Prc/Fds La Spezia: “Bene le dimissioni di Galante, ora ripartire da sinistra all’insegna di un nuovo e pulito sviluppo economico”
15 settembre 2012, by admin
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Le dimissioni “per motivi personali” del sindaco di Brugnato Claudio Galante, esponente della Lega Nord, ci lasciano dispiaciuti sul piano umano ma molto soddisfatti dal punto di vista politico.
Riteniamo infatti il passo indietro di Galante una vittoria per Rifondazione e per tutta quella sinistra che da sempre ha combattuto la folle scelta della realizzazione del gigantesco outlet previsto peraltro in un’area altamente a rischio esondazione, come è stato dimostrato dall’alluvione di undici mesi fa.
Per questo la federazione provinciale spezzina di Rifondazione Comunista/Fds accoglie con viva soddisfazione le dimissioni del primo cittadino di Brugnato e invita fin d’ora quanti credono a un nuovo e diverso sviluppo economico dello splendido territorio della Val di Vara a collaborare uniti verso il bene comune.
A tutti coloro che ci definiscono come “il partito dei no” rispondiamo con la proposta di un unico sviluppo possibile: quello all’insegna di un’economia ecosostenibile e a misura d’uomo, che crei vera occupazione e non le solite colate di cemento utili esclusivamente al partito trasversale degli affari.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Volontari Fasce Rosse: “Dimissioni di Galante sono la sconfitta per l’outlet”
15 settembre 2012, by admin
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“Da Brugnato a Sarzana, trasversalmente la politica urbanistica la dettano gli affari”
14 settembre 2012, by admin
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Brugnato ha speso un milione di euro per ripristinare la “difesa spondale” del torrente esondato il 25 ottobre scorso e per mettere in salvaguardia gli interessi dell’outlet.
Il sindaco Galante trasmette alla Regione una richiesta di rimborso per 400 mila euro, ma l’intervento di ripristinino avrebbe dovuto essere autorizzato, o comunicato, dall’ Autorità di Bacino e ciò non fu fatto. Ora i cittadini di Brugnato pagheranno questo servilismo nei confronti dello scempio dell’outlet?
Le urbanizzazioni dell’outlet di Brugnato si voglion far pagare ad Acam?
5 luglio 2012, by admin
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A pensar male si fa peccato? Durante l’ultimo consiglio comunale a Brugnato è emersa una realtà che rasenta l’incomprensibile: l’amministrazione Galante ha stipulato un contratto di servizio con Acam, stranamente di soli 12 mesi, in cui l’azienda si assume l’onere di eventuali opere sul territorio.
Una temporaneità che suona male anche perchè risulta che la rete brugnatese non ha avuto danni rilevanti dall’alluvione del 25 ottobre scorso. Dunque, visto le trascorse sciagurate gestioni di Acam ci chiediamo se l’azienda, convenzione alla mano, sarà il soggetto che realizzerà le opere di adduzione idrica e alle fognature per il progetto dell’outlet.
L’outlet è di per sè un progetto folle, e con la stessa follia succhia il sangue di un’azienda nello stato che ben conosciamo? Se le cose stanno così ci chiediamo con che coraggio tale convenzione sia stata firmata, con che irresponsabilità le parti consentano certe operazioni di per sè inaccettabili, specialmente per l’esposizione debitoria di Acam. Se così fosse si tratterebbe di un provvedimento vergognoso che va bloccato assolutamente. Non saranno certo le casse di Acam a pagare per un progetto economicamente fallimentare come l’outlet.
Rifondazione Comunista/Fds La Spezia
Carosi: “Fasce Rosse, quando la soliderietà crea socialità”
10 marzo 2012, by admin
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«Sabato a Spezia ci saranno le ragazze e i ragazzi che hanno aiutato la gente di Brugnato, Borghetto, Ameglia, Vernazza, Aulla. Galante dovrebbe vergognarsi di quello che ha detto e pensare alla salvaguardia del suo territorio invece che attaccare chi ha contribuito a difenderlo».
Così Massimo Carosi, dirigente del Prc e responsabile delle “Fasce Rosse”, la squadra di volontari giunti da ogni parte d’Italia nella provincia spezzina dopo l’alluvione del 25 ottobre scorso, risponde al sindaco di Brugnato che aveva accusato le stesse “Fasce Rosse” di demagogia riguardo all’opposizione al progetto outlet. Un argomento che verrà certamente discusso nell’assemblea in programma al Camec dalle 10 alle 18, che sarà aperta da una mostra fotografica e un libro sulle gesta dei volontari.
Qual è il vostro l’obbiettivo?
«Abbiamo intenzione di creare una rete di volontariato in grado di agire sulle emergenze naturali, dal terremoto, alla neve, alle alluvioni, ormai sempre più frequenti. Ormai tutti abbiamo toccato con mano che il territorio e la sua difesa sono l’unico patrimonio che ci resta e il volontariato è parte fondamentale del soccorso. Il nostro compito è dare continuità a quel percorso facendo tesoro dell’esperienza, ricostruendo un protagonismo sociale che intreccia la questione di classe col rafforzamento dei legami e la costruzione di comunità solidali. All’emergenza nazionale contro le speculazioni del cemento va contrapposta questa sensibilizzazione. La stessa che vediamo in questi giorni nella lotta in Piemonte contro lo scempio Tav».
Quali sono i vostri programmi di sabato?
«Anzitutto riabbracciarci cinque mesi dopo quei terribili giorni, ragionando anche sugli errori che abbiamo commesso. Dopodiché verificheremo se ci sono le condizioni per dare vita ad un’associazione facendo compilare una pre-iscrizione. Questa esperienza ci ha insegnato che i valori della solidarietà e della convivenza possono tenere unite molte persone. La migliore risposta ad un modello sociale dove tutto viene sacrificato sull’altare del profitto».
Organizzerete una manifestazione contro l’outlet?
«Personalmente lo vorrei ma sarà l’assemblea a decidere. Vorrei che la partecipazione fosse autentica e non una decisione presa dall’alto».
Cosa rispondete a chi vi accusa di essere contro ai posti di lavoro che l’outlet creerebbe?
«Il ricatto del lavoro è la stessa scusa. Il lavoro sarà comunque precario. Questo vale anche per l’assurdo centro commerciale di Romito, progettato vicino all’argine del Magra e sequestrato dalla magistratura proprio la settimana scorsa. In ogni caso crediamo che si possano creare posti di lavoro stabili utilizzando progetti innovativi con la riconversione dell’economia ambientale. E poi chi andrebbe all’outlet di Brugnato? Solo i costi dell’autostrada scoraggiano chi viene da Spezia mentre alle Cinque Terre credo abbiano altri pensieri. Insomma è un’operazione ad alto rischio, ambientale ed economica».
Si muovono i mezzi nell’area dell’outlet? Non c’è più buon senso!
17 febbraio 2012, by admin
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Il sindaco Galante ha dato il via libera, la Regione ha posto l’alt demandando all’autorità di Bacino, quest’ultima ha rimbalzato dicendo decidano i sindaci, ma la vicenda Outlet non può essere ridotta ad una questione tra passacarte ed azzeccagarbugli: è una questione politica.
E’ accettabile secondo ragione continuare a pensare che un’area alluvionata, dove il 25 ottobre ha visto la distruzione e l’esondazione dei corsi d’acqua presenti, venga destinata alla cementificazione di decine di negozi e asfaltata per migliaia di posti auto?
E’ accettabile che in un territorio martoriato dall’abbandono e dall’incuria si trascuri bellamente il rilancio dell’agricoltura, di attività boschive e di tutte quelle nuove opportunità tecnologiche ed ambientalmente più compatibili e più efficienti?
Tutto questo a pochi mesi da quell’evento catastrofico! Non abbiamo alternative: o si punta ad uno sviluppo compatibile con i territori, oppure questa classe dirigente, se è possibile definirla così, detterà il declino inesorabile del nostro tessuto produttivo e sociale. E’ l’ora di mobilitarsi e lo faremo con tutti coloro i quali hanno portato la loro solidarietà, il loro contributo e la loro energia per aiutare la gente della Val di Vara a superare il 25 ottobre. Lo faremo contro chi pensa di poter usare il nostro territorio come una merce.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Il neo-ambientalismo elettorale di Morgillo è vergognoso
24 febbraio 2010, by admin
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Con una nota stampa degna degli equilibrismi peggiori della sua politica, Morgillo riesce a dire tutto e niente in nome della propaganda elettorale. Il centrodestra brucerebbe i rifiuti ovunque, ma senza mai usare la parola inceneritore, meglio impianti o altre finzioni politiche. Il centrodestra pretende di fare la morale politica parlando di “partiti del no” ma quando si va a toccare i propri bacini elettorali Morgillo viene colto da uno straordinaria sindrome NIMBY.
E’ un caso che Morgillo si faccia paladino della Val di Vara orfana del candidato Galante? Certo che no: dopo la notte dei lunghi coltelli che ha falcidiato le candidature locali dei berlusconiani, guardacaso valdivaresi, quale migliore occasione per ammiccare a quel bacino elettorale? Ma ancora una volta, il PdL dimostra quante chiacchere sa fare e quante poche idee mette a disposizione della collettività, favorendo i costruttori di impianti nocivi e fingendosi paladini degli interessi dei cittadini: vergogna!
Morgillo promette che, se conquisterà la Regione, non permetterà che la Val di Vara diventi la sede di una discarica, ma garantisce ad un bacino di oltre 100.000 cittadini che respireranno le diossine prodotte da un inceneritore! Un ottimo programma elettorale.
Rifondazione Comunista, per la Federazione della Sinistra continua la sua battaglia contro l’incenerimento in favore della salute dei cittadini. Lo ha dimostrato la straordinaria partecipazione al No CDR Party organizzato a Melara Sabato scorso, in cui abbiamo ribadito l’unica opzione sostenibile per la salute della gente e lo sviluppo del nostro territorio: Rifiuti Zero.