La Consulta toglie ogni dubbio: No alla privatizzazione dei servizi!

23 luglio 2012, by  
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L’obbligo alla privatizzazione dei servizi pubblici locali (acqua, ma anche trasporti e gestione dei rifiuti) prevista tanto dal governo Berlusconi (Agosto 2011) quanto ribadita dalle manovre targate Monti è una chiara violazione della Costituzione poiché contrasta con il voto referendario della maggioranza del popolo italiano.

Con il famigerato articolo 4 del DL 138 cadono tutte le norme successive che hanno ulteriormente accelerato la spinta alle privatizzazioni ordite dal Governo Monti e dai suoi ministri come Grilli, che ora devono rimangiarsi i truci propositi, annunciati appena quattro giorni or sono, di svendere i servizi ai privati per 20 miliardi l’anno.

Il principio era chiaro ed evidente e la Corte Costituzionale l’ha giustamente ribadito. Ciò che è evidente a livello nazionale lo sarà anche a livello locale, perchè con questa sentenza decade l’obbligo di privatizzazione del “gioiello” di famiglia di Acam in quanto a redditività aziendale, la gestione rifiuti. Rifondazione Comunista della Spezia ribadisce la necessità di un piano industriale che abbia scelte politiche chiare e futuribili, dettate da visioni politiche non dalle esigenze delle banche, coautrici del disastro finanziario dell’azienda.

Rifondazione ribadisce ancora il concetto già espresso più e più volte e in tempi non sospetti: si proceda a valorizzare il lavoro di Acam, dalla tutela dei sui dipendenti e a una migliore organizzazione del lavoro secondo pochi ma chiari principi politici: innovazione ed energie rinnovabili, monitoraggio e salvaguardia del territorio, Rifiuti Zero ed acqua pubblica.

Rifondazione Comunista La Spezia