“Acam: emergono i fallimenti annunciati del piano di svendita”

30 gennaio 2014, by  
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L’audizione dell’amministratore delegato Garavini, alla commissione Ambiente del comune della Spezia, mette in luce tutte le carenze del piano di svendita di Acam. Un film che abbiamo già preannunciato, ma che pone l’accento sull’ennesimo fallimento della politica locale.
 
La vendita dei gioielli di famiglia ha impoverito ulteriormente l’azienda, il cui quadro occupazione è rimane critico. Ci risulta in tal senso risibile gli accenni fatti dall’amministratore delegato sulle riduzioni dei superminimi da parte dei dirigenti, molti dei quali responsabili di una gestione non certo sostenibile. Un quadro allarmante in cui spiccano diminuzioni di straordinari nei settori di sotto-organico come i rifiuti, forse perchè si usano le cooperative?
 
Emerge chiaramente la criticità del settore idrico, sia dal punto di vista tariffario, i cui aumenti dovranno essere valutati in fase di bilancio consuntivo, in relazione ad investimenti che non ci sono. E su questo punto emerge un’altra enorme difficoltà in relazione a mancanza di fondi per investimenti alla rete ed agli impianti, investimenti che giustificavano gli aumenti tariffari previsti. Questa situazione fa diventare ipocrita e paradossale ogni richiamo all’acqua pubblica, tale forse in punta di diritto, ma di fatto ben lontana dal mandato politico espresso da 27 milioni di cittadini che hanno votato i referendum, come a dimostrare l’inadempienza sulla remunerazione del capitale investito (7%).
 
Particolarmente critico sarà il tema Rifiuti. Prendiamo atto che ad oggi il piano di svendita è bloccato in attesa di un quadro normativo regionale che non è vigente, in previsione di un Ato regionale unico. Contraddittori e fumose parole sulla raccolta differenziata, che dovrebbe essere il motore di questa azienda, invece diventa il fardello, brandendo la discarica di servizio come mannaia per i fallimenti di una politica che continua ad essere miope. 
 
Tant’è che l’elefante partorirà il topolino e l’impianto di Salicenti, invece di essere riconvertito a trattamento meccanico biologico e poi compostaggio e piattaforma di selezione, s’intende usarlo come hub del rifiuto del levante ligure per produrre ancora Cdr (CSS come si chiama ora).
Nonostante il comune della Spezia, grazie al lavoro di Rifondazione, abbia aderito alla strategia Rifiuti Zero.
La discarica di Mangina è inutilizzabile, allora avevano ragione chi l’ha contesta? Perchè non sono stati ascoltati adeguatamente? Ora l’emergenzialità punta su Pitelli, senza mai sentire la parola bonifica. Un disastro.
 
Questo è il risultato di un piano di svendita di una realtà che poteva essere il volano di una nuova economia. C’è chi ha la sfrontatezza di chiamare l’operazione Acam come responsabile e ben riuscita. E’ evidente che alla Spezia l’ipocrisia regna sovrana.
 
Segreteria provinciale Prc La Spezia

“Scandalose minacce ai lavoratori Acam da parte dei vertici aziendali. L’unica strategia è la repressione del dissenso?”

15 ottobre 2012, by  
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Riteniamo semplicemente scandaloso che la dirigenza Acam minacci di punire con sanzioni disciplinari i lavoratori che giovedì hanno manifestato tutta la loro rabbia e preoccupazione per la situazione oramai insostenibile dell’azienda, che mette sempre più a repentaglio il posto di lavoro di centinaia di persone.

Invece che solidarizzare con gli unici incolpevoli del disastro, che stanno per pagare con la propria pelle i danni creati da altri, si preferisce prima non ascoltarli e dopodichè attaccarli in maniera proditoria solo perchè hanno protestato pubblicamente. L’amministratore delegato Garavini si ricordi che la pazienza dei lavoratori Acam, a cui va tutta la nostra vicinanza e solidarietà, è oltre il limite della sopportazione.

Evidentemente la repressione del dissenso è l’unica arma “politica” che la classe dirigente dell’intero Paese, non solo della Spezia, adotta nei confronti di un popolo sempre più sfruttato e vessato, al quale viene pure fatto pagare il diritto di parola e di sciopero.

Rifondazione Comunista, federazione provinciale della Spezia

Fds La Spezia: “No a cessione di Acam Gas e Acam Clienti: solidarietà ai lavoratori dell’azienda”

27 giugno 2012, by  
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La Federazione della Sinistra della Spezia è solidale con i lavoratori di Acam che ieri hanno protestato di fronte alla possibilità di cessione di Acam Gas e Acam Clienti col solo fine di accontentare le banche creditrici.

Una decisione inconcepibile, che metterebbe a rischio decine e decine di lavoratori, nell’indirizzo “montiano” di privatizzare gli enti pubblici nonchè gioielli di famiglia solo per fare cassa e coprire (parzialmente) un disavanzo che resterà comunque enorme.

La soluzione per Acam non va ricercata nello spacchettamento delle sue migliori società (o peggio ancora la sua cessione a un soggetto privato) ma il rilancio con forza della politica dei Rifiuti Zero e porta-a-porta su base provinciale, l’avvio di attività di recupero del materiale di rifiuto e il suo riutilizzo, l’attivazione della discarica di servizio con piano di dismissione programmato e il riutilizzo dei lavoratori Acam secondo un modello di sostenibilità al servizio di un progetto di monitoraggio e salvaguardia del territorio spezzino, come già auspicato dalla Rsu della Cgil.

Al nuovo amministratore delegato Garavini chiediamo chiarezza nella piena tutela dei lavoratori e nel rispetto degli indirizzi politici intrapresi per Acam negli ultimi anni.

Federazione della Sinistra La Spezia