“Addio a Silvano D’Alto, grande intellettuale in difesa dei beni comuni”

3 maggio 2020, by  
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Rifondazione Comunista spezzina piange la scomparsa del professor Silvano D’Alto, scomparso lo scorso 1 maggio ad 82 anni, dopo una lunga malattia.

Uomo di grandissimo spessore intellettuale e umano, è sempre stato al nostro fianco nella battaglie in difesa dell’ambiente e dei beni comuni. 

Nonostante i tanti anni di carriera all’università di Pisa, il professore non ha mai dimenticato il legame con la sua terra di origine, la Val di Magra e la provincia spezzina.

Urbanista, sociologo e architetto di fama internazionale, allievo del mitico professor Michelucci, D’Alto è stato un punto di riferimento nelle battaglie ambientali contro la cementificazione selvaggia e per un’urbanistica al servizio della collettività e non delle speculazioni dei soliti noti. 
 
Lo ricordiamo con affetto nell’iniziativa del dicembre del 2008 al Favaro, quando, assieme ad Haidi Giuliani, tenne una bellissima conferenza sulle periferie urbane e in numerose altri incontri organizzati da Rifondazione negli anni. Ciao Maestro, non ti dimenticheremo!
 
Rifondazione comunista, federazione provinciale La Spezia

“Oggi a Genova nel ricordo di Carlo e del grande movimento del 2001. Il Coisp pensi alla “legalità” delle tanti morti di stato”

20 luglio 2015, by  
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Oggi è il 20 luglio e, come ogni anno, siamo a Genova a ricordare Carlo Giuliani, ucciso quattordici anni fa nella guerriglia urbana che fece da sfondo al G8 più tragico, quello che portò mezzo milione di persone in piazza a lottare contro le violenze della globalizzazione, della finanza e del turbocapitalismo
 
Violenze sulla natura, sull’uomo e sugli stessi popoli, che oggi appaiono tragicamente evidenti. Violenze che già da quel giorno si scatenarono bestialmente sugli inermi manifestanti, letteralmente schiacciati senza pietà prima, durante e dopo il G8. 
 
L’obbiettivo di chi organizzò tale macelleria era distogliere l’attenzione sui sacrosanti motivi politici di protesta di questo grandissimo movimento transnazionale e popolare, che proponeva l’alternativa a una società globale stracolma di ingiustizie e governata dai pochi sui molti. Obbiettivo raggiunto a prezzo del sangue.
 
I pestaggi indiscriminati delle forze di polizia contro chi manifestava in pace con le mani alzate e tinte di bianco, le torture invereconde della Diaz e di Bolzaneto, le “prove” fabbricate ad arte, i depistaggi vergognosi degli allora “portavoce”, la bieca protezione politica del governo Berlusconi e infine le sentenze all’italiana dei processi negli anni successivi. Tutto questo è stato Genova 2001: la pagina più nera degli ultimi trent’anni della storia d’Italia.
 
Genova sanguina ancora, e non solo per la tragica morte di Carlo, un ragazzo di 23 anni ammazzato da colpi di pistola e investito senza pietà da una camionetta militare.
 
Ricordare Carlo significa ricordare tutti quei cinquecentomila presenti quel giorno, non solo il dolore infinito dei genitori Haidi e Giuliano, a cui va il nostro grande abbraccio, come sempre.
 
Ricordare Carlo significa tenere a mente tutti gli infiniti scandali che si sono succeduti nel tempo: noi infatti non dimentichiamo Cucchi, Uva, Aldrovandi e tanti altri morti nelle mani delle forze di polizia.
 

Il sindacato di categoria che oggi pensa di raccogliere firme, in Liguria, contro “piazza Carlo Giuliani” compie, dunque, l’ennesimo tentativo di provocazione e di offesa. 

 
Non ci risulta infatti che il Coisp si sia mai interrogato o abbia fatto pubblica ammenda sulle verità di queste morti: di fronte a ciò le forze dell’ordine di un paese democratico avrebbero già dovuto da tempo fare pulizia al proprio interno e chiedere scusa ai cittadini italiani per i quali lavorano. Non ci risulta che morire di botte sia confacente alla “legalità” tanto sbandierata dal Coisp.
 
Ma evidentemente è più importante sputare ancora veleno su chi non c’è più, che cercare la giustizia.
 
Caratteristiche proprie di un paese che quanto a civiltà e rispetto della democrazia non ci risulta essere all’avanguardia. Allora come oggi.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

L’Otto marzo al Favaro: domenica sera tavola rotonda e cena sociale con Nicoletta Dosio e Haidi Giuliani

4 marzo 2015, by  
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L’otto marzo è la giornata delle donne, della lotta e del lavoro. A Spezia la festeggeremo domenica sera con una doppia iniziativa presso il circolo Arci del Favaro alla presenza di tre grandi ospiti.

Una giornata interamente dedicata ai racconti di conflitti, valori ed emozioni delle donne alla quale seguirà una cena sociale all’insegna della mimosa e della convivialità.

Si comincia alle 18 con una tavola rotonda tutta al femminile alla quale parteciperanno Haidi Giuliani (mamma di Carlo ed ex senatrice Prc), Roberta Danovaro (della segreteria regionale ligure di Rifondazione) e Nicoletta Dosio (attivista e volto storico del movimento No Tav piemontese). Coordina la presentatrice di Teleliguria Sud Selene Ricco.

Seguirà cena sociale alle 20
con prezzi super-popolari.

Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

Per la cena occorre prenotarsi entro e non oltre venerdi 6 marzo scrivendo una mail a rifondazionecomunistalaspezia@gmail.com oppure telefonando ai numeri 349.0060217 o 328.8480095

Buon 8 marzo a tutte/i!

Rifondazione Comunista La Spezia

Da Genova alla Val Susa: domenica 19 febbraio assemblea pubblica sulla repressione di stato con Haidi Giuliani e Nicoletta Dosio

16 febbraio 2012, by  
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Si svolgerà domenica 19 febbraio alle ore 17 nella sala “Aldo Lombardi” della Federazione spezzina di Rifondazione Comunista in via Lunigiana 545 l’assemblea pubblica dal titolo Da Genova alla Val Susa la repressione continua“.

Al dibattito saranno presenti Italo di Sabato (Osservatorio Nazionale Sulla Repressione), Haidi Giuliani (Mamma di Carlo Giuliani, già senatrice Prc) e Nicoletta Dosio (Comitato No Tav Valdisusa). Coordinerà il segretario provinciale Prc/Fds Massimo Lombardi.

L’incontro -dichiara Ricciardi- è stato organizzato in vista della manifestazione nazionale in Val Di Susa di sabato 25 febbraio alla quale una nostra delegazione prenderà parte.
Saremo in Val di Susa per chiedere la libertà delle compagne e dei compagni in carcere, perchè gli arresti avvenuti sono l’ennesimo tentativo di ridurre il movimento No Tav ad un problema di ordine pubblico al fine di dividerlo e delegittimarlo. È l’ennesimo punto di continuità tra il governo Berlusconi e il governo Monti: non si riconoscono le ragioni di chi protesta, non si tratta, ma si agisce militarmente, si determina un clima di tensione e poi si processa sulla base degli scontri che avvengono.
Jacopo Ricciardi, resp. Osservatorio sulla Repressione Prc/Fds La Spezia