Quanto denunciato dall’appello del “Manifesto della Sanità Pubblica” è ai limiti del tragico. La sanità spezzina è decisamente al collasso, tra sprechi, carenza cronica di personale, infrastrutture a dir poco fatiscenti, interi reparti chiusi e un servizio complessivo in netta sofferenza. A questo si aggiunge l’impossibile sostenibilità dei costi di Asl 5 verso il nuovo ospedale Felettino, sul quale si discute da decenni senza alcun frutto.
Costi che continueranno a lievitare e che rischiano solamente di far guadagnare i soliti soggetti privati interessati all’affare.
Facciamo nostro l’appello del “Manifesto” che chiede una conferenza dei sindaci urgente sul tema.
Rifondazione Comunista è pronta a rilanciare la richiesta mediante i suoi consiglieri comunali presenti sul territorio. Occorre giungere in tempi brevi a una discussione che porti finalmente a risultati tangibili per i cittadini della provincia spezzina.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Rifondazione Comunista aderisce alla giornata mondiale per la Salute di domani 10 aprile e sarà presente nella doppia iniziativa organizzata dalla Società della cura alla Spezia (P. Europa h. 10.30 – 12) e a Sarzana (P. Matteotti h. 10 – 12)
I cittadini presenti potranno firmare l’appello per bloccare i brevetti sui vaccini e sui farmaci, ma lo si potrà fare anche dal sito internet https://noprofitonpandemic.eu/it/.
Nello stesso tempo tutti consiglieri comunali Prc della provincia, a partire dal capoluogo spezzino con Massimo Lombardi, presenteranno una mozione per chiedere la liberalizzazione del brevetto sul vaccino anti Covid. Ogni giorno di ritardo comporta, oltre all’incremento delle vittime, la chiusura ripetuta delle scuole e delle attività lavorative, causando una crisi sociale ed economica sempre più evidente nella popolazione. L’attuale distribuzione vaccinale risulta a dir poco carente e i vaccini, coperti da brevetto, possono essere prodotti solo in pochi stabilimenti. Rimangono esclusi dalla produzione la maggior parte dei laboratori del mondo, Italia compresa, mentre nei paesi più poveri la vaccinazione potrebbe essere completata solo tra 7 anni.
Denunciamo per l’ennesima volta anche l’assoluta inadeguatezza della sanità in Liguria: ospedali con posti letto saturi e uno screening insufficiente a gestire il contagio che rimane fuori controllo specie per i lavoratori.
Paghiamo decenni di tagli al Fondo Sanitario Nazionale (37 miliardi persi in 10 anni) in termini di posti letto, di mancate assunzioni e investimenti nei presidi territoriali e nei consultori e di progressiva esternalizzazione dei servizi. Il “modello lombardo” della giunta Toti (collaborazione con i privati come nel futuro ospedale del Felettino) ha dimostrato tutto il suo fallimento.
Diciamo chiaramente: FUORI I PRIVATI DAGLI OSPEDALI.
Infine la nostra protesta si lega anche alla questione ambientale: la realizzazione del biodigestore di Saliceti di Vezzano da parte di Recos/Iren rischia, infatti, di creare un ennesimo danno al nostro territorio e, inevitabilmente, alla salute pubblica.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
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Oggi ne paghiamo ancora le conseguenze con la chiusura del Cup, con decine e decine di malati che ancora non possono accedere alle cure e con la prevenzione che è totalmente saltata non potendo prenotare esami. Una situazione che deve essere denunciata ogni giorno e che non possiamo continuare a subire. Mancano posti letto, manca personale medico sanitario, i medici di famiglia costretti a passare ore al telefono per prenotare visite mediche urgenti a un centralino di genova. L’annuncio dei privati nella gestione di quello che sarà il nuovo ospedale Felettino deve farci capire che nulla vuole cambiare la classe politica che ha gestito questa emergenza.
Per questo aderiamo con convinzione e determinazione alla manifestazione di domani, venerdì 19 giugno, indetta dal Manifesto della Sanità, in via Fazio alle 10 sotto la sede Asl.
Invitiamo tutte e tutti i cittadini a farsi sentire, a non dimenticare quello che e’ stato e quello che sara’ la gestione del servizio sanitario. E’ ora di alzare la voce tutt* insieme.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Rifondazione Comunista La Spezia aderisce alla manifestazione provinciale per la sanità pubblica indetto dalle organizzazioni sindacali per venerdì 25 ottobre e chiama a raccolta tutti gli spezzini a difesa del nuovo ospedale del Felettino, che dopo decenni è ancora lettera morta.
Mentre il presidente Toti e l’assessore regionale alla sanità Viale preferiscono le conferenze stampa al confronto con il consiglio comunale, i cittadini sono esasperati da una situazione sanitaria provinciale al collasso. Insomma, a strutture a dir poco carenti sia dal punto di vista degli spazi che del personale medico ed infermieristico, va aggiunta la confusione generale sul piano politico amministrativo.
La situazione è oramai insostenibile. Rifondazione chiede a Toti e Peracchini meno passerelle e più sanità pubblica. Il tempo delle chiacchiere è finito: il Felettino deve essere realizzato al più presto. Spezia merita un ospedale moderno e al servizio di tutti i cittadini nel rispetto del bene comune della sanità pubblica.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale della Spezia
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La storia dell’ormai fantomatico nuovo ospedale Felettino della Spezia si arricchisce di un ulteriore, assurdo, capitolo. Chi ha governato Regione e Comune capoluogo negli ultimi anni ha l’obbligo di rispondere davanti ai cittadini nelle adeguate sedi istituzionali, come il consiglio comunale convocato per domani sera.
Da troppo tempo assistiamo sgomenti a un continuo e ridicolo rimpallo tra chi ha governato in precedenza e chi lo fa adesso, ma sono i cittadini le sole vittime di questo indecoroso fuoco incrociato. Sono pure volati stracci anche all’interno dello stesso centrodestra, con la sindaca di Sarzana Ponzanelli a rilanciare sul San Bartolomeo mandando così in crisi il capogruppo Cenerini con tutti i Toti-boys. E’ dunque aumentata a dismisura la grande confusione sotto il cielo, ma la situazione è rimasta tutt’altro che eccellente. Tra Burlando-Federici prima e Toti-Peracchini ora siamo giunti al colmo dell’incapacità politica e programmatica per una scelta essenziale del nostro territorio e ventilata sempre e solo nelle innumerevoli campagne elettorali succedute negli anni.
Quando i lavori erano in procinto di cominciare la Provincia aveva messo in dubbio lo stesso progetto, ritenuto non sicuro dal punto di vista sismico, chiedendo alla ditta appaltatrice Pessina, incaricata dalla giunta precedente, immediate e costose varianti. Poi è arrivata la Regione tramite Ire a bocciare, dopo tre anni, il progetto esecutivo. Tutto questo mentre la stessa Pessina finiva per rasentare il fallimento facendo così giustificare lo scaricabarile del centrodestra sul centrosinistra.
Un centrodestra che vuole giocare sulla pelle degli spezzini perché, con evidenza, sta puntando a privatizzare la realizzazione del futuro ospedale, magari favorendo i soliti industriali che da decenni hanno fatto lucrosi affari con i vari Formigoni, Maroni etc nella tanto amata (da Toti) Lombardia.
Nel frattempo abbiamo una situazione ospedaliera provinciale devastante, con un Sant’Andrea che cade a pezzi, con reparti inadeguati, con servizi al limite della decenza e posti letto sempre più carenti, per non parlare della mancanza del personale medico, infermieristico e oss.
Inoltre lo smantellamento di radiologia a Sarzana verosimilmente si porterà dietro la chiusura di senologia, entrambi reparti dotati di macchinari tecnologicamente avanzati, mettendo a repentaglio tutta la prevenzione senologica femminile.
Rifondazione chiede al sindaco-presidente della Provincia Peracchini e al presidente della Liguria Toti una risposta chiara e precisa sul futuro del nuovo ospedale che deve essere realizzato al più presto e senza alcuna concessione speculatoria ai privati. Bisogna porre fine a questo vergognoso teatrino che danneggia esclusivamente la popolazione spezzina e nel contempo offrire servizi adeguati prima che la sanità provinciale arrivi al collasso definitivo.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
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Prima le mazzette Asl, poi quelle su Piazza Verdi. Il secondo scandalo-corruzione emerso nel giro di pochi giorni alla Spezia mette in luce, se mai ce ne fosse ulteriore bisogno, la “mala gestio” spezzina nei confronti dei grandi appalti pubblici.
A rimetterci sono, come al solito, i contribuenti che prima pagano sulla propria pelle opere a dir poco contestate (come il rifacimento di Piazza Verdi) o ancora inesistenti (come il futuro ospedale nuovo Felettino) e poi vengono addirittura beffati con quel lievitare dei costi che spesso significa “tangenti”.
La questione morale si interseca anche con quella politica, visto che le amministrazioni regionali e comunali, di centrosinistra e di centrodestra, non hanno saputo o voluto intervenire in tempo, non accorgendosi di nulla e non rimuovendo o punendo quei funzionari che finiscono inevitabilmente ad aver un potere decisionale (e di bilancio) troppo grande. Ciò ha prodotto quel fantomatico “sottobosco” in cui prosperano svariati personaggi alla continua ricerca dell’appalto, del contratto, del favore di turno. Temi che Rifondazione ha sempre denunciato nel corso degli anni, a partire dai tempi pre-Parcopoli.
Al netto delle decisioni della magistratura, chiediamo alla politica spezzina di fare una grossa autocritica e di provvedere a risanare al più presto la macchina amministrativa coltivando la più assoluta trasparenza che non può più essere derubricata a questione di secondo piano.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Riteniamo sia un vero e proprio schiaffo alla città della Spezia l’assegnazione dell’appalto di smaltimento delle terre di scavo per il nuovo ospedale del Felettino all’Orazio Duvia & C.
Inutile sottolineare, infatti, come tale nome sia legato indissolubilmente a una delle pagine più oscure della nostra provincia e non solo, quella della famigerata discarica di Pitelli che tanto ha nuociuto alla salute dei nostri concittadini.
A oltre trent’anni dallo scandalo, vedere lo stesso Duvia occuparsi dei lavori per il futuro polo medico spezzino ha il sapore di un’autentica beffa.
Ci auguriamo che tale nostra indignazione venga espressa anche dalle altre forze politiche nonché le istituzioni e le associazioni spezzine.
Pitelli è una ferita ancora aperta che non si rimarginerà tanto facilmente. Spezia non può essere presa in giro ancora una volta.
Sollecitiamo inoltre l’attenzione, rimanendo sul tema-Felettino, sul caso dei lavori dell’innalzamento del 5° piano dell’ospedale, mai utilizzato, sul quali pende un esposto in procura firmato da numerosi cittadini spezzini per denunciare l’ennesimo sperpero di denaro pubblico.
Chiediamo pertanto alle istituzioni competenti e alla magistratura di fare chiarezza sul caso prima che l’edificio venga definitivamente demolito.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
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L’avvocato Lombardi: “Si tratta di un esposto che prevede anche la richiesta di sequestro dell’immobile , di tutta la documentazione preliminare, di realizzazione e successiva di questo progetto.“
Il quinto piano del Felettino non “s’aveva da fare”. Su questo principio cinquanta cittadini hanno firmato un esposto, assistiti dall’avvocato Massimo Lombardi, proprio sull’innalzamento di un piano della struttura sanitaria ormai prossima a un’imminente demolizione.
A presentare l’esposto alla Procura della Spezia, in cui viene chiesto anche il sequestro del quinto piano, è proprio l’avvocato Lombardi.
“Si tratta di un esposto che prevede anche la richiesta di sequestro dell’immobile – spiega Lombardi – , di tutta la documentazione preliminare, di realizzazione e successiva di questo progetto. Si tratta di un progetto che poi nel 2008 ha avuto realizzazione concreta a cui è seguito un sopralluogo che poi ne ha decretato l’inagibilità. Sono stati investiti più di quattro milioni di euro a fronte di una struttura che non è mai stata utilizzata.”
Inevitabili, dunque, per Lombardi le domande sorte da parte dei cittadini che chiedono: chi ha pensato a realizzare una struttura di sopraelevazione in assenza delle verifiche di fattibilità?
“Pare che questa verifica non sia stata fatta – ha proseguito Lombardi -, pare inoltre che la ditta abbia avuto delle difficoltà. A questo punto sorge spontaneo chiedersi chi è il progettista, chi ha eseguito i lavori, chi li ha fermati e perché non si è intervenuti prima. Infine viene da chiedersi per quale motivo siano dovuti intervenire i cittadini quando tutti sapevano erano ben a conoscenza di questa situazione. Si chiede alla magistratura un intervento oggi, anche perché la commissione del comune ha lavorato bene, e ci chiediamo come sia possibile prevedere una demolizione che aizzerebbe le responsabilità, perché in questo momento è necessario fare degli accertamenti tecnici per valutare le ragioni per le quali si è arrivati all’inagibilità di questa struttura.”
“L’esposto parte dalla considerazione che la sanità spezzina – conclude Lombardi – è vittima di politiche di restrizione di finanziamenti nazionali e regionali. Anche da come ha detto il primario Mazzotta, i cittadini devono fare uno scatto in avanti e impegnarsi in prima persona per questa battaglia del diritto alla salute. In questo richiamo all’impegno civico, i cittadini sottoscrittori ritengono che la vicenda dell’ospedale Felettino meriti un approfondimento”.
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La sanità è un tema sempre attuale, soprattutto in una provincia, quella spezzina, in cui le occasioni per il dibattito davvero non mancano. I ritardi nel trasferimento della “Don Gnocchi” da Sarzana alla Spezia, il Pronto soccorso che si ingolfa di ambulanze, la carenza ormai cronica di personale medico e infermieristico, un ospedale nuovo che è ancora da vedere iniziare e che andrà a sostituire due strutture sanitarie vecchie, fatiscenti, inadatte ad ospitare una sanità che pure, a livello clinico, risulta in linea con i parametri nazionali e tra le migliori della Liguria.
Il quadro è complesso e offre spunti a non finire, così la federazione spezzina di Rifondazione Comunista ha deciso di organizzare un convegno per domani, giovedì 26 marzo, alle 17.30 negli spazi dell’Urban Center (via Carpenino).
Il titolo, ‘Fermiamo lo sfascio della sanità in Liguria’, la dice lunga su quale sarà il tenore degli interventi.
Parteciperanno Carla Mastrantonio per la segreteria della Cgil, Arturo Fortunati, ex consigliere regionale da sempre attento alle tematiche legate alla salute, il consigliere comunale Giulio Guerri, il segretario provinciale di Rifondazione Massimo Lombardi, i medici Mariano Mij e Giuseppe Agrimi. Coordina il consigliere comunale di Rifondazione, Edmondo Bucchioni.
“Abbiamo voluto organizzare un’iniziativa plurale, che potesse raccogliere idee diverse con le quali poter tracciare la strada per uscire dalla crisi della sanità regionale tenendo come caposaldo assoluto il diritto alla salute, mentre vediamo che ci sono sempre più cittadino che fanno fatica ad accedere alle cure mediche. Per questo – afferma Lombardi – rilanciamo il grido d’allarme lanciato dal primario del Pronto soccorso, Gianfranco Mazzotta: ‘Spezzini indignatevi!‘. Le condizioni in cui operano medici e infermieri sono drammatiche, li ringraziamo per il loro impegno, ma bisogna cambiare radicalmente l’approccio ai problemi della sanità locale. Non è con le provocazioni come quella lanciata recentemente dal sindaco che si risolvono le cose“.
Massimo Federici aveva annunciato di voler imporre con un’ordinanza l’assunzione di personale da parte della Asl, non arrivando la deroga da parte della Regione. Una dichiarazione che era stata motivo di scontro con l’assessore regionale alla Salute, Claudio Montaldo.
“Montaldo – interviene Jacopo Ricciardi, membro della segreteria regionale di Rifondazione comunista – è stato critico anche nei confronti della legge sui primari voluta dal Pd. Ha ragione il nostro segretario regionale, Marco Ravera: questa norma è un regalo che il Pd renziano ha fatto ai primari. Nonostante i numerosi scontri del passato, anche in considerazione della posizione che ha tenuto su questa vicenda, abbiamo invitato l’assessore regionale a partecipare al nostro incontro di domani“.
Intanto Lombardi annuncia che, raccogliendo la volontà di alcuni cittadini, sarà presto presentato un esposto alla magistratura per quel che riguarda l’innalzamento dell’ultimo piano dell’ospedale del Felettino, un intervento costato 4 milioni di euro “e mai utilizzato“.
“Solo oggi questi cittadini sono giunti in possesso delle informazioni necessarie per presentare un esposto consistente, quindi, nonostante sia passato molto tempo chiederemo ai magistrati di indagare sulla progettazione, il finanziamento, la realizzazione e le verifiche di quell’opera che rappresenta un enorme spreco di denaro pubblico“, conclude Lombardi.
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La situazione della sanità spezzina è giunta oramai al limite della sopportazione umana.
Liste di attesa eterne, personale ridotto all’osso causa blocco delle assuzioni, una costruzione mai cominciata di un nuovo ospedale la cui prima pietra è stata pomposamente annunciata più volte e sempre con nuove elezioni alle porte (da quelle politiche a quelle regionali alle comunali): sono le principali criticità di un sitema oramai al collasso.
Mentre il fantomatico nuovo Felettino veniva biecamente strumentalizzato a fini elettorali. mentre si sono ascoltate tante chiacchiere e riempite per anni pagine e pagine di giornali, la sanità spezzina andava letteralmente a rotoli. E’ quello a cui abbiamo assistito negli ultimi cinque anni: a pagare (sulla propria pelle e con le proprie tasche) è stata sempre e solo la popolazione.
Per questo lanciamo l’appello per una grande manifestazione nei prossimi giorni dei cittadini di tutta la provincia, assiciazioni e movimenti politici di opposizione che parta da piazza Verdi e giunga di fronte all’ospedale Sant’Andrea.
Per dire tutti insieme basta alle speculazioni sulla salute e pretendere risposte immediate dai signori Federici, Burlando e Conzi.
Massimo Lombardi,
segretario provinciale Rifondazione Comunsita La Spezia
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