Galieni e Ravera: “Bloccare gli immigrati direttamente in Libia è una strategia criminale”

15 giugno 2015, by  
Archiviato in Dall'Italia, Partito, Primo piano

 

A smentire le esultanze di Renzi in merito ai passi avanti compiuti con la Agenda europea sull’immigrazione giunge il blocco delle frontiere francesi. E mentre le istituzioni Ue prendono tempo e rinviano anche la realizzazione dei ridicoli impegni presi ci si prepara alle azioni militari in Libia che non ricadranno sui trafficanti ma sui profughi.
Bloccare le persone nel deserto, nelle stazioni e nelle periferie italiane e al confine di Ventimiglia costituiscono elementi di una comune strategia criminale di cui Rifondazione Comunista non sarà mai complice.
Permettere a chi ha visto troppe volte la morte in faccia grazie anche alla scellerata politica estera di chi oggi chiude i confini, di ritrovare un po’ di pace e i propri affetti dispersi ai quattro angoli d’Europa è il solo modo attraverso cui realizzare quel continente dei popoli e non delle banche o delle armi.
Stefano Galieni, 
Responsabile nazionale immigrazione Rifondazione Comunista
Marco Ravera, 
Segretario Rifondazione Comunista Liguria

Sciopero generale 6 settembre: lettera aperta di Sergio Olivieri al segretario regionale Cgil Renzo Miroglio

13 settembre 2011, by  
Archiviato in Lavoro

Caro Miroglio, cari compagni,

desidero esprimervi il pieno e convinto sostegno del Partito della Rifondazione Comunista della Liguria allo Sciopero Generale indetto dalla Cgil per il 6 settembre.

Al di là del balletto quotidiano relativo alle modifiche su questo o quel punto, la manovra economica messa in campo dal Governo va respinta con forza perché pesa tutta sulle spalle di lavoratori, giovani e pensionati e non colpisce le vaste aree del privilegio, della speculazione e della ricchezza.

Di ben altre misure ci sarebbe bisogno: per esempio di una patrimoniale e di una riduzione delle spese militari, a partire da quelle relative alla partecipazione alle guerre in Afghanistan e Libia.

Siano quindi impegnati in tutta la Liguria per la riuscita dello Sciopero Generale del 6 settembre che vediamo come l’avvio di un percorso di lotta sociale per impedire che il nostro Paese percorra la stessa strada della Grecia e per costruire un’altra Europa e un altro modello economico.

Sergio Olivieri

Segretario regionale di Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra

1° maggio al fianco dei lavoratori contro Berlusconi, la precarietà e la guerra in Libia

30 aprile 2011, by  
Archiviato in Lavoro, Primo piano

Rifondazione Comunista e la Federazione della Sinistra saranno presenti al corteo spezzino di domani, domenica 1° maggio, festa dei lavoratori, che partirà dalle 10 circa in piazza Brin alla Spezia.

In tutta Italia sarà una manifestazione importante per sottolineare l’unità dei lavoratori in vista dello sciopero generale del prossimo venerdì 6 maggio indetto dalla Cgil.

Scendiamo in piazza contro le continue morti sul lavoro, le ingiustizie sociali, la disoccupazione e la precarietà diffusa.

Contro il regime berlusconiano, che mina i più elementari principi democratici togliendo il diritto dei cittadini ad esprimere la propria opinione sul referendum contro al nucleare.

Contro la guerra in Libia che tradisce la costituzione e bombarda a tradimento uno stato vicino, con il quale tre anni fa si era stretta un’alleanza di amicizia e di reciproca non aggressione.

Per questo occorre scendere in piazza il più numerosi possibile domani, nell’auspicio di una prossima fine del sempre più scricchiolante governo Berlusconi.

Rifondazione e della Federazione della Sinistra della Spezia ricordano inoltre la storica festa del 1° maggio di Solaro di Lerici, organizzata dal circolo locale del Prc nella frazione lericina di Solaro, dove si potranno degustare piatti tipici a pranzo e a cena nella splendida cornice del Golfo dei Poeti.

Ortonovo primo comune spezzino ad approvare la mozione Fds contro la guerra in Libia

30 marzo 2011, by  
Archiviato in Primo piano

Commenti disabilitati su Ortonovo primo comune spezzino ad approvare la mozione Fds contro la guerra in Libia

Ieri il gruppo consiliare di Rifondazione Comunista-Federazione della Sinistra con l’appoggio di Sinistra Ecologia e Libertà e alcuni esponenti del Pd ha approvato in Consiglio Comunale la mozione unica presentata dalla Federazione della Sinistra in ogni ente locale della provincia.

Ortonovo è il primo comune ad averla approvata: un grande successo della Federazione della Sinistra spezzina che attende ora l’esito delle altre istituzioni nelle quali è stata presentata.

A Ortonovo ora sventola la bandiera della pace, un segnale importante che auspichiamo possa essere replicato in ogni parte d’Italia alle prese con l’ennesima tragedia di una guerra sempre più assurda e incomprensibile.

Scaricate il testo della Mozione contro la Guerra in Libia - doc (doc - 19 kB)!

Federazione della Sinistra e GC La Spezia: “Alle 16 in piazza Luni a Sarzana nuovo presidio contro la guerra in Libia”

26 marzo 2011, by  
Archiviato in Appuntamenti

Dopo il presidio di martedì pomeriggio in piazza Mentana alla Spezia, continuano le manifestazioni contro la guerra organizzate dalla Federazione della Sinistra provinciale.

Il Coordinamento della Federazione della Sinistra della Val di Magra e i Giovani Comunisti spezzini organizzano per domani, Sabato 26 marzo alle ore 16 in piazza Luni a Sarzana, un nuovo presidio contro l’aggressione imperialista alla Libia di Gheddafi da parte di Francia, Usa, Gran Bretagna e la stessa Italia.

Dopo l’incredibile voto unanime del parlamento italiano tra Pdl e Pd, tra Udc, Lega Nord e Idv,
l’unica voce politica che si è pronunciata senza se e senza ma contro l’assurdità della nuova guerra del capitalismo occidentale è stata proprio la Federazione della Sinistra.

Per questo invitiamo chiunque voglia manifestare la propria indignazione a partecipare domani all’iniziativa, per esprimere un ennesimo e forte NO alle guerre “umanitarie”, fatte nel nome degli affari delle multinazionali dell’energia e delle armi.

Federazione della Sinistra della Val di Magra

Coordinamento provinciale Giovani Comuniste/i La Spezia

Oggi alle 17 in piazza Mentana presidio contro la guerra in Libia

21 marzo 2011, by  
Archiviato in Appuntamenti, Primo piano

La Federazione della Sinistra della Spezia organizza per oggi, 22 marzo, alle 17 in piazza Mentana un presidio contro l’aggressione imperialista alla Libia di Gheddafi da parte di Francia, Usa, Gran Bretagna e la stessa Italia.

Gheddafi sta sterminando il suo popolo, ma l’Italia di Berlusconi, suo più sfacciato e ridicolo alleato fino a pochi giorni fa, sta contribuendo a bombardarlo non rispettando al risoluzione ONU che prevedeva la No Fly Zone.

L’ennesima guerra imperialista occidentale è cominciata e l’Italia, serva assoluta degli appetiti di Francia e Stati Uniti e nello stesso tempo più fedele alleato del sanguinario Rais, sta dando al mondo intero l’immagine peggiore e più squallida accoltellando alle spalle la Libia esattamente come 100 anni fa, quando il governo Giolitti conquistò Tripoli attaccando il morente impero Ottomano, di cui la Libia faceva parte nel 1911.

Dietro all’aiuto ai partigiani libici, che oggi come allora lottano per la loro indipendenza, si nasconde la voglia di mettere le mani sull’immenso patrimonio di gas e petrolio, con il serio rischio che si possa scatenare un conflitto duraturo dagli sviluppi assolutamente imprevedibili.

Berlusconi, La Russa e Frattini, che hanno subito concesso le basi italiane per l’attacco senza nemmeno opporsi, avevano dichiarato che i nostri aerei non avrebbero bombardato alcun obbiettivo, prontamente smentiti dall’attacco italiano di ieri sera su Bengasi. No Comment.

La nostra Costituzione ripudia la guerra ma per l’ennesima volta è stata tradita. Per questo chiamiamo a raccolta tutti gli spezzini che si oppongono all’ennesima guerra dove l’Italia partecipa ingiustamente: per dichiarare un No secco ad ogni conflitto e ad ogni intervento militare italiano alla guerra imperialista occidentale.

Manifestazione di solidarietà e di pace: Venerdì 4 marzo, ore 17 in Piazza Brin “No a missioni militari neoimperialiste”

2 marzo 2011, by  
Archiviato in Appuntamenti, Primo piano

Una manifestazione di solidarietà e di pace a sostegno del popolo libico si terrà alla Spezia, venerdì 4 marzo alle ore 17 in Piazza Brin. E’ quanto indetto dalla Federazione della Sinistra della Spezia che ha fatto circolare un appello a favore della rivolta popolare libica, esplosa negli ultimi giorni contro il quarantennale e sanguinario regime di Gheddafi.

La Federazione della Sinistra spezzina ha invitato tutti i soggetti del mondo della politica, del lavoro e delle associazioni locali, molte delle quali hanno già aderito all’appello. La manifestazione si concluderà in piazza Mentana dopo un corteo per le vie del centro.

Come per Tunisia e Egitto, è pieno il sostegno della Federazione della Sinistra al sollevamento popolare anti-tiranno e nello stesso tempo è ferma la condanna della Fds a possibili e già ventilate azioni militari da parte di forze internazionali nei confronti della Libia.

VENERDI’ 4 MARZO ORE 17 TUTTI IN PIAZZA BRIN

PIENA SOLIDARIETA’ AL POPOLO LIBICO

NO A MISSIONI MILITARI NEOIMPERIALISTE

Il 2 settembre scorso abbiamo assistito allo “spettacolo indecoroso” in onore di Gheddafi preparato da Berlusconi che ha ostentatamente baciato la mano al dittatore trascurando completamente ogni accenno alla violazione dei diritti umani, alla tragica sorte delle vittime dei respingimenti, a chi muore nel deserto o nelle prigioni libiche. Ora la repressione delle rivolte è spietata

La Federazione della Sinistra condanna con forza il tentativo di reprimere nel sangue la legittima aspirazione del popolo libico alla libertà e alla giustizia sociale. Ritiene necessario operare per far cessare il massacro e per dare tutto l’aiuto umanitario alla popolazione garantendo la protezione e l’asilo politico ai disertori e ai profughi. Ritiene intollerabile che il dibattito politico in Italia si concentri sul “pericolo” di ondate migratorie verso le nostre coste. Denuncia l’atteggiamento complice del governo italiano la cui unica preoccupazione sembra essere quella di restaurare in Libia un regime che prosegua la politica dei respingimenti degli immigrati fino ad oggi garantita, spesso in violazione dei più elementari diritti umani, dal regime di Gheddafi. Chiede l’apertura di una inchiesta sui traffici di armi italiane triangolate in questi anni al regime libico, armi che in queste ore vengono usate per reprimere le manifestazioni popolari.

E’ urgente rivedere il “Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra Italia e Libia” firmato a Bengasi nell’agosto del 2008 da Berlusconi e Gheddafi – con cui le esportazioni di armamenti italiani verso le coste libiche hanno preso slancio.

Vogliamo ricordare che la legge 185 del 1990 sulle esportazioni di armamenti chiede di accertare il “rispetto dei diritti umani nel paese di destinazione finale” e di rifiutare le esportazione di armamenti “qualora esista un rischio evidente che la tecnologia o le attrezzature militari da esportare possano essere utilizzate a fini di repressione interna”.

Ritiene intollerabile la campagna stampa tesa a sollecitare e giustificare un intervento armato esterno. Sarebbe infatti l’ennesima tragedia sulla pelle del popolo libico. In alcun modo un intervento militare guidato dalla Nato, dagli Usa o da potenze ex coloniali come quelle europee, avrebbe finalità umanitarie ma rappresenterebbe solo un tentativo di ricolonizzazione e di occupazione. I

l vero obiettivo dell’intervento militare utilizzerebbe come pretesto lo scontro in atto in Libia per rimettere le mani sul petrolio e sul gas di quel paese, rispolverando politiche imperialiste. Si tratta di un calcolo cinico e per questo inaccettabile. La Federazione della Sinistra si opporrà nel modo più netto a qualsiasi tentativo di giustificare nuove guerre e avventure militari.

La FdS impegna le sue strutture centrali e territoriali a far crescere nel Paese un forte movimento di solidarietà con il popolo libico e con tutti i popoli del mondo arabo in rivolta.

Per queste ragioni invitiamo tutte le forze democratiche, spezzine Partiti, Sindacati e Associazioni, a Partecipare alla Manifestazione che si terrà Venerdì 4 Marzo alle ore 17,00 in P.za Brin alla Spezia con corteo fino a P.za Mentana.

Interverranno tutti coloro che aderiscono alla manifestazione.

Rivolte nordafricane: “Mercenari libici al soldo di Gheddafi con logo ENI, il governo italiano tace?”

22 febbraio 2011, by  
Archiviato in Dal Mondo, Primo piano

Apprendiamo dalla stampa che la nave militare Elettra sta per partire dal porto della Spezia verso le coste libiche per un’imprecisata missione di “sostegno logistico e informativo per operazioni speciali”.

Dal momento che il genocida regime di Gheddafi, ormai alla conclusione grazie al sacrificio e alla rivolta dell’esasperato popolo libico, si sta ricoprendo di crimini contro l’umanità, vorremmo sapere a favore di chi sono rivolte queste “operazioni speciali”.

Forse al regime che è stato ed è sostenuto sfacciatamente dal governo Berlusconi nel suo squallido baratto di migranti per energia? Il tema energetico è un leit-motiv che viene sottaciuto dalla stragrande maggioranza dei mass media nazionali.

Non è un caso che le uniche preoccupazioni politiche dei governi europei si limitino a garantire gli approvigionamenti energetici: ogni giorno transitano attraverso il canale di Suez 1,8 milioni di barili di petrolio. È comprensibile che le rivolte nel mondo arabo preoccupino i mercati: si teme per le forniture energetiche in Europa.

In un filmato (pubblicato sul sito del Corriere della Sera) si vede distintamente un mercenario a cui è stato ordinato –come egli stesso sostiene– di sparare sulla folla dei dimostranti a Bengasi. Sulla divisa compare distintamente il logo dell’italianissima Eni, l’arcinota società controllata dallo Stato che opera nel settore degli idrocarburi e che fa trasmettere a reti unificate sulla televisione pubblica spot pubblicitari che la dipingono come un’azienda dal lato umano. Bell’esempio.

Che l’Italia sia cliente affezionato della Libia è cosa nota, vista che è “azionista” di quasi il 40% delle sue esportazioni energetiche, così come noto che l’Eni ha concessioni petrolifere in Libia fino al 2035, investendo in loco circa 50 miliardi di dollari negli ultimi 10 anni.

Ma quanto ancora potrà durare il sostegno a un dittatore che reprime col terrore la sua gente da quasi 42 anni e che non ha esitato a bombardarla con i suoi aerei caccia appena è scoppiata la sacrosanta rivolta?

Questa è l’ennesima dimostrazione di il governo italiano stia fallendo su tutta la linea, non ultima la totale indecenza in tema di rapporti internazionali e di politica estera. Dulcis in fundo, sul caos libico, il ministro degli esteri Frattini ha osato pure affermare che “non si deve esportare la democrazia”.

Con quale faccia tosta il ministro può dire oggi queste ovvietà, dopo che il precedente governo Berlusconi nel 2002 e nel 2003 si è reso complice delle illegali aggressioni all’Afghanistan e all’Iraq proprio nella ridicola giustificazione dell'”esportazione” della democrazia?

Dopo quest’ennesima vergogna di un presidente del consiglio che fino a pochi mesi fa si prostrava a questo sanguinario ospitando la sua tenda, tra il ridicolo mondiale a Villa Pamphili, chiediamo che Berlusconi e il suo vergognoso esecutivo si dimettano immediatamente per chiudere finalmente uno peggiori capitolli della storia d’Italia degli ultimi cinquant’anni.

Ecco il filmato