Elezioni Santo Stefano, Rifondazione: “Restiamo in maggioranza affinché il programma venga realizzato”

18 ottobre 2021, by  
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Per l’intera campagna elettorale di Santo Stefano Magra si è data centralità all’alleanza di centrosinistra, composta da Rifondazione Comunista, Lista Sansa, Articolo 1, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.
Un’alleanza fondamentale per ricevere una fiducia ampia degli elettori e vincere in un comune caratterizzato da forti radici di sinistra, concetto ribadito più volta dalla candidata sindaco e dal suo partito, il Pd.
Peccato che la stessa sindaca Sisti, una volta raggiunto il traguardo, abbia preferito scegliere una composizione di giunta monocolore (più elementi civici) spostando l’asse verso un centro moderato, in dissonanza dalle aspettative di buona parte dell’elettorato.
Per questo riteniamo che l’aver rifiutato un ruolo istituzionale come quello del presidente del consiglio comunale, contrapponendo la richiesta di entrata in giunta per la compagna Eva Battistini, l‘unica eletta tra le forze politiche a sinistra del Partito Democratico, sia stato più che legittimo.
Rifondazione non ha chiesto niente prima del voto, credendo corretto valutare le preferenze dei cittadini, che si sono espressi chiaramente a favore della nostra candidata. Aggiungiamo che la nostra presenza nella lista ‘Paola Sisti Sindaco – Santo Stefano Bene Comune’ non era per nulla scontata, ed è stata possibile grazie ad un accordo puramente programmatico.
Rifondazione rimarrà nella maggioranza proprio in virtù di questo accordo unitario, con lealtà e spirito collaborativo, per raggiungere gli obiettivi comuni scritti tutti insieme, specialmente i più spinosi: proseguire la battaglia contro il biodigestore a Saliceti incentivando le buone pratiche per la diminuzione di rifiuti e poi migliorare la viabilità, sottolineando a chiare lettere come il ponte Ceparana – Santo Stefano rappresenti un’ulteriore criticità per il territorio. Se il cronoprogramma del progetto dovesse far emergere nuove criticità, non mancheremo di richiedere di percorrere soluzioni alternative, come ad esempio la realizzazione di un casello autostradale a Ceparana.
Vigileremo in consiglio comunale sul rispetto degli accordi programmatici per il bene di Santo Stefano, affinché le grandi aspettative degli elettori non vadano deluse.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Lettera aperta città di Massimo Lombardi

24 dicembre 2016, by  
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Care spezzine e cari spezzini,

al termine di questo anno difficile e travagliato, che ha visto per il nostro Paese e la nostra Città momenti davvero difficili, ho deciso di scriverti nuovamente, nell’augurio che questi giorni di festa possano essere un’oasi di serenità nel deserto delle preoccupazioni e degli affanni quotidiani.

Si prospetta un anno di grandi lotte. Politiche, civili, sindacali. Noi ci saremo, sempre. 

E’ doveroso ricordare di aver chiuso questo 2016 con un trionfo, quello del No al referendum, che deve essere un punto di svolta per una riscossa sociale che chieda giustizia, democrazia, diritti e lavoro. Le cose si intrecciano tra loro indissolubilmente. 

E’ impossibile infatti scindere la nostra amata Costituzione, scritta col sangue dei partigiani (e il pensiero, fisso, costante, va al nostro indimenticabile Luigi “Fra Diavolo” Fiori, il più “giovane” dei suoi paladini e autentica guida morale per tutta la Sinistra spezzina degna di questo nome) dalla questione del lavoro, sui cui la Repubblica è fondata

Non a caso per la seconda volta in dieci anni hanno provato ad assalirla nuovamente, questo “baluardo di socialismo”(come l’ha definita la JP Morgan) che tanto dà fastidio agli affaristi e miliardari internazionali. Quelli che speculano sulla vita e sul lavoro della gente, dei giovani e dei meno giovani che soffrono a causa di esso, perché precario o perché assente. Quelli che con un semplice colpo di mouse possono distruggere centinaia di migliaia di famiglie con un’operazione in borsa o una “delocalizzazione” di una fabbrica, per andare a sfruttare nuova manodopera a costo minore in un altro angolo del mondo, senza che nessuno possa o voglia punirli.

In questi giorni abbiamo ascoltato vergognose prese di posizione da parte di ministri riciclati che, dopo la scoppola del referendum renziano, invece che tacere dalla vergogna, si sono pure permessi di insultare chi il lavoro va a cercarselo all’estero, perché stanco della scandalosa “arma” dei voucher, un vero e proprio mezzo di sfruttamento padronale avallato in questi anni dalla politica nazionale, passando da Berlusconi per arrivare a Monti e ora a Renzi-Gentiloni.

Per questo nel 2017 saremo al fianco della Cgil nel sostegno al referendum da essa indetto per abolire questo abominio. E permettetemi di affermare che la mia/nostra nostra Rifondazione Comunista, che in questo glorioso dicembre ha appena compiuto 25 anni, pur con le sue sofferenze, l’aveva detto già molto tempo.

Abbiamo infatti alzato la voce in tempi non sospetti sui voucher, sulla Fornero, sugli F35, sui costi della politica, sulla crisi della rappresentatività e su molte altre cose ora di dominio pubblico. La nostra voce, pur oscurata dai media nazionali da quasi un decennio, ha continuato a resistere grazie alla forza e alla tenacia delle compagne e compagni, al quale va il mio forte e ideale abbraccio, specialmente a coloro che abbiamo dolorosamente perso, dal mitico Augusto Caffaz fino ad Arrivare a Clelio Barbieri e Sergio Pocci, glorie spezzine, che resteranno sempre nella nostra memoria. 

Ora altri raccolgono, senza nascondere la propria ipocrisia, questi teminoi sollevate, facendole proprie. Non importa. Andiamo avanti, a testa alta. E allora, tornando alla nostra amata Spezia, voglio ricordare quanto abbiamo detto e fatto in questo 2016, combattendo dentro e fuori il consiglio comunale contro una giunta sempre più arrogante e arroccata nella propria torre di avorio, che non ha mai ascoltato, anzi ha ripetutamente offeso i propri concittadini con comportamento ottuso e colluso. 

Abbiamo assistito a scandali giudiziari, guerre sanguinose di potere, mala amministrazione e sprechi incredibili. Il tutto a discapito della vita delle persone, sempre più povere, sole, in sofferenza. C’è una sanità da anni al collasso, che non cura e non si cura dei propri pazienti costringendoli alla fuga, mentre le persone continuano ad ammalarsi di malattie causate da amianto e fumi dell’Enel.

E’ ora di dire basta. Chiudere lo scempio della centrale a carbone, fare finalmente e definitivamente chiarezza su Pitelli, risolvere la questione eterna delle aree militari

E’ un impegno che DEVE essere preso da una politica nuova, che metta al centro la questione morale e la parola e la volontà dei cittadini, per davvero. Non è una frase fatta, anche se l’avrete certamente sentita dire da ogni parte. Il referendum del 4 dicembre ha dimostrato palesemente la voglia, la fame, il desiderio spasmodico di far sentire la propria voce di cittadini e di elettori. 

Insomma, la democrazia deve tornare al centro del mondo politico, che in questi anni l’ha letteralmente messa al bando. Sono stati infatti eletti parlamenti con leggi incostituzionali, senza che si siano potute esprimere le nostre preferenze. La Provincia, importante organo di controllo territoriale, è esclusa da anni dal voto popolare e ciò stava per accadere anche per il Senato. E i sindaci hanno un potere semi-assoluto, ormai difficilmente controllabile dai consigli comunali, come tanti piccoli podestà, che decidono le sorti della gente a seconda dei propri umori e . Piano piano ci stavano-stanno erodendo i diritti democratici come lo hanno fatto per quelli lavorativi.

Alziamo la testa, spezzini, tutte e tutti insieme!

Facciamolo insieme, con l’unione della vostra partecipazione. Civica, ambientalista, di Sinistra. Passionale, culturale, piena di quella proverbiale ironia, della quale non possiamo fare proprio a meno.

Perché dobbiamo essere così, “duri ma senza perdere la tenerezza”, una definizione perfetta per noi, forse il grande Che Guevara pensava alla “gente de Speza”.

Auguri di cuore a tutti, care spezzine e cari spezzini.

Buon anno di Lotta, di Resistenza e di Vittoria!

Massimo Lombardi,

segretario provinciale del Partito della Rifondazione Comunista

Palme via Mazzini e ascensore via Prione: Bucchioni presenza due interpellanze alla giunta comunale

13 dicembre 2016, by  
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Il consigliere Prc spezzino Edmondo Bucchioni ha presentato due interpellanze alla giunta comunale da discutere nel prossimo consiglio.

Di seguito i testi dei due documenti:

Oggetto: palme di viale Mazzini

Si fa presente che in viale Mazzini vi sono una serie di palme con alcune foglie secche: in caso di caduta possono arrecare pericolo per i/le bambini/e che giocano nella zona sottostante, anche perché vi è il noleggio dei “grilli”, ed è una zona molto frequentata. Chiedo all’amministrazione e all’assessore competente affinché al più presto si proceda in modo da mettere in sicurezza quest’area, potando le palme ed eliminando i rami e le foglie secche che potrebbero cadere coinvolgendo bambini/e persone in transito.

Oggetto: ascensore via Prione

Molti cittadini anziani e con problemi legati alla deambulazione, hanno più volte chiesto la possibilità di poter usare l’ascensore anche nelle ore notturne, quando normalmente è chiuso, ma l’Amministrazione non ha prestato attenzione a tali richieste. I cittadini sono disposti anche a pagare un canone annuale per tale servizio, si evidenzia che tale scelta presenta un’implicazione sociale, perché permette la mobilità a persone con problematiche legate agli spostamenti.

Una soluzione tecnica potrebbe essere un badge elettronico nominale che permetta di accedere all’ascensore nei periodi di chiusura.

Si interpella l’amministrazione e l’assessore competente affinché la soluzione prospettata possa al più presto trovare una risoluzione tecnica adeguata, in modo da permettere a questi nostri concittadini più sfortunati o anziani la possibilità di vivere la città anche nelle ore serali e notturne.

Edmondo Bucchioni,

capogruppo Prc in consiglio comunale La Spezia

Spezia, sicurezza viale Mazzini e area demaniale Canaletto: due interpellanze del consigliere Prc Bucchioni

24 novembre 2016, by  
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Il consigliere comunale di Rifondazione Comunista della Spezia Edmondo Bucchioni ha presentato due interpellanze alla giunta Federici da discutere nelle prossime sedute consiliari. Di seguito i testi delle richieste:

Oggetto: viale Mazzini 

Si fa presente che in Viale Mazzini vi sono una serie di palme con alcune foglie secche: in caso di caduta possono arrecare pericolo per i/le bambini/e che giocano nella zona sottostante, anche perché vi è il noleggio dei “grilli”, ed è una zona molto frequentata.

Si interpella l’Amministrazione e l’assessore competente affinché al più presto si proceda in modo da mettere in sicurezza guest’area,potando le palme ed eliminando i rami e Ie foglie secche che potrebbero cadere coinvolgendo bambini/e persone in transito.

Oggetto: area demaniale Canaletto

Visto che il comune ha demandato ad un’associazione denominata “Associazione pesca sport Blue Marlin” la gestione dei servizi interni, in particolare la gru per l’alaggio dei natanti e la corrente elettrica e di fatto, chi non s’iscrive a tale associazione viene escluso da tali servizi, in contraddizione col regolamento generale che prevede siano a disposizione dei titolari di posti barca.

Si interpella l’Amministrazione e l’assessore competente per sanare tale contraddizione in nodo che sia la gru che la corrente elettrica possano essere a disposizione di chiunque sia titolare di posto barca indipendentemente dall’iscrizione ad associazioni private. Se si tratta di questione economica si chieda agli assegnatari, come ente comune, un corrispettivo per coprire le spese.

Edmondo Bucchioni,

capogruppo Prc comune della Spezia

“Ultimo atto del teatro degli orrori della politica spezzina. Federici già da tempo sfiduciato dalla città”

15 marzo 2016, by  
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Il teatro degli orrori della politica spezzina sembra chiudere il sipario sull’esperienza Federici.

Si tratta dell’ennesima vicenda che conforta chi, come le nostre forze politiche, da tempo sostengono l’assoluta irresponsabilità ed inadeguatezza di una classe politica autoreferenziale e dirigista, autoritaria e lontana dai problemi della gente, che consuma le proprie guerre tra bande con un unico fine: il mantenimento del potere. Follo, Lerici, Ameglia, Riccò del Golfo, Portovenere, Sarzana, Arcola, Castelnuovo, le Cinque Terre, ora la città capoluogo. Un filo conduttore di tante storie che vedono il Pd protagonista di scelte sconsiderate, di azioni folli, dove il governo del territorio è uno strumento personalistico di carriera e di protagonismo. Da tempo abbiamo scelto di prendere le distanze da questo modo di far politica, le cui conseguenze sono devastanti per le comunità: svendita di Acam, inquinamento dell’Enel, gestione del Porto, privatizzazione di Atc, disastro della Sanità, scandalo Cinque Terre.

Non ultimo l’irresponsabile scontro istituzionale e di potere tra sindaco (nonché presidente della Provincia) e presidente dell’Autorità Portuale.

Federici, nei fatti, da molto tempo, è stato sfiduciato dai propri concittadini i quali hanno potuto misurare, sulla loro pelle, una modalità arrogante e prepotente di gestione della cosa pubblica capace di dividere la Comunità spezzina come mai accaduto in passato.

Quanto occorre in queste ore non è che la conseguenza della condotta di questi ultimi anni.

Tuttavia, crediamo che il vero nodo politico stia nel ruolo che questi sindaci posseggono e nella legge elettorale che li legittima, in quanto eletti direttamente dal popolo, a ruoli plenipotenziarii, privi di senso democratico e partecipativo. Si è pensato che la crisi dei partiti si risolvesse investendo nelle persone e indebolendo i primi che, nei fatti, sono sotto ricatto. Abbiamo scoperto, nostro malgrado, che le persone sono assai peggio dei partiti. Viste le controriforme in materia costituzionale, in atto da parte del governo Renzi, dubitiamo fortemente che tale situazione sia l’anticamera di un’analisi critica dello sfacelo che questo sistema ha creato, per questo riteniamo che oggi più che mai le nostre forze politiche debbano impegnarsi unitariamente per costruire, da subito, un’alternativa di governo del territorio che sia suggellata da un punto imprescindibile: la dignità delle istituzioni, dei consigli comunali, ed il rispetto delle nostre comunità con la costituzione di percorsi partecipativi reali.

E’ la ragione per la quale, solo poche settimane fa, abbiamo risposto, tutti insieme “No grazie” alla proposta del Pd di siglare accordi elettorali in vista delle prossime elezioni amministrative.

E’ tempo di cambiare.

Rifondazione Comunista, Sel, Possibile, Sinistra dei Valori La Spezia

 

Rete a Sinistra: “Piano Verde per azzerare il consumo del suolo”

22 dicembre 2015, by  
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Mentre si moltiplicano anche a livello nazionale le mobilitazioni contro il Piano Casa (oggi l’interrogazione parlamentare dei deputati Stefano Quaranta e Luca Pastorino), questa mattina il consigliere regionale Gianni Pastorino ha scritto ai 235 sindaci della Liguria invitandoli a intraprendere azioni tempestive per fermare la prima legge-scandalo della giunta Toti: “Dalla data di pubblicazione della legge, i comuni avranno 60 giorni per decidere come applicare il Piano Casa” – ricorda Pastorino. Gli amministratori potranno indicare in quali aree non ammettere gli ampliamenti e i cambi di destinazione d’uso previsti dalla nuova legge; il che può consentire di escludere l’intero territorio comunale”.

Questo il passaggio cruciale, sul quale insiste l’accorata lettera di Pastorino: se non si corre ai ripari, una volta scaduti i fatidici 2 mesi il Piano Casa sarà applicato automaticamente. E non si torna indietro. “Passati i termini, i Comuni non potranno rimediare in alcun modo” – sottolinea Pastorino – “per questo chiediamo alle amministrazioni locali di attivarsi immediatamente, approvando una delibera di giunta o del consiglio“.
Nel frattempo, hanno superato quota 1000 le firme poste in calce alla petizione di Rete a Sinistra “Salva la Liguria” su Change.org, che si muove parallelamente al percorso istituzionale della lettera: “La risposta dai territori non si è fatta attendere” – commenta Pastorino – “le firme erano già diverse centinaia dopo le prime 24 ore; centinaia di cittadini che hanno a cuore una Liguria senza altre colate di cemento. A tutti loro voglio dire: non tutto è perduto, la battaglia prosegue». Meglio ancora con l’aiuto dei sindaci”
Ma la exit strategy di Rete a Sinistra al Piano Casa è sempre pronta sul tavolo: “Il nostro “Piano Verde” rappresenta l’unica opzione verso il consumo-zero di suolo – ricorda Pastorino nella lettera ai sindaci . Lo abbiamo presentato come maxiemendamento sostitutivo del Piano Casa; ed ora diventerà la nostra proposta di legge”.

 

da www.cittadellaspezia.com

Prc Liguria: “Con Luca Pastorino per l’alternativa a Paita e alle destre”

Ordine del giorno sulle elezioni regionali presentato dalla Segreteria regionale di Rifondazione Comunista

La necessità di mettere in campo nelle prossime Elezioni regionali liguri una proposta unitaria alternativa e di rottura con le politiche del governo Renzi e del Pd non deriva solo da ragioni di carattere generale.

Si è prodotta in questi anni, infatti, una progressiva ed inarrestabile involuzione nelle politiche dell’amministrazione regionale da rendere impensabile la riproposizione di un’alleanza con il Partito Democratico in Liguria.

La Regione non ha saputo e voluto operare coerentemente in difesa dell’apparato industriale ligure che è stato ridimensionato quando non smantellato e svenduto; la disoccupazione non solo è cresciuta, ma è aumentata in maniera anche più forte rispetto ad altre regioni del nord Italia; la precarietà e la sofferenza sociale si sono estese; il degrado e il dissesto del territorio hanno assunto una dimensione drammatica, come è evidenziato dalle tragiche alluvioni dell’ultimo anno, ma la manutenzione e la tutela del suolo, al di là dei proclami di facciata, non sono una priorità per un’Amministrazione regionale che continua invece a favorire la cementificazione e la privatizzazione delle coste e degli affacci a mare. Ed alla difesa ed alla riqualificazione della sanità pubblica si è preferito invece proseguire nelle politiche dei tagli e delle regalie alle lobby come con l’ultima legge regionale a favore dei primari ed a scapito della salute di tutti.

La credibilità di larga parte della classe dirigente a tutti i livelli è stata fortemente compromessa da un lato dalle inchieste in corso come quella relativa a Carige che vedono coinvolto il mondo imprenditoriale e della finanza e dall’altro dalle vicende che hanno portato all’incriminazione ed alle dimissioni di ben due vicepresidenti della giunta regionale.

In questa situazione prosperano traffici illeciti e da più parti sono state denunciate infiltrazioni della criminalità organizzata che avrebbero gettato la loro ombra anche sull’esito delle recenti primarie del Pd.

Per tutte queste ragioni è urgente costruire una proposta alternativa per il governo della Regione in grado di vincere sia la continuità con le politiche dell’attuale Amministrazione regionale rappresentata dalla candidatura di Raffaella Paita che la falsa alternativa proposta dalle destre.

Nelle ultime settimane è diventata concreta la possibilità di dare corpo ad una proposta di alternativa credibile e potenzialmente vincente anche sul piano elettorale.

Le scontro frontale con il sindacato e con i lavoratori voluto dal Governo Renzi da un lato e, dall’altro, le politiche regionali e le vicende legate alle primarie, hanno aperto una crisi nel corpo sociale del Pd, nel suo bacino elettorale di riferimento, nella base degli iscritti e dei militanti e in parti significative del Partito stesso.

In questo scenario si colloca la decisione di Luca Pastorino di lasciare il Pd e di candidarsi alla guida della Regione in maniera alternativa alla candidatura sostenuta da quel partito.

Dalla Liguria può dunque prendere l’avvio quel progetto di costruzione di unità delle sinistre al quale stiamo lavorando da tempo, che non può e non deve limitarsi alla pur importante scadenza elettorale: l’impegno è dunque quello che, a sostegno della candidatura di Luca Pastorino, convergano anche Giorgio Pagano e le sensibilità che rappresenta non solo per evitare che ci siano due candidature sul versante dell’alternativa al Pd ma anche perché il loro apporto sarebbe prezioso per qualificare il progetto di unità nel senso del sociale e dell’apertura.

Un progetto di alternativa oltre ad unire la sinistra ed ad individuare un candidato Presidente deve caratterizzarsi anche programmaticamente. Per queste ragioni Rifondazione Comunista caratterizzerà la propria azione politica su tre punti centrali: lavoro per dare una risposta alla crisi che sta “uccidendo” la nostra Regione, lotta alle privatizzazioni, difesa del territorio a partire dal no alle grandi opere.

Il Comitato Politico del Prc della Liguria da mandato alla segreteria regionale di definire i dettagli politico-programmatici per il sostegno del nostro Partito alla candidatura di Luca Pastorino ed invita le federazioni provinciali a convocare con urgenza i rispettivi Comitati politici per individuare le candidature in quota al Partito da proporre alla discussione per la composizione delle liste unitarie indicando alla Federazioni, quali criteri per la scelta, la piena rispondenza alle regole sancite dallo Statuto e la rappresentatività del Partito, della sua unità e del suo rapporto con la società.

Approvato con 19 voti a favori, 3 contrari e 2 astenuti.

Genova, 22 marzo 2015

Comitato Politico Regionale Prc Liguria

Nuove giunte comunali di Vezzano e Castelnuovo, Prc La Spezia: “Abruzzo, Montebello e il Pd senza etica e senza rispetto”

14 giugno 2014, by  
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Il rieletto sindaco di Vezzano Ligure Fiorenzo Abruzzo si è permesso di escludere dalla giunta la nostra esponente Nadia Lombardi, che con le sue 251 preferenze ha fornito un apporto decisivo alla sua vittoria alle elezioni del 25 maggio scorso.

Il sindaco ha pure infranto la nuova legge sulle quote rosa, assegnando gli assessorati a tre uomini e una sola donna. Per questo segnaleremo ufficialmente tale grave inadempienza al prefetto della Spezia Giuseppe Forlani.

Dal punto di vista politico questo atto fa il paio con quanto avvenuto ancora più vergognosamente a Castelnuovo Magra, dove il suo collega Daniele Montebello ha fatto altrettanto nonostante l’elezione di ben due consiglieri in quota Rifondazione Comunista: Luca Marchi e Francesca Gianfranchi. Montebello ha pure inserito in giunta un assessore esterno che non ha alcun requisito di merito, se non quello di appartenere al suo stesso partito.

I comportamenti dei due sindaci targati Pd, a cui si aggiunge quello di Lerici Marco Caluri che un anno fa tagliò senza motivo dalla giunta la nostra compagna Verusckha Fedi, non sono casuali.
La strategia è quella di soffocare le forze di sinistra (che con il successo della lista Tsipras hanno dimostrato di essere tornate protagoniste della scena politica) per fare ovunque l’asso pigliatutto ed essere padroni incontrastati delle istituzioni locali, con un vulnus di democrazia sempre più evidente.
Per Rifondazione, che oramai in molti comuni ha scelto la strada delle liste autonome di sinistra, non ci sono più mediazioni possibili con un Pd sempre più autoritario e dispotico, come è evidente a livello nazionale: si guardi l’attacco continuo ai diritti del lavoro, il tentativo di stravolgere la Costituzione a colpi di maggioranza (censurando i suoi stessi parlamentari riottosi alle “riforme” fatte con il pregiudicato Berlusconi) e quello di scrivere una legge elettorale che priverà di rappresentanza politica più di 12 milioni di italiani.

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Prc Castelnuovo Magra-Ortonovo-Officina Rossa: “La vecchia politica dei “giovani-vecchi” e i patti non rispettati”

8 giugno 2014, by  
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Questa mattina è stata ufficializzata la giunta del Sindaco Montebello ed abbiamo preso atto della precisa scelta politica di escludere Rifondazione Comunista e la sinistra dal governo del comune.

Ci ritroviamo di fronte ad una scelta mirata di esclusione delle forze della sinistra, nonostante il risultato elettorale raggiunto che ha di fatto consacrato Rifondazione Comunista seconda forza politica di maggioranza, dopo il Partito Democratico.

Riteniamo che, proprio per questo, si venga a creare un vero e proprio vulnus democratico, perché a una forza che ha espresso, forse inaspettatamente per molti, un grande risultato elettorale viene negata una rappresentanza nel governo comunale, dopo che è stata guadagnata sul campo e oltretutto ribadita da precisi impegni di coalizione.

A questa scorrettezza si aggiunge il tentativo, davvero poco nobile, di dividere i due rappresentanti in consiglio (Luca Marchi e l’indipendente Francesca Gianfranchi) con facili lusinghe di una poltrona, con il barattare una promozione personale in cambio della disattesa degli impegni di coalizione, insomma stiamo parlando di manovre che avevano l’unico obiettivo di escludere Rifondazione dal posto che le aspettava di diritto nella giunta .

Non sappiamo se questa scelta sia dettata solamente dall’intento di escludere la parte più critica, ma al contempo anche più propositiva in termini programmatici, della coalizione di centro sinistra oppure sia condita dalla necessità di far prevalere altre logiche compensative che ci riportano con il pensiero a quella “vecchia politica” che per tutta la durata della campagna elettorale il sindaco giurava di voler abbandonare.

Di sicuro non ci rimane che prendere atto che, anche in questo caso, non è sufficiente essere “giovani” anagraficamente per essere veramente “giovani”, ossia saper portare quella ventata di innovazione e rinnovamento nel modo di fare e concepire la politica. Da oggi in poi ci guarderemo bene le spalle da questi “giovani-vecchi”.

La stessa persona che ha avuto tanto coraggio sia nella battaglia referendaria di fusione con la vicina Ortonovo, sia nelle primarie del Partito Democratico contro lo sfidante Micocci, non ha saputo osare un cambiamento vero della politica ed ha dimostrato in maniera lampante la mancanza di una vera autonomia nelle decisioni: alla primissima prova da sindaco è ricascato appieno nelle peggiori logiche di partito, quelle dei veti incrociati, dei dicktat delle segreterie, delle guerre fra bande che in molti pensavano di mettersi alle spalle proprio con il nuovo e giovane primo cittadino, che alla prima occasione si è rimangiato la parola.

Se non altro è stata ribadita la nostra convinzione che la parte migliore della politica rimane quella che non si lascia incantare da una poltrona ma fa prevalere sempre gli ideali sugli egoismi e le piccole arrampicate personali e che concepisce l’impegno politico non come una realizzazione individuale ma come un dono del proprio tempo e delle proprie capacità alla comunità, al bene comune.

Da oggi perciò non ci riteniamo più legati a questa maggioranza, ma continueremo a vigilare con attenzione il suo operato e al contempo saremo molto propositivi, mettendo in campo le tante idee che avevamo per il nostro comune, e lo faremo raccogliendo anche le istanze dei partiti di sinistra che non hanno rappresentanti eletti in consiglio, cercando di rappresentare in maniera unitaria una sinistra degna di questo nome.

Non è puntiglio o ripicca ma la logica risposta a chi ha tentato in tutti i modi di escluderci. Nessuno dica che si tratta di una questione di poltrone, perchè non è questo lo stile che ci caratterizza. E se così fosse stato, avremmo agguantato il poco o tanto che ci veniva offerto. Qui si tratta di nobilitare quella politica che troppo spesso viene svilita in una pratica di scambio e di continua disattesa di quanto viene promesso in campagna elettorale.

Infine non resta che prendere atto che il nostro tentativo di collaborare a livello locale con il Partito Democratico è fallito in partenza; abbiamo pensato che le divisioni della politica nazionale potessero essere messe da parte nel nostro piccolo comune ragionando in maniera seria su programmi e contenuti, e lavorando duramente a testa bassa per ottenere dei risultati. Il bagno di realismo di oggi, se non altro, hai il merito di farci riprendere il cammino, a testa alta.

 

Prc Castelnuovo Magra-Ortonovo-Officina Rossa

 

Lombardi: “Delibera di giunta illegittima, la Cernaia non si tocca”

7 aprile 2014, by  
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Riteniamo assolutamente illegittima la delibera di giunta con cui Federici ha per l’ennesima volta scavalcato una decisione votata dal Consiglio Comunale e siamo intenzionati a impugnarla, segnalando le numerose irregolarità in essa contenute”.

Così Massimo Lombardi, segretario provinciale della Rifondazione Comunista in merito ad una delibera su scalinata Cernaia: “Il consiglio era già intervenuto per sostenere i cittadini e aveva bloccato l’assurdo progetto di cementificazione e smantellamento della scalinata storica della Cernaia già a marzo del 2013. Il Consiglio ha imposto un percorso partecipato, ci sono state riunioni con i tecnici del Comune e il comitato, è stato deciso di salvare le piante e potarle, mentre il sindaco voleva tagliarle. La nostra consigliera Simona Cossu aveva chiesto che fosse applicato lo stesso metodo di confronto coi residenti anche sulla scalinata San Giorgio e questa è la risposta di Federici. La partecipazione per questa amministrazione è una parola vuota ed il messaggio che si vuol dare alla città è “meglio se i cittadini se ne stanno a casa e non s’impicciano delle “cose loro”! Tante parole roboanti e demagogiche sulla partecipazione…. questi, poi, sono i fatti”.

 

Massimo Lombardi,

segretario provinciale Rifondazione Comunista La Spezia

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