Le ridicole affermazioni scagliate da Asti e Fdi contro Il Festival della Mente di Sarzana e contro il prof. Alessandro Barbero, una delle menti, per l’appunto, più illuminate del panorama culturale italiano, non meriterebbero alcun commento, perché ciò sarebbe utile solo per ingrossare l’ego di questi esponenti della storia fai da te, a uso e consumo dell’ignoranza e della mistificazione di massa.
Ma il fastidioso prurito evocato ogni volta che tali figuranti politici ripetono questo falsificatorio refrain sulle foibe, volto naturalmente solo a denigrare l’ideologia comunista e occultare la realtà dei fatti storici, deve essere in qualche maniera fermato.
Il dibattito di questi giorni, nato dopo l’articolo di Tomaso Montanari, ripreso e difeso dai professori Angelo d’Orsi e Barbero, ha riacceso l’assurdo confronto tra chi parla a caso di “pulizia etica” (senza menzionare l’occupazione nazifascista della Jugoslavia che specie gli “italiani brava gente” hanno voluto e perpetrato ai danni della popolazione locale) e chi invece, strenuamente, racconta la pura verità dei fatti storici, senza storpiature ed insinuazioni, quelle sì, ideologiche create ad arte negli ultimi vent’anni (come quella di paragonare la tragedia immane della Shoah con il caso delle foibe, come ha fatto per vent’anni la destra nostrana).
Barbero e nessuno di questi intellettuali hanno mai negato alcunché, ma solo raccontato la verità, contestualizzando il caso e rimettendolo sul giusto quadro storico nella cornice della seconda guerra mondiale, voluta da Hitler e Mussolini, per chi se lo fosse dimenticato.
Gli eredi di chi ha causato la più grande tragedia dell’umanità si permettono, dopo ottant’anni, di riscrivere la storia a loro piacimento, minacciando pure ridicole “ritorsioni” contro chi, semplicemente, si permette di dire la verità. Noi non lo permetteremo. Resistenza è anche questo, e lo grideremo sempre.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
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«Berlusconi cerca di raggranellare qualche voto proponendo la solita tesi autoassolutoria: “italiani brava gente”. In questo modo si coltiva l’idea di un popolo di irresponsabili che non ha mai nulla di cui pentirsi perché in fondo non ha mai fatto nulla di male. In questa lettura anche Mussolini diventa un signore che ha fatto l’unico sbaglio di farsi tirare per la giacchetta da Hitler ma per il resto era una “brava persona”. Questo modo di pensare è all’origine dei molti guai del paese, considera l’antifascismo e quindi la Costituzione italiana un inutile orpello ma soprattutto è falso. Sin da bambino mia madre mi ha raccontato l’episodio di quando, adolescente, venne bruciata la casa in cui viveva durante i rastrellamenti del 1944. La cosa che mi ha sempre detto mia madre è che “quelli che hanno dato fuoco alla casa parlavano piemontese”. Non erano cioè soldati tedeschi ma fascisti repubblichini italiani. Anche questo fa parte della Giornata della Memoria».
Paolo Ferrero
Segretario nazionale Rifondazione Comunista