Tra dire ed il fare c’è di mezzo…. Asti!
16 marzo 2010, by admin
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Durante la seduta del consiglio comunale spezzino di ieri sera, non poteva saltare all’occhio la presenza del consigliere del PdL, Paolo Asti. Qualcuno poco attento alle dichiarazioni di Asti direbbe cosa ci sarebbe di strano. Nulla naturalmente, Asti era presente per far ciò per cui è stato eletto, ovvero il consigliere comunale. Peccato che pochi giorni or sono il consigliere Asti tuonava dichiarando la sua autosospensione in seguito alla sua candidatura alle prossime regionali segno indiscutibile di moralità e senso civico per evitare di far sperperare soldi dei contribuenti nei suoi gettoni di presenza.
Asti si cimentò pure in una invettiva nei nostri confronti, rei di averlo mal recepito il suo pensiero, nonostante chiaramente avessimo controbattuto alla sua decisione di autosospendersi, di avere coerenza rassegnando le dimissioni e sollecitando le dimissioni dei suoi colleghi del centrodestra, che pur candidati ricoprono cariche elettive come Andrea Costa (Sindaco di Beverino e consigliere provinciale), Pasquale Giacomobono (Assessore e consigliere comunale a Follo), Fabio Cenerini e Giacomo Gatti (Consiglieri comunali alla Spezia).
Ma ecco che dopo ore dall’inizio della seduta, forse per gli impegni elettorali, Asti si presenta in consiglio comunale in compagnia del collega candidato Cenerini, si siede sulla sua poltrona di consigliere e vota. Con questo bell’esempio di coerenza e di rispetto dei cittadini spezzini, Rifondazione comunista richiede, coerentemente, le sue dimissioni, certi più che mai che la demagogia ed il populismo degli esponenti del centrodestra spezzino sapranno aggirare questi fatti con la stessa abilità con cui hanno lanciato la loro finta campagna moralizzatrice, ed altrettanto certi che la loro incoerenza continuerà a farci compagnia.
Il faut parier caro Asti, il faut parier…
Replica di Paolo Asti – http://www.cittadellaspezia.com/La-Spezia/Politica/Asti-replica-Devoluto-gettone-di-58846.aspx
Asti ha prima tuonato e chiesto moralità a chi denunciava i soprusi antidemocratici del sultano Silvio I da Arcore, quando questi procedeva a regolarizzare liste elettorali presentate illegalmente (guarda caso le sue!) con un decreto ad acta. Asti ha voluto catechizzare la Sinistra chiedendo di fare come lui stesso: autosospendersi.
Poi che si scopre? Che l’autosospensione di Asti è una bufala, anzi si presenta in consiglio comunale con ore di ritardo, due pacche sulla schiena ai colleghi e via a casa.
Asti ha devoluto il gettone? Sono affari privati di Asti che tuttavia divergono dalle sue dichiarazioni. Se Asti si fosse autosospeso se ne sarebbe stato a casa, senza far scattare il gettone di presenza in consiglio, ed invece si è presentato ugualmente. Cosa faccia di tale gettone sono affari di Asti, ciò che importa è che lui dice una cosa e poi fa l’esatto contrario. Troviamo svilente l’utilizzo pietistico del tema della beneficenza. Se ad Asti avremmo riconosciuto la serietà di sollevare un tema fondamentale come la moralità e l’etica politica, con il suo comportamento crolla Sansone con tutti i filistei.
Tutto un commento invece il silenzio assordante da parte di tutti quei candidati della coalizione di centrodestra in sostegno a Biasotti che siedono su poltrone di Sindaco, di assessori e di consiglieri, evidentemente in imbarazzo visto che colleghi come Asti o Messuri chiedono dimissioni che non verranno mai, ma dagli stessi colleghi di partito!