In data odierna, ho depositato formale richiesta al Presidente della II Commissione Matteo Basso e alla Segreteria Generale di convocazione della II Commissione con audizione di un rappresentante del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.
Si invia qui di seguito formale richiesta inviata in data odierna:
oggetto: richiesta audizione Ministero della Transizione Ecologica e partecipazione associazioni ambientaliste ai tavoli tecnici
Gentile Presidente,
rilevato che
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i rappresentanti della Capitaneria di Porto nell’audizione in Commissione svoltasi in data 14 dicembre u.s., hanno fatto riferimento all’espletamento delle verifiche che vengono effettuate sui carburanti e sulle navi che attraccano nel Porto della Spezia, menzionando obiettivi Ministeriali di controllo, in particolare riferendo che, con il raggiungimento dell’80% del globale vengono interrotti i suddetti controlli;
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all’esito della precedente audizione, Asl non ha escluso il rischio sanitario e ha caldeggiato di ridurre le navi da crociere
considerato che
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appare utile e necessario allo scrivente Consigliere un approfondimento delle linee guida del Ministero e delle ragioni sottese agli obiettivi cui devono fare riferimento le Capitanerie di Porto nei vari territori italiani, anche per verificare i criteri e le modalità di controllo dei medesimi, dettagliando e specificando i diversi criteri di classificazione dei controlli per le navi da crociera, le navi da trasporto merce, i pescherecci o di altro genere.
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che in data odierna, 20.12.2022, altre due navi contemporaneamente sono attraccate al molo della Spezia
richiedo
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Richiedo la convocazione della commissione da Lei presieduta nel minor tempo possibile, al fine di audire un rappresentante del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica per domande e chiarimenti specifici sulle modalità e i tempi di controllo dei cosiddetti “obiettivi ministeriali” cui fa riferimento la Capitaneria di Porto;
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che ai tavoli tecnici della Commissioni siano presenti, e possano contribuire alla discussione le associazioni ambientaliste affinchè il risultato possa essere ancor più approfondito.
Massimo Lombardi, consigliere comunale Prc/Spbc
Abbiamo deciso come Spezia Bene Comune/Rifondazione Comunista di presentare un ordine del giorno sulla questione luminarie e bollette, nel 2022 ogni famiglia spenderà, in media, circa mille euro in più rispetto al 2021 per le bollette della luce e del gas, con un aumento rispettivo di 440 euro circa per la luce e di 560 euro circa per il gas, per un totale di circa 30 miliardi di euro in più, questi aumenti pesano in modo particolare sulle fasce di reddito medio-basse della popolazione, penalizzate negli ultimi anni dalla stagnazione dei salari e dalla diffusione di contratti di lavoro a termine, fasce su cui pesa ed incide maggiormente anche l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e di altri beni di largo consumo.
L’aumento della bolletta energetica ha conseguenze negative sulla ripresa economica e mette a rischio, non solo le famiglie, ma le attività di impianti sportivi, circoli ricreativi e associazioni a scopo sociale e culturale che offrono servizi importanti alla cittadinanza con la loro attività fortemente legata alle necessità territoriali. In questa situazione di crisi energetica l’amministrazione comunale ha scelto di spendere quest’anno 189.259,20 euro in luminarie mentre lo scorso anno la spesa realmente assunta dalle casse comunali risulta di euro 186.974,27, un vero e proprio schiaffo alle famiglie e non solo del territorio travolte dalla crisi energetica mentre con un’ordinanza sindacale si dispongono tagli sugli orari dell’illuminazione pubblica mettendo a rischio la tanto brandita sicurezza.
In questi mesi le società che producono, distribuiscono e vendono energia elettrica e gas hanno scaricato questi aumenti dei prezzi interamente in bolletta, realizzando utili e profitti considerevoli sul costo finale della bolletta pesano infatti non solo i costi degli investimenti, ma anche la remunerazione del capitale investito, nonché l’IVA al 10 o al 22% a seconda del consumo, e obsoleti oneri di sistema. L’assenza di meccanismi di calcolo delle bollette in proporzione alle fasce di reddito penalizza particolarmente le fasce più basse della popolazione. Negli ultimi venti anni ci hanno detto che la liberalizzazione del mercato dell’energia e del gas avrebbe fatto scendere i prezzi in bolletta, ma questa situazione particolare ha evidenziato come la deregulation e la liberalizzazione dei mercati, tanto più su risorse come quelle energetiche, provoca a seconda della “salute” o meno del mercato oscillazioni che incidono negativamente sull’economia, spesso già fragile, delle famiglie si stima un aumento dei prezzi in bolletta del 70% per il gas e del 40% per l’energia elettrica, in contrasto con gli obiettivi dichiarati di favorire attraverso la concorrenza i consumatori; Le conseguenze della povertà energetica sono negative sul livello del benessere e su quello dell’inclusione sociale.
Pensiamo che si debba intervenire prima di tutto a livello nazionale per recuperare le risorse da utilizzare per calmierare i prezzi di luce e gas attraverso l’aumento della tassazione degli extra profitti realizzati dalle società energetiche, presso l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, predisporre un meccanismo permanente di computo delle bollette agganciato proporzionalmente alle fasce di reddito in modo da agevolare maggiormente i redditi delle fasce medio-basse, rivedere il regime dell’IVA, mantenendola definitivamente al 5% o cancellandola del tutto, escludere dalle bollette la remunerazione del capitale investito da parte delle società energetiche, predisporre uno studio finalizzato alla ri-pubblicizzazione del settore energetico e quindi recedere alla completa liberalizzazione prevista dal 2023 e si agisca con tutti i mezzi e in tutte le sedi per riacquistare un effettivo controllo pubblico del settore, al fine di realizzare obiettivi di equità sociale, diminuire drasticamente i circa 28 miliardi di euro le risorse economiche, che sono state recentemente incrementate, per le spese militari nella lotta a questa situazione di disagio economico sociale.
E poi a livello locale e quindi questa amministrazione si deve impegnare per facilitare la nascita di Comunità energetiche rinnovabili nella nostra città promuovendo l’informazione e la messa in rete dei potenziali soggetti interessati, creando occasioni di confronto sul tema con le Università cittadine, i soggetti imprenditoriali interessati, i quartieri cittadini, promuovere un percorso specifico con ARTE, rivolgendosi al patrimonio di edilizia popolare e ai cittadini che lo abitano come primi soggetti interessati dalla riduzione del costo dell’energia; individuare nel bilancio comunale un capitolo di spesa dedicato al sostegno economico alle famiglie e alle imprese in difficoltà nel pagamento delle bollette energetiche, ma soprattutto evitare di sprecare il denaro pubblico come è stato fatto quest’anno per le luminarie natalizie ed impegnarsi affinché si proceda nel prossimo quinquennio a diminuire gradualmente l’impegno di spesa per le luminarie natalizie del 50% ma già nel 2023 almeno del 20%, investendo i soldi risparmiate in azioni volte a contrastare la povertà energetica in città.
Massimo Lombardi,
Consigliere Comunale Spezia Bene Comune/Rifondazione Comunista
Nella delibera approvata dalla giunta Peracchini viene inserita, nel quadro di risparmio energetico, la riduzione di illuminazione per quel che riguarda i parchi, le periferie e i musei.
Riteniamo che la scelta di eliminare l’illuminazione nei parchi, che hanno anche un ruolo rilevante nell’illuminazione delle strade limitrofe ad elevato passaggio pedonale, incida negativamente sulla sicurezza delle zone periferiche. Inoltre viene determinata la riduzione del 50% degli orari di apertura dei musei, diminuendo così la fruibilità di luoghi di cultura, una decisione per noi aberrante.
L’ importante tema del risparmio energetico viene affrontato da questa amministrazione con un ritardo galattico e una modalità completamente disarticolata. Sono ben altre le situazioni a cui da tempo si doveva porre un freno e ridimensionare, come ad esempio le illuminazioni accessorie in passeggiata Morin e adesso le luminarie natalizie in città.
Il risparmio energetico necessita innanzitutto di una politica green, fatta di innovazione delle tecnologie e delle strumentazioni, argomenti totalmente ignorati da questa giunta.
Pensiamo solo alla scandalosa situazione in cui versa l’illuminazione che attraversa i quartieri del Limone, Melara, del Termo e delle Pianazze più volte oggetto di nostre interrogazioni in consiglio comunale, che risulta per nulla sufficiente e insicura per pedoni e automobilisti
Chiediamo quali politiche, ad oggi, l’amministrazione Peracchini abbia realmente messo in atto contro il caro bollette, non solo per le spese correnti dell’ente pubblico, ma anche per sostenere le famiglie più fragili che sono state e saranno colpite anche dall’aumento dell’inflazione che ad oggi tocca le percentuali più alte dal 1985.
È infatti questo a nostro avviso il fulcro della crisi energetica che non è una novità di oggi, ma una situazione di cui da mesi siamo a conoscenza e sulla quale l’amministrazione sembra dormire ad occhi aperti.
Massimo Lombardi,
consigliere comunale Spezia Bene Comune
Luca Marchi,
segretario Provinciale di Rifondazione Comunista, Federazione della Spezia
Tags: illuminazione, limone, lombardi, marchi, Melara, morin, Pianazze, rifondazione, risparmio energetico, spezia bene comune, termo
In queste ore in via Fontevivo sta accadendo un fatto gravissimo: apprendiamo infatti con estrema rabbia (ma senza troppo stupore) che due lavoratori del comparto edile stanno svolgendo una forte protesta arrampicati su una gru.
A quanto ci risulta si tratta di lavoratori di una ditta che opera in doppio subappalto, i quali a fronte di un contratto trimestrale (!) non hanno ricevuto il compenso per due mensilità. Da questo vergognoso episodio è scaturita la scelta della protesta in tali forme. Apprendiamo anche, purtroppo, che, presumibilmente a causa dell’importante altezza, uno dei due lavoratori ha poco fa subito un malore. L’altro è tuttora sul mezzo.
E’ una protesta sacrosanta: siamo al loro fianco, non ritenendo possibile nel 2022 lavorare senza essere retribuiti. La solidarietà, tuttavia, non è più sufficiente: chiediamo chiarezza e risposte precise.
Massimo Lombardi
candidato alla Camera dei Deputati per Unione Popolare
e consigliere comunale spezzino
Esprimiamo vicinanza e solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori OSS (ed in particolare al lavoratore colpito da malore) che ieri sera, in una ennesima tappa del loro lungo calvario, hanno cercato di ottenere (ma invano) appoggio e solidarietà dal sindaco e dalla giunta, che nella precedente e prima seduta si erano impegnati a trovare soluzioni per le problematiche relative alla mancata erogazione della cassa integrazione.
Quello che è accaduto nel consiglio comunale di ieri sera è surreale e va oltre ogni immaginazione, per l’ennesima volta il Sindaco e l’Amministrazione tutta si sono rifiutati di incontrare le lavoratrici ed i lavoratori per eventualmente riferire loro le informazioni in loro possesso o comunque prestare vicinanza.
Il mancato ascolto ha originato legittima protesta delle OSS presenti, esasperate dalla loro drammatica situazione economica, che sono state invitate immotivatamente a lasciare i lavori consiliari.
Al contrario il consiglio deve ritornare ad essere luogo di democrazia e di confronto, ma soprattutto luogo di ascolto principale delle problematiche della cittadinanza che legittimamente vede nel luogo istituzionale un riferimento imprescindibile, anche se espressi con modalità critiche.
La nostra città è in debito con le Oss e le/gli ausiliarie/i che, da lunghi anni, hanno saputo fornire con impegno ed abnegazione, un servizio fondamentale per la nostra città, ai quali deve essere irrogata immediatamente la cassa integrazione, auspicando successivamente idonee soluzioni occupazionali.
Massimo Lombardi
Consigliere Comunale Spezia Bene Comune/Rifondazione Comunista
Luca Marchi
Segretario provinciale di Rifondazione Comunista La Spezia
“Rossi e neri tutti uguali, che siamo in un film di Alberto Sordi?” gridava il giovane Nanni Moretti in un suo celebre film di molti anni fa. Ci ritornano alla mente queste profetiche parole dopo lo sconcerto causato dalle assurde affermazioni di tal Paolo Locci, candidato a sindaco di Spezia per la sua lista piena di deliri no vax, no green pass, xenofobi e qualunquisti, il quale si è permesso di dichiarare che il suo è “un movimento di cittadini che va da Casapound a Rifondazione Comunista”.
Parole “da bar” che lascerebbero il tempo che trovano, ma che sono talmente gravi da meritare una risposta decisa e chiarificatrice: diciamo subito che il signor Locci non è autorizzato a nominare a caso il partito di Rifondazione Comunista, né soprattutto può accostarlo ad organizzazioni di destra o addirittura di ispirazioni neofasciste.
Questa superficialità denota, oltre ad una palese incompetenza politica, la perfetta qualificazione populista della sua lista elettorale, che mescola tutto con il già logoro slogan “nè di destra nè di sinistra”.
Pertanto, nello smentire categoricamente che un solo iscritto a Rifondazione sia presente nel suo schieramento, invitiamo il signor Locci a ritirare pubblicamente quanto affermato, altrimenti saremo costretti a valutare anche vie legali nei confronti suoi e del suo movimento.
Come noto Rifondazione Comunista parteciperà alle elezioni comunali spezzine al sostegno di Piera Sommovigo Sindaca, assieme alla lista Spezia Bene Comune guidata dall’avvocato Massimo Lombardi, figlio dello storico segretario comunista Aldo, nonché ex segretario provinciale e dirigente regionale e nazionale del Prc.
Uno schieramento politico talmente distante da quello millantato dal signor Locci che non varrebbe nemmeno la pena sottolinearlo, se non fosse che disinformazione e fake news continuano incessantemente ad alimentare il brodo culturale sul quale neofascisti e populisti hanno costruito negli ultimi anni le loro “fortune” politiche, confondendo l’elettorato con corbellerie a getto continuo propagate dai canali social.
I comunisti non ci stanno ad essere tirati per la giacchetta in questo vergognoso teatrino mediatico.
Veruschka Fedi,
segretaria provinciale Prc La Spezia
Tags: casapound, comunali, elezioni, fedi, locci, lombardi, piera sommovigo, politica, populismo, rifondazione, sindaca, spezia, spezia bene comune
Dopo cinque anni di governo Toti-Peracchini la città della Spezia ha bisogno di voltare pagina una volta per tutte. Per questo Rifondazione Comunista sosterrà Spezia Bene Comune alle elezioni comunali del prossimo 12 giugno per Piera Sommovigo sindaca. Una candidata civica, senza alcuna bandiera di partito, già apprezzata professionista nelle questioni ambientali della nostra provincia, prima fra tutte la lotta contro il biodigestore di Saliceti voluto da Toti e Giampedrone. Una donna capace di unire la coalizione sui valori imprescindibili della sinistra: lavoro, difesa dell’ambiente, cultura e diritti sociali, sanità e trasporto assolutamente pubblici.
La sanità è da anni in pieno collasso, mentre la città non ha alcun dibattito aperto e democratico sugli spazi da sviluppare, a partire dal nodo centrale delle aree militari fino ad arrivare a Borgo Baceo, zona su cui la giunta Peracchini intende mettere le mani ampliando le volumetrie di cemento a dispetto della richiesta di verde dei cittadini. Inoltre il mondo del lavoro è spaventosamente in pericolo, dai precari dei delivery che riempiono le strade cittadine senza alcuna protezione salariale e sicurezza per la propria vita, allo scandalo dei lavoratori sfruttati nella cantieristica navale, problema emerso da inchieste giudiziarie e giornalistiche degli ultimi anni.
L’impatto sociale ed economico di due anni di emergenza sanitaria ha approfondito ed allargato il solco tra le persone più vulnerabili ed emarginate, favorendo solo i già facoltosi. Il nostro sistema economico si è trovato impreparato a tutelare i diritti di quei lavoratori e lavoratrici precarie, stagionali, pendolari e del terzo settore. Spezia non è stata da meno, con una sistema ospedaliero già al collasso in pre-pandemia che è riuscito a sopperire alle gravissime mancanze organizzative della gestione sanitaria regionale di Toti e Peracchini solo grazie all’impegno degli operatori medico assistenziali, il cui ringraziamento è stato il licenziamento dei 154 OSS di questi giorni. 
La drammaticità delle conseguenze sociali ed economiche di questi due anni di pandemia sono evidenziate dagli oltre mille pasti al giorno forniti della Caritas, allo sblocco degli sfratti che interessa decine e decine di famiglie nei prossimi giorni e mesi. Per questo non si può lasciare al solo, lodevole, volontariato il disagio sociale ed economico che interessa fasce di popolazione sempre più ampie. Da anni le politiche sociali sono attuate senza una reale conoscenza dei fenomeni, senza una valutazione delle risorse attivabili e senza un’effettiva misurazione degli esiti degli interventi. Diventa necessario investire nella conoscenza dei fenomeni per realizzare interventi adeguati.
Questi e molti altri temi sono stati sviluppati e promossi in cinque anni di consiglio comunale dal gruppo consiliare Spezia Bene Comune guidato da Massimo Lombardi, già segretario provinciale di Rifondazione e attuale membro della segreteria guidata da Veruschka Fedi.
Il ruolo di Massimo è stato un raccordo prezioso tra le istanze del partito (prime tra tutti la pace e del fermo no al riarmo mondiale, emerso in questi ultimi drammatici giorni di conflitto russo-ucraino) e quelle della cittadinanza attiva di sinistra che ha fatto da piattaforma alla formazione presentatasi alle comunali del 2017 con Lombardi candidato sindaco: la lista Spezia Bene Comune sarà dunque composta da un giusto mix di candidati civici e di partito.
In un momento così drammatico è quanto mai necessaria la difesa dei beni comuni, dei territori e dei diritti di tutte e tutti. Noi ci saremo.
Rifondazione Comunista,
federazione provinciale della Spezia
Spezia Bene Comune
Tra circa un mese l’Amministrazione Provinciale della Spezia intende conferire l’incarico di dirigente amministrativo apicale (ruolo che comprende, tra le altre funzioni, quella dei Servizi Finanziari, Ato Idrico e Amministrazione Generale) mediante la formula della discrezionalità, con un contratto a tempo determinato, come previsto dalla legge. Una scelta a dir poco frettolosa che nasconde una vera e propria scorrettezza istituzionale.
Il problema che si pone è, infatti, di opportunità politica ed etica, posto che quello legale pare sia scongiurato per un soffio. Tale nomina sarebbe infatti subordinata al mandato del Presidente della Provincia che è notoriamente in scadenza, dato che il sindaco Peracchini andrà alle elezioni tra pochi mesi.
Ma è anche vero che una recente sentenza della Corte dei Conti ha concesso il via libera a tale operazione, anche se il mandato del conferente è agli sgoccioli, per dare modo all’incaricato di avere tempo di sviluppare il suo lavoro.
E allora a maggior ragione ci sembra emergere una grossa questione morale: se il dirigente viene scelto “intuitu personae” (ossia sulla fiducia) dal presidente uscente, significa che il prossimo titolare politico dell’ente si troverà a dover avere in organico un elemento di tale peso decisionale nominato da altri, che potrebbe in qualche maniera condizionarne il futuro operato.
Il sindaco-presidente Peracchini si permette quindi di nominare un uomo di suo gradimento in una fase politica come questa.
Chiediamo che il bando venga sospeso e rinviato al dopo elezioni comunali spezzine e le successive elezioni provinciali. Tali scelte competono alla politica nel pieno del proprio mandato elettorale, senza l’utilizzo di questi banali sotterfugi.
Massimo Lombardi,
Consigliere Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista
La Corte Costituzionale ha dichiarato oggi che le Regioni possono costituire società in House.
Costituisce un dato oggettivo l’impegno straordinario, sinanco extra ordinem, che le/gli OSS hanno profuso nei vari reparti in cui erano assegnati per fornire il loro fondamentale e fattivo contributo per contrastare il Coronavirus, in questo drammatico periodo di pandemia.
Lo hanno fatto con encomiabile dedizione, quella che da circa 20 anni mai è mancata nello svolgimento della loro attività lavorativa che non può e non deve cessare a fine anno.
Conseguentemente si rende necessaria l’adozione di un provvedimento straordinario giuslavoristico extra ordinem che compaghi il merito che queste lavoratrici e questi lavoratori mirabilmente hanno conquistato sul campo.
L’internalizzazione non può essere differita ulteriormente, l’assunzione con contratto alle dirette dipendenze della ASL 5 va adottata hic it nunc, senza più rimpalli di responsabilità dal piano locale a quello nazionale poiché la normativa di legge attribuisce all’organo preposto questa deliberazione che, in mancanza di una decisione politica e/o aziendale preventiva, non potrà che essere un Tribunale ad adottare con aggravio economico e temporale.
Come Spezia Bene Comune/Rifondazione Comunista abbiamo da sempre contrastato la scellerata svolta di privatizzazioni adottate nell’ambito della sanità ormai da anni, quegli aberranti appalti e sub appalti, sovente al ribasso, che hanno penalizzato i lavoratori in primis e gli utenti, quella logica dell’esternalizzazione spesso fondata su intenti clientelari; vi è bisogno assoluto di una chiara inversione di tendenza, investendo risorse per colmare da subito le lacune create dai tagli alla spesa pubblica nel settore sanitario che hanno provocato disastri indicibili in passato.
Servono scelte concrete da adottare immediatamente.
Questi obiettivi si devono realizzare con il contributo di tutti, noi ci saremo, al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori e dei loro dirigenti, senza accettare ulteriori dilazioni temporali ne tantomeno compromessi al ribasso.
Veruschka Fedi,
Segretaria Provinciale di Rifondazione Comunista
Massimo Lombardi,
Consigliere Comunale Spezia Bene Comune/Rifondazione Comunista
Nella seduta del consiglio comunale di lunedì sera era in discussione una mozione in cui si chiedeva l’impegno del Comune della Spezia al conferimento della cittadinanza onoraria allo studente egiziano, frequentante l’Università di Bologna, Patrick Zaki, detenuto ingiustamente nel carcere di massima sicurezza di Tora a Il Cairo, da oltre 14 mesi, solo per aver espresso le sue legittime opinioni.
Sarebbe stato un atto simbolico che, come già avvenuto in altre città italiane avrebbe consentito di tenere alta l’attenzione sulla sorte di Patrick. Purtroppo, il centrodestra spezzino, sempre più a trazione di estrema destra, trincerandosi dietro a meri formalismi, ha votato contro negando di fatto la cittadinanza onoraria.
È grave che il consiglio comunale della Spezia, porta di Sion, città di Exodus e medaglia d’oro alla resistenza abbia negato la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki, ciò che è successo è stato un bruttissimo segnale da parte delle istituzioni spezzine, contro i valori prevalenti nella nostra città.
Veruschka Fedi,
Segretaria provinciale di Rifondazione Comunista
Massimo Lombardi,
Consigliere comunale Spezia Bene Comune/Rifondazione Comunista
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