Sul caso Bonanini politica reticente ed ambigua, occorre una svolta!

9 ottobre 2010, by  
Archiviato in Primo piano, Società

Le vicende di questi giorni, i dati ed i fatti che emergono impongono alla classe dirigente spezzina una severa riflessione che ci auguriamo porti ad una profonda svolta nella vita politica spezzina.

Le nostre riserve per le pratiche antidemocratiche che finalmente stanno venendo a galla si associano alle preoccupazioni per le coperture e le tutele politiche e culturali di cui tali prassi hanno goduto in maniera trasversale, quasi a testimoniare una totale assuefazione del territorio e la sua minoritaria capacità di indignarsi. Per questo voglio dire al segretario del Pd Veschi, che non basta parlare di balzo in avanti della partecipazione, una condizione necessaria ma non sufficiente.

Al di là della vicenda giudiziaria, le intercettazioni stanno portando a conoscenza un quadro di violazione sistematica della Democrazia, e nessun partito coinvolto o suoi esponenti, può cavarsela dicendo di attendere la fine dell’inchiesta. Ecco perché Rifondazione comunista (unica) ha da subito chiesto le dimissioni immediate di chi ha posto le condizioni di far produrre oltre 800 pagine di ordinanza in cui c’è di tutto e di più, un dossier che va ben oltre i minimizzanti “maldestri ampliamenti di cantine”.

Se alcune forze politiche si sono riconosciute in un indecente coro solidale agli arrestati, altrettanti si sono celate in un silenzio assordante: i nostri ex compagni che ora militano in SEL si rammentano dell’insegnamento berlingueriano relativo alla questione morale? E i dipietristi dell’Idv hanno raggiunto una linea comune oppure stanno valutando le implicazioni politiche del loro segretario provinciale Sandro Pietrobono? Occorre chiarezza in questo momento ed i cittadini spezzini, come noi di Rifondazione comunista, vogliamo sapere con chi si può condividere un percorso di rinnovamento.

C’è n’è per tutti. Tant’è che nell’ordinanza compaiono anche personaggi di spicco del centrodestra: l’avv.Paolo Messuri (consigliere del Pdl nel Consiglio comunale della Spezia), che d’accordo con Tarabugi (capo dell’ufficio tecnico di Riomaggiore ora agli arresti) invia la diffida a fornire ai consiglieri dell’opposizione le documentazione richieste, oppure il sindaco di Beverino attualmente anche consigliere provinciale del Pdl, Andrea Costa (ex segretario provinciale Pdl), che con il fratello, titolare dell’omonima impresa edile, partecipa ad una riunione con Bonanini nella quale si discute come falsificare perizie per far risultate eseguiti alcuni lavori mai fatti della ditta Costa.

Una riflessione dovuta è se fosse stata approvata la “legge bavaglio” voluta da Berlusconi, oggi cosa conosceremmo di tutto questo vespaio? Nulla o poco, quel che potevamo sapere dalle coraggiose voci che si levavano dai territori e venivano soffocate a colpi di querele e di minacce, dinamiche subite sia da esponenti di Rifondazione comunista sia dall’attuale minoranza, ai quali esprimo la nostra totale solidarietà.

C’è poi un questione di stile e di etica politica: le dichiarazioni di Fiasella [Scarica Intervista Fiasella - mp3 (mp3 - 2.57 MB)], che a caldo minimizzano la vicenda definendola “astrazione di carattere spettacolare” e la paragonano al caso Tortora! Affermazioni gravissime fatte lo stesso giorno degli arresti senza conoscere i fatti che nel puro stile berlusconiano danno per scontato l’errore giudiziario e l’inconsistenza del lavoro della magistratura. Affermazioni che offendono la comunità e ci portano a concludere che l’interruzione dei rapporti di alleanza in provincia avevano profondo senso anche nella distanza che si è venuta a creare dal punto di vista culturale e formale con esponenti come Fiasella.

Da questa vicenda se ne esce se si farà pulizia di chi è coinvolto e si darà priorità alla questione della Democrazia, se si supereranno le gestioni clientelari e se la politica si spoglierà di quell’arroganza che porta a denunciare i cittadini quando questi osano criticare la gestione della cosa pubblica. Sia chiara una cosa: per Rifondazione comunista l’unica solidarietà da manifestare è per coloro i quali in questi anni hanno resistito in un clima simile, dai tanti compagni nel territorio agli attuali consiglieri di minoranza.

Non dimentichiamo che il Parco delle Cinque Terre è un’inestimabile patrimonio culturale, ambientale e produttivo della nostra provincia. Dal Ministro Prestigiacomo ci attendiamo che, tramite il suo commissario, sia mantenuto l’impegno concreto alla salvaguardia dei posti di lavoro, con la stessa solerzia con cui si è dichiarata solidale con indagati eccellenti, senza evidentemente aver letto neppure una riga delle indecenze politico/amministrative che emergono dall’ordinanza di custodia.

Chiara Bramanti
Segretaria provinciale PRC La Spezia

Scarica le 881 pagine dell’Ordinanza di custodia cautelare - pdf (pdf - 5.31 MB)

Correva l’anno… 2005!

5 ottobre 2010, by  
Archiviato in Partito, Primo piano

Ecco un repertorio di cronaca locale, che racconta le vicende giudiziarie di un compagno riomaggiorese, reo di aver diffamato uno dei protagonisti della vicenda giudiziaria che ha coinvolto Bonanini.

Potete scaricare la pagina del 6 gennaio 2005 - Secolo XIX - jpg (jpg - 1.64 MB)

Via le ombre dalle 5 Terre: Pasini e Bonanini si dimettano immediatamente

28 settembre 2010, by  
Archiviato in Dalla Provincia, Primo piano

La clamorosa notizia dell’arresto del sindaco di Riomaggiore Gianluca Pasini e del presidente del Parco delle Cinque Terre Franco Bonanini, nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla squadra Mobile della polizia della Spezia per una serie di reati contro la pubblica amministrazione, conferma la nostre perplessità, da tempo rimarcate, circa le modalità di gestione dell’ente parco negli ultimi anni, soprattutto sotto il profilo della trasparenza e della chiarezza dell’operato.

Consci della gravità dei reati contestati agli attori della vicenda, Rifondazione Comunista della Spezia auspica che sia fatta chiarezza nel più breve tempo possibile affinchè si possa far luce sull’operato dei singoli e sulle dinamiche che investono uno dei patrimoni inestimabili della nostra provincia come le Cinque Terre.

Proprio per tutelare l’immagine del territorio e salvaguardare l’integrità degli enti che lo amministrano, auspichiamo inoltre che i soggetti interessati dalla vicenda dispongano immediatamente le loro dimissioni, facendo in modo che la questione morale sia non solo nelle parole ma nei fatti di una classe dirigente degna di tale nome.

Ascolta il capo della Mobile della Spezia su Radio19

Scarica le 881 pagine dell’Ordinanza di custodia cautelare - pdf (pdf - 5.31 MB)