Genova 2001, Ferrero: “Il Pd licenzi De Gennaro, invece di lamentarsi per averlo sempre promosso”
8 aprile 2015, by admin
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Per noi di Rifondazione l’ex capo della polizia De Gennaro non avrebbe dovuto avere più nessun ruolo pubblico dopo la vergognosa mattanza di Genova e anzi avrebbe dovuto rispondere di quella “macelleria messicana.
Invece, tra i tanti incarichi, De Gennaro dopo Genova è diventato prima capo di gabinetto agli Interni, poi commissario per l’emergenza rifiuti, nominato da Monti sottosegretario per la Sicurezza e da Letta presidente di Finmeccanica: deve proprio avere un santo in paradiso! Ora il Pd, invece che fare due parti in commedia, licenzi De Gennaro.
A Genova noi c’eravamo, ed eravamo tra quelli che prendevano le botte, come e con Arnaldo Cestaro, che ha fatto condannare l’Italia dalla Corte di Strasburgo per il massacro della Diaz.
Paolo Ferrero,
segretario nazionale Rifondazione Comunista
Quirinale, Ferrero: “L’elezione di Mattarella non è una buona notizia, non l’avremmo votato”
2 febbraio 2015, by admin
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Sergio Mattarella è il nuovo Presidente della Repubblica. Non è una buona notizia.
Era infatti necessario portare al Quirinale una persona espressione della società e non del palazzo: un garante del popolo italiano e non del governo Renzi. In Italia serve una discontinuità, come quella realizzata ad Atene una settimana fa, non la conferma delle classi dirigenti realizzata con Mattarella.
Questo Presidente è stato proposto e imposto da Renzi che, dopo aver preso in giro Letta, ha preso in giro anche Berlusconi. Molti gioiscono per la sconfitta di Berlusconi ma l’avversario oggi in Italia non è Berlusconi – che è palesemente già sconfitto e che da Renzi venne resuscitato nei mesi scorsi solo per poter fare le riforme istituzionali mettendo ai margini la sua minoranza interna – ma Renzi.
Per questo Mattarella non è la soluzione ma la conferma del problema e non andava votato.
Paolo Ferrero,
segretario nazionale Rifondazione Comunista
“Il 12 dicembre in piazza alla Spezia a fianco dei lavoratori contro il governo Renzi”
10 dicembre 2014, by admin
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Rifondazione Comunista spezzina sarà presente al corteo indetto da Cgil e Uil per lo sciopero generale nazionale di venerdì 12 dicembre, con raduno in piazza Bayreuth alle 9.30.
Sosteniamo tutte le lotte, che in Italia sono riprese con forza in questi ultimi mesi, contro le politiche di austerità, per il lavoro e il reddito, la difesa dell’ambiente e dei beni comuni, per la scuola pubblica e il sapere critico, per la difesa della Costituzione e la democrazia partecipativa.
Renzi, che ha costruito le sue fortune in nome dei giovani, sta invece distruggendo il futuro delle nuove generazioni: vuole precarizzare definitivamente il lavoro e la vita con la generalizzazione del lavoro a termine e dei voucher. Vuole distruggere l’articolo 18 perché chi lavora sia sempre sotto ricatto. Vuole cancellare le norme dello Statuto dei Lavoratori che proibiscono il demansionamento e la videosorveglianza. Vuole il lavoro povero e senza diritti.
Insieme al lavoro, Renzi sta aggredendo l’ambiente con lo Sblocca Italia, attaccando la scuola pubblica, manomettendo la Costituzione, operando per accelerare la ratifica del TTIP. Il governo Renzi vuole che tutto sia merce. Vuole che il lavoro, la natura, il welfare, la vita, siano ridotti a meri strumenti di profitto nelle mani di poche multinazionali, del grande business economico e finanziario. Sono questi i suoi committenti e amici: quelli che per una cena possono spendere mille euro, senza vergognarsi nemmeno un po’.
Renzi finge di litigare in Europa, ma è solo teatro. In realtà il governo italiano attua le politiche di austerità della Merkel, senza fare nemmeno come la Francia che se pure in maniera insufficente, si rifiuta di applicare i folli vincoli del Fiscal Compact. In attuazione di quei vincoli, la legge di stabilità taglia ancora su sanità, trasporti, asili nido, politiche sociali. Il governo Renzi inoltre rilancia le privatizzazioni, cioè continua con le scelte che hanno indebolito il nostro sistema produttivo, dismesso ogni capacità di innovazione, messo gran parte dell’economia nelle mani di poche multinazionali.
I tagli e le privatizzazioni non fanno altro che produrre nuova disoccupazione, aumentare la povertà e le disuguglianze, peggiorare la crisi.
Se il governo Renzi fa politiche sempre più di destra, in continuità con i governi Berlusconi, Monti, Letta, va unita tutta la sinistra antiliberista per costruire l’alternativa. Come è avvenuto in tutti i paesi europei.
Come abbiamo iniziato a fare con l’Altra Auropa con Tsipras.
La sinistra non ha niente a che vedere con Renzi. La sinistra esiste ovunque ci si batte per la dignità e i diritti del lavoro, l’uguaglianza, l’ambiente, la libertà dei saperi, la democrazia e la partecipazione.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Respinto lo statuto degli studenti in stage del “Capellini-Sauro”, Vergassola: “Errore di merito e di metodo, il consiglio d’istituto riesamini la proposta”
19 dicembre 2013, by admin
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Da mesi, in sede di consiglio di istituto dell’istituto “Capellini-Sauro”, i rappresentanti studenteschi avanzano la proposta di adozione dello statuto dei diritti degli studenti e delle studentesse in stage.
Tale statuto prevede per loro una serie di garanzie, tra cui la gratuità del trasporto per i giorni di stage, la relazione finale scritta sia dall’azienda che dallo studente, l’assicurazione contro gli infortuni e la copertura costi.
Dopo alcuni rinvii dell’odg, la proposta è stata respinta.
Il consiglio di istituto, esclusi ovviamente gli studenti ed alcuni altri membri, ha infatti sostenuto che la materia dello stage è di competenza del collegio docenti e che le tutele per gli studenti sono già in vigore.
Premettendo di ritenere non sufficienti le attuali forme di garanzia di buona riuscita degli stage, pensiamo che in questa risposta vi siano due errori, uno di metodo e uno di merito.
Infatti, se tali tutele esistono già, non vediamo come uno statuto che le confermi e che le metta cioè nero su bianco, possa disturbare o essere ostacolo per il funzionamento della didattica e dello stage.
Rispetto alla competenza è vero che gli stage sono sotto la regolamentazione del collegio docenti, così come è vero che il consiglio di istituto ratifica ciò che il collegio docenti apriva nel POF (Piano dell’Offerta Formativa). Ma è pur vero che lo stesso consiglio è tenuto a disciplinare materia di funzionamento della didattica, e la garanzia della buona riuscita degli stage stessi rientra assolutamente tra queste.
In un momento (che a dire il vero dura da diversi anni) in cui la scuola pubblica, gli studenti, e tutti i lavoratori del mondo della conoscenza sono posti sotto un vero e proprio massacro da parte dei governi dell’austerity (si consultino le voci “Berlusconi, Monti, Letta”), riteniamo che da parte degli organismi delle scuole ci dovrebbe essere una collaborazione (che spesso non è mancata) volta a migliorare la vita di tutti, studenti in primis, nel percorso scolastico.
Auspichiamo dunque che il consiglio di istituto riprenda in esame la proposta comprendendo l’importanza di questo provvedimento, che sarebbe anche un segnale di apertura verso gli studenti e le loro esigenze, troppo spesso messe da parte e trascurate.
Filippo Vergassola
coordinatore provinciale Giovani Comuniste/i La Spezia
Genova, Ferrero: “Pieno appoggio alla protesta dei lavoratori, no alle privatizzazioni!”
25 novembre 2013, by admin
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Tutto il nostro appoggio ai lavoratori del trasporto pubblico genovese che stanno scioperando in questi giorni contro la volontà dell’amministrazione comunale di privatizzarli. Sosteniamo la loro mobilitazione, che giustamente continua, e tutte le manifestazioni dei prossimi giorni.
Il caso di Genova è e deve diventare una vertenza nazionale: bisogna salvare il trasporto pubblico! Il Pd mostra chiaramente il suo volto, dal livello locale, come nel caso ligure, al nazionale, con Letta e le dismissioni di Fincantieri, Eni etc. La ricetta del “centrosinistra”, che oramai è diventato centro, è identica a quella delle destre: miliardi per la TAV e gli F35 e svendita ai privati del patrimonio pubblico. Il contrario di cosa proponiamo noi di sinistra.
Paolo Ferrero,
segretaio nazionale Rifondazione Comunista
Rifondazione Comunista a congresso: domenica 1° dicembre alla sala “Caran” della Spezia si eleggono i delegati nazionali e il nuovo Cpf
22 novembre 2013, by admin
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Terminati i congressi di circolo, domenica 1 dicembre si terrà alla sala “Caran” della Spezia l’assise provinciale che dovrà eleggere i delegati nazionali e il nuovo Comitato Politico Federale, il quale, in un secondo momento, nominerà il nuovo segretario.
Al dibattito, aperto a ogni cittadino che desideri portare il proprio contributo, saranno invitati rappresentanti delle forze politiche locali, del mondo del lavoro e dell’associazionismo spezzino.
Tanti i temi al centro della discussione: dalla crisi economica e sociale che stravolge la vita delle persone e lo stesso sistema democratico, la mancanza cronica di lavoro, l’aumento del razzismo e del neofascismo, l’abuso del territorio e della speculazione sulla vita della gente.
Argomenti che vanno affrontati con decisione in una politica oramai sempre più vuota, assolutamente non più rappresentativa degli interessi generali del Paese ma solo di una ricchissima e isolata elite.
Per questi motivi non ha più senso parlare di centrosinistra come lo avevamo inteso negli ultimi anni: l’obbiettivo è la creazione di una vera Sinistra unita di lotta e di alternativa come esiste negli altri paesi europei come Francia, Grecia, Germiania, Spagna. Una Sinistra nella quale Rifondazione sarà parte costituente di un processo essenziale per la vita democratica italiana ed europea.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
“Fusione Atc-Amt mette a rischio i posti di lavoro e il servizio pubblico garantito dalla Costituzione”
16 ottobre 2013, by admin
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“Spezia pagherà per i debiti di Genova e ne faranno le spese i cittadini e lavoratori spezzini. Non si capisce come mai un’azienda sana come Atc debba essere affondata a causa delle scelleratezze altrui. Rifondazione darà battaglia in consiglio comunale e in quello regionale per impedire questa assurda fusione, che creerà solo danni e non risolverà nulla, anzi certamente peggiorerà la situazione”.
E’ la posizione di Rifondazione Comunista emersa ieri pomeriggio nell’assemblea pubblica del centro “Allende” coordinata dal segretario Prc Massimo Lombardi, con a tema il trasporto pubblico locale.
Al centro la questione della fusione di Atc con Amt genovese per creare il Bacino unico dei trasporti, decisione già presa dalla giunta regionale, ma che deve essere ancora approvata dal consiglio regionale ligure.
Consiglio che non vedrà il voto favorevole del capogruppo Prc in Regione Liguria Giacomo Conti, che darà battaglia in aula a colpi di emendamenti: “In gioco c’è il principio stesso che le logiche liberiste e privatistiche, il cui fallimento generale è sotto gli occhi di tutti in quanto causa della enorme crisi economica globale, siano ancora oggi la cura di ogni male” -ha affermato Conti– “è assurdo e sbagliato politicamente”.
Giornata nazionale contro gli sfratti, Rifondazione: “No sfratti, no service tax, chi perde il lavoro perde la casa!”
10 ottobre 2013, by admin
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Oggi, giovedì 10 ottobre, Rifondazione Comunista ha aderito, anche alla Spezia, alla giornata nazionale contro gli sfratti e la service tax, indetta dall’Unione Inquilini.
Riteniamo che il governo Letta stia imbrogliando i lavoratori e i pensionati. A gran voce ha annunciato che toglie I’IMU sulla prima casa.
E‘ una truffa! Nel 2014 I’IMU si chiamerà “SERVICE TAX”, una tassa che riunirà quelle su rifiuti e servizi comunali.
Lavoratori e pensionati, proprietari della sola prima casa, pagheranno nuovamente la stessa tassa con un altro nome. In più, la SERVICE TAX sarà pagata anche dagli inquilini: almeno 1000 euro l’anno.
Questo avviene mentre il Governo ha abolito I’IMU anche per le case di lusso, per i costruttori/palazzinari: un vero regalo da almeno 250 milioni di euro alla speculazione e alla rendita immobiliare.
Intanto la crisi picchia duro sui lavoratori, che non riescono a pagare l’affitto o il mutuo sulla prima casa. Solo nel 2012 ci sono stati 70 mila nuovi sfratti di cui oltre 60 mila per morosità incolpevole.
Chiediamo una nuova politica sociale della casa e di far pagare chi i soldi ce li ha:
– sospensione di tutti gli sfratti e dei pignoramenti per insolvenza da mutui;
– un vero piano casa con almeno 700 mila case popolari utilizzando il patrimonio pubblico in disuso;
– la tassazione fortissima dello sfitto e il contrasto al canone nero;
– l’eliminazione di ogni tassa sulla casa ma solo peri lavoratori, i pensionati, i precari e i disoccupati, non per le grandi ricchezze e i palazzinari;
– l’introduzione di una tassa sui grandi patrimoni oltre i 700.000 euro, che darebbe un gettito superiore all’Imu e colpirebbe solo il 10% più ricco della popolazione.
Rifondazione Comunista La Spezia
“Rifondazione aderisce all’appello della “Via maestra”: a Roma il 12 ottobre per difendere la Costituzione, contro il governo delle larghe intese e dell’austerità”
24 settembre 2013, by admin
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Rifondazione Comunista La Spezia aderisce, parteciperà e si adopererà per garantire la più ampia partecipazione possibile al corteo per la difesa e la piena attuazione della Costituzione del prossimo 12 ottobre a Roma, promosso dall’appello “La via maestra” promosso da Rodotà, Landini e Zagrebelsky nell’assemblea dell’8 settembre scorso al Frentani.
Questa manifestazione, che intreccia i temi della democrazia e del lavoro, auspichiamo diventi il punto di partenza per la costruzione di una opposizione di massa alle politiche di austerità che caratterizzano tanto il governo Letta quanto le direttive europee.
Anche nella nostra provincia siamo pronti a dare il nostro contributo per la migliore riuscita della manifestazione.
Contro il governo delle larghe intese, contro la grande coalizione dei banchieri e dei poteri forti, vogliamo quindi costruire la grande coalizione per il lavoro, i diritti sociali e civili e l’allargamento della democrazia, fondata sull’antifascismo.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Roma, 8 settembre 2013: nel nome della Costituzione e della Sinistra, un’assemblea che ha aperto una speranza
9 settembre 2013, by admin
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L’assemblea che si è tenuta domenica 8 settembre a Roma, convocata da Lorenza Carlassare, don Luigi Ciotti, Maurizio Landini, Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky rappresenta un grande fatto politico.
Innanzitutto perché è perfettamente riuscita e questo ci dice della volontà di ripartenza che vi è in quel popolo della sinistra che vuole cambiare le cose. In Italia vi sono le energie morali e politiche per riaprire un percorso di alternativa, di chi non si rassegna allo stato di cose presente.
In secondo luogo perché la convocazione della manifestazione del 12 di ottobre per la Costituzione e per il lavoro e il percorso di preparazione della stessa saranno un grande fatto democratico e di mobilitazione popolare. Il vero disastro dell’Italia non sta solo nella protervia berlusconiana o nella sciagurata azione dei governi di unità nazionale. Il vero disastro sta nella rabbia e nella insoddisfazione popolare che però non trovano punti di sbocco collettivo. Il disagio del paese oggi si esprime più in rabbie individuali, in solitudini impotenti che in una risposta collettiva. La manifestazione del 12, il percorso di mobilitazione precedente e quello che inevitabilmente si aprirà dopo il 12 costituiscono invece la possibilità di costruire un grande movimento democratico di risposta collettiva all’attacco alla democrazia e ai diritti sociali. La possibilità di passare dall’Io al Noi è inscritta nelle proposte dell’assemblea di ieri e costituisce un enorme fatto politico che ci riavvicina alle mobilitazione degli altri popoli europei.
In terzo luogo l’aver legato la questione della difesa e dell’applicazione della Costituzione con le questioni del lavoro è decisivo. Oggi l’applicazione delle politiche neoliberiste stanno mettendo in discussione tutti i livelli di civiltà conquistati nel dopoguerra in Europa: il welfare, il sindacato e i diritti dei lavoratori, la democrazia. Le politiche di austerità lungi dal farci uscire dalla crisi la stanno aggravando e ne scaricano i costi sulle masse popolari. Questo attacco viene condotto congiuntamente da centrodestra e centrosinistra e i governi Monti e Letta ne sono la plastica dimostrazione. Non si tratta solo di un fatto italiano. Tutte le peggiori decisioni assunte a livello europeo, dal trattato di Maastricht al Fiscal Compact sono state assunte insieme da popolari e socialisti. Se poi facciamo mente locale sul fatto che i leader che principalmente vogliono sferrare un attacco alla Siria sono il Democratico Obama e il socialista Hollande, il quadro è completo. Occorre evidentemente costruire una alternativa culturale e politica al centrodestra quanto al centrosinistra e solo tenendo insieme questione sociale e questione democratica è possibile rovesciare queste politiche e difendere i diritti sociali come la democrazia. Il rischio che abbiamo è infatti che sotto l’attacco devastante ai diritti sociali e del lavoro la questione della democrazia venga vista come una cosa secondaria da vasti strati sociali. Una specie di lusso di cui non val la pena occuparsi. Addirittura vi è il rischio che ipotesi presidenzialiste e populiste possano incontrare a livello di massa il diffusissimo sentimento di repulsa per la politica. Mettere in discussione le politiche neoliberiste sia sul piano dei loro effetti sociali, sia sul piano della difesa della democrazia e della partecipazione è quindi la strada giusta: La via maestra.
Da ultimo l’assemblea e il percorso proposto apre anche la strada e la speranza per la costruzione di uno spazio pubblico di sinistra. Dentro il regno del bipolarismo e delle politiche neoliberiste, Rodotà ha giustamente denunciato il vuoto della politica. Questo vuoto va riempito e noi proponiamo di farlo evitando di ripercorrere gli errori del passato. Non ha funzionato la Federazione della Sinistra così come non ha funzionato Rivoluzione Civile: Non funzionano le ambiguità nel rapporto con il centro sinistra e i patti di vertice a cui siamo stati costretti. Non si tratta quindi di fare un nuovo partito o di mettere insieme gli attuali gruppi dirigenti: si tratta di dar vita ad un spazio pubblico della sinistra basato sul principio della democrazia e della partecipazione, in cui, a partire da un comune progetto politico e da regole condivise, si possa ricostruire una comunità di dibattito e di azione civile, culturale e politica. Si tratta di coinvolgere le centinaia di migliaia di uomini e donne di sinistra che oggi in Italia sono alla ricerca di un punto di riferimento politico. Una ricostruzione dal basso che può essere il valore aggiunto prodotto dal percorso di mobilitazione deciso ieri e che vede nella serietà e nell’autorevolezza delle persone che hanno convocato l’assemblea un fattore non secondario di speranza.
Paolo Ferrero
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