Lombardi (Rete a Sinistra): “Libertà di stampa diritto prezioso da difendere ogni giorno. Buon lavoro a tutti i giornalisti liguri e spezzini”

3 maggio 2015, by  
Archiviato in Campagna elettorale, Primo piano, Società

 

Oggi è la giornata mondiale della libertà di stampa.

 
Il preziosissimo diritto ad un’informazione pulita, veritiera e al servizio dei cittadini deve essere difeso ogni giorno con tutte le forze, nonostante gli attacchi continui dei poteri economici e politici soverchianti: non c’è democrazia senza un’informazione libera, coraggiosa, indipendente.
 
Il rapporto tra potere e stampa è sempre stato “caldo” e controverso. Nel mondo troppi giornalisti amanti della verità sono stati e sono tuttora “silenziati”, non solo con la censura anche con la violenza fisica e l’omicidio.
 
Per contro assistiamo spesso anche ai media asserviti al potere, casse di propaganda che edulcorano la realtà o la contorcono a piacimento o alimentando le famigerate macchine del fango in grado di distruggere idee, sentimenti e vite umane.
 
Per un’informazione onesta e libera da ogni condizionamento faccio i miei più sinceri auguri di buon lavoro a tutti i giornalisti liguri e spezzini: operatori di radio, tv, stampa e on line. 
 
W il pluralismo dell’informazione, viva la verità e la giustizia.
 
Massimo Lombardi,
 
candidato al consiglio regionale della Liguria 
 
Rete a Sinistra – Pastorino Presidente

Oggi silenzio, per la Libertà di stampa!

9 luglio 2010, by  
Archiviato in Dall'Italia, Primo piano

“I giornalisti italiani sono chiamati ad una forma di protesta straordinaria che si esprimerà in un “rumoroso” silenzio dell’informazione nella giornata di venerdì 9 luglio, contro le norme del “ddl intercettazioni” che limitano pesantemente il diritto dei cittadini a sapere come procedono le inchieste giudiziarie, infliggendo gravi interruzioni al libero circuito delle notizie.

Quanti lavorano nel settore della carta stampata si asterranno dalle prestazioni nella giornata di giovedì 8 luglio, per impedire l’uscita dei giornali nella giornata di venerdì. Tutti gli altri, giornalisti dell’emittenza nazionale e locale, pubblica e privata, delle agenzie di stampa, del web, dei new media e degli uffici stampa non lavoreranno nella giornata di venerdì. Free lance, collaboratori e corrispondenti si asterranno dal lavoro secondo le modalità previste per la testata presso la quale prestano la loro opera. I giornalisti dei periodici, infine, si asterranno dal lavoro venerdì 9, ma assicurando, già da ora, la pubblicazione sui numeri in lavorazione delle proprie testate di comunicati sulle motivazioni della giornata del silenzio.

Lo sciopero è una protesta straordinaria e insieme la testimonianza di una professione, quella giornalistica, che vuole essere libera per offrire ai cittadini informazione leale e la più completa possibile. Una protesta che si trasforma in un “silenzio” di un giorno per evidenziare i tanti silenzi quotidiani che il “ddl intercettazioni” imporrebbe se passasse con le norme all’esame della Camera, imposte sin qui dal Governo e dalla maggioranza parlamentare.

Molte notizie e informazioni di interesse pubblico sarebbero negate giorno dopo giorno fino a cambiare la percezione della realtà, poiché oscurata, “cancellata” per le norme di una legge sbagliata e illiberale che ne vieterebbe qualsiasi conoscenza.

Giornalisti, ma anche gli editori  e migliaia di cittadini, da mesi denunciano le mostruosità giuridiche del “ddl intercettazioni”. Sono state anche avanzate proposte serie per rendere ancora più severa e responsabile l’informazione nel rispetto della verità dei fatti e dei diritti delle persone: udienza filtro per stralciare dagli atti conoscibili le parti relative a persone estranee e soprattutto alla dignità dei loro beni più cari protetti dalla privacy; giurì per la lealtà dell’informazione che si pronunci in tempi brevi su eventuali errori o abusi in materia di riservatezza delle persone; tempi limitati del segreto giudiziario; accessibilità alle fonti dell’informazione contro ogni dossieraggio pilotato.

Nessuna risposta di merito. Lo sciopero, con la giornata del silenzio, è espressione di indignazione, di partecipazione, di richiamo responsabile a principi e valori che debbono valere in ogni stagione. Lo sciopero è un momento della protesta e dell’azione incessante che proseguirà, fino al ricorso della Corte europea di Strasburgo per i diritti dell’uomo, qualora la legge fosse approvata così com’è. Lo sciopero è anche segnalazione di un allarme  per una ferita che si aggiungerebbe ad un sistema informativo che patisce già situazioni di oggettiva difficoltà e precarietà non solo per la crisi economica, ma anche per una politica di soli tagli che rischiano di allargare bavagli oggi altrimenti invisibili. L’informazione è un bene pubblico, non è un privilegio dei giornalisti, né una proprietà dei padroni dei giornali e delle televisioni, né una disponibilità dei Governi. E  per i giornalisti non è uno sciopero tradizionale contro le aziende, ma un atto di partecipazione e di sacrifico della risorsa professionale per la difesa di un bene prezioso, dei cittadini, proclamato con un silenzio che vuol parlare a tutti”.

Fonte: www.fnsi.it