fronte politico che punti alla difesa dei diritti dei lavoratori, per un ambiente dignitoso e per una giustizia sociale, mettendo in discussione un modello sociale iniquo e catastrofico come quello in cui viviamo. Per battere la destra occorre fare la Sinistra.
Giovedì 2 settembre alle 10.30 presidio di protesta davanti all’Autorità Portuale
1 settembre 2010, by admin
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Le affermazioni dell’assessore provinciale spezzino al lavoro Ettore Antonelli, riguardo alla morte in porto del camionista parmense Roberto Mattioli, rivelano nettamente le posizioni padronali che lo stesso assessore rappresenta e svelano le carte sulla natura stessa di Confindustria, inopinatamente al governo di centrosinistra della provincia per scelta monocratica del presidente Fiasella. Inutile dire che avevamo ragione a porre le più grosse pregiudiziali politiche sulla figura dell’assessore Antonelli, impossibilitato per il suo ruolo di imprenditore a stare dalla parte dei lavoratori. Questa terribile dichiarazione ne è la conferma.
E’ vergonoso accusare l’autotrasportatore deceduto di “troppa confidenza con i mezzi” che porta poi inevitabilmente all’incidente mortale.
Le responsabilità di una morte sul lavoro sono sempre, e ribadiamo sempre, dovute alle condizioni di lavoro a cui i portuali sono sottoposti: i turni massacranti, gli orari di lavoro impossibili, i contratti loro imposti che permettono maggior guadagno a solo maggior volume di lavoro svolto, tutti fattori che stressano e sfiniscono il lavoratore portandolo alla stanchezza, all’ansia, alla minor concentrazione, all’errore.
Va rivisto e cambiato tutto. Bisogna tornare a mettere al centro ogni lavoratore, non i profitti sfrenati delle compagnie portuali: a maggior produzione e maggior movimento di merci in porto, come pomposamente dichiarato dall’Autorità Portuale, corrisponde un’arretratezza totale dal punto di vista dei diritti del lavoratore, a partire da quello della sua sicurezza personale. Occorre ribadire che il porto non è una zona franca ma uno spazio pubblico, dove vigono le leggi dello stato e il codice della strada il quale non solo dai mezzi di trasporto motorizzati, ma anche dagli altri mezzi come le ralle (ancora più pericolose per la salute del lavoratore) deve essere rispettato.
La Federazione della Sinistra spezzina chiede alle autorità cittadine, in particolare al sindaco e al prefetto della Spezia che attivino le forze dell’ordine per severi controlli sulle ore di guida degli autotrasportatori da effettuare non solo nell’area portuale ma anche nelle vicine strade di accesso al porto. Al sindaco e al prefetto chiediamo un incontro specifico sul tema per far si che ogni mese venga fatto il punto della situazione sicurezza nel porto.
La FDS chiede all’Ispettorato del Lavoro i controlli sugli orari e sui contratti di lavoro e alle ASL verifiche più assidue sulla sicurezza generale di tutti lavoratori portuali e sui mezzi degli operatori, specialmente le gru. Ci chiediamo inoltre che fine abbia fatto il coordinamento provinciale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro voluto dalle istituzioni e sottolineiamo che deve ancora essere applicato nella sua totalità, a causa delle forti pressioni delle imprese terminaliste, il protocollo d’intesa per la salute e la sicurezza nel porto spezzino firmato in prefettura da tutte le parti sociali.
Per sensibilizzare le autorità e la cittadinanza su questi fondamentali la Federazione della Sinistra della Spezia organizza per domani mattina, giovedì 2 settembre alle ore 10.30, un presidio di protesta davanti alla sede dell’Autorità Portuale spezzina.
Il dissenso si esprime nel Partito, non sui giornali
24 luglio 2010, by admin
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Il dissenso si manifesta, le opinioni si esprimono, le idee si dibattono. Desta sconcerto l’articolo odierno uscito sulla stampa locale secondo il quale “alcuni esponenti e rappresentanti di base” del Partito della Rifondazione Comunista esprimano ora e sui giornali il loro disaccordo con la linea intrapresa dal Partito a fronte della vicenda scandalosa con cui il presidente della provincia Fiasella ha decretato l’ingresso di Confindustria in giunta alla Spezia.
Il Partito ha ampiamente discusso al suo interno e analizzato la situazione fino ad esprimere con consenso pressoché unanime del comitato politico federale (1 solo voto contrario su 44 votanti!) la decisione di non sostenere più Fiasella dopo le scelte unilaterali e incondivisibili assunte dallo stesso presidente il 22 giugno scorso. Il passaggio al comitato politico è stato l’ultimo di una lunga serie di incontri assembleari, tra cui gli Stati Generali tenuti ad Ameglia il successivo 27 giugno, in cui erano presenti pressoché tutti gli esponenti locali di Rifondazione.
Laddove sarebbe stato possibile discutere ed esprimere il proprio dissenso non è stato fatto. Ecco perché la fantomatica lettera, che tra l’altro non risulta pervenuta al nostro segretario nazionale Paolo Ferrero, è un atto di assoluta immaturità e mancanza di rispetto delle regole democratiche del nostro Partito.
Non solo: visto che in Rifondazione Comunista non esistono padri e padroni come in altre forze politiche, la leggittima scelta della politica locale spetta esclusivamente agli organi dirigenti locali ed è a questi che coloro che hanno firmato la lettera (per il momento sconosciuti) devono rendere conto. Ciò manifesta un’assoluta mancanza di assunzione di responsabilità di chi oggi vorrebbe passare per martire.
Pensare che “alcuni esponenti e rappresentanti di base” si ergano a difensori dell’ingegner Antonelli o del Pd è davvero assurdo. Le scelte di Fiasella rimangono inaccettabili nell’ambito del metodo, perchè maturate nel profondo disaccordo politico, e perchè apre le porte del governo della provincia a chi rappresenta i padroni di confindustria, che a nostro avviso da decenni alla Spezia muovono i propri interessi in costante divergenza con quelli dei cittadini e solo per i propri affari.
Chiara Bramanti
Segretaria provinciale Rifondazione Comunista La Spezia
Primo passo falso del neo assessore confindustriale
16 luglio 2010, by admin
Archiviato in Dalla Provincia, Primo piano
Stamattina si è svolto a Sestri Levante l’incontro promosso dai sindaci di Sestri Levante e della Spezia in merito alla ventilata riduzione del numero delle Fregate Multimissioni (FREMM). Unica assente, tra gli enti territoriali invitati e direttamente interessati è stata la Provincia della Spezia col nuovo assessore al lavoro Ettore Antonelli.
Alla riunione hanno partecipato, insieme ai sindacati, la Regione Liguria con gli assessori Enrico Vesco e Renzo Guccinelli, la Provincia di Genova con l’assessore Paolo Perfigli, il Comune di Sestri Levante con il sindaco Andrea Lavarello, il Comune della Spezia con il Sindaco Massimo Federici e l’Assessore Alessandro Pollio.
“Forse è già iniziato il nuovo corso della Giunta Fiasella” denuncia la Federazione della Sinistra attraverso i segretari Chiara Bramanti e Pier Luigi Sommovigo.
Che sottolineano: “Non vorremmo dire che lo avevamo previsto, ma il messaggio è chiaro e preoccupante. All’indomani della sostituzione di Cambi con il confindustriale Antonelli la Provincia della Spezia ha scelto di disertare un incontro che ha visto muoversi due sindaci, Regione Liguria e Provincia di Genova. Solo una grave miopia politica può trascurare cosa significhi la riduzione delle commesse per il futuro dei nostri cantieri e dell’indotto e quindi per la sorte di moltissimi lavoratori”.
“Qualcuno dovrebbe riportare Fiasella alla realtà ”, chiosano i due: “Il marketing territoriale sarà certamente utile ma forse, oltre che puntare ad attrarre nuove aziende, sarebbe bene impegnarsi da subito per mantenere quelle che già ci sono. Antonelli chiedeva di giudicarlo per il suo lavoro: ebbene, questo conferma che non sono state pregiudiziali le nostre resistenze sulla sua nomina in giunta”.
Chiara Bramanti – PRC La Spezia
Pierluigi Sommovigo – Pdci La Spezia
Fuori dalla giunta provinciale: ora opposizione a Fiasella!
13 luglio 2010, by admin
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La Federazione della Sinistra della Spezia, verificato che non sono mutate le condizioni politiche all’interno della maggioranza dopo l’espulsione da parte del presidente della provincia Marino Fiasella dell’assessore al lavoro Elio Cambi e il conseguente ingresso in giunta dell’ingegner Ettore Antonelli (vicepresidente Confindustria Giovani e proprietario della S.A.T, Società Acquedotti Tirreni detentrice di numerosi pozzi idrici anche nel nostro territorio), comunica la sua uscita dalla maggioranza di governo di questa provincia, sottolineando ancora una volta la totale volontà del Presidente di ignorare la volontà degli elettori che lo hanno eletto nel 2007 nonchè gli accordi politici pre-elettorali con i propri alleati.
E’ stata calpestata la cultura politica, l’identità e i referenti sociali di forze quali la Federazione della Sinistra nel bel mezzo di una gravissima crisi occupazionale, proprio nel momento in cui Confindustria sferra il suo attacco più pesante ai diritti dei lavoratori e ai loro contratti nazionali. Il Pd, partito del presidente Fiasella, ha scelto da che parte stare: quella dei padroni. Non intendiamo essere né complici né alleati di Confindustria.
Noi sosteniamo da tempo, e con convinzione, l’assoluta necessità di mantenere l’acqua pubblica, tra mille difficoltà e con la consapevolezza che il mantenimento del servizio idrico pubblico sia una risorsa anche per i lavoratori di Acam. E’ inaccettabile che la giunta provinciale annoveri tra le sue fila un esponente di un’associazione come Confindustria che, attraverso il suo massimo esponente nazionale, Emma Marcegaglia, ha più volte chiesto (ed ottenuto dal governo Berlusconi) provvedimenti per la privatizzazione dell’acqua.
E’ inaccettabile che un membro dell’esecutivo provinciale sia al tempo stesso proprietario dei pozzi d’acqua e creditore di Acam e probabile beneficiario di scelte che la stessa giunta dovrà assumere, in un’odissea di conflitti d’interessi inimmaginabili ed in un contesto in cui le lunghe mani del “partito degli affari” spezzino tenterà di muoversi per accaparrarsi commesse utili ai propri profitti e totalmente inutili socialmente, fino ad essere nocivi alla qualità della nostra vita.
Per continuare con coerenza la nostra battaglia contro la privatizzare l’acqua nel nostro paese, noi usciamo definitivamente dalla giunta Fiasella e i consiglieri provinciali Salvatore Romeo e Pierluigi Sommovigo passano all’opposizione.
Sui futuri scenari politici che si potranno aprire in provincia il presidente Fiasella dovrà ritenersi l’unico responsabile.
Federazione della Sinistra La Spezia
Scaricate
Manifesto per l\'uscita dalla maggioranza in Provincia - (jpg - 3.14 MB)
Volantino \"Fuori dalla Giunta provinciale\" - (pdf - 364.18 kB)
Fiasella, al suo primo ed ultimo mandato, chiude con la Sinistra e porta a destra il Governo provinciale
7 luglio 2010, by admin
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Così si è concluso l’ulteriore incontro odierno tra PRC, Pdci, PSI e il Presidente della Provincia Fiasella che già ha ignorato la volontà degli elettori estromettendo dalla sua giunta tre Assessori eletti con la nomina di un esponente di Confindustria e ora pensa anche di poter calpestare ed umiliare la cultura politica, l’identità e i referenti sociali di forze quali la Federazione della Sinistra.
Inoltre non è accettabile il mancato rispetto del voto degli elettori, mancato rispetto che si evidenzia particolarmente nell’estromissione del PSI dalla Giunta Provinciale e con la consequenziale mancanza di rappresentanza ad una forza che invece le urne avevano fortemente premiato. Tutto ciò accade nel bel mezzo di una crisi occupazionale che ha provocato in provincia la chiusura di 150 aziende, l’aumento della cassa integrazione del 400%, l’espulsione dal ciclo produttivo di oltre 2000 lavoratori a causa del mancato rinnovo dei contratti a termine.
In questo territorio, che paga al lavoro e all’assenza di condizioni di sicurezza pesanti contributi di vite umane, la scelta di campo fatta dal Presidente è inaccettabile.
Il tentativo di comprarci con eventuali compensazioni e inaccettabile. Si tratta di contrastare quella che a noi appare una svolta confindustriale nella politica della Provincia. Una svolta che avviene peraltro proprio mentre Confindustria detta al Governo inique misure per far pagare la crisi ai lavoratori, ai giovani e ai pensionati ed agisce per cancellare diritti, garanzie, sicurezze ed eliminare i contratti nazionali. Per tutte queste ragioni non intendiamo essere né complici né alleati di Confindustria.
Anche nel merito della persona continuano a permanere tutte le valutazioni di inopportunità.
L’arroganza di Fiasella nei confronti delle sensibilità del nostro territorio non si ferma neppure di fronte a conflitti di interesse rispetto ad un imprenditore del settore idrico, creditore di Acam, in un momento in cui è in itinere la nuova legge regionale che prevede di assegnare tutte le competenze prima in capo all’ATO alla Provincia, compresa la definizione delle tariffe. Questo elemento politico pone in evidenza l’ambiguità del Partito Democratico su un tema centrale come l’acqua, ammiccando alla società civile quando si tratta di difenderne la pubblicità ma poi portando avanti disegni privatistici.
Alla luce dell’odierno deludente incontro, rispetto al quale la Federazione della Sinistra ed il PSI hanno avanzato responsabilmente ulteriori proposte in grado di salvare la coalizione, proposte che sono attualmente al vaglio del PD, se il quadro rimanesse immutato (entro il Consiglio di domani) è ovvio che non ci potrebbe essere altra soluzione che abbandonare la collaborazione di governo ed uscire dalla maggioranza.
Naturalmente Fiasella è responsabile di questo cambio di maggioranza che inevitabilmente avrà ripercussioni anche nelle altre Amministrazioni a partire dalle necessarie e urgenti VERIFICHE politiche da tenere in tutti i Comuni.
I segretari provinciali
per il PRC – Chiara Bramanti
per il PdCI – Pier luigi Sommovigo
per il – PSI Giacomo Giannello
Fuori la Confindustria dalla giunta provinciale!
29 giugno 2010, by admin
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Al motto di «Fuori la Confindustria dalla Giunta Provinciale!!» La Federazione della Sinistra spezzina, in occasione della seduta del consiglio provinciale, ha portato avanti, nel primo pomeriggio di lunedì, un presidio di protesta davanti al palazzo della Provincia della Spezia, per chiedere al presidente Fiasella il ritiro del decreto del 22 giugno
scorso e l’uscita dalla giunta provinciale dell’ingegner Ettore Antonelli, vicepresidente della Confindustria Giovani della Spezia.
Chiara Bramanti, segretaria provinciale Rifondazione Comunista La Spezia: «Fiasella ha portato avanti un atto unilaterale e cioè senza aver minimamente consultato le forze della sua maggioranza, senza aver chiesto una verifica fra queste forze che lo hanno sostenuto. Ha fatto questa operazione che prevede la fuoriuscita di un assessore della Federazione della Sinistra, ma anche di un socialista e una donna».
La Bramanti ha poi proseguito parlando di un brutto segnale nei confronti degli elettori che avevano votato gli assessori uscenti, puntando poi il dito su uno dei sostituti in particolare: «Fiasella ha inserito nella propria giunta un esponente di Confindustria locale, per altro un membro del consiglio di amministrazione di una società proprietaria di pozzi nel nostro territorio. Un atto inaudito sia nel metodo che nel merito, che calpesta le forze che lo hanno sostenuto lealmente».
Chiara Bramanti ha poi concluso il suo intervento: «Noi non possiamo accettare tutto questo. Non si può governare con chi ha conflitti di interesse nei confronti della Provincia. Martedì, visto che per la prima volta siamo stati convocati a un incontro chiederemo il ritiro del decreto valutando cosa dirà Fiasella, sperando che si assuma la responsabilità e faccia un passo indietro».
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Rifondazione Comunista-PDCI sostengono lo sciopero generale proclamato dalla Cgil
24 giugno 2010, by admin
Archiviato in Lavoro, Primo piano
Rifondazione Comunista La Spezia e tutta la Federazione della Sinsitra spezzina sostengono lo sciopero generale proclamato dalla Cgil per venerdì 26 giugno e invita tutti i cittadini a partecipare al corteo di domani per le vie della città che partirà alle 10 da piazza Europa e si concluderà in piazza Mentana.
Saranno pesantissime le conseguenze della manovra del governo, che non mira minimamente a intaccare la speculazione ma a distruggere quel che resta dello stato sociale. Aumenteranno disoccupazione, disuguaglianze e povertà e i lavoratori pagheranno i prezzi di una crisi provocata dai processi di deregolamentazione e privatizzazione uniti ai bassi salari ed alla precarietà. Scioperare significa anche difendere lo spirito e la lettera della Costituzione repubblicana, che mette il lavoro al centro della vita del paese e che viene minacciata anche dall’offensiva padronale: come il ricatto di Pomigliano, cui gli operai hanno risposto con un grande lezione di dignità.
Uno sciopero ancora più importate nella nostra provincia visti i recenti gravi sviluppi politici generati dalla decisione monocratica del presidente Fiasella, che ha escluso dalla sua giunta l’assessore al lavoro della federazione della Sinistra Elio Cambi per sostituirlo con il vicepresidente dei giovani di Confindustria spezzini Ettore Antonelli.
Una scelta grave che sa di profonda offesa verso i lavoratori spezzini e verso l’elettorato popolare che aveva eletto il presdiendente sulla base di programmi e alleanze ben precise nel 2007. Per contrastare la politica del governo e i disegni padronali il Prc domani sarà in piazza a fianco dei lavoratori e della Cgil.