Chiusura scuola materna di frazione: Porto Venere Bene Comune attacca la giunta Cozzani

1 agosto 2019, by  
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La chiusura “provvisoria” della scuola per l’infanzia nella frazione comunale di Porto Venere, a causa dell’esiguo numero bambini previsto per il prossimo anno scolastico (notizia, come spesso accaduto, mai ufficialmente divulgata dall’amministrazione Cozzani) aveva già dimostrato criticità negli scorsi anni con l’assegnazione di tutto il personale necessario al rientro pomeridiano.Tali criticità sono state superate fino ad oggi con con l’integrazione economica operata dal comune.
 

Come gruppo consiliare riteniamo preoccupante la chiusura di un servizio delicato ed importante quale è la scuola materna di frazione, penalizzante sia per i bambini che non possono fruire della didattica primaria nel loro luogo di residenza, come sarebbe naturale, sia per i genitori che dovranno organizzare diversamente il trasporto del bambino, solo in parte compensato dall’eventuale navetta per la sede delle Grazie (viene meno la possibilità di orario flessibile, tipica delle scuole materne), ma ancor di più ci preoccupa l’atteggiamento verso queste situazioni dimostrate dall’amministrazione.

Si “prende atto” delle meccaniche in maniera passiva, come se la stesse non fossero “termometro” di un netto cambiamento sociale, in parte certo segno dei tempi, ma in parte figlio di precise scelte amministrative, senza riflettere sulle cause e tanto meno applicando correttivi per il futuro.

Continue problematiche e costanti riduzioni del servizio, minore competitività rispetto all’offerta di altri comuni (orario pomeridiano ridotto, strutture meno moderne e funzionali, progetti integrati, incentivi economi ecc.) porteranno inesorabilmente, ma comprensibilmente, molte famiglie a effettuare scelte differenti in futuro, finendo per mettere in discussione la sopravvivenza stessa della “scuola pubblica” nel suo insieme nel territorio, penalizzando fortemente quelli che avranno difficoltà organizzative o economiche nel ricorrere ad altre soluzioni.

Noi invece vogliamo per il comune di Porto Venere una scuola presente, democratica e di qualità per tutti i residenti, che sia fulcro sociale per la cittadinanza.

Chiediamo pertanto che da subito sia avviato un ragionamento in merito ad un nuovo plesso scolastico comunale, moderno, antisismico, ecologico, funzionale, capace di fornire gli strumenti ad oggi deficitari (palestra, auditorium) a tutte le scuole presenti (materna, elementare, medie) e che sia competitivo nel riguardo dell’offerta provinciale, e che nel contempo sia valutata l’ipotesi di istituire un asilo comunale in caso di soppressione di quello statale nel nostro comune, o limitatamente alle frazioni che ne sono già sprovviste, ad integrazione di esso come da decenni avviene alla Spezia.

E’ tempo che ad una mentalità di ordinaria amministrazione contabile sia sostituita una visone politica e sociale lungimirante, a tutela e beneficio della comunità locale, magari recuperando quell’educazione e quel senso di appartenenza oggi fortemente compromessi.

Costruiamo oggi i cittadini di domani!

Il gruppo consiliare Porto Venere Bene Comune

Francesca Sacconi

Saul Carassale

Fabio Carassale

Franco Talevi

Prc Lerici: “Cambiano i sindaci ma sulla scuola sono sempre le solite scuse”

16 giugno 2016, by  
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Ci eravamo lasciati la scorsa consigliatura col sindaco Caluri che aveva chiuso la scuola elementare di Tellaro adducendo la pericolosità della strada carrabile nonostante le smentite della Provincia; ci ritroviamo oggi con un nuovo sindaco che chiude la scuola dell’infanzia di Pugliola sulla base di una perizia che rimanda ad ulteriori indagini di approfondimento riguardo gli aspetti strutturali.

Sembra che le nuove leve di sindaci abbiano un comune denominatore, ossia quello di interpretare a piacimento i documenti tecnici a spese degli alunni e maestre.

Non è con la progressiva chiusura delle scuole nei borghi che si salva l’Istituto Comprensivo di Lerici

Vorremo ricordare come negli anni passati il nostro partito si sia più volte espresso nel lavorare ad una diversificazione e innovazione dell’offerta formativa oltre che nella salvaguardia delle Scuole nei Borghi come presidi sociali e servizi essenziale per arginare lo spopolamento del nostro territorio.

Obiettivi che in passato sembravano appartenere anche a figure di spicco dell’attuale giunta come Sammartano e Saisi, ma che da un anno a questa parte non sembrano più interessare visto il silenzio con cui hanno accolto la chiusura di una Scuola sulla base di una perizia tecnica assolutamente insufficiente.

Si assiste ancora una volta ad una riorganizzazione dei plessi scolastici su base emergenziale, mettendo nell’incertezza molte famiglie con il rischio che il prossimo anno scelgano scuole fuori territorio. Non sia ha un progetto generale che metta al centro l’offerta formativa dei bambini e di conseguenza il miglior ambiente per poterla svolgere.

Da parte nostra continuiamo a sostenere che la Scuola sia un Bene Comune e in quanto tale la sua riorganizzazione debba passare per un confronto pubblico ampio che veda coinvolti i vari Comitati che negli ultimi anni si sono formati, le famiglie e  le forze politiche, con l’obiettivo di socializzare le diverse esperienze didattiche e organizzative che ognuno può portare al tavolo del confronto.

La scuola e i bambini sono la vita di un paese e la scelta dell’apertura o della chiusura di un presidio scolastico è una questione politica sulla quale occorre assolutamente confrontarsi.

Per questo riteniamo importante costruire insieme alle varie forze sociali e politiche un percorso aperto in cui si possano approfondire le varie istanze e proposte. 

Ci auguriamo infine che l’Amministrazione si ponga in un atteggiamento positivo di ascolto ed accoglimento evitando di percorrere la stessa strada della precedente innalzando muri di orgoglio e supponenza che come abbiamo visto non portano molto lontano.

 

Rifondazione Comunista, circolo “Lucio Libertini” Lerici

Novelli (Prc Lerici): “Quale futuro sulla scuola??”

22 dicembre 2012, by  
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A meno di un mese dalle preiscrizioni alla scuola primaria  l’Amministrazione comunale non ha messo in atto il percorso partecipato preannunciato ad Ottobre, per organizzare le strutture scolastiche nel territorio lericino. Una questione che ci preoccupa enormemente.

In assenza dei preannunciati percorsi, la cittadinanza si è attivata in autonomia, dimostrando di avere le idee molto più chiare di chi ci amministra e l’iniziativa delle “mamme del momento” ne è lampante dimostrazione: un mese di mostra “attiva” nella scuola di Tellaro (ancora in corso) per far conoscere a tutti la storia di un incantevole luogo scolastico ed il valore della sua esperienza didattica per rilanciarla come modello di scuola del futuro per i piccoli borghi come il nostro.

Il contributo di Rifondazione Comunista continuerà nel proponerre iniziative pubbliche e partecipando alle diverse organizzate dai cittadini, partendo dall’analisi dello stato reale delle cose.

Il numero di bambini in età scolare è confortante almeno per i prossimi tre anni e non mancheranno iscrizioni per formare le classi prime in tutto il comprensorio lericino, comprese le frazioni.

Le informazioni ricevute direttamente da gruppi di genitori autorganizzati ci dicono che sarebbero quasi 20 i bambini preiscritti alla scuola de La Serra per il prossimo anno.

Questi dati sono più che confortanti per mantenere il Tempo Pieno suddiviso nelle frazioni di Tellaro e La Serra e confermare quindi la scelta in linea con quanto contenuto nel programma elettorale, ovvero il mantenimento dei plessi scolastici all’interno dei Borghi fino a quando questo fosse possibile.

Si dovrà procedere anche alla riapertura della scuola di Tellaro, chiusa solo temporaneamente e sotto l’effetto di pressioni che non sono state gestite nel migliore dei modi, mentre per la nuova collocazione dell’asilo nido, ci auguriamo che questa struttura possa essere trasferita a Pozzuolo così da avere nuovamente anche in questa frazione un presidio scolastico, anche se soltanto per la primissima infanzia.

Stefania Novelli
Segretaria del circolo di Rifondazione Comunista di Lerici

Arciragazzi: “Tradizione che continua per l’infanzia e l’adolescenza, benvenuta Simona Cossu neo-assessore alla Città dei Bambini”

11 marzo 2011, by  
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Le vicende amministrative della Spezia registrano il rinnovo di una tradizione, che come spesso accade evidenzia i suoi buoni frutti se guardata con una certa distanza e senza gli occhiali della divisione partitica o ideologica. Dopo Cinzia Alloisini e Fabrizio Forma, Simona Cossu assume la nomina di Assessore alla Città dei Bambini. Come Associazione educativa vogliamo fare i nostri migliori auguri per l’avvio di questa nuova avventura, che si iscrive in un solco che fa della Spezia un laboratorio unico in Liguria, che tanti riconoscimenti ha avuto nel corso dell’ultimo decennio rispetto alle classifiche nazionali sulla vivibilità dei cittadini.

Un ruolo difficile, ma che è indice di una attenzione “strutturale” di questa città alla qualità della vita dei bambini e dei ragazzi (e quindi delle loro famiglie). Alcuni si chiedono a cosa possa servire una tale delega, soprattutto se paragonata ai Servizi Educativi o alle Politiche Sociali; non è infatti consueto, si dice, è inutile anzi, uno spreco di denaro pubblico oppure un ruolo con troppe poche risorse.

Eppure, eppure non è vero che tale ruolo sia così raro: è sicuramente non frequente, è in qualche misura “sperimentale” ma non è un ruolo inventato o inutile in Italia. E’, invece, un ruolo che fonda la sua legittimazione in una prospettiva “strutturale”, che intende costruire un orizzonte comune per atti e indirizzi di Assessorati diversi in una logica di sistema, per rendere evidenti le connessioni trasversali che possono esserci fra deleghe diverse, e anche molto distanti (in apparenza) dalle materie inerenti i bambini. Facciamo qualche esempio: il traffico (con la mobilità sostenibile), i lavori pubblici ma anche l’edilizia privata (con l’attenzione ai luoghi di socializzazione e per le famiglie), l’ambiente (con la sostenibilità ecologica, etc.), la polizia municipale (con l’attenzione ad un territorio “amico” dei bambini).

Il ruolo di un tale Assessorato è quindi in primo luogo “politico”, di costruzione di un orizzonte di polis, letteralmente di polis orientata al benessere di bambini, ragazzi e famiglie. Non un Assessorato di Grandi Opere, ma di grandi intenzioni, come un virus positivo o un enzima che può catalizzare processi e trasformazioni che diventano prassi e azione trasversale su competenze diverse. E’ un modo per rendere tangibile questa attenzione, perché chi si occupa di servizi (stretti fra i tagli e la mancanza di risorse), chi si occupa di economia, di portualità, di lavori pubblici e privati, di cultura abbia modo di non dimenticare la possibilità di orientare parte del proprio operato nella direzione di una città dove i bambini e i ragazzi possano essere cittadini e non solo “ospiti” in attesa di diventare “grandi”, produttivi, lavoratori.

Come associazione abbiamo avuto il privilegio di collaborare negli ultimi anni con la città della Spezia, in particolare con la Alloisini prima e recentemente con l’Ass.re Manfredini, e abbiamo – insieme – portato più risorse economiche di quelle messe a bilancio (dalla Regione Liguria, da Fondazioni). Piccole cifre, certe volte piccolissime ma con un saldo sempre in positivo sul ritorno in città e, anzi, certe volte anche senza alcuna risorsa economica da parte del Comune. Perché quello che è significativo, e che certe volte si vede solo da distante, è che La Spezia è la città che ha la Ludoteca Comunale più bella della Liguria, che ha scalato via via le classifiche del Premio Nazionale per le Città Amiche dei Bambini (fino a quando un Governo distratto non l’ha cancellato senza avere il coraggio di cancellarlo, semplicemente non rifinanziandolo dall’oggi al domani), che ha elaborato un pensiero e una prassi concreta – forse per alcuni di basso profilo perché fortemente orientata alla sostenibilità e non ai soli annunci – con microprogettazioni per i bambini.

Essere dalla parte dei bambini vuol dire essere pragmatici e quindi anche ricordare che non tutte e non sempre le intenzioni hanno avuto completo successo, perché i tempi della politica sono diversi da quelli necessari per trasformazioni che sono in primo luogo di cultura amministrativa. Proprio per questo, però, una tradizione che si rinnova come in questo caso è indice di continuità e di una certa caparbietà politica, da salutare più che positivamente.

Siamo certi che questa continuità di attenzione da parte della Spezia saprà costruire le basi – tutte politiche – affinché una tale importante delega possa essere presente anche in futuro, nella nuova organizzazione degli Enti Locali derivante dalle leggi nazionali, in coordinamento con altri ambiti afferenti all’infanzia e all’adolescenza. Promuovere “buone prassi” per i bambini e i ragazzi dovrebbe essere occasione di confronto “nel merito” fra le forze politiche e non motivo di divisione partitica o ideologica. Un Assessorato alla Città dei Bambini offre la possibilità di avere una “piazza pubblica” in cui voci, competenze e anche sensibilità e culture politiche diverse, spezzine e non, possano confrontarsi e “costruire” una prospettiva progettuale per i bambini di oggi e gli adulti di domani, che è l’azione più difficile che possa esserci.

Perché non è finalizzata a grandi eventi o grandi opere, quindi non muove grandi appetiti e in fondo interessa solo chi realmente vuole mettersi in gioco, senza pensare di averne ritorni. E non tutti, non sempre, hanno il coraggio di giocare a questo gioco, di confrontarsi sui e con i bambini, perché – spesso – è attraverso le affermazioni e le politiche che li riguardano, o attraverso le loro parole – quando si da loro voce – che si riconosce la nudità del Re, l’inconsistenza concreta di annunci che non producono trasformazioni. Come recitava un felice slogan di qualche anno fa, elaborato in un momento in cui l’Italia era al primo posto nello sviluppo delle politiche per l’Infanzia e l’Adolescenza in Europa: “bisogna essere tanto grandi per prendersi cura dei più piccoli”.

… e come diceva Gianni Rodari nella sua Lettera ai Bambini “è difficile fare le cose difficile, mostrare la rosa al cieco e cantare per il sordo”. Per questa “cosa difficile” facciamo gli auguri a Simona Cossu, alla quale sin d’ora confermiamo la nostra disponibilità ad essere vicini, attenti e anche, se serve, critici, ma disposti a contribuire per quel che potremo con idee, iniziative e proposte.

Juri Pertichini – Vicepresidente Nazionale Arciragazzi