“Inaccettabile arroganza dei vertici Atc, il sacrificio è solo sulle spalle dei lavoratori”

28 aprile 2020, by  
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Ancora una volta dobbiamo registrare l’inopportuna arroganza dei vertici Atc a seguito di richieste da una parte dei lavoratori. A fronte di una richiesta di ripristino di alcuni collegamenti e corse oltre che di idonee macchine di sanificazione, l’azienda risponde sarcasticamente, sminuendo il grande sacrificio che in modo solidaristico i lavoratori hanno messo in piedi, dalla cassa integrazione all’uso delle ferie.
 
Toccando l’aspetto economico dei lavoratori viene da chiedere quanto il cda di Atc si stia sacrificando: ricordiamo che ci sono figure con retribuzioni di 80 mila euro annue e altre con retribuzioni nette di 2500 euro al mese. Il sacrificio dei lavoratori lo conosciamo, quello del CdA quale sarebbe? Ma arroganza e sarcasmo nascondono ancora una volta l’incapacità di gestione di un servizio pubblico essenziale nell’interesse dei cittadini.
 
La bigliettazione copre il 35% dei costi del servizio, il mancato introito a fronte del pagamento a tariffa intera dei comuni e dei risparmi su gasolio e personale, non può essere argomento centrale della gestione in questa fase. I pendolari devono poter raggiungere i posti di lavoro, è impensabile e non di certo da incentivare l’utilizzino generalizzato dell’auto personale per muoversi, a meno che non si voglia bloccare le città.
 
La bozza di DPCM sta già dando alcune indicazioni: è bene che tutti gli attori interessati dai comuni (soci/proprietari) ai sindacati si mettano a tavolino per istruire la cittadinanza nel miglior modo possibile sul come ci si debba comportare su questi mezzi.
 
Questa pandemia è occasione per l’emancipazione della persona nel rispetto dell’altra. Lo si può fare solo con adeguate e costanti informazioni, accanto ad un servizio efficiente che permetta a tutt* di muoversi in sicurezza.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

“Sosteniamo lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori della grande distribuzione. Ha ragione la Cgil, non fate la spesa nel week end”

18 dicembre 2015, by  
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Le lavoratrici e i lavoratori della grande distribuzione scioperano una seconda volta il 19 dicembre, dopo la mobilitazione del 7 novembre, e manifestano a Milano.

Ha ragione il segretario della CGIL spezzina Matteo Bellegoni ad invitare le cittadine ed i cittadini a non fare la spesa nel week end come gesto di vicinanza e solidarietà alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori.

Sosteniamo con forza la loro lotta, che è importantissima per i salari e le condizioni di lavoro di tutte le lavoratrici e i lavoratori. 

Lo è perché in questo settore si è sperimentato in questi anni il massimo dello sfruttamento: moltiplicazione dei contratti con ogni forma di precarietà, subordinazione della vita delle lavoratrici e dei lavoratori ai tempi delle imprese, liberalizzazione degli orari che ha invaso i giorni festivi impedendo le normali relazioni tra le persone.

Ma tutto questo non basta. Non solo non viene rinnovato il contratto scaduto da 22 mesi ma i padroni della grande distribuzione pretendono di tutto, di più: taglio degli scatti di anzianità e delle ore di permesso retribuito, sterilizzazione di 13esima e 14esima per il calcolo del tfr, aumento degli orari e della flessibilità gestita unilateralmente dalle aziende. Le grandi centrali cooperative vogliono ridurre il costo delle ore di lavoro, tagliare le maggiorazioni per il lavoro domenicale, notturno, straordinario e supplementare, tagliare le retribuzioni per le malattie brevi, derogare al contratto per il Sud.

Sono spesso i giovani e le donne i dipendenti della grande distribuzione, e su di essi si vorrebbero scaricare una concorrenza feroce.

Diciamo NO con le lavoratrici e i lavoratori che sciopereranno sabato. E’ grottesco che la grande distribuzione si lamenti di una crisi dei consumi che affonda le proprie radici in quella diminuzione dei salari e svalutazione del lavoro che vuole aggravare con le proprie inaccettabili pretese.

Diciamo SI a condizioni di salario e di lavoro dignitose e ci impegniamo a lavorare perché venga rimessa radicalmente in discussione la liberalizzazione degli orari introdotte dal governo Monti nel 2011. Monti allora disse che con le “liberalizzazioni il prodotto interno lordo potrebbe salire dell’11%, i consumi dell’8% e i salari reali di quasi il 12%”.

Una balla stratosferica. Le liberalizzazioni hanno solo aumentato il dumping tra piccola e grande distribuzioni, peggiorato la qualità della vita delle lavoratrici e dei lavoratori e delle loro famiglie, tagliato il tempo per il riposo e per le relazioni umane.

 
Rifondazione Comunista La Spezia

Romeo (Prc Arcola): Il CUP va in ferie per 45 giorni, e gli amministratori comunali cosa fanno?

5 luglio 2012, by  
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Tanto tuonò che piovve!!!

Il cartello con su scritto “il CUP rimane chiuso dal 16 luglio al 31 agosto” fa bella mostra di se all’ingresso del CUP di Arcola.

Nonostante le promesse del direttore generale Gianfranco Conzi in occasione del consiglio comunale del maggio scorso, il Centro Prenotazioni va in ferie con il proprio personale alla faccia dei cittadini arcolani che, nonostante risiedano nel terzo comune della provincia, saranno privati di un servizio così essenziale.

Polemico il consigliere comunale di Rifondazione Comunista Salvatore Romeo che si chiede che fine abbia fatto la proposta da lui avanzata al Comune, all’ASL e alle OO.SS.  quando era assessore provinciale e che avrebbe comportato l’apertura costante del presidio sanitario senza alcuna spesa per il Comune e la stessa ASL.

La proposta consisteva e consiste nell’affiancare l’impiegata ASL con un tirocinante attraverso la Legge 68 totalmente finanziato dalla Provincia attraverso fondi regionali (che sono già nelle casse provinciali), in modo da garantire la presenza almeno di un impiegato anche nei periodi di ferie o malattia di parte del personale ASL.

Il periodo del tirocinio durerebbe dodici mesi ed è rinnovabile per altri dodici al termine del quale l’ASL può procedere all’assunzione definitiva del tirocinante. Ricordo che, in base alla convenzione sottoscritta da Provincia e ASL, la stessa deve procedere all’assunzione di tre persone disabili entro il 2014 nel rispetto della L.68/99.

Salvatore Romeo

Circolo Rifondazione Comunista Arcola