Giovanna Maggiani Chelli: indomita battagliera per la verità e la giustizia”

22 agosto 2019, by  
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La federazione provinciale spezzina di Rifondazione Comunista esprime forte cordoglio per la scomparsa di Giovanna Maggiani Chelli, presidente indomita dell’associazione dei familiari delle vittime della strage mafiosa di Via de’ Georgofili a Firenze del 1993.
La ricordiamo come una autentica battagliera, orgogliosa della causa che rappresentava, nel rispetto delle vittime di una delle stragi più infami (le cui dinamiche tutt’oggi non sono completamente chiarite) della sanguinaria stagione della guerra contro la mafia dei primi anni ’90.
La sua figura mancherà alla nostra città e a tutto il Paese, che attende ancora verità e giustizia per le moltissime stragi impunite che lo hanno colpito a partire dalla famigerata Piazza Fontana di Milano il 12 dicembre 1969. Ai familiari di Giovanna va la nostra più sincera vicinanza in questo momento di grande dolore.
Rifondazione Comunista, federazione della Spezia

Scomparsa giudice Attinà, Prc La Spezia: “Un simbolo di giustizia per tutti gli spezzini contro i disastri ambientali”

1 settembre 2018, by  
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La federazione provinciale spezzina di Rifondazione Comunista esprime il proprio forte cordoglio per la scomparsa avvenuta oggi del grande Rodolfo Attinà, il magistrato titolare di numerose inchieste contro gli scempi ambientali della nostra provincia. 
 
Nel 1984 pose per la prima volta sotto sequestro la “collina dei veleni” di Pitelli, l’ormai famigerata discarica che tenne chiusa fino al 1986, ossia dieci anni prima dell’inchiesta-scandalo della procura di Asti che portò alla ribalta nazionale l’enormità del disastro.
 
Il dottor Attinà è stato un giudice in prima linea, che ha sempre difeso i cittadini e l’ambiente contro le nefandezze di un sistema politico-economico minato dalla corruzione, dall’opportunismo, dal clientelismo e dall’affarismo senza scrupoli nel nome del dio-profitto.
 
Per gli spezzini un vero e proprio baluardo di integrità e moralità, che ha dato voce al senso di giustizia e di riscatto di una popolazione ferita troppe volte nella sua salute e nel suo territorio. Come non dimenticare, solo per fare un esempio, gli striscioni inneggianti il suo nome apparsi al Senato di Lerici all’indomani dell’inchiesta sulla Cava Viti.  
 
Rifondazione si stringe al dolore dei familiari in questi momenti dolorosi, ricordando con vivo affetto il coraggio e la forza del giudice Attinà. 
 
Spezia non dimentica!
 
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

“Minniti e Orlando vi mettiamo al bando”: la protesta dei Giovani Comunisti spezzini contro il decreto immigrazione

12 aprile 2017, by  
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Giovani Comunisti della Spezia hanno esposto oggi pomeriggio, davanti alla cattedrale di Cristo Re, uno striscione di protesta contro il decreto Minniti-Orlando, approvato qualche giorno fa al Senato con un voto di fiducia, che inasprisce le norme in materia di immigrazione.
“Minniti e Orlando vi mettiamo al bando”, questo lo slogan di contestazione dei Giovani Comunisti che si poteva leggere sullo striscione, prima che venisse rimosso.
Un’iniziativa di protesta contro il decreto – scritto dal ministro dell’Interno Marco Minniti in collaborazione con il ministro della giustizia Andrea Orlando – che oggi si è svolta in numerose città italiane.
Abbiamo deciso di aderire alla giornata di mobilitazione nazionale contro la legge Minniti-Orlando – spiegano i Giovani Comunisti spezzini – Un provvedimento che va contro le logiche di accoglienza e integrazione che dovrebbero guidare le proposte di ministro dell’Interno e della Giustizia. Ma tale proposta non va a colpire solo chi per le ragioni più diverse è in situazioni di indigenza, ma con provvedimenti come il Daspo urbano e una non meglio precisata definizione di “decoro”, cerca di reprimere anche chi manifesta un dissenso alle istituzioni. Come Giovani Comunisti lotteremo sempre per una società multietnica, solidale e la cui prima giustizia sia una giustizia sociale! Il fascismo cambia forma ma troverà sempre le nostre barricate”.

Il decreto Minniti-Orlando contempla la sostituzione dei sei attuali CIE (Centri di identificazione ed espulsione) presenti sul suolo nazionale con diciotto “Centri di permanenza per il rimpatrio” (CPR), in modo da facilitare le espulsioni degli immigrati irregolari, e prevede anche l’eliminazione del terzo grado di giudizio per le richieste di asilo, con l’obiettivo di rendere la procedura più veloce.

Giovani Comunisti La Spezia

Caso Magliani-Fs, tutti assolti. Prc La Spezia: “L’omicidio sul lavoro non è reato? Sentenza assurda, un monito per tutti”

9 maggio 2016, by  
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Oggi è una triste giornata per il mondo del lavoro e per la giustizia italiana. Mentre a Massa moriva un ennesimo lavoratore, Carlo Morelli, schiacciato sotto una lastra di marmo, alla Spezia veniva pronunciata, dopo oltre sei anni, la sentenza di primo grado per il caso di Giovanni Magliani, ferroviere ucciso da un treno in manovra il 24 febbraio 2010 alla stazione centrale spezzina, nonché padre del nostro compagno Paolo, componente della segreteria provinciale di Rifondazione Comunista.

 
La sentenza emessa questo pomeriggio ha decretato l’assoluzione verso i tre imputati, tra cui un alto dirigente di Rfi, “perchè il fatto non costituisce reato”
 
Inutile dire che ciò lascia letteralmente allibiti. Senza entrare nel merito specifico del caso, pur stringendoci nell’affetto per Paolo e la sua famiglia, ci chiediamo come sia possibile che un omicidio sul lavoro venga derubricato addirittura come un “non reato”. E’ una sentenza che indigna e che fa riflettere.
 
Vuole forse essere da esempio per tutti coloro che attendono giustizia da casi simili? Evidentemente le morti sul lavoro vengono tuttora considerate di poco conto.
 
Oggi sono tutti i cittadini, e non solo i parenti delle vittime, a dover essere allarmati e sconvolti
 
Giovanni, Carlo e i migliaia di caduti di ieri e di oggi meritano anzitutto rispetto: meritano che le proprie morti non vengano classificate come “fatali causalità”, meritano di trovare precise responsabilità, perché non si muore sul lavoro per semplice “sfortuna”.
 
Il caso di Giovanni induce, inoltre, a una riflessione in più, poiché coinvolge un colosso statale come le Ferrovie. 
 
Sappiamo bene che raramente lo stato condanna sé stesso e questa ne è una prova lampante. 
 
Cosa dovranno pensare, oggi, i parenti delle trentatré vittime della strage di Viareggio del 29 giugno 2009?
 
Uno dei più grandi disastri ferroviari degli ultimi cinquant’anni, vede imputati, nel quasi totale silenzio, i massimi dirigenti Fs di oggi e di allora, tra cui il “supermanager” Mauro Moretti, attuale ad di Finmeccanica. Anche a Viareggio finirà tutto in una bolla di sapone?
 
Oggi più che mai chiediamo verità e giustizia per tutti i caduti sul lavoro e per le stragi colpevolmente dimenticate e rese impunite dallo stato. 
 
Perché nessuna vittima sul lavoro deve essere dimenticata.  
 
 
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Lombardi (Rete a Sinistra): “Libertà di stampa diritto prezioso da difendere ogni giorno. Buon lavoro a tutti i giornalisti liguri e spezzini”

3 maggio 2015, by  
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Oggi è la giornata mondiale della libertà di stampa.

 
Il preziosissimo diritto ad un’informazione pulita, veritiera e al servizio dei cittadini deve essere difeso ogni giorno con tutte le forze, nonostante gli attacchi continui dei poteri economici e politici soverchianti: non c’è democrazia senza un’informazione libera, coraggiosa, indipendente.
 
Il rapporto tra potere e stampa è sempre stato “caldo” e controverso. Nel mondo troppi giornalisti amanti della verità sono stati e sono tuttora “silenziati”, non solo con la censura anche con la violenza fisica e l’omicidio.
 
Per contro assistiamo spesso anche ai media asserviti al potere, casse di propaganda che edulcorano la realtà o la contorcono a piacimento o alimentando le famigerate macchine del fango in grado di distruggere idee, sentimenti e vite umane.
 
Per un’informazione onesta e libera da ogni condizionamento faccio i miei più sinceri auguri di buon lavoro a tutti i giornalisti liguri e spezzini: operatori di radio, tv, stampa e on line. 
 
W il pluralismo dell’informazione, viva la verità e la giustizia.
 
Massimo Lombardi,
 
candidato al consiglio regionale della Liguria 
 
Rete a Sinistra – Pastorino Presidente

Ricciardi e Ravera: “Bene condanna per violenze Diaz, ora istituire reato di tortura e numeri identificativi forze dell’ordine”

7 aprile 2015, by  
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Quanto compiuto dalle forze dell’ ordine italiane nell’irruzione alla Diaz il 21 luglio 2001 “deve essere qualificato come tortura”. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani che ha condannato l’Italia non solo per quanto fatto ad uno dei manifestanti, ma anche perché non ha una legislazione adeguata a punire il reato di tortura“.

Lo dichiarano in una nota Marco Ravera, segretario regionale Prc Liguria e Jacopo Ricciardi, segreteria regionale Prc Liguria – Responsabile Movimenti. “Dopo 14 anni un po’ di giustizia è stata fatta. La corte di Strasburgo ha condannato l’Italia per le violenze delle Forze dell’Ordine all’interno della scuola Diaz di Genova durante i giorni del G8 del 2001. Ora il Governo italiano faccia una cosa di buon senso, introduca il reato di tortura e i numeri identificativi per le forze dell’ordine“.

www.gazzettadellaspezia.it

 

Marco Ravera, 

segretario regionale Prc Liguria

 

Jacopo Ricciardi,

responsabile movimenti Prc Liguria

 

Senternza Eternit: “Solidarietà alle vittime di amianto, il parlamento è l’unico responsabile di questa ingiustizia. Il ministro Orlando intervenga sul caso”

26 novembre 2014, by  
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Rifondazione Comunista della Spezia si unisce al dolore dei parenti delle tantissime vittime di amianto a cui la corte di Cassazione ha negato, causa l’infame prescizione, il risarcimento e la giusta punizione ai responsabili di una delle più grosse stragi sul lavoro mai accadute in Italia.

Una strage che è iniziata da decenni e che continua tutt’ora, anche nella nostra provincia, dove le morti per mesiotelioma e asbestosi sono all’ordine del giorno.

Putroppo tutto questo è un esclusivo problema politico e non di giustizia, come si vuole credere.

Infatti laddove esitono leggi atte a favorire chi compie il crimine e non a difendere le vittime e l’intero popolo italiano (in nome del quale la Giustizia dovrebbe essere amministrata secondo Costituzione) il parlamento, adibito a scriverle, ne è l’unico responsabile.

Così mentre si continua a morire di amianto, la fa franca chi si è arricchito in maniera smisurata sulla pelle della gente e tutto ciò è intollerabile e disgustoso.

Contrariamente alle apparenze, il problema non è giudiziale ma esclusivamente politico.

Peccatoc he questa politica, come nel vergognoso caso Cucchi, al di la delle ipocrite dichiarazioni di facciata, si guarderà bene dal fare ciò che è stata deputata a fare, ossia produrre leggi che tutelino la collettività e che colpiscano inesorabilmente gli autori di tali crimini.

Rifondazione spezzina, nel ribadire vicinanza e solidarietà alle associazioni delle vittime, fa un appelllo al nostro concittadino, il ministro guardasigilli Orlando, affinchè intervenga nel merito per realizzare una legge che cancelli questa prescrizione, in modo che personaggi come Schmidheiny paghino una volta per tutte per le morti che hanno causato.

 Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Cittadinanza onoraria al Capitano De Grazia, Prc La Spezia: “Una grande soddisfazione, si continui a far luce sulle tante ombre del passato”

23 gennaio 2014, by  
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Il sindaco Federici conferirà domani al capitano di corvetta Natale De Grazia, scomparso nel 1995 a soli 38 anni, la cittadinanza onoraria spezzina.

Siamo molto soddisfatti e orgogliosi di questo conferimento, frutto dell’approvazione in consiglio comunale di una nostra mozione presentata dalla consigliera di Rifondazione Comunista Simona Cossu.

L’ufficiale della Capitaneria di Porto stava giungendo nella nostra città per indagare sulla vicenda Jolly Rosso, una delle”nave dei veleni” e la sua morte non è stata per cause naturali, come ha affermato la commissione parlamentare d’inchiesta sulle ecomafie. Tuttavia questo importante momento dovrà offirire a tutti il modo di non nasconderci dietro un dito.

Proprio in onore a De Grazia, dobbiamo chiedere con forza che si faccia luce sulle tante ombre del passato, cercando la verità e la giustizia, per un territorio che ha vissuto vicende come Pitelli, e il cui ruolo nel traffico di rifiuti, come emerge dai tanti verbali delle commissioni parlamentari, è stato più che mai chiave.

Per questo vogliamo ricordare al sindaco che il suo impegno non termini domani con la cerimonia, ma che sia continuativo nel farsi parte attiva affinché la magistratura e la commissione parlamentare d’inchiesta proseguano nelle indagini sulle navi dei veleni e sul traffico di rifiuti tossici, utilizzando ogni mezzo possibile perché questa vicenda non cada nell’oblio.

Ci attendiamo, infine, che a breve venga dato a De Grazia l’onore dell’intitolazione di una via della nostra città, come impegna il documento approvato dal consiglio comunale.

 

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

 
Riproponiamo di seguito il testo della mozione di Simona Cossu approvata a larghissima maggioranza dal consiglio:

 

Il consiglio comunale della Spezia

 

Premesso che

  • Nelle conclusioni della relazione, approvata della commissione parlamentare d’inchiesta sulle Ecomafie, si afferma con chiarezza che la morte del Capitano Natale De Grazia non fu dovuta a cause naturali e si denuncia l’improvviso smembramento del gruppo investigativo che faceva capo a De Grazia;
  • il 13 dicembre 1995, Natale De Grazia morì durante il viaggio verso la Spezia, dove avrebbe dovuto proseguire le indagini sugli affondamenti delle navi dei veleni e sul traffico di rifiuti tossici.
  • L’omicidio di De Grazia si aggiunge a quello del sottufficiale del Sismi Vincenzo Licausi, assassinato nel 1993 e informatore della giornalista Ilaria Alpi sul traffico di armi e rifiuti tossici, la stessa Ilaria Alpi fu assassinata l’anno successivo;

 

Considerato che

  • sia nelle inchieste della giornalista sia nell’indagine del Capitano De Grazia La Spezia rappresentava un uno snodo strategico nel traffico di rifiuti tossici e armi;
  • il 4 dicembre 1990 salpò dal Porto della Spezia la nave carica di veleni denominata Jolly Rosso e che il suo viaggio terminò con il naufragio lungo le coste calabresi, di fronte ad Amantea, arenando con sé il suo carico di veleni;
  • anche il sito di Pitelli viene individuato come luogo di smaltimento illecito di rifiuti tossici;
  • le indagini del Capitano De Grazia ieri e della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle Ecomafie oggi, sono fondamentali per fare piena luce sul traffico di rifiuti tossici nella nostra città.

 

Impegna il Sindaco

 

A farsi parte attiva affichè la Magistratura, la Commissione Parlamentare d’inchiesta proseguano nelle indagini sulle navi dei veleni e sul traffico di rifiuti tossici, utilizzando ogni mezzo possibile perchè questa vicenda non cada nell’oblio ( mezzi di stampa, organizzazione di convegni a carattere nazionale, organizzazione di manifestazioni di protesta, creazione di  dossier….)

 

Propone

 

Il conferimento della Cittadinanza onoraria e l’intitolazione di una pubblica via al Capitano di corvetta Natale De Grazia.

 

 

Favorevoli: M5S (Bertagna, Mirenda, Colombini, Iannello), Fds/RCi (Cossu, Sommovigo), PD (Armani, Cattani, Cremolini, Delfini, Erba, Liguori, Montefiori, Raffaelli, Venturini), Sindaco (Federici), SEL (Manfredini, Masia), Cuore SP (Ferraioli, Conti)

Contrari: LC (Laghezza)

Astenuti: LN (Di Vizia)

Non partecipa: PNC (Guerri)

Trattativa Stato-mafia, Lombardi: “Rifondazione parte civile nel processo di Palermo. Un atto di grande coraggio che ci rende orgogliosi”

6 dicembre 2012, by  
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E’ da poco iniziato il processo di Palermo sulla famigerata trattativa Stato-mafia e volevamo sottolineare un fatto importantissimo, ma ovviamente oscurato dai media nazionali: l’ammissione di Rifondazione Comunista alla costituzione di parte civile nel processo istruito, tra gli altri, dall’ex procuratore aggiunto Antonio Ingroia.

Ci tenevamo a ribardirlo anche qui dalla Spezia, una provincia che ha avuto anch’essa le sue vittime della mafia. E’ un gesto di grande valore morale e di grande coraggio. Un atto che ci rende particolarmente orgogliosi e dimostra che laddove i partiti agiscono come di dovere sono un strumento essenziale di democrazia al servizio dell’intera collettività.

Questo è il riconoscimento del lavoro portato avanti dal partito con coerenza e determinazione, e fuori da qualsiasi ritualità, nelle lotte contro i poteri criminali e le mafie che hanno avvelenato la vita di questo Paese. E’ un fatto d’importanza straordinaria: Rifondazione, rappresentata dall’avvocato Fabio Lanfranca, avrà l’opportunita’ di seguire dall’interno il processo che deve far luce sugli ultimi vent’anni di storia italiana ed avrà l’occasione di denunciare l’intreccio tra istituzioni e poteri criminali.

Utilizzeremo questa opportunità per onorare Peppino Impastato, Pio La Torre Giovanni Falcone, Placido Rizzotto, Rosario di Salvo, Davide Capolicchio e tutti coloro che nella lotta alla mafia hanno perso la vita. Visto che non tutte le associazioni antimafia sono state ammesse come parte civile Rifondazione Comunista si mette sin d’ora a loro piena disposizione.

Non possiamo che rammaricarci che nessun altro partito abbia sentito il dovere di costituirsi parte civile nel processo, così come il governo. Evidentemente la lotta alla mafia non riveste per tutti lo stesso significato.

I motivi di questa nostra azione sono semplici. La Procura della Repubblica di Palermo ipotizza che all’inizio degli anni ’90 si sia verificata una trattativa tra la mafia e organi dello Stato al fine di determinare una modifica dell’azione politica dello Stato medesimo. Se così fosse –e vi sono numerosi elementi che depongono a favore di questa tesi– ci troveremmo di fronte a una profonda alterazione del corretto funzionamento delle istituzioni e ad una palese violazione della Costituzione e delle leggi dello Stato. Un’associazione criminale avrebbe dato vita a comportamenti delittuosi al fine di intavolare una trattativa con i vertici istituzionali e avrebbe trovato una disponibilità in tal senso all’interno dello Stato medesimo. Sulla base delle accuse formulate dalla Procura di Palermo, abbiamo dato mandato all’avvocato Lanfranca di chiedere la costituzione di parte civile di Rifondazione Comunista.

Noi riteniamo infatti di essere parte lesa, così come parte lesa sono le istituzioni dello Stato e il complesso dei cittadini italiani. Il nostro ordinamento democratico prevede infatti che la sovranità del popolo si esprima attraverso le forme previste dalla Costituzione e queste forme sono democratiche. Al di la dei referendum e delle leggi di iniziativa popolare, queste sono nella sostanza la partecipazione a libere elezioni in cui i partiti politici vengono votati al fine di comporre il Parlamento. È il Parlamento che deve dare in forma chiara e pubblica l’indirizzo su cui si deve muovere il governo e il complesso degli apparati esecutivi.

Rifondazione ha concorso all’epoca dei fatti e concorre oggi democraticamente alla definizione della politica nazionale. Nella misura in cui lo Stato –o parti di esso– si sono mossi in modi oscuri e con obiettivi non dichiarati e non decisi in alcun modo dal Parlamento, ci troviamo di fronte ad uno stravolgimento dell’ordinamento democratico. Così come i partiti –previsti dalla Costituzione al fine di rappresentare il popolo italiano nella formazione della volontà generale attraverso la discussione e le decisioni parlamentari– sono stati sostanzialmente esautorati. Non hanno potuto svolgere a pieno il loro compito perché le regole del gioco sono state palesemente falsate.

Ci auguriamo quindi che il processo possa fare piena luce su questa inquietante vicenda e parimenti invitiamo tutti i partiti politici democratici a costituirsi parte civile. Infatti, se la mafia è una organizzazione criminale, la trattativa segreta con questa organizzazione da parte dello Stato costituisce una pratica eversiva. .

Tutto si può fare ma non di assistere in modo colpevolmente passivo alla distruzione della democrazia. Come diceva Peppino Impastato, la mafia uccide, il silenzio pure.

Le migliaia di vittime delle mafie, oltre ad attendere giustizia, meritano che lo stato di diritto, la democrazia e la giustizia nel nome della quale sono morti tornino ad essere parole vere e non suoni vuoti.

Massimo Lombardi
Segretario provinciale Rifondazione Comunista La Spezia

Storica sentenza Eternit: ora piena luce su Liguria e La Spezia

13 febbraio 2012, by  
Archiviato in Ambiente, Dall'Italia, Partito, Primo piano

 

Il 13 febbraio 2012 potremmo ricordarlo come un giorno storico, dove la giustizia ha reso il suo servigio a tantissimi lavoratori e loro cari per la condanna esemplare nel processo Eternit: 16 anni al Schmidheiny e a de Cartier, per reati commessi negli stabilimenti di Casale Monferrato, oltre alla condanna pecuniaria. Tuttavia nulla vale la perdita di chi ha vissuto la tragedia dell’amianto.

Una condanna che segue quella degli ex vertici Fincantieri (processo di Palermo) e che significa tutela per i cittadini, ma che non basta. Ora la politica deve perseguire l’azione avviata dalla magistratura e non lasciare che questa conquista giuridica sia lettera morta. Un’azione che deve essere strutturata ed articolata su più fronti.

Rifondazione Comunista lancia un appello perché alla Spezia si rilanci un fronte di lotta sul tema amianto, troppo spesso marginale rispetto al gravità locale. Occorre avere la lungimiranza di riconoscere, nel diritto dei lavoratori e delle lavoratrici, la salvaguardia e la prevenzione della salute, agendo in primo luogo nella difesa dell’ambiente di lavoro, nella lotta contro le nocività.

Federazione prov.le Rifondazione Comunista/Fds La Spezia

 Nulla vale la vita di un lavoratore ucciso dall’amianto, nemmeno una sentenza giusta come quella che ha condannato i manager della Eternit di Casale Monferrato. Tuttavia quella sentenza “parla” anche alla Liguria essendo la nostra la regione più colpita dalle morti per esposizione all’amianto. Proprio nel momento in cui il padronato ed il Governo Monti stanno sferrando nuovi intollerabili attacchi ai diritti dei lavoratori ed alle loro condizioni di vita, la sentenza dell’Eternit ci chiama a rilanciare l’impegno contro le nocività e ad operare affinché i responsabili dei tanti omicidi provocati dall’amianto in Liguria vengano giudicati dalla Giustizia. Come è successo ai manager della Eternit”.

Sergio Olivieri
Segretario regionale ligure di Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra

Sergio Olivieri a Radio Babboleo

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