“Da Frija dichiarazioni sconcertanti sulle aggressioni fasciste”

5 aprile 2023, by  
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Nella giornata di ieri abbiamo appreso dalla stampa che finalmente si è giunti al termine del processo per le aggressioni fasciste avvenute a Ceparana e a Sarzana. Oltre alla gravità delle pratiche squadriste messe in atto, dalle indagini sono emersi elementi inquietanti che dimostrano la presenza nel nostro territorio di una pericolosa rete dedita a propagandare idee naziste e becero razzismo, con tanto di strategie di radicamento.
Di fronte a questo inquietante scenario, appaiono assolutamente sconcertanti le dichiarazioni rilasciate dall’Onorevole Frija volte a minimizzare i fatti e ad escludere la loro matrice fascista. L’esponente della destra è apparsa assolutamente ferma nel negare la sussistenza di un pericolo fascista nel territorio ed intenta a colpevolizzare le vittime invitandole a non cercare vendetta per ricondurre il tutto alla solita teoria degli opposti estremismi e alla povertà culturale.
Negare che da anni il nostro territorio è afflitto da squadracce nere dedite a pestaggi di giovanissimi, veri e propri arsenali in covi eversivi scoperti dalle forze dell’ordine e assalti e danneggiamenti alle sedi delle realtà antifasciste è alquanto grottesco.
Se l’onorevole intendeva dire che il fascismo attuale ha caratteri diversi rispetto a quelli del ventennio ha semplicemente detto l’ovvio senza capire il pericolo rappresentato dalle organizzazioni neofasciste, circostanza curioso visto che il suo partito ha fatto delle politiche securitarie il suo biglietto da visita, se invece la sua intenzione è negare la presenza di realtà al limite dell’eversione nera le sue dichiarazioni sono gravissime e indegne di un altissimo rappresentante delle istituzioni.

Segreteria Provinciale di Rifondazione Comunista

Elezioni provinciali, Prc La Spezia: “Istituzioni pilatesche, Federici rinvii il voto nel rispetto della democrazia”

5 gennaio 2017, by  
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Prendiamo atto con soddisfazione che anche da altre forze politiche, alle quali va il nostro ringraziamento per la solidarietà espressa, è giunta una nota di biasimo riguardo alle imminenti elezioni provinciali in programma per domenica 8 gennaio.

 
Abbiamo già da tempo contestato la natura stessa di un’elezione di secondo livello che rappresenta solo un importante contributo all’allontanamento dei cittadini dalla democrazia voluto dai governi precedenti, da Monti fino ad arrivare a Renzi. 
 
Non paghi di questo, diversi sindaci (quasi tutti targati Pd) hanno negato anche un legittimo avviso di notifica ai consiglieri comunali, gli unici con diritto di elezione attiva e passiva di questa tornata elettorale.
 
Nei giorni scorsi Rifondazione Comunista aveva espresso la propria protesta scrivendo alla prefettura della Spezia e, di rimando, al Ministero degli interni, chiedendo almeno una proroga nei tempi per costituire una propria lista o un rinvio di qualche settimana del voto. Niente di tutto questo è stato accolto.
 
L’atteggiamento pilatesco delle istituzioni (di cui alleghiamo le risposte) non ha, infatti, ammesso repliche. 
 
Secondo lo Stato l’unico avviso pubblicato sul sito internet della Provincia della Spezia in data 29/11/2016, è più che sufficiente come atto di notifica.

Davvero un bel modo di pubblicizzare un evento “democratico”, che vedrà una vergognosa spartizione a tavolino delle cariche in base alle principali forze politiche presenti nei consigli comunali, grazie al famigerato “voto ponderato”. 
 
Ci uniamo pertanto a quanto comunicato dai consiglieri Frija e Gregori chiedendo nuovamente al presidente Federici il rinvio del voto per l’elezione del consiglio provinciale.
 
Altrimenti avremo un’ennesima conferma di quanto poco importi a lor signori del rispetto dei cittadini e della democrazia.
 
 
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Mai più caduti sul Lavoro: vergognoso comportamento del centrodestra

13 aprile 2010, by  
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Ieri sera il consiglio comunale della Spezia si è riunito in forma straordinaria per discutere sulla sicurezza nei luoghi di lavoro nel nostro territorio, martoriato, come nel resto d’Italia, dall’eterna piaga degli incidenti che colpiscono i lavoratori in servizio in ogni settore lavorativo. Un consiglio convocato all’indomani dell’ultima disgrazia in ordine cronologico che ha colpito, il 24 febbraio scorso, il ferroviere della stazione centrale della Spezia Giovanni Magliani, padre di un esponente della segreteria provinciale di Rifondazione Comunista.

I consiglieri comunali PRC Edmondo Bucchioni e Simona Cossu hanno parlato di vera e propria guerra che i lavoratori combattono al rispettivo “fronte”, ossia il luogo di lavoro, una guerra che deve cessare senza se e senza ma. Le cifre dei mutilati, degli invalidi e dei caduti, di chi ogni giorno esce di casa per andarsi a guadagnare da vivere e torna senza un piede, una gamba, una mano, o non torna più, sono letteralmente spaventose ed equiparabili in toto alle perdite di un esercito in conflitto. Il paragone non è per nulla azzardato, se non in difetto.

Peccato che il lavoro, su cui si fonda la nostra Repubblica, non dev’essere una guerra, a parte per chi la gerra la fa per mestiere.

I lavoratori cadono per negligenza dei propri datori di lavoro, per mancanza di controlli sulla sicurezza, per una non cultura e un non rispetto da parte delle aziende (pubbliche e private) delle pur numerose leggi e norme che regolano la loro -teorica- sicurezza. E intanto il dolore dei famigliari delle vittime è un lutto troppo forte da poter smaltire. Non esistono risarcimenti di fronte a queste perdite.

Per questo Rifondazione Comunista ha approvato con convinzione l’odg presentato ieri e discusso fino a tarda di notte dal consiglio comunale spezzino che ha devoluto il proprio gettone di presenza all’ANMIL della Spezia (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro) su indicazione della famiglia Magliani.

Purtroppo la classica nota negativa della serata, è giunta immancabilmente dal centrodestra.

Una fazione, quella del Pdl e della Lega Nord, che ha dimostrato per l’ennesima volta, se mai ce ne fosse bisogno, insensibilità umana, incapacità politica e mancato rispetto delle istituzioni e dell’intera cittadinanza spezzina, oltre che della famiglia Magliani, presente in aula.

Infatti il consiglio comunale di ieri sera altro non era che un omaggio a tutte le vittime sul lavoro e ai loro parenti, non solo quelli del povero Giovanni.

L’abbandono dell’aula al momento del voto da parte dei vari Mannucci, Frija, Peserico, De Luca, Gai, Cenerini, e, dulcis in fundo, del neo “onorevole” Di Vizia, altro non è che la firma in calce a una pagina davvero nera per la storia della comunità spezzina.

Una figura indegna che dimostra ancora una volta quanto sia lo “spessore” politico e umano di tali elementi, che rispecchiano in pieno il governo nazionale da loro stessi rappresentato. Un governo che, specialmente con il disegno di legge Sacconi in corso di approvazione in parlamento, attacca ancora di più i diritti dei lavoratori e la loro sicurezza contribuendo sempre di più a sacrificarli sull’altare del profitto, con disgustoso sprezzo delle vite umane.

All’ “onorevole” Di Vizia vanno davvero i nostri “complimenti”, quelli di un prossimo rappresentante della Repubblica Italiana (non padana, si ricordi “onorevole”), che, col pretesto strumentale di non voler rispondere (per non sconfessare il proprio partito) all’altro ordine del giorno presentato dal consigliere Bucchioni riguardo alle mancate promesse di un anno fa del ministro Maroni sul rinforzo (per ora solo sulla carta) dell’organico dei VVF spezzini, ha colto a pretesto per insultare il nostro consigliere, che esercita proprio la professione di vigile del fuoco, uscendo dall’aula proferendo frasi come “L’onorevole esce quando gli pare”.

Gran bella scena, “onorevole”. Una sola parola per voi: VERGOGNA.