Lombardi: “Lo stile di Federici e del Pd è coprire le proprie incapacità con insulti”
22 aprile 2013, by admin
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“Sel ha ottimi intenti, ma in consiglio comunale vota le minestre riscaldate del Pd”
2 aprile 2013, by admin
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Questione Acam, Prc/Fds La Spezia: “Prima di parlare di “esuberi” l’azienda blocchi gli straordinari e presenti un Piano Industriale degno di questo nome”
7 settembre 2012, by admin
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Che un’azienda pubblica abbia commissionato, pagando, ad una società di consulenza uno studio per individuare il numero degli “esuberi”, cioè dei lavoratori di troppo da mettere fuori dall’Acam, é un fatto che di per sè lascia di stucco. Per la verità eravamo già assai perplessi quando, qualche mese fa, vennero resi noti i dati sullo straordinario che evidenziavano un ricorso abnorme ad uno strumento che dovrebbe essere, per l’appunto, “straordinario”.
Quando in un’azienda, per di più in crisi, si fa così tanto straordinario, vuol dire quanto meno che c’é qualcosa che non gira nell’organizzazione del lavoro. Ciò significa inoltre che prima di parlare di “esuberi” occorrerebbe mettere a posto quello che non funziona, bloccare lo straordinario e distribuire tra tutti il lavoro.
Peraltro, dopo che é tramontata l’acquisizione di Acam da parte di Hera (un’operazione che non ci ha mai convinti come dimostrano le nostre prese di posizione pubbliche, le numerose interrogazioni rivolte al Sindaco e i documenti che sull’argomento abbiamo presentato alla discussione del Consiglio Comunale della Spezia) la cosa più urgente che il management aziendale dovrebbe fare sarebbe quella di predisporre un nuovo Piano Industriale, serio e credibile.
Cioé quello che é mancato fino ad ora visto che prima si pensava di mettere in pratica le direttive di Hera ed ora vengono paventate scelte di smembramento dell’azienda -lo spezzatino- che avrebbero come risultato concreto la distruzione di Acam.
Sarebbe necessario che, prima dell’assemblea dei Sindaci prevista nelle prossime settimane, della situazione Acam si discutesse nei vari Consigli Comunali affinchè i Sindaci stessi possano portare nel loro incontro posizioni condivise dalle rappresentanze delle comunità che gli hanno eletti.
E in ogni caso, nel mentre aspettiamo il blocco degli straordinari e un nuovo Piano Industriale, per noi resta ancora valido quell’accordo, detto di San Valentino, tra azienda e sindacati e garantito dagli Enti locali che costituisce una tutela per l’occupazione.
Massimo Lombardi, segretario provinciale Prc/Fds La Spezia
Antonella Guastini, resp. Lavoro segreteria provinciale Prc/Fds La Spezia
Simona Cossu, capogruppo Prc/Fds in consiglio comunale La Spezia
No alla grande multiutility del nord!
15 marzo 2012, by admin
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Facciamo parte dei 27 milioni di cittadine e cittadini che si sono espressi contro la privatizzazione dell’acqua e per la difesa dei beni comuni. Viviamo con forte preoccupazione i ripetuti tentativi di cancellazione del risultato referendario, che colpiscono al cuore la partecipazione democratica e la credibilità delle istituzioni.
Con l’abrogazione dell’art. 23 bis, il referendum ha restituito alla sfera pubblica non solo l’acqua, ma anche gli altri servizi pubblici, compresi i rifiuti e il trasporto pubblico locale. Decenni di liberalizzazioni e privatizzazioni mostrano oggi il fallimento di questo disegno che ha visto il pubblico ritirarsi dai propri compiti e i Comuni trasformarsi da garanti dei servizi pubblici in azionisti. Ci lasciano aziende con miliardi di debito, aumento dei costi dei servizi per i cittadini, peggioramento delle condizione dei lavoratori del settore, azzeramento degli investimenti in nuove reti, impianti e tecnologie, spreco di ingenti risorse naturali, finite e irriproducibili, e una drastica riduzione degli spazi di democrazia, di partecipazione e di trasparenza.
La proposta di creare una grande multiutility del nord si inserisce in questo quadro desolante. Ripercorre la strada dei fallimenti testimoniati dai bilanci in debito di A2A, Iren, Hera, ecc.; ci ripropone l’idea di vendere servizi essenziali per coprire buchi di bilancio; punta a superare i debiti delle aziende attraverso economie di scala. E’ un’operazione lobbistica e verticistica di istituzioni, managers e correnti di partiti, estranea alle città interessate, che espropria i consigli comunali dei loro poteri e allontana le decisioni dal controllo democratico. Oggi serve una gestione dell’acqua, dei rifiuti, del TPL, dell’energia, prossima ai cittadini e alle amministrazioni locali, per garantirne la trasparenza e la partecipazione nella gestione dei servizi.
Oggi più che mai una scelta del genere non deve essere perseguita. Al contrario è necessario aprire un ampio dibattito pubblico che coinvolga le amministrazioni locali, le assemblee elettive, coloro che hanno promosso e vinto i referendum, le associazioni, i comitati, tutti coloro che vogliono preservare l’universalità dei diritti fondamentali, come l’acqua, e tutelare i diritti dei lavoratori. Riteniamo indispensabili modalità nuove ed etiche per garantire ai Comuni investimenti pubblici necessari a realizzare politiche ambientali di risparmio idrico ed energetico e di riduzione, recupero e riuso dei rifiuti – obiettivi previsti dalla Direttiva Europea sulla promozione delle fonti rinnovabili. Non accettiamo di farci espropriare delle condizioni minime per esercitare i diritti di cittadinanza, di riproducibilità della nostra vita associata, in armonia con l’ambiente.
Per queste ragioni, pensiamo sia interesse di tutta la società civile fermare questo progetto che si presenta come un ulteriore attacco alla democrazia e ai beni comuni. Chiediamo a tutte le forze politiche, sociali e sindacali, in particolare quelle che hanno sostenuto i referendum, di prendere una posizione chiara opponendosi con decisione a questo progetto e portandolo alla discussione e al pubblico dibattito. Ci impegniamo a favorire tutti i possibili momenti informativi, di dibattito e di sensibilizzazione.
FIRMATO: DARIO FO (Attore, premio Nobel) – FRANCA RAME (Attrice) – MONI OVADIA (Attore) – STEFANO RODOTA’ (Giurista) – ELIO E MANGONI (Le storie tese) – NANDO DALLA CHIESA (Sociologo Univ. Milano) – GIULIO CAVALLI (Attore e Consigliere Regione Lombardia SEL) – LORIS MAZZETTI (Giornalista RAI) – PAOLO ROSSI (Attore) – BASILIO RIZZO (Presidente Consiglio comunale Milano) – GUIDO VIALE (Economista) – ALBERTO LUCARELLI (Giurista, Assessore Comune Napoli) – VITTORIO AGNOLETTO (Ex-Parlamentare Europeo) -LUIGI FERRAIOLI (Costituzionalista Univ. Camerino) – UGO MATTEI (Giurista Univ. Torino) – BRUNO BOSCO (Economista, Preside Facoltà Giurisprudenza Univ. Milano Bicocca) ANDREA DI STEFANO (Dir. Rivista Valori) – ELIO VELTRI (Scrittore) – LUCA NIVARRA (Giurista Univ. Palermo) – GAETANO AZZARITI (Costituzionalista Univ. La Sapienza Roma) – ROBERTO BIORCIO (Sociologo Univ. Milano Bicocca) – EMILIO MOLINARI (Movimento acqua) – MARIO AGOSTINELLI (Energia felice) – MASO NOTARIANNI (Emergency) – DIEGO PARASSOLE (Attore) – ALBERTO PATRUCCO (Attore) – SILVANO PICCARDI (Regista) – PIETRO RAITANO (Dir. Altreconomia) – LUCA MARTINELLI (Giornalista Altreconomia) – RENATO SARTI (Regista) – BEBO STORTI (Attore) – JOLE GARUTI (Dir. Centro studi Sao) – LUCA KLOBAS (Attore) – LEONARDO MANERA (Attore) – NADIA VOLPI (Italia Nostra) – RITA PELUSIO (Attrice) – HENRY ZAFFA (Attore) – PAOLO CACCIARI (Crescita felice) – GIANNI TAMINO (Biologo Univ. Padova)
http://www.acquabenecomune.
“Un brindisi all’acqua pubblica per chiudere l’anno del vittorioso referendum sui beni comuni”
30 dicembre 2011, by admin
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Questa mattina una delegazione della federazione spezzina di Rifondazione Comunista si è recata presso le redazioni delle testate giornalistiche di Sarzana e La Spezia consegnando bottiglie di spumante etichettato con il simbolo dell’Acqua Bene Comune per chiudere il 2011 con un brindisi all’acqua pubblica.
Un modo per ricordare un 2011 all’insegna della straordinaria vittoria referendaria del giugno scorso quando gli italiani e gli spezzini hanno espresso perentoriamente, con i loro SI, che i beni comuni non sono negoziabili e non possono essere alla mercè del capitalismo finanziario e della speculazione.
Una vittoria di Rifondazione Comunista e dei tanti movimenti spezzini che alla Spezia si è trasformata nell’importante risultato dell’avvio del percorso di pubblicizzazione del servizio idrico nella nostra provincia dopo il pericolo-privatizzazione paventato dall’accorpamento della multitutility Hera, società quotata in borsa, con la spezzina Acam.
Rifondazione aveva proposto fin dall’inizio, tra lo scetticismo generale, che l’acqua rimanesse pubblica sia nella proprietà delle reti sia nella gestione del servizio di distribuzione. I consiglieri comunali Prc hanno presentato e fatto approvare, durante tutto il corso del 2011, la modifica degli statuti comunali, inserendo il principio che l’acqua è un bene comune sul quale nessuno può far valere logiche di profitto. Tale modifica è stata approvata ad Arcola, Follo, Ortonovo, Castelnuovo, Lerici, Levanto, Santo Stefano e Vezzano.
Per questo motivo Rifondazione festeggia il 2011 anche se resterà un anno amaro, all’insegna delle grandi difficoltà di una popolazione alle prese con una disoccupazione crescente e un impoverimento generale contro il quale si dovrà combattere senza indugi: questa sarà la grande sfida di Rifondazione Comunista e della Federazione della Sinistra per il 2012.
Nel frattempo auguri a tutti!
Rifondazione Comunista
federazione provinciale La Spezia
Bramanti: “Noi determinanti per l’acqua pubblica alla Spezia”
7 dicembre 2011, by admin
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«Se alla Spezia l’acqua rimarrà pubblica il merito è di Rifondazione Comunista».
Così la segretaria provinciale del Prc Chiara Bramanti, rivendica il ruolo del suo partito dall’indomani dell’addio alla fusione Acam-Hera e della decisione di costituire una società idrica ad indirizzo pubblico. «Ci siamo ribellati al pensiero unico» prosegue la Bramanti «nell’intransigenza verso la privatizzazione, in linea con il nostro sostegno al referendum di giugno e con il voto espresso dai cittadini che hanno voluto fortemente l’acqua pubblica».
Vi ritenete l’unica forza politica ad averci creduto?
«La nostra è stata una coerenza che altri hanno dimostrato di non avere, nonostante qualcuno tardivamente abbia appoggiato la battaglia referendaria. Da questa vicenda escono sconfitti i molti esponenti della classe politica locale che nei mesi scorsi ci avevano accusato di utopismo, irresponsabilità e demagogia».
Qual è stato il vostro ruolo nelle istituzioni locali?
«Abbiamo sempre proposto, soli contro tutti, che l’acqua rimanesse pubblica sia nella proprietà delle reti sia nella gestione del servizio. Siamo riusciti a portare nei consigli comunali le istanze dei movimenti a partire dalla modifica degli Statuti, inserendo il principio che l’acqua è un bene comune sul quale nessuno può far valere logiche di profitto. E ciò è stato votato ad Arcola, Follo, Ortonovo, Castelnuovo, Lerici, Levanto, Santo Stefano e Vezzano».
Come agirete nei confronti dei lavoratori Acam?
«Abbiamo costruito un rapporto continuo con molti lavoratori Acam e anche col loro contributo abbiamo attuato un percorso di resistenza verso la fusione che si dava come unica soluzione salvifica. Ora vigileremo perché non ci siano nuovi tentativi di introdurre una privatizzazione mascherata, accentuando l’impegno per la difesa dell’occupazione in Acam e per il rilancio industriale dell’azienda, un patrimonio per il nostro territorio».
Siete reduci dal congresso di Napoli, dove il sindaco De Magistris ha già fatto approvare una società pubblica di controllo idrico…
«Siamo orgogliosi di essere riusciti ad intraprendere la medesima strada qui alla Spezia. La nostra battaglia è in continuità con la scelta del comune di Napoli e di altre comunità europee come Parigi e Berlino, un segnale di civiltà che deve essere completato».
Cosa proponete ora?
«Che il tavolo di confronto ottenuto sull’acqua porti a una società idrica a diritto pubblico e che si ponga la questione del ruolo delle società pubbliche. Su questo terreno non accetteremo soluzioni preconfezionate. L’avvio della ripubblicizzazione di Spezia Risorse dimostra che la fallimentare politica delle privatizzazioni può e deve essere superata».
Quali sono le vostre prossime iniziative?
«Il nostro impegno non si esaurisce e trae nuova forza da questo straordinario risultato. Siamo pronti a lottare anche sulle nuove privatizzazioni che il governo Monti vuol mettere in campo, in continuità con quelle già proposte da Berlusconi».
Gravi dichiarazioni dell’assessore Ruocco su Acam-Hera. Malafede o amnesie?
7 luglio 2011, by admin
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Se l’assessore Ruocco non avesse voluto entrare in valutazione polemiche con Rifondazione Comunista avrebbe dovuto evitare certe dichiarazioni, in una casistica che si limita a due possibilità: o la signora Ruocco in questi anni era sistematicamente distratta durante i consigli comunali in cui si dibatteva sui temi legati ad Acam, oppure ha deliberatamente dichiarato il falso.
Ricordiamo dunque che Rifondazione, come del resto tutto il consiglio comunale, non ha mai votato nessun documento in cui si deliberino operazioni di fusioni per incorporazione della società Acam SpA con altre multiutility.
La grave mancanza di memoria della Ruocco tuttavia è sintomatica: oltre a dire il falso si è deliberatamente dimenticata di ricordare l’impegno che la giunta ha assunto già mesi or sono, con un atto deliberativo del consiglio comunale, richiesto ed ottenuto espressamente da Rifondazione, in cui si chiedeva di valutare tutte le opzioni alternative per lo scorporo della società idrica e quindi per la salvaguardia ed il mantenimento sia dell’acqua pubblica che dei livelli occupazionali dell’azienda.
Segreteria provinciale Prc La Spezia
Gruppo consiliare Prc La Spezia
NO ad Hera, SI ad un piano industriale alternativo e compatibile
1 luglio 2011, by admin
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Nell’assemblea pubblica tenutasi lo scorso mercoledì sera in Piazza del Bastione alla Spezia, Rifondazione Comunista/FdS ha ribadito la propria contrarietà al progetto di fusione per incorporazione di Acam in Hera Spa, oggi a maggior ragione alla luce del recente risultato referendario.
E’ una contrarietà per ragione di merito poichè l’esito referendario è stato chiarissimo, bocciando senza equivoci le politiche di privatizzazione e liberalizzazione dei servizi pubblici locali.
Hera è una società quotata in Borsa, fortemente privatizzata e partecipata anche da fondi di investimento finanziari, l’esatto contrario di quanto si dovrebbe fare per una gestione pubblica dei servizi locali.
Una contrarietà anche per ragioni di legittimità visto che, con l’abrogazione del decreto Ronchi, si applica la normativa comunitaria la quale non contempla un modello di gestione dei servizi pubblici come quello rappresentato da Hera, tantomeno da un processo di fusione per incorporazione Hera-Acam.
Una scelta di questo tipo, quindi, si porrebbe in contrasto sia con l’esito del referendum che con la normativa comunitaria, dunque sarebbe impercorribile.
Rifondazione Comunista/FdS della Spezia considera, inoltre, irricevibile ogni proposta che scarichi sui lavoratori il costo della “crisi Acam” e per questo contrasteremo ogni ipotesi di tagli occupazionali.
Le crisi aziendali alla Spezia hanno già fatto pagare un elevato prezzo in termini di posti di lavoro e riteniamo che non siano più socialmente sopportabili ulteriori ripercussioni sulla classe lavoratrice. Proprio per questo esprimiamo la nostra contrarietà anche al ricorso alla cassa integrazione e a contratti di solidarietà, strumenti che farebbero pagare unicamente ai lavoratori i costi di tale situazione.
Siamo stati l’unica forza politica che ha cercato e trovato, all’indomani dei referendum, un confronto in una piazza, esprimendo la nostra disponibilità a lavorare con comitati referendari, organizzazioni sindacali e forze politiche e sociali che riterranno le nostre contrarietà e le nostre proposte un terreno comune di lavoro per la definizione di un Piano Industriale di rilancio di Acam fondato sulla salvaguardia di tutti i posti di lavoro esistenti, sulla partecipazione, sullo sviluppo e la definizione della gestione dei servizi secondo teconologie, prassi innovative, sostenibili e compatibili.
Rifondazione Comunista/FdS La Spezia
No alla riapertura di Vallescura, si al rispetto della pianificazione
3 marzo 2011, by admin
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Con grande soddisfazione Rifondazione comunista rivendica la posizione tenuta nell’ultimo consiglio comunale a Follo, sul tema della riapertura della discarica di Vallescura da parte della provincia. Dopo esserne venuti a conoscenza abbiamo presentato e discusso un nostro documento in commissione consiliare, integrato ed accettato all’unanimità, portato poi in consiglio comunale è stato approvato. Per Rifondazione comunista è un grande risultato politico che pone il nostro partito indipendente da ogni guerra tra bande e dalla parte dei cittadini.
Abbiamo chiesto ed ottenuto che l’amministrazione si attivi presso le istituzioni sovraordinate affinché sia sospesa ogni ipotesi di utilizzo del sito di Vallescura, appoggiando le istanze del comitato di cittadini contrari alla riapertura del sito, così come l’immediata verifica del memorandum ACAM-HERA circa la prospettiva di un utilizzo della discarica onde evitare strumentalizzazioni di ogni tipo, tipiche di quella cattiva politica che pone fintamente in contraddizione le esigenze occupazionali con i problemi ambientali.
Dispiace che il Partito democratico follese abbia scelto di assecondare il presidente Fiasella, giustificando scelte insostenibili e razionalmente incomprensibili per l’interesse della popolazione follese. Siamo lieti che l’amministrazione comunale da noi criticata tempo addietro, si sia impegnata ed esposta, con il sindaco Cozzani in prima persona, che a differenza di quello che è apparso ieri sulla stampa, su questo tema appoggiamo avendo fatto proprio un documento che la impegna la sua giunta in difesa dell’ambiente, della salute dei cittadini, perchè Vallescura non venga utilizzata.
In virtù di questo diciamo un solo no, quello alla riapertura della discarica di Vallescura, ma tanti si: applichiamo il piano provinciale dei rifiuti e con esso tutte le strategie di riduzione dei rifiuti e di incremento della raccolta differenziata, applichiamo il modello Capannori ai nostri territori e si studi piani strategici per considerare il ciclo dei rifiuti come una risorsa e non come un peso, traguardiamo grandi orizzonti coinvolgendo i cittadini attraverso esperienze che funzionano, attraverso una partecipazione vera e concreta, non pletorica e fine alle solite dinamiche clientelari.
Un altro mondo è possibile! Rifondazione Comunista sarà parte attiva affinché questo avvenga!
Scaricate l’odg contro la riapertura della discarica di Vallescura - (doc - 16.5 kB) presentato da Rifondazione comunsita in commissione ambiente
Anche Cozzani sostiene Acam, ma Rifondazione vuole conoscere il memorandum con Hera
30 dicembre 2010, by admin
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Si è svolto l’ultimo consiglio comunale follese del 2009 con due premesse: la prima che l’amministrazione non ha nemmeno affisso l’avviso del consiglio nelle bacheche comunali, la seconda è che è stato possibile farlo grazie alla responsabilità della minoranza che non ha colto le provocazioni di un consigliere di maggioranza e che nonostante le assenze ancorchè giustificate di alcuni consiglieri, è stata presente visto l’importanza degli argomenti trattati: piano energetico PAES , riacquisizione dei dispositivi di illuminazione pubblica e costituzione della società delle reti di Acam.
Sulla questiopne Acam il sindalco Cozzani, nonostante abbia espresso parecchie perplessità politiche oggi vota per salvare Acam, unico sindaco di una lista di centrodestra. Per noi è un bene nella misura in cui il sindaco si impegni ha portare avanti quanto affermato da Rifondazione comunista e messo agli atti del consiglio.
Il ritorno ai Comuni della proprietà delle reti rientra nella logica della gestione pubblica, logica che appoggiamo e sulla quale si fonda la proposta politica di mantenimento dei servizi essenziali in mani pubbliche. Si tratta di una forma di ricapitalizzazione indiretta che noi abbiamo chiesto ed sostenuto, parimenti alla necessità che i Comuni con debiti consistenti si facciano carico di tale insolvenza e quindi della salvezza di un patrimonio pubblico rappresentato da Acam. Un patrimonio non solo in termini di proprietà ma anche e soprattutto di risorse umane ed intellettuali, un patrimonio di lavoratori e lavoratrici che dobbiamo tutelare e salvaguardare, parimenti alla qualità dei servizi di cui sono responsabili.
E proprio ai lavoratori ed alle lavoratrici di Acam va la nostra preoccupazione circa il mantenimento dei livelli occupazionali dell’azienda (Acqua, Ambiente, Clienti, Centrogas, ecc.). Il nostro appoggio a questa operazione è quindi in primo luogo il sostegno al processo di risanamento e di razionalizzazione del debito di Acam e quindi alla salvaguardia dei posti di lavoro.
Tuttavia, sottolineando l’importanza di quanto premesso, non abbasseremo la guardia su un elemento di importanza vitale per il nostro territorio: l’acqua pubblica. La gestione pubblica del ciclo idrico è una pregiudiziale che abbiamo chiediamo da tempo ed è uno dei capisaldi della nostra azione politica. Abbiamo presentato ed approvato la mozione di modifica dello statuto comunale in cui si dichiara l’acqua come bene privo di rilevanza economica, abbiamo partecipato, con i comitati, alla raccolta di oltre 1 milione e 400 mila firme per i referendum abrogativi, tra le altre, dell’art.23 del decreto Ronchi che vuole privatizzare un bene essenziale come l’acqua, e chiediamo ora che la parola passi al popolo sovrano che si esprima su questo tema.
Non ci sfuggono tuttavia i nodi della vicenda Acam, nodi che una politica attenta e responsabile deve affrontare. Occorre in primo luogo essere a conoscenza dei termini della questione, per fare proposte nuove servono i dati e noi a questo momento non li abbiamo ancora avuti. Quando ACAM si trasformò in SpA eravamo contrari, ed anche allora c’era lo spauracchio del fallimento. Ci interessa ragionare con strumenti ed elementi certi, non sui ricatti, e sul metodo delle questioni, chiediamo di poter capire e chiediamo che il Sindaco riferisca al consiglio comunale in merito al tanto citato memorandum Acam-Hera. Il nostro voto favorevole alla ripubblicizzazione delle reti per Rifondazione comunista è vincolante all’impegno che chiediamo all’amministrazione comunale di portare avanti le istanze già approvate dal consiglio comunale follese in tema di servizi, e di procedere quindi affinché l’acqua rimanga pubblica. Ce lo chiedono centinaia di nostri concittadini che sono accorsi ai banchetti per firmare in favore dei 3 referendum.
Rifondazione comunista commenta positivamente il voto del consiglio, che è stato possibile anche grazie al pressing che proprio Rifondazione ha fatto in questi anni, a partire dalla necessità di tutelare i lavoratori Acam. Ora è il caso di avanzare proposte sul tema dei servizi.