PRC Lerici: “L’amministrazione si metta al servizio della cittadinaza: stop a costruzioni che minano un territorio sempre più fragile”
7 gennaio 2011, by admin
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Indipendentemente dal fatto che le piogge del 22-23 dicembre siano state più o meno eccezionali, quegli eventi hanno evidenziato quello che da sempre Rifondazione Comunista denuncia circa l’estrema fragilità del nostro territorio, una fragilità del tutto naturale con cui si può benissimo convivere se solo s’imparasse a rispettarla.
Mancanza e mancata manutenzione delle strutture di scorrimento delle acque piovane, deviazioni e tombature, permessi di costruire in zone con vincolo idrogeologico che hanno alterato il normale deflusso delle acque, impermeabilizzando il terreno sono gli elementi singoli che sommati acuiscono tale fragilità.
Un rispetto che riteniamo non ci sia stato né dalla parte pubblica, che ha la grande responsabilità della Prevenzione e Pianificazione, né dalla parte privata, dal singolo cittadino che molto spesso viene meno alla manutenzione dei propri terreni.
Ma i limiti emersi in questa emergenza riguardano anche le Carte Provinciali della cosiddetta Suscettività dei versanti al dissesto che si sono rilevate del tutto inadeguate poiché le zone colpite dai più importanti dissesti (vedi Eco del Mare e zona del Capellano) sono indicate con una “Suscettività media” se non “bassa”.
Dati ufficiali del Centro Studi Consiglio Nazionale dei Geologi dicono che la prevenzione del dissesto idrogeologico costa 10 volte meno dell’intervento in emergenza, creando posti di lavoro e nel contempo garantendo sicurezza dei versanti e dei corsi.
Registriamo che nelle situazioni più drammatiche vissute dagli abitanti di Tellaro sono emersi aspetti positivi con il riappropriarsi del senso di comunità e solidarietà. Un segnale che la politica deve saper leggere e rispondere con un sostegno tangibile e concreto.
Ci rivolgiamo al Sindaco, consapevoli di quanto si sia speso in questa emergenza, nello stare direttamente a contatto con i cittadini in difficoltà e nel coordinare le varie squadre operative e siamo convinti che vivendo sulla propria pelle i disagi vissuti in questi giorni possa esser finalmente pronto ad ascoltare le nostre richieste:
- ‘inserimento immediato di un geologo all’interno della Commissione Edilizia
- l’aggiornamento del PUC alla normativa regionale del marzo 2010 (Criteri e linee guida regionali, per l’approfondimento degli studi geologico-tecnici e sismici a corredo della strumentazione urbanistica comunale)
- accoglimento della proposta dell’Ordine dei Geologi ligure per l’inserimento del “geologo di zona” in modo da contenere le spese e, aggiungiamo, avere la possibilità di un quadro generale che vada oltre i confini territoriali.
- il blocco di tutte le nuove costruzioni sino a quando non si avrà uno studio completo della situazione idrogeologica del territorio.
La Politica amministrativa lericina guidata da una forza di maggioranza targata PD, ha una nuova opportunità per uscire dalla logica della dipendenza degli oneri di urbanizzazione e di conseguenza dalle lobby imprenditoriali e mettersi finalmente al servizio della cittadinanza nella sua complessità, come chiediamo da tempo; continuare a costruire case e garage che peraltro restano vuoti è palesemente un suicidio!
Profondo cordoglio ai familiari per l’ennesimo incidente sul lavoro, urge una seria riflessione sul gravissimo dissesto idrogeologico del nostro territorio
8 dicembre 2010, by admin
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La federazione spezzina di Rifondazione Comunista esprime forte cordoglio per l’ennesima morte sul lavoro avvenuta nella provincia spezzina con la scomparsa della poliziotta della stradale Maria Teresa Marcocci, travolta da un albero sulla strada della Ripa di Vezzano Ligure durante le operazioni di intervento dopo l’ennesima frana che ha colpito la stessa strada, che era stata da pochissime ore riaperta al traffico.
Un’altra giovane vita è stata spezzata nel compimento del proprio lavoro e il triste elenco di caduti in servizio nell’anno solare 2010 nel territorio spezzino si va terribilmente allungando. Siamo vicini ai familiari e ai colleghi della ragazza colpiti da questa incredibile disgrazia come i tantissimi altri lavoratori rimasti uccisi in Liguria e in Italia nel corso degli anni.
Ma questo incidente pone all’attenzione, per l’ennesima volta, il gravissimo problema dell’assetto idrogeologico del nostro territorio, ormai martoriato dalle frane, dagli allagamenti, dagli smottamenti, dalle alluvioni di ogni tipo. Occorre seriamente riflettere sul drastico consumo operato negli ultimi anni che, unito all’incuria e alle risorse economiche sempre più risicate degli enti locali per i tagli del governo, porta l’ambiente al totale degrado e la sicurezza delle persone sempre più a rischio.
Salvaguardare il territorio e le vite dei lavoratori è insindacabile compito di tutti gli enti, di qualsiasi livello e colore politico, altrimenti l’elenco delle vittime di cittadini e lavoratori sarà inevitabilmente destinato a salire. Per questo lasciano sgomenti le velleità di taluni amministratori di traforare i monti in nome della migliore viabilità e delle “grandi opere”.
C’è una sola grande opera da realizzare nel territorio e si chiama messa in sicurezza.