Lombardi attacca Federici: “Snobba la partecipazione popolare”
26 giugno 2013, by admin
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“La più grande emergenza a Spezia é il lavoro che non c’è e che quando c’è é precario e sottopagato. Occorre mettere in campo un grande progetto con obiettivi chiari come la difesa e il rilancio dell’apparato industriale a partite da Fincantieri e Arsenale e che faccia tutela del territorio una grande occasione lavorativa“.
Così Massimo Lombardi, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, fa il punto della sitauzione politica in un momento molto “caldo” della città. Lavoro, Enel, Piazza Verdi, democrazia partecipativa, nuova sinistra.
Il problema dei problemi è il lavoro?
“Sì, l’impatto della crisi su Spezia é devastante. Le pensioni basse e i salari con i quali non si arriva a fine mese trasmettono la sofferenza sociale che cresce. So bene che per un vero progetto-lavoro ci vogliono finanziamenti pubblici. Si dica chiaro che i soldi che ci sono e non vanno sperperati negli F35 o in opere inutili e dannose come la Tav. Anche il sindacato é troppo titubante: ci vuole un grande movimento di lotta che faccia in modo che nessun lavoratore, disoccupato, precario si senta solo di fronte alla crisi”.
Per voi è difficile coniugare ambiente e lavoro?
“Nel 2013 non si possono scindere le due questioni: non possiamo accettare il lavoro che devasta l’ambiente, che consuma territorio, che inquina a dismisura e ci avvelena. Anche per questo abbiamo posizioni diverse da altri e ci siamo smarcati in maniera netta dalla maggioranza a Spezia“.
I maligni vi accusano di essere usciti perchè non avevate più posti…
“Le falsità di queste affermazioni sono confermate dal fatto che ce ne siamo andati dopo un anno senza chiedere posti ma solo rispetto del programma redatto assieme al sindaco e stravolto dallo stesso. Ai tanti professorini che sparlano di noi, e mi riferisco in particolare a Maurizio Maggiani, vorrei comunicare che il nostro partito è vivo e casomai chi ha desiderato più volte di vederlo morto sono quelli che ora governano al fianco di Berlusconi. Altra cosa insopportabile sono l’averci elencato tra gli altri dopo i fascisti di Forza Nuova. Piuttosto pensino i governanti, da Letta a Federici, di rimuovere i fascisti dalle piazze, compresa Piazza Verdi“.
Cosa non va su Piazza Verdi?
“Oltre al progetto é il comportamento dell’Amministrazione a essere intollerabile: non si può pensare di ristrutturare una piazza importante come questa senza un percorso di partecipazione democratica dei cittadini“.
Scenderete in piazza anche su Enel?
“Naturalmente, è una battaglia che ci ha storicamente contraddistinto. Per questo sabato manifesteremo per il “No Coal day” assieme alle associazioni come Spezia via dal carbone. Ci sono state dichiarazioni positive sul rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale ma il vero risultato è che avremo altri otto anni di carbone nella centrale, che porta gravi danni alla salute della gente. La centrale va convertita a metano. Abbiamo un ministro spezzino, ne risponderà agli spezzini“.
Cosa proponete per il futuro?
“Vogliamo lanciare per settembre una grande mobilitazione della sinistra spezzina, partiti, associazioni, comuni cittadini, tutti coloro che hanno voglia di costruire un percorso condiviso sui temi, per opporsi ai trasversalismi degli affari, per costruire una nuova coscienza democratica e partecipativa, che la questione Piazza Verdi ha posto chiaramente in essere. Occorre dimostrare che gli spezzini non vengono dai manzoniani “atrii muscosi”, ma vogliono una città viva che chiede lavoro e non nocività, democrazia e non scelte dall’alto, partecipazione e non mera presa d’atto, giustizia sociale non favoritismi e clientele“.
Da Il Secolo XIX del 26/06/2013
Rosi e Domenichini (Prc La Spezia): “Monti taglia anche sull’alluvione, ma finanzia i cacciabombardieri”
19 ottobre 2012, by admin
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Prendiamo atto, attraverso le parole del capo della Protezione Civile Franco Gabrielli, che il governo Monti ha chiuso i rubinetti per quel che riguarda gli stanziamenti alle comunità alluvionate. Siamo ben consci che i fondi di finanziamento siano la condizione necessaria ma non sufficiente per garantire la sicurezza ed la salvaguardia idrogeologica di comunità e territorio, come insegnano le vicende legate alle Cinque Terre ed allo stato di degrado dei sui sentieri, nonostante in tempi passati i finanziamenti fossero copiosi.

Lombardi: “Giù le mani dall’articolo 18, riprediamoci le pensioni, licenziamo il governo Monti”
14 aprile 2012, by admin
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Dopo aver prolungato l’età pensionabile, dopo aver cancellato, con un colpo di spugna, le pensioni di anzianità, dopo avere colpito le pensioni più basse e protetto quelle più alte, il governo ora “scopre” che per effetto di questa brutale manovra, circa 350 mila lavoratori e lavoratrici – i quali in virtù di accordi collettivi e individuali avevano accettato di essere collocati in mobilità nella certezza di maturare entro quei termini il diritto alla pensione – rimarranno a secco, senza più alcuna fonte di reddito.
Non solo: il folle costo, fino a decine di migliaia di euro, previsto per la ricongiunzione dei contributi maturati presso enti o gestioni diversi, revoca nei fatti il diritto alla pensione anche per quanti riuscissero a superare il fuoco di sbarramento normativo con cui Monti sta nei fatti demolendo l’istituto previdenziale.
Questo forsennato attacco all’impalcatura del welfare si completa con la riduzione ai minimi termini delle protezioni sociali in favore di chi perde il lavoro e con il tentativo, giunto alla sua fase conclusiva, di abolire l’architrave su cui poggia l’intero diritto del lavoro: quell’articolo 18 che sino ad oggi aveva impedito al padrone di licenziare a proprio insindacabile giudizio per i più vieti e inconfessabili motivi.
Per questo nella provincia spezzina abbiamo manifestato due volte con il nostro striscione “Giù le mani dall’articolo 18” davanti agli esponenti del Partito Democratico giunti da Roma: l’onorevole Pierluigi Bersani in visita a Lerici il 22 marzo scorso e il senatore Pietro Ichino, alla Spezia lo scorso 6 aprile per un dibattito proprio sulla nuova “riforma”.
Si aggiunga a tutto ciò il gravame fiscale imposto ai più poveri (casa, addizionali irpef, accise sulla benzina), la crescita fuori controllo delle tariffe (trasporti, acqua, gas, energia elettrica), il prossimo aumento delle imposte indirette (Iva) e si avrà chiara la spaventosa ingiustizia delle scelte di un governo che ha deciso di scaricare sul lavoro e sui più poveri l’intero peso della crisi provocata dai ricchi, le cui fortune nel frattempo ingrossano al riparo da qualsiasi tassazione.
Ciò che stiamo vivendo, con un’accelerazione senza precedenti nella storia della Repubblica, è l’annientamento dei precetti fondamentali di giustizia, di libertà e di uguaglianza che costituiscono il nerbo della Costituzione. Opporsi con la mobilitazione di massa per fermare questa devastazione è compito di ogni democratico.
In questa fase cruciale per il futuro del Paese, la Federazione della Sinistra ha sostenuto la mobilitazione dei sindacati del 13 aprile e promuove per il prossimo 12 maggio, a Roma, una manifestazione nazionale per riaffermare che “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro“. Per uscire dalla crisi serve un piano per il lavoro, i diritti e la democrazia.
Va riaperta la partita sulle pensioni: eliminando le norme inique, ponendo un tetto a 5000 euro per le pensioni d’oro e per il cumulo di pensione, garantendo una pensione dignitosa alle lavoratrici e ai lavoratori precari. Va difeso ed esteso l’articolo 18. Vanno difesi ed estesi gli ammortizzatori sociali. Va istituito un reddito sociale per i disoccupati e gli inoccupati. Va contrastata la precarietà.
Va fatto un piano per il lavoro attraverso politiche industriali che promuovano la riconversione ambientale delle produzioni, nei campi del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili, della mobilità sostenibile e del riassetto del territorio, con l’obiettivo della buona e piena occupazione. Si deve tornare a investire nella scuola e nell’università pubblica, nello stato sociale. Le risorse ci sono e basta prenderle da chi ce l’ha, attraverso una patrimoniale, e tagliando le spese inutili come quelle per l’acquisto degli F35 o per la realizzazione di opere dannose come la Tav in Val Susa.
Massimo Lombardi, Federazione della Sinistra La Spezia
Inchiesta Fds su ediliza scolastica spezzina, Vergassola: “Edifici fatiscenti, la Provincia realizzi una precisa mappatura dei plessi”
12 aprile 2012, by admin
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Un’inchiesta rigorosa del Prc/Fds sugli edifici scolastici spezzini, perfettamente in media con la pesante situazione a livello nazionale per le carenze strutturali, da aggiungersi ai già gravissimi problemi del mondo della scuola. Servono 14 milardi di euro che il governo avrebbe, peccato che li impiega nell’acquisto di inutili cacciambombardieri F35.
A diffondere i dati è Filippo Vergassola, responsabile Scuola e Università di Rifondazione Comunista/Fds La Spezia che insieme al gruppo di studenti del coordinamento Scuola ha terminato dopo alcuni mesi il “reportage” sui nostri plessi scolastici.
“L’attacco al diritto allo studio attuato da Berlusconi prima e da Monti poi comprende anche alcuni aspetti che troppo spesso vengono trascurati come quello dell’edilizia scolastica, una delle più profonde piaghe del sistema scolastico italiano e spezzino” afferma Vergassola.
“Infatti le statistiche che parlano di 1 edificio su 2 non a norma, 1 su 2 costruito prima del 1965,1 su 2 con evidenti problemi strutturali, trovano riscontro anche nelle scuole della nostra città: edifici in genere vecchi e carenti, strutture che crollano, laboratori trasformati in aule per mancanza di spazi, servizi malfunzionanti. In aggiunta strutture non sicure, spesso senza porte antipanico, o non in conformità con le norme antisismiche. A tutto questo devono far fronte gli studenti che ogni giorno vivono questa triste realtà e le famiglie che convivono con la forte preoccupazione di dover mandare i figli in luoghi non sicuri” prosegue il giovane esponte del Prc/Fds.
“In generale dunque il nostro è un giudizio altamente insufficiente, soprattutto in relazione agli sforzi economici notevoli che vengono chiesti alle famiglie:tra altissime spese per i libri di testo, tasse ordinarie e contributo ”volontario” la scuola oggi chiede molto alle famiglie, offrendo in cambio questo disastro. Il governo Monti la smetta di comprare aerei da guerra F35 pensi di più a sistemare le scuole”.
“Perfettamente consapevoli che i dirigenti scolastici, i docenti e tutti gli addetti ai lavori nel mondo della scuola facciano il possibile e l’impossibile per migliorare la situazione e che la responsabilità di tutto ciò sia interamente dei tagli trasversali che hanno operato gli ultimi governi” conclude Vergassola “chiediamo alla Provincia, organo competente, di tracciare una precisa mappatura di tutti gli istituti della città che ne evidenzi i problemi strutturali in modo da poter porre rimedio a questa intollerabile situazione“.
Filippo Vergassola
Responsabile Scuola e Università di Rifondazione Comunista/Fds La Spezia
Approvata alla Spezia la mozione contro gli F35, Bucchioni e Ricciardi (Prc/FdS): “L’acquisto dei cacciabombardieri è un insulto a chi non arriva a fine mese”
27 marzo 2012, by admin
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Con 21 voti a favore e 1 astensione, durante l’ultima seduta del consiglio comunale di ieri sera, lunedi’ 26 marzo 2012, è stata approvata la mozione contro l’acquisto da parte del governo dei cacciabombardieri F35.
Soddisfatti il consigliere comunale Edmondo Bucchioni e Jacopo Ricciardi del Prc/Fds: “Mentre si tagliano pensioni, scuola, sanità e trasporto pubblico, con un Paese in cui basta una nevicata o una pioggia abbondante per metterlo in ginocchio, spendere cifre da capogiro per acquistare gli F35 rappresenta un insulto al buonsenso e soprattutto a chi non arriva alla fine del mese. Con l’approvazione di questa importante mozione viene premiato il grande di lavoro di sensibilizzazione alla cittadinanza da parte delle associazioni pacifiste e dal Coordinamento Spezzino contro gli F35“.
Edmondo Bucchioni, Capogruppo Prc/Fds Comune della Spezia
Jacopo Ricciardi, Responsabile Movimenti Prc/Fds La Spezia
“Bene mobilitazione spezzina contro F35, il governo la smetta di sprecare miliardi di euro in spese militari”
27 gennaio 2012, by admin
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Aderiamo convintamente alla mobilitazione spezzina lanciata dal Gan e dal Comitato Spezzino contro gli F35 che si terrà oggi 28 gennaio dalle 16 in Piazza Beverini alla Spezia.
Invece che acquistare aerei militari per svariati miliardi di euro il Governo Monti spenda piuttosto i soldi per la ricostruzione delle zone distrutte nello spezzino il 25 ottobre e per sistemare il dissesto idrogeologico del nostro Paese.
E’ uno spreco assurdo di denaro pubblico in questi tempi di crisi economica e sociale: non vengano a farci la morale attaccando continuamente lavoratori e pensionati quando si buttano dalla finestra cifre esorbitanti per alimentare guerre e occupazioni militari in tutto il pianeta.
Rifondazione Comunista/Fds La Spezia