“Serve un piano straordinario: l’Acam affonda e i sindaci continuano a suonare”

23 marzo 2013, by  
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Il sindaco Federici e gli altri membri dell’assemblea dei soci sono degli irresponsabili, perché hanno sottovalutato le problematiche legate alla fallibilità di Acam, che avevamo posto in più di una occasione, soprattutto nelle ultime settimane, dopo il pronunciamento del Tribunale di Palermo, al quale i giudici spezzini hanno fatto esplicito riferimento. Oggi, grazie all’arroganza e alla presunzione dei sindaci e alle responsabilità dei dirigenti dell’azienda e dei Comuni, ci troviamo completamente impreparati“.


Carte alla mano, Rifondazione Comunista si scaglia contro i sindaci-soci della multiutility di Via Picco, commentando la sentenza con la quale il Tribunale della Spezia ha stabilito che Acam non può fallire e non può ricorrere ad alcuna procedura concordataria poiché persegue fini pubblici. Simona Cossu, consigliera che di recente è passata all’opposizione della giunta spezzina, ma che su Acam aveva mostrato un’opinione molto critica da tempo, mostra il verbale della riunione di commissione dell’8 marzo scorso, nel quale c’è proprio il botta e risposta con il sindaco sulla questione della fallibilità e dell’entità del debito che ricadrebbe sulle casse dei Comuni. E il sindaco, che allora aveva sostenuto che la natura giuridica di Acam avrebbe potuto condurre ad un concordato e che i Comuni sarebbero responsabili solamente della parte di capitale versato, non si sposta di un centimetro, e oggi ritorna a ribadire le sue convinzioni (clicca qui).
Come ha ammesso lo stesso amministratore delegato di Acam Garavini, le possibilità che si giunga all’accordo sulla ristrutturazione del debito sono decisamente flebili – ha spiegato questa mattina Simona Cossu – quindi la situazione è davvero disperata. Occorre che si predisponga un piano straordinario da parte dei Comuni, per questo chiediamo una assemblea dei soci in seduta aperta e un consiglio comunale straordinario su questo tema. Cosa inserire nel piano? Il taglio di tutte le spese non necessarie per far fronte ai servizi pubblici. Ci riferiamo a spese come quella per il logo della città, la Festa della Marineria, il Festival della Mente. Se vogliono realizzare queste manifestazione, con una città sommersa dalla spazzatura, sappiano che noi ci mettiamo di traverso. Poi sarà utile individuare patrimoni da liquidare e aumentare gli affidamenti in house. I Comuni devono trovare le risorse per far fronte ai debiti che franeranno loro addosso e dovranno evitare che il passivo di Acam si spalmi in egual misura su tutti: l’addizionale Irpef, se dovrà aumentare come prevedibile, lo farà solo per i redditi alti“.

Non c’è spazio per ribaltare la sentenza – ha sostenuto il segretario provinciale Massimo Lombardinon ci sono precedenti. La magistratura ha emesso una sentenza senza ascoltare i poteri forti della città che volevano mettere un tappo sulla questione. Ci sono decine di situazioni che meritano una stura in questa città. Ma manca la consapevolezza, anche politica, di quello che sta succedendo. E’ come se Acam fosse il Titanic che affonda, e i sindaci continuano a suonare“. “Quegli stessi sindaci – ha aggiunto William Domenichini che hanno la grave responsabilità politica di aver stipulato contratti di servizio nei quali l’azienda era in perdita e di voler continuare a giocare il futuro di Acam all’interno delle stanze dei bottoni“.

da www.cittadellaspezia.com del 22/03/2013