Doppio colpo della Banda del Quorum: Rifondazione difende il diritto di sapere e di votare!

24 maggio 2011, by  
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La Banda del Quorum non ha risparmiato nessuno e lunedì sera, dopo aver onorato l’iniziativa dei comitati referendari con il prof.Mattioli in piazza Mentana, addobbando il Teatro Civico con l’invito a votare il 12/13 giugno 4 SI ai referendum sui beni comuni (acqua, nucleare e giustizia), ha “colpito” il palazzo municipale, dove il consiglio comunale era riunito per discutere una mozione di Rifondazione Comunista che impegnasse l’amministrazione comunale ad intercedere presso il Presidente Napolitano il rinvio alle Camere del Decreto Vergogna con cui il governo Berlusconi vorrebbe impedire il voto referendario.

L’azione della Banda del Quorum ha infastidito alcuni berluscones imbufaliti evidentemente per la troppa informazione e servizio publico offerto. Il consigliere berlusconiano Cenerini non ha saputo trattenere l’irritazione se non mentendo sapendo di mentire e assimilando l’accaduto a ciò che è avvenuto alla precedente protesta dei commercianti, i quali non furono ne identificati ne tanto meno multati, a differenza dei militanti della Bnada del Quorum, prontamente fermati ieri sera dai vigili urbani.

Nientemeno Cenerini ha paragonato una protesta, pur sempre legittima ma decisamente di parte come quella dei commercianti, con il diritto ad informare la cittadinanza di un voto che viene sistematicamente oscurato dal governo. Senza contare che il messaggio referendario non appartiene solo a Rifondazione ma a tutta la cittadinanza spezzina.

Desta infine meraviglia il livore con cui i consiglieri di destra spezzini si scaglino contro l’assessore PRC Simona Cossu, forse per spirito di cameratismo tra colleghi di banco. Come dai fatti è evidente, il ruolo dell’assessora Cossu è stato semplicemente quello di aver ricevuto dirigenti del proprio partito nel proprio ufficio.

Cenerini se ne faccia una ragione, Simona Cossu porterà a compimento il mandato per cui è stata delegata, con tutta la nostra fiducia, e Rifondazione Comunista continuerà a ricordare, da qui al 12/13 giugno, che dobbiamo salvare l’acqua, difenderci dal nucleare e batterci per l’uguaglianza di tutti i cittadini, andando a votare i referendum…

…per battere il Quorum!

Tra dire ed il fare c’è di mezzo…. Asti!

16 marzo 2010, by  
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Durante la seduta del consiglio comunale spezzino di ieri sera, non poteva saltare all’occhio la presenza del consigliere del PdL, Paolo Asti. Qualcuno poco attento alle dichiarazioni di Asti direbbe cosa ci sarebbe di strano. Nulla naturalmente, Asti era presente per far ciò per cui è stato eletto, ovvero il consigliere comunale. Peccato che pochi giorni or sono il consigliere Asti tuonava dichiarando la sua autosospensione in seguito alla sua candidatura alle prossime regionali segno indiscutibile di moralità e senso civico per evitare di far sperperare soldi dei contribuenti nei suoi gettoni di presenza.

Asti si cimentò pure in una invettiva nei nostri confronti, rei di averlo mal recepito il suo pensiero, nonostante chiaramente avessimo controbattuto alla sua decisione di autosospendersi, di avere coerenza rassegnando le dimissioni e sollecitando le dimissioni dei suoi colleghi del centrodestra, che pur candidati ricoprono cariche elettive come Andrea Costa (Sindaco di Beverino e consigliere provinciale), Pasquale Giacomobono (Assessore e consigliere comunale a Follo), Fabio Cenerini e Giacomo Gatti (Consiglieri comunali alla Spezia).

Ma ecco che dopo ore dall’inizio della seduta, forse per gli impegni elettorali, Asti si presenta in consiglio comunale in compagnia del collega candidato Cenerini, si siede sulla sua poltrona di consigliere e vota. Con questo bell’esempio di coerenza e di rispetto dei cittadini spezzini, Rifondazione comunista richiede, coerentemente, le sue dimissioni, certi più che mai che la demagogia ed il populismo degli esponenti del centrodestra spezzino sapranno aggirare questi fatti con la stessa abilità con cui hanno lanciato la loro finta campagna moralizzatrice, ed altrettanto certi che la loro incoerenza continuerà a farci compagnia.

Il faut parier caro Asti, il faut parier…

Replica di Paolo Asti – http://www.cittadellaspezia.com/La-Spezia/Politica/Asti-replica-Devoluto-gettone-di-58846.aspx

Asti ha prima tuonato e chiesto moralità a chi denunciava i soprusi antidemocratici del sultano Silvio I da Arcore, quando questi procedeva a regolarizzare liste elettorali presentate illegalmente (guarda caso le sue!) con un decreto ad acta. Asti ha voluto catechizzare la Sinistra chiedendo di fare come lui stesso: autosospendersi.
Poi che si scopre? Che l’autosospensione di Asti è una bufala, anzi si presenta in consiglio comunale con ore di ritardo, due pacche sulla schiena ai colleghi e via a casa.

Asti ha devoluto il gettone? Sono affari privati di Asti che tuttavia divergono dalle sue dichiarazioni. Se Asti si fosse autosospeso se ne sarebbe stato a casa, senza far scattare il gettone di presenza in consiglio, ed invece si è presentato ugualmente. Cosa faccia di tale gettone sono affari di Asti, ciò che importa è che lui dice una cosa e poi fa l’esatto contrario. Troviamo svilente l’utilizzo pietistico del tema della beneficenza. Se ad Asti avremmo riconosciuto la serietà di sollevare un tema fondamentale come la moralità e l’etica politica, con il suo comportamento crolla Sansone con tutti i filistei.

Tutto un commento invece il silenzio assordante da parte di tutti quei candidati della coalizione di centrodestra in sostegno a Biasotti che siedono su poltrone di Sindaco, di assessori e di consiglieri, evidentemente in imbarazzo visto che colleghi come Asti o Messuri chiedono dimissioni che non verranno mai, ma dagli stessi colleghi di partito!

Paolo Asti e le careghe del Pdl spezzino

8 marzo 2010, by  
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Il consigliere comunale Pdl Paolo Asti si nasconde dietro un dito volendo mascherare il golpe in atto nel nostro Paese a colpi di decreto. Se Asti si chiede perchè i candidati di altri partiti non si dimettano dalle cariche ricoperte, Rifondazione comunista chiede le immediate dimissioni dei consiglieri comunali Asti, Cenerini e Gatti, del sindaco e consigliere provinciale di Beverino Andrea Costa candidato nel listino di Biasotti e dell’assessore follese Giacomobono candidato con il Nuovo Psi, e che a secondo il pensiero di Asti non  rispettano, per primi, i cittadini spezzini, follesi, beverinesi e della provincia tutta.

Come Asti chiediamo infatti se è lecito che consiglieri comunali e provinciali, assessori e sindaci continuino a mantenere il proprio incarico, anzichè autosospendersi perchè candidati, ma soprattutto è lecito che continuino ad incassare anche lo stipendio da assessori, sindaci ed i gettoni da consiglieri provinciali e comunali per tutti i 45 giorni della campagna elettorale.

Rifondazione non pone sommessamente queste domande, visto che per eludere le regole di questo Paese si fanno dei decreti ad acta, riammettendo in corsa liste presentate illegalmente, si arriva alla demagogia più sconcertante e vergognosa andando a ricercare la pagliuzza nell’occhio altrui piuttosto che la trave nel proprio, sperando che la scelta di autosospendersi di Asti sia estesa a tutti i candidati della Pdl che ricoprono cariche pubbliche.

La replica stizzita di Asti e la nostra risposta:

Il faut parier caro Asti…

Asti legga prima di farsi prendere dal nervosismo delle repliche, non sono i comunisti ad essere bugiardi, ma è lui stesso a rivelare l’ennesima bufala della destra spezzina, perché cos’ha chiesto Asti a noi come ai cittadini poco importa. Noi chiediamo le dimissioni immediate di Asti e di tutti i paladini della moralità del centrodestra che mantengono le proprie “careghe” e fanno la morale, pur appartenendo a quel Pdl che avvalla quello scandalo democratico che è il decreto interpretativo, uno strumento lesivo della dignità dei tanti cittadini che hanno firmato per la presentazione delle liste elettorali correttamente e senza trucchi.

Il Pdl si dimostra ancora una volta pretestuoso e incoerente, oltre che arrogante e vacuo: se Asti vuole davvero fare la morale a qualcuno, la faccia a se stesso e ai candidati del suo partito, che le “careghe” se le tengono ben strette. Uno su tutti il sindaco-consigliere provinciale beverinese Andrea Costa, che  ha accettato la candidatura nel listino Biasotti senza neppure fingere le dimissioni, ne tantomeno la sospensione.

Allora diciamo al caro Asti che prima di parlare, e poi accusare, legga bene le nostre note e si dimetta, se ha coerenza, da tutte le cariche pubbliche che ricopre. Come direbbe quel tale “il faut parier“, con coraggio e coerenza, evitando di strumetalizzare tutto e tutti, ma ogni tanto facendo qualche proposta politica sui cui confrontarsi in una dialettica seria e non con le solite pagliacciate elettorali.

Scarica il Volantino Questione morale - doc (doc - 267 KB)

Nucleare: scelta pericolosa e costosa

11 febbraio 2010, by  
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Un ritorno al nucleare è scientificamente inconsistente, molto costoso e contraddice il referendum popolare del 1987. Purtroppo la decisione di oggi è l’ennesima dimostrazione che il governo si avvia a prendere una strada carica di conseguenze nefaste per tutta la collettività”.
Lo affermano Antonella Guastini e Massimo Lombardi, candidati di Rifondazione Comunista per la Federazione della Sinistra alla Spezia, alla luce del via libera dato dal Consiglio dei ministri al decreto legislativo che comprende i criteri per la scelta dei luoghi in cui nasceranno, le centrali nucleari.

Tutto questo “grazie” alle enormi pressioni del ministro Scajola, padre padrone della Pdl ligure a cui ubbidiscono i vari Morgillo, Gatti, Cenerini e, non ultimo, il candidato presidente Biasotti“.

Si tratta” – spiegano i candidati – “di una violazione dei principi minimi di democrazia e di un ritorno ad un passato carico di insicurezza per i cittadini, come dimostrano i continui incidenti ed il problema irrisolvibile delle scorie. Invece di puntare sulle energie pulite, sulle fonti rinnovabili, che potrebbero essere il fulcro di nuova occupazione si continua a giocare sulla pelle di cittadini e lavoratori. Per questi motivi, come Federazione della Sinistra, insieme ai cittadini, ai comitati ed altre forze politiche e sociali, saremo interpreti di quel percorso referendario che ci porterà a sconfiggere i progetti del governo e di chi sta dietro questa operazione”.

Non possiamo non guardare in faccia alla realtà” – proseguono gli esponenti PRC spezzini– “Secondo l’inchiesta del giornalista Gianni Lannes, lo smaltimento dei rifiuti provenienti dall’ex centrale di Caorso sarebbe nelle mani della ‘ndrangheta, tirando in ballo anche il porto spezzino. E’ forse un caso che il Governo ha voluto definire un caso chiuso buttando in farsa le vicende sulle navi dei veleni? Dunque ancor prima di intraprendere la scellerata strada del ritorno al nucleare, si manifestano i primi effetti nefasti: più scorie per tutti.

Invece di seguire lobby ed interessi multinazionali concludono Antonella Guastini e Massimo Lombardi– è il caso che il governo lavori ad un piano energetico nazionale (ancora assente) che incentivi le rinnovabili, la micro-generazione, il risparmio e l’ottimizzazione dei processi energetici, nell’interesse della collettività. In regione Liguria capitalizziamo scelte oculate, rilanciamo la battaglia per un modello sostenibile e chiediamo di chiarire le zone d’ombra di queste vicende, di navi affondate (Le dichiarazioni del pentito Fonti ce le siamo dimenticate?) e di colline irrimediabilmente distrutte (Pitelli docet).