Bramanti: “Ciancimino personaggio scomodo, non prendiamo lezioni da chi proviene da un partito di indagati e condannati”

24 aprile 2011, by  
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Anzitutto voglio ricordare a Gatti una cosa che molto spesso viene taciuta per poter fare battute di basso profilo, ovvero che la Bramanti a nome del Prc le poltrone le ha rifiutate.

Anzi, ha chiesto quasi un anno fa al proprio assessore provinciale, che ha eseguito, di uscire dalla maggioranza, non condividendo le scelte autoreferenziali compiute dal presidente della provincia (che pure non avevano interessato Rifondazione).

Quando parla di poltrone Gatti dovrebbe pensare a quelle che occupa lui a spese dei contribuenti, ad esempio come consigliere della Selex Sema del gruppo Finmeccanica, nella quale è stato nominato nel luglio scorso dal suo governo che il suo partito rappresenta.

Nel merito dell’iniziativa dello scorso gennaio a Spezia organizzata da Rifondazione con Massimo Ciancimino ne ribadisco ancora una volta l’aspetto positivo, peraltro dimostrato dalla presenza di un foltissimo pubblico (tra il quale era presente, intervenedo al dibattito, la presidente dei familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili e nostra concittadina, Giovanna Maggiani Chelli) che finalmente, per merito di Rifondazione, ha potuto parlare di argomenti tabù per questa città.

Com’è che la presentazione di un libro ha creato e continua a creare così tanto panico nel mondo politico e nel Pdl in particolare? Forse perché è un viaggio nella storia italiana più recente, perché parla di quarant’anni di relazioni inconfessabili tra politica e criminalità mafiosa, perché riscrive pezzi oscuri della Repubblica, dal sacco di Palermo alla nascita di Milano 2, a Calvi e lo Ior, dalle stragi del ’92 alla trattativa con pezzi dello Stato, fino a coinvolgere l’attuale senatore Pdl Marcello Dell’Utri (già condannato per mafia) e la fondazione di Forza Italia?

Vorrei rammentare che Massimo Ciancimino continua ad essere un prezioso testimone utilizzato in molti attuali processi di mafia. A noi interessano poco le sue qualità morali di figlio di un mafioso che tale rimarrà, ma sicuramente capiamo che le sue confessioni hanno toccato e stanno compromettendo interessi più grandi di lui.

Sottolineo infine con forza Ciancimino è stato fermato per l’accusa di calunnia, certamente un reato grave ma ridicolo se lo si confronta con lo scempio che molti, politici e non, compiono ogni giorno sulla giustizia italiana (come la cronaca dimostra con evidenza), specie se e poi si tirano in ballo personaggi della portata di De Gennaro che, nessuno dimentica, è stato complice e responsabile a Genova nel 2001 del massacro nella scuola Diaz.

Non prendiamo lezioni da nessuno tanto più da chi nel banchi del Parlamento ha più colleghi indagati che il registro comunale.

Chiara Bramanti
Segretaria provinciale di Rifondazione Comunista La Spezia

Sull’acqua noi chiediamo e facciamo fatti, da Gatti solo parole

17 dicembre 2010, by  
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Per un curioso sillogismo, visto che noi di Rifondazione abbiamo plaudito alla posizione della CISL sull’acqua, scopriamo che il consigliere berlusconiano Giacomo Gatti è sulla nostra linea, in difesa dell’acqua pubblica.

Le dichiarazioni di Gatti sul tema cruciale dell’acqua pubblica sono di una pochezza e rozzezza politica che evidenzia ancora una volta l’incapacità del centrodestra spezzino di articolare una battaglia politica seria, senza scadere in polemichette tanto inesatte quanto ipocrite. Come sempre si arriva a predicare bene ma razzolare male, anzi malissimo. Cos’ha fatto il centrodestra spezzino quando Rifondazione comunista ha presentato la mozione di modifica statutaria alla Spezia, chiedendo che si dichiarasse l’acqua un bene comune universale privo di rilevanza economica? Ha votato contro. Quindi il consigliere comunale Gatti, prima di parlare a vanvera doveva dar concretezza al suo pensiero sostenendo la nostra mozione. Le parole di Gatti sono pura ipocrisia.

Se Gatti si degnasse di guardarsi attorno, avrebbe notato che Rifondazione Comunista è al centro della battaglia per l’acqua pubblica dalla sua fondazione ad oggi, tant’è che da mesi abbiamo presentato mozioni di modifiche statutarie a Lerici, Arcola, Castelnuovo Magra, Santo Stefano Magra, Levanto, Vezzano Ligure facendole approvare. Addirittura a Follo, dove li almeno il centrodestra ha il buon gusto di votare ciò che presentiamo senza poi fare la commedia di Gatti.

Rifondazione Comunista è stata ed ed è tuttora al fianco del comitato referendario che ha raccolto un milione e mezzo di firme per cancellare l’art.23 del decreto Ronchi e gli artt.150 e 154 del decreto Matteoli, decreti voluti da ministri del partito di Gatti e tramutati in legge dal centrodestra di Gatti, che obbligano a privatizzare i servizi idrici obbligatoriamente entro il 2011, garantiscono il 7% di profitto alle aziende gestori e costituisce la messa a gara dei servizi.

Ma la storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa. La farsa di Gatti si presenta quando oggi scopre e ci informa, bontà sua, che alcuni pozzi d’acqua spezzini sono privati. Ma quando lo denunciammo e per coerenza uscimmo dalla maggioranza in provincia, ritenendo un enormità la scelta del presidente Fiasella di nominare assessore proprio il proprietario dei pozzi spezzin, Gatti dormiva. O forse non voleva disturbare il conducente.

Noi rispondiamo con il lavoro quotidiano di una battaglia seria e cruciale per la vita della gente, perchè alla Spezia come in tutto il paese, l’acqua, ed i lavoratori che consentono l’approvvigionamento idrico, rimanga in mani pubbliche e non nelle grinfie di fondi d’investimento con sedi legali nelle isole Caiman.

Gatti si accorge solo ora della Bolkenstein? Yes he can!

18 marzo 2010, by  
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da cittadellaspezia.comSe sarò rieletto in Regione mi batterò affinché questa misura, (la direttiva Bolkenstein – ndr) così iniqua e penalizzante venga modificata in modo sostanziale“.

Con queste parole vacue e propagandistiche Giacomo Gatti pretende di redimersi sulla via di Damasco. Ma quale credibilità avrebbe un candidato del centrodestra, membro di un partito che in parlamento europeo ha avallato la Bolkenstein? Nessuna naturalmente, quindi denunciamo l’ennesima bufala elettorale, di candidati del PdL che si mettono a fare i paladini dei lavoratori!

La Bolkenstein permette, tra le altre cose, di retribuire i lavoratori secondo i contratti nazionali dei paesi di provenienza, sfruttando così lavoratori che sono sottoposti a contratti decisamente più svantaggiosi rispetto a quelli dei paesi in cui lavorano. Ecco che per esempio un lavoratore lituano percepisce un salario “lituano”, decisamente più basso, in Italia, non solo entrando in una competizione drogata, ma riducendo i diritti e la capacità contrattuale dei lavoratori italiani, fatto salvo che i suoi diritti sono nel 99% dei casi calpestati bellamente.

Di questo immaginiamo che Gatti non se ne farà carico, qualora fosse eletto, ma sappiamo che da oggi il PdL ha un nuovo paladino dei lavoratori!
Se Gatti non avesse delle responsabilità politiche le sue sortite sarebbero degne dei migliori palchi di cabaret: parla del liberismo, di potentati economici come se lui fosse un fautore della new economy? Ma in che partito vive? E’ ancora iscritto a quel Pdl che privatizza l’acqua? Che punta alla bufala del nucleare sapendo che è una truffa? Che attacca per l’ennesima volta l’art.18? Che lascia morire i lavoratori senza punire i padroni? Che incentiva la precarietà del lavoro e della vita? Che criminalizza le persone per il colore della pelle o per la religione?

Ma d’altronde a Gatti è concesso questo ed altro, visto che nella sua poca fantasia in campagna elettorale ha dovuto ricorrere ad un scimmiottamento del presidente Obama? Invitiamo il neo no-global Gatti ad un attivo di Rifondazione comunista, casomai abbia delle crisi politiche in corso, ma purtroppo l’ironia non ha molto senso in questo caso, nel constatare che per un pugno di voti si parla a ruota libera come se l’opinione pubblica fosse lobotomizzata.

Tra dire ed il fare c’è di mezzo…. Asti!

16 marzo 2010, by  
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Durante la seduta del consiglio comunale spezzino di ieri sera, non poteva saltare all’occhio la presenza del consigliere del PdL, Paolo Asti. Qualcuno poco attento alle dichiarazioni di Asti direbbe cosa ci sarebbe di strano. Nulla naturalmente, Asti era presente per far ciò per cui è stato eletto, ovvero il consigliere comunale. Peccato che pochi giorni or sono il consigliere Asti tuonava dichiarando la sua autosospensione in seguito alla sua candidatura alle prossime regionali segno indiscutibile di moralità e senso civico per evitare di far sperperare soldi dei contribuenti nei suoi gettoni di presenza.

Asti si cimentò pure in una invettiva nei nostri confronti, rei di averlo mal recepito il suo pensiero, nonostante chiaramente avessimo controbattuto alla sua decisione di autosospendersi, di avere coerenza rassegnando le dimissioni e sollecitando le dimissioni dei suoi colleghi del centrodestra, che pur candidati ricoprono cariche elettive come Andrea Costa (Sindaco di Beverino e consigliere provinciale), Pasquale Giacomobono (Assessore e consigliere comunale a Follo), Fabio Cenerini e Giacomo Gatti (Consiglieri comunali alla Spezia).

Ma ecco che dopo ore dall’inizio della seduta, forse per gli impegni elettorali, Asti si presenta in consiglio comunale in compagnia del collega candidato Cenerini, si siede sulla sua poltrona di consigliere e vota. Con questo bell’esempio di coerenza e di rispetto dei cittadini spezzini, Rifondazione comunista richiede, coerentemente, le sue dimissioni, certi più che mai che la demagogia ed il populismo degli esponenti del centrodestra spezzino sapranno aggirare questi fatti con la stessa abilità con cui hanno lanciato la loro finta campagna moralizzatrice, ed altrettanto certi che la loro incoerenza continuerà a farci compagnia.

Il faut parier caro Asti, il faut parier…

Replica di Paolo Asti – http://www.cittadellaspezia.com/La-Spezia/Politica/Asti-replica-Devoluto-gettone-di-58846.aspx

Asti ha prima tuonato e chiesto moralità a chi denunciava i soprusi antidemocratici del sultano Silvio I da Arcore, quando questi procedeva a regolarizzare liste elettorali presentate illegalmente (guarda caso le sue!) con un decreto ad acta. Asti ha voluto catechizzare la Sinistra chiedendo di fare come lui stesso: autosospendersi.
Poi che si scopre? Che l’autosospensione di Asti è una bufala, anzi si presenta in consiglio comunale con ore di ritardo, due pacche sulla schiena ai colleghi e via a casa.

Asti ha devoluto il gettone? Sono affari privati di Asti che tuttavia divergono dalle sue dichiarazioni. Se Asti si fosse autosospeso se ne sarebbe stato a casa, senza far scattare il gettone di presenza in consiglio, ed invece si è presentato ugualmente. Cosa faccia di tale gettone sono affari di Asti, ciò che importa è che lui dice una cosa e poi fa l’esatto contrario. Troviamo svilente l’utilizzo pietistico del tema della beneficenza. Se ad Asti avremmo riconosciuto la serietà di sollevare un tema fondamentale come la moralità e l’etica politica, con il suo comportamento crolla Sansone con tutti i filistei.

Tutto un commento invece il silenzio assordante da parte di tutti quei candidati della coalizione di centrodestra in sostegno a Biasotti che siedono su poltrone di Sindaco, di assessori e di consiglieri, evidentemente in imbarazzo visto che colleghi come Asti o Messuri chiedono dimissioni che non verranno mai, ma dagli stessi colleghi di partito!

La morale degli immorali

8 marzo 2010, by  
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Dopo i moralismi di Asti è bene che l’opinione pubblica spezzina ricordi che nelle fila della PdL ci sono anche intrecci tra politica, uomini dei partiti informati sulle scalate e “oliati” con i soldi della banca.

Tratto da  “Il Fatto quotidiano” del 25 febbraio 2010.

Il politico più interno all’operazione (Fazio-Fiorani, ndr) è il senatore di Forza Italia Luigi Grillo, vicinissimo a Fazio e ufficiale di collegamento tra il governatore (Fazio) e Fiorani. “Gli ho dato 100 mila euro, poi altri 200 mila, poi altro ancora. Su un conto aperto alla Popolare di Lodi per operazioni finanziarie sui derivati. Un aiuto per le sue spese elettorali“. Una parte dei soldi finisce al senatore Marcello Dell’Utri. “Sì, 100 mila euro: Grillo me li chiese espressamente per il senatore“. Ma poi, chiede Fusco (pubblico ministero), gli sono effettivamente arrivati? “Certamente, perché Dell’Utri mi ha ringraziato“.

E corretto ricordare che nel 2008 il sen.Grillo è risultato intestatario di un conto corrente in Liechtenstein, dopo che la lista dei conti correnti intestati ad Italiani nel paradiso fiscale era stata acquisita dall’Agenzia delle Entrate.

Ecco cos’è il centrodestra ligure. Prima di fare falsi moralismi forse sarebbe opportuno che Asti guardi bene nel proprio giardino, alla luce di un fatto inaudito come l’approvazione di un decreto che regolarizza le liste elettorali irregolari. Un fatto di una gravità inaccettabile che mina fondamentalmente le regole del vivere civile, perchè se una regola non è gradita al sultano Silvio I da Arcore, allora la si cancella. Peggio del sudamerica e Asti ha il coraggio di parlare…

Paolo Asti e le careghe del Pdl spezzino

8 marzo 2010, by  
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Il consigliere comunale Pdl Paolo Asti si nasconde dietro un dito volendo mascherare il golpe in atto nel nostro Paese a colpi di decreto. Se Asti si chiede perchè i candidati di altri partiti non si dimettano dalle cariche ricoperte, Rifondazione comunista chiede le immediate dimissioni dei consiglieri comunali Asti, Cenerini e Gatti, del sindaco e consigliere provinciale di Beverino Andrea Costa candidato nel listino di Biasotti e dell’assessore follese Giacomobono candidato con il Nuovo Psi, e che a secondo il pensiero di Asti non  rispettano, per primi, i cittadini spezzini, follesi, beverinesi e della provincia tutta.

Come Asti chiediamo infatti se è lecito che consiglieri comunali e provinciali, assessori e sindaci continuino a mantenere il proprio incarico, anzichè autosospendersi perchè candidati, ma soprattutto è lecito che continuino ad incassare anche lo stipendio da assessori, sindaci ed i gettoni da consiglieri provinciali e comunali per tutti i 45 giorni della campagna elettorale.

Rifondazione non pone sommessamente queste domande, visto che per eludere le regole di questo Paese si fanno dei decreti ad acta, riammettendo in corsa liste presentate illegalmente, si arriva alla demagogia più sconcertante e vergognosa andando a ricercare la pagliuzza nell’occhio altrui piuttosto che la trave nel proprio, sperando che la scelta di autosospendersi di Asti sia estesa a tutti i candidati della Pdl che ricoprono cariche pubbliche.

La replica stizzita di Asti e la nostra risposta:

Il faut parier caro Asti…

Asti legga prima di farsi prendere dal nervosismo delle repliche, non sono i comunisti ad essere bugiardi, ma è lui stesso a rivelare l’ennesima bufala della destra spezzina, perché cos’ha chiesto Asti a noi come ai cittadini poco importa. Noi chiediamo le dimissioni immediate di Asti e di tutti i paladini della moralità del centrodestra che mantengono le proprie “careghe” e fanno la morale, pur appartenendo a quel Pdl che avvalla quello scandalo democratico che è il decreto interpretativo, uno strumento lesivo della dignità dei tanti cittadini che hanno firmato per la presentazione delle liste elettorali correttamente e senza trucchi.

Il Pdl si dimostra ancora una volta pretestuoso e incoerente, oltre che arrogante e vacuo: se Asti vuole davvero fare la morale a qualcuno, la faccia a se stesso e ai candidati del suo partito, che le “careghe” se le tengono ben strette. Uno su tutti il sindaco-consigliere provinciale beverinese Andrea Costa, che  ha accettato la candidatura nel listino Biasotti senza neppure fingere le dimissioni, ne tantomeno la sospensione.

Allora diciamo al caro Asti che prima di parlare, e poi accusare, legga bene le nostre note e si dimetta, se ha coerenza, da tutte le cariche pubbliche che ricopre. Come direbbe quel tale “il faut parier“, con coraggio e coerenza, evitando di strumetalizzare tutto e tutti, ma ogni tanto facendo qualche proposta politica sui cui confrontarsi in una dialettica seria e non con le solite pagliacciate elettorali.

Scarica il Volantino Questione morale - doc (doc - 267 KB)

Demagogia vergognosa sull’altare elettorale: Panigaglia

4 marzo 2010, by  
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foto wikipedia.itE’ bastata una scintilla per giustificare la polemica più becera: Schiffini annuncia l’appoggio a Burlando e si scatena l’inferno su Panigaglia. Rifondazione comunista denuncia per l’ennesima volta la sciatta speculazione, questa volta elettorale, che viene fatta su un tema importantissimo per la provincia, sottolineando la pochezza con cui il PdL utilizza questioni centrali senza dare risposte ma solo facendo  demagogia senza mai  entrare nel merito delle questioni.

In tema di legalità, Panigaglia è in totale incongruenza con i tre livelli di pianificazione urbanistica: il Piano Territoriale di Coordinamento Paesaggistico della Regione Liguria prevede interventi che “non comportino aumento della capacità di stoccaggio esistente“ (provvedimento Regione Liguria protoc. N. 153980/2674), il Piano Territoriale di Coordinamento provinciale della Spezia fissa addirittura “al 21 Maggio 2013 “ i termini della “validità della concessione relativa all’esercizio dell’impianto.” ed il Piano Urbanistico Comunale (Porto Venere) vigente destina l’area della baia, occupata dalla Snam, a zona industriale (D1), nella quale non risulta ammessa espansione delle attrezzature e degli impianti esistenti. Cos’hanno da dire Asti e Gatti agli elettori su questo? Nulla naturalmente se non la dimostrazione che per le loro le vertenze territoriali sono solo carne da macello da immolare sull’altare della campagna elettorale.

E che dire sul fatto che l’UE ha iscritto a ruolo il reclamo presentato da associazioni nazionali e comitati locali sulla violazione di numerose norme comunitarie in relazione alla procedura di valutazione di impatto ambientale del rigassificatore di Panigaglia, ritenendo fondati i presupposti di diritto comunitario, e che probabilmente sfocerà in un ennesima procedura di infrazione contro l’Italia, sottolineando così la sciatteria con cui il governo Berlusconi sta ignorando i temi ambientali ed energetici? Che Asti e Gatti ignorino tale fatto, strumentalizzando tutto e tutti per un pugno di voti, li qualifica, oppure, nel caso non ne fossero a conoscenza, si allineerebbero alla cialtroneria dimostrata dal governo del loro comandante in capo, il sultano Silvio.

In tema di occupazione negli accordi stipulati nel 1994, e ribaditi nel 1996, venivano stabiliti un minimo di 150 unità lavorative dirette e nel 2002 le parti sociali sottoscrivono unilateralmente un nuovo accordo occupazionale che porta a circa 100 unità lavorative le presenze in stabilimento. Il progetto d’ampliamento produrrà all’incirca 5/6 nuovi posti di lavoro, si desume che il tema occupazionale è utilizzato più come deterrente piuttosto che come reale questione, perlopiù disattesa quando venne posta all’ordine del giorno. Dov’erano allora Asti e Gatti? Dormivano o stavano maturando la loro sensibilità sui temi del lavoro?

In tema di progettualità e di sicurezza restano inattesi due nodi: chi paga il dragaggio di oltre 2 milioni di metri cubi di fanghi, rifiuti speciali da asportare per far passare le supergasiere, e come sarà possibile rendere sicuro un impianto sottoposto alla “direttiva Seveso”? Il centrodestra dovrebbe ricordare che i commissari prefettizi spezzini hanno evidenziato che, soprattutto per quanto concerne i problemi legati alle navi in concomitanza con la base navale, potrebbe costituire un elemento target terroristico sensibile. Nessuno sottolinea il fatto che la statale di Porto Venere è un arteria obsoleta, pericolosa ed insufficiente a gestire eventuali emergenze?

Il punto è tutto politico: perché, a partire dal governo Berlusconi, non vi è ombra di un piano energetico nazionale in cui si dica di quanta energia abbiamo bisogno? Perché nessuno dice quanta energia da fonti rinnovabili potrebbe essere prodotta a parità di investimenti su impianti per lo più inutili se non a fini speculativi? Asti, Gatti e chiunque altro nel centrodestra ha sempre fugato a queste semplici domande, forse nell’imbarazzo dell’assenza di risposte.

Ad Asti, che ha deliziato i cittadini spezzini (e mondiali anche, visto che sono reperibili su youtube!), con le sue performance da circo in consiglio comunale, consigliamo di informarsi sul tema, probabilmente ignorando che più del 40% del gas in Italia è consumato per uso domestico, “disperso” nelle abitazioni mal costruite e riscaldate (o refrigerate) con impianti obsoleti. Non sarebbe meglio porsi il problema di come sprecare meno energia piuttosto che produrne di più?

Rifondazione comunista ritiene che il nostro territorio deve poter avere la possibilità di progettare un futuro sostenibile, che deve andare oltre gli interessi specifici ma che deve tener conto degli interessi collettivi. Un altro sviluppo è possibile, ci sono tutti i presupposti perché si possa tentare una riconversione produttiva del nostro territorio, a partire dai vettori energetici fino alla corretta gestione dei cicli idrici e dei rifiuti, questa è la grande sfida che ci attende. Certo è che occorre la capacità di vedere un futuro, non certo l’energia di speculare sulla pelle della gente e dei lavoratori come ha dimostrato fin’ora il centrodestra.

Nucleare: scelta pericolosa e costosa

11 febbraio 2010, by  
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Un ritorno al nucleare è scientificamente inconsistente, molto costoso e contraddice il referendum popolare del 1987. Purtroppo la decisione di oggi è l’ennesima dimostrazione che il governo si avvia a prendere una strada carica di conseguenze nefaste per tutta la collettività”.
Lo affermano Antonella Guastini e Massimo Lombardi, candidati di Rifondazione Comunista per la Federazione della Sinistra alla Spezia, alla luce del via libera dato dal Consiglio dei ministri al decreto legislativo che comprende i criteri per la scelta dei luoghi in cui nasceranno, le centrali nucleari.

Tutto questo “grazie” alle enormi pressioni del ministro Scajola, padre padrone della Pdl ligure a cui ubbidiscono i vari Morgillo, Gatti, Cenerini e, non ultimo, il candidato presidente Biasotti“.

Si tratta” – spiegano i candidati – “di una violazione dei principi minimi di democrazia e di un ritorno ad un passato carico di insicurezza per i cittadini, come dimostrano i continui incidenti ed il problema irrisolvibile delle scorie. Invece di puntare sulle energie pulite, sulle fonti rinnovabili, che potrebbero essere il fulcro di nuova occupazione si continua a giocare sulla pelle di cittadini e lavoratori. Per questi motivi, come Federazione della Sinistra, insieme ai cittadini, ai comitati ed altre forze politiche e sociali, saremo interpreti di quel percorso referendario che ci porterà a sconfiggere i progetti del governo e di chi sta dietro questa operazione”.

Non possiamo non guardare in faccia alla realtà” – proseguono gli esponenti PRC spezzini– “Secondo l’inchiesta del giornalista Gianni Lannes, lo smaltimento dei rifiuti provenienti dall’ex centrale di Caorso sarebbe nelle mani della ‘ndrangheta, tirando in ballo anche il porto spezzino. E’ forse un caso che il Governo ha voluto definire un caso chiuso buttando in farsa le vicende sulle navi dei veleni? Dunque ancor prima di intraprendere la scellerata strada del ritorno al nucleare, si manifestano i primi effetti nefasti: più scorie per tutti.

Invece di seguire lobby ed interessi multinazionali concludono Antonella Guastini e Massimo Lombardi– è il caso che il governo lavori ad un piano energetico nazionale (ancora assente) che incentivi le rinnovabili, la micro-generazione, il risparmio e l’ottimizzazione dei processi energetici, nell’interesse della collettività. In regione Liguria capitalizziamo scelte oculate, rilanciamo la battaglia per un modello sostenibile e chiediamo di chiarire le zone d’ombra di queste vicende, di navi affondate (Le dichiarazioni del pentito Fonti ce le siamo dimenticate?) e di colline irrimediabilmente distrutte (Pitelli docet).