Il presidio convocato ieri mattina dal sindacato della Uil sul caso della lavoratrice licenziata da Acam/Iren ha un grande valore politico oltre che di umana solidarietà. Continuare a denunciare gli effetti della terribile Legge Fornero ancora in pieno vigore, nonostante le promesse di abolizione dei partiti ora al governo, è un dovere da parte di tutte le associazioni partitiche e sindacali che vogliono mettere al centro la dignità e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.
Liquidare un licenziamento con dei soldi (in questo caso peraltro pubblici) a fronte di una richiesta di reintegro, a prescindere dalla giusta causa o meno, è quanto di più umiliante una persona possa subire.
Riceverlo con il ghigno sorridente sul volto dei rappresentanti della multiutility di Iren come ci raccontavano al presidio, ancora di più. L’odio di classe di chi sta sopra rispetto a chi sta sotto è quanto mai vivo e vegeto.
Sembra non ci sia fine al depotenziamento dei diritti di chi a fatica lavora o cerca di farlo. Non bastano i bassi salari, i contratti a termine, le basse condizioni di sicurezza e i bassi inquadramenti rispetto alle mansioni svolte. No tutto questo non basta. Vogliono pure l’umiliazione e l’asservimento totale, perché per Acam/Iren è chiaro che questo episodio serve “da esempio” a tutti gli altri lavoratori e lavoratrici. La richiesta di “silenzio” fatta in fase di conciliazione parla da sola.
Per questo è stato oggi importante questo presidio, i lavoratori e le lavoratrici ci sono, hanno dimostrato che continueranno a denunciare l’arroganza della multiutility senza alcun timore, che intenteranno altre cause e vertenze per altre mancanze anche in altri settori.
Quello che rende debole la reazione alle ingiustizie è l’isolamento di chi le subisce: c’è da ricostruire una rete di mutualismo militante ed una consapevolezza tra le cittadine e cittadini, che di fronte all’ingiustizia non si è soli e nello stesso tempo l’ingiustizia non è mai personale, ma riguarda tutti. A presidio di ieri mancava l’adesione di Cisl e Cgil, ma il fatto che lavoratori e lavoratrici iscritti a queste sigle fossero comunque presenti è un segnale che crediamo verrà colto per le iniziative future.
Cogliamo l’occasione per esprimere ancora una volta tutta la nostra solidarietà a Teresa (che abbiamo avuto modo di ascoltare poche settimane fa alla festa provinciale di Rifondazione a Falconara) e la nostra indignazione verso Iren ed il sindaco Percacchini.
Quest’ultimo, ex sindacalista, non si è mai degnato di ricevere le delegazioni sindacali nonostante il suo assessore Casati fosse il responsabile della denuncia della lavoratrice in una doppia veste (assessore e dipendente Acam) del tutto discutibile.
Il coraggio e la responsabilità delle proprie azioni non sembra appartenere a questo ciclo politico di governo.
Veruschka Fedi,
segretaria provinciale Rifondazione Comunista La Spezia
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Il circolo Prc “XXV Aprile-Aldo Lombardi” di Vezzano Ligure esprime tutta la sua solidarietà alla lavoratrice Acam licenziata a settembre dall’azienda. Un gesto senza giustificazioni e senza precedenti, che viola tutti i principi contrattuali e che richiede la piena mobilitazione dei lavoratori, come avvenuto questa mattina per le vie della città e come avverrà in seguito.
E’ inoltre gravissimo che a disporne il licenziamento sia stato un assessore comunale in chiaro conflitto di interessi, in quanto dipendente della stessa azienda che indirettamente amministra nel suo ruolo politico. L’amministrazione Peracchini dimostra in modo evidente il suo appiattimento alla nuova politica industriale di Acam-Iren e il suo disprezzo nei confronti dei lavoratori, in piena sintonia con un governo centrale autoritario ed incompetente.
Come atto di doverosa giustizia da parte degli enti è necessario un rapido reintegro della lavoratrice licenziata, che rappresenterà una battaglia vinta per i lavoratori, i sindacati e per tutte le forze democratiche.
Rifondazione Comunista,
circolo “XXV Aprile-Aldo Lombardi” Vezzano Ligure
Tags: ACAM, Ambiente, assessore, casati, licenziamento, peracchini, rifondazione, sciopero, sindacati, sindaco, vezzano
Rifondazione Comunista La Spezia e Spezia Bene Comune esprimono ferma condanna alla dirigenza di Acam Ambiente e all’assessore Casati che hanno voluto il licenziamento punitivo di una lavoratrice dell’azienda. Si tratta infatti di una vicenda incresciosa su più livelli. Prima di tutto nei confronti della dipendente, che paga una pena esagerata e sproporzionata rispetto alle contestazioni attribuiteli. Riteniamo sia il segnale evidente di una politica in linea con i tempi, forte con i deboli e debole con i forti, nemica dei lavoratori e che strizza l’occhio ai potenti. La giunta Peracchini e il suo assessore “sceriffo” Casati si inseriscono perfettamente in questo solco.
A questo proposito cogliamo l’occasione per ribadire come sia piuttosto lo stesso Casati, così ligio nel rispetto delle regole altrui, a trovarsi fin dal suo insediamento in giunta nella posizione di pieno conflitto di interessi, dato che risulti rivestire il doppio ruolo di vertice amministrativo (in quanto assessore all’ambiente) e dipendente della stessa Acam. Sia dunque Casati a dimettersi, o da Acam o dalla giunta Peracchini, oppure sia il sindaco a prendere una decisione in merito: solleveremo in ogni caso la questione in consiglio comunale.
L’atteggiamento di Iren nel non voler concedere nessun incontro con i sindacati adottando l’unica strada che conoscono questi colossi (ossia il profitto a danno di lavoratori e utenze) era facilmente prevedibile e lo avevamo da sempre denunciato tra le contrarietà della svendita della municipalizzata. La determinazione dei lavoratori di Acam Ambiente nel far quadrato attorno alla collega licenziata proclamando lo sciopero del 7 novembre e altre agitazioni al contorno, è sintomo della gravissima preoccupazione di quanto questo licenziamento possa esser solo il primo indizio dell’arroganza che ancora deve emergere in tutta la sua forza da parte di Iren.
Incomprensibile, poi, la posizione assunta da Cisl in questa vertenza che pur esprimendo solidarietà nei confronti della lavoratrice parla di una strumentalizzazione politica della vicenda; bene sarebbe invece ricomporre il fronte sindacale unito ed il coinvolgimento delle altre “sorelle” di Acam Ambiente. Rifondazione Comunista e Spezia Bene Comune si mettono a disposizione affinché questa lotta diventi patrimonio comune della cittadinanza in tutte le sue forme.
Rifondazione Comunista La Spezia
Spezia Bene Comune
Tags: 7 novembre, ACAM, assessore, casati, CISL, conflitto di interessi, iren, lavoratrice, licenziamento, peracchini, rifondazione, sciopero, sindacati, sindaco, spezia bene comune
I lavoratori in questione forniscono un servizio essenziale alla comunità, ad uno stipendio decisamente inferiore rispetto alla categoria.
Riteniamo scandaloso che siano proprio enti comunali a scaricare le proprie esigenze di bilancio sull’anello più debole di chi, pur svolgendo un servizio pubblico, non è minimamente tutelato come un dipendente pubblico.
Che siano le istituzioni a comportarsi come una qualsivoglia azienda privata senza scrupoli, la dice lunga sui tempi che stiamo vivendo.
Da notare, inoltre, che si tratta di una scelta politica assolutamente bipartizan che coinvolge amministrazioni targate Pd (Sarzana) quanto quelle di centrodestra (Lerici e Portovenere): ebbene, nessuna ha avuto il benché minimo pensiero o rimorso nel mettere sul lastrico queste famiglie.
Rifondazione esprime massima solidarietà ai lavoratori della Maris e sarà vicina a tutte le manifestazioni che si organizzeranno in loro difesa.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Tags: centrodestra, comuni, enti pubblici, lavoratori, Lerici, licenziamento, maris, Pd, portovenere, rifondazione, Sarzana
Una mozione urgente sulla situazione critica dei lavoratori autostradali di Abc spa è stata presentata dal capogruppo Prc in comune della Spezia Edmondo Bucchioni per il consiglio comunale di domani, lunedì 21 settembre.
Di seguito il testo della mozione:
Mozione urgente – Oggetto: garanzia di continuità per i lavoratori attualmente operanti nella ABC spa e nelle altre aziende legate a tale settore
Al Senato della Repubblica è in discussione un disegno di legge sul codice degli appalti che recepisce le direttive Europee del Parlamento e del Consiglio Europeo. Una legge che contiene vari fattori positivi perché prevede l’obbligo per i soggetti “pubblici e privati titolari di concessioni di lavori o di servizi pubblici già esistenti o di nuova aggiudicazione” di affidare tutti i contratti superiori a 150.000 euro mediante procedura ad evidenza pubblica”, inoltre modifica la normativa sul massimo ribasso, intensifica le procedure anticorruzione, riduce le stazioni appaltanti.
Il rischio è la soppressione di migliaia di posti di lavoro nelle aziende che finora hanno avuto gli affidamenti diretti e sono il gruppo Gavio o di Atlantia.
Nella nostra zona opera ABC Costruzioni SPA sulle tratte autostradali (A12) Sestri Levante-Livorno con diramazioni a Lucca (A11) e La Spezia (A15) gestite dalla concessionaria Autostrade Salt spa-Società Autocamionale della Cisa spa; Savona-Ventimiglia (A10) gestite dalla Concessionaria Autostrada dei Fiori spa che ha chiesto la cassa integrazione per 43 lavoratori; Unità di Santo Stefano Magra (12 lavoratori), di Albenga (18 lavoratori) e di Parma.
Vista la situazione di grave precarietà , in cui si vengono a trovare questi 73 lavoratori con la minaccia del licenziamento collettivo entro il 15 aprile 2016
IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA
Il sindaco, l’assessore competente, l’amministrazione, la commissione lavoro a trattare tale problematica coinvolgendo le organizzazioni sindacali ed elaborando un documento da inviare al parlamento che possa costringere le imprese subentranti negli appalti a garantire i posti di lavoro inserendo all’interno del disegno di legge tale clausola.
Edmondo Bucchioni
Capogruppo Prc La Spezia in consiglio comunale
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Terzo appuntamento stasera alla festa provinciale di Rfondazione Comunista presso il parco fluviale di Bottagna. Una festa interamente dedicata al partigiano “Sgancia”, scomparso pochi giorni fa.
Dopo il successo dell’iniziativa di ieri sera sulla Palestina (nelle foto),
con il collegamento via skype da
Ramallah del responsabile esteri Prc
Fabio Amato, a cui si è aggiunta via telefono l’ex vicepresidente del parlamento europeo
Luisa Morgantini, appena tornata dalla
Cisgiordania, stasera si parlerà di
lavoro e crisi nel territorio spezzino.
Saranno infatti ospiti le famiglie dei
lavoratori della Saem, l’azienda dell’indotto
Fincantieri che da giugno non paga gli stipendi ai suoi dipendenti
: alle 20.30 interverrà il segretario provinciale
Massimo Lombardi e subito dopo
Davide Bernabò, Rsu Fiom della Saem, che racconterà la vicenda dei 114 operai a forte rischio licenziamento.
Dopo il dibattito si ballerà con Dj Menegatti. L’apertura della cucina sarà alle 19.30 con menu di mare e di terra a prezzi popolari.
Domani, domenica 24 agosto, giornata conclusiva con cucina aperta a pranzo dalle ore 12. Alla sera si ballerà con con Valerio Dj.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
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