Lucarelli (Rivoluzione Civile): “Il mio impegno anche per rilanciare i progetti spezzini, dalle Cinque Terre ad Acam”
23 febbraio 2013, by admin
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Rivoluzione Civile La Spezia: “Con Alberto Lucarelli in difesa delle municipalizzate e del territorio”
23 febbraio 2013, by admin
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Lucarelli, candidato numero 2 alla Camera per la regione Liguria in Rivoluzione Civile – Lista Ingroia, ha infiammato il popolo della sinistra spezzina sottolineando come la prossima rappresentanza parlamentare di Rivoluzione Civile sarà fondamentale per la lotta contro il duopolio Pd-Pdl, asserviti totalmente al neoliberismo come ha dimostrato il disegno eversivo della Costituzione attuato dal governo Monti, sostenuto da entrambi gli schieramenti che ora fanno finta di contrastarsi, in un ottica bipolare che favorirà sempre e solo gli interessi della grande economia finanziaria. Tutto questo è già stato sottoscritto dalla carta d’intenti sottoscritta da Sel che sarà costretta ad eseguire i voleri del Pd.
Lucarelli ha raccontato la vittoriosa lotta nel Comune di Napoli contro le logiche mafiose-clientelari che hanno messo in ginocchio la città partenopea, la lotta contro la privatizzazione dei servizi pubblici, sottolineando la virtuosa esperienza napoletana, che ha contrasto alla logica del profitto, contro i privilegi di manager strapagati, con l’assunzione di una responsabilità che oggi nessuno al il coraggio di avere.
“Il fulcro dell’agire politico e istituzionale – spiega Lucarelli – deve essere solo e soltanto la Costituzione italiana, non come esercizio retorico, ma come corpo vivo che deve esprimersi ed essere difeso continuamente. Monti ora, Berlusconi prima, hanno continuamente e ripetutamente violato tanto i principi costituzionali dei diritti al lavoro, scuola e università, sanità e servizi pubblici (trasporto, acqua, rifiuti) quanto la volontà popolare espressa da 27 milioni di cittadini con il referendum del 2011, costantemente sotto attacco e negazione”.
All’assemblea sono intervenuti numerosi esponenti della società civile spezzina: dai lavoratori di Acam, alle prese con la più grave crisi aziendale della municipalizzata di via Picco, ai Murati Vivi di Marola, dagli studenti universitari, ai ragazzi della Val di Vara disastrata dall’alluvione del 25 ottobre, dal comitato Acqua Bene Comune al comitato Sanità Val di Magra. Lucarelli ha rilanciato i tanti spunti di discussione con un impegno preciso, in un auspicato mandato parlamentare in difesa dei diritti del lavoro, dell’ambiente e del sociale, che nei territori si traduca in una voce per queste realtà, dimenticate da una politica attenta solo a se stessa, o strumentalizzate da una protesta che non ha uno straccio di proposta.
Rivoluzione Civile La Spezia
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Rivoluzione Civile: domani Alberto Lucarelli a Sarzana, Arcola e La Spezia
20 febbraio 2013, by admin
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Alle 21 il professor Lucarelli si sposterà alla Spezia per l’attesa assemblea “Una Rivoluzione Civile per la difesa dei Beni Comuni” che si terrà al centro “Allende” di via Mazzini. Un’occasione per tuta la società civile spezzina di confrontarsi con uno dei massimi esperti della difesa dei Beni comuni e Ambiente, valori che Lucarelli rappresenterà al meglio nel prossimo parlamento italiano.
Nel convegno pomeridiano di Arcola sul femminicidio, coordinato dal referente comitato provinciale Idv Paolo Carbonaro e introdotto da Antonio Parrillo, dell’Idv di Arcola, interverranno anche Andrea Coffari, presidente del Movimento per l’Infanzia, oltre ai candidati per Rivoluzione Civile Elio Cambi, Sara Vatteroni (candidata alla Camera per la Toscana) e l’arcolana Frida Alberti, che farà gli onori di casa.
“La nostra cultura condona e legittima la violenza di genere e il femminicidio a seguito del mancato riconoscimento della discriminazione di genere come vera e propria ‘discriminante’ e le cause sono da attribuire alla matrice patriarcale che permea tutta la nostra società” afferma la Alberti. “Le politiche fin qui adottate non hanno mai investito nel welfare come gli altri paesi europei, considerando la donna come un ammortizzatore sociale e spesso come uno psicofarmaco sociale. Dal taglio dei finanziamenti agli asili nido, all’odiosa pratica dei licenziamenti in bianco, alla difficoltà di reperire un ginecologo non obiettore, allo stereotipo della donna sempre vittima e bisognosa di tutela, a livello sociale e legislativo la matrice discriminante del sessismo non è stata ancora assimilata ne riconosciuta“.
“Occorre rafforzare la prevenzione sul modello della legge spagnola, educare a nuove forme di relazione basate sul rispetto, aiutare uomini che agiscono comportamenti maltrattanti, cercare una alleanza con gli uomini, nostri compagni e mariti, che lottano al nostro fianco contro ogni forma di violenza e prevaricazione basata su modelli anacronistici di stampo autoritario. Vogliamo uno stato che garantisca la libertà di autodeterminazione e non i braccialetti antistupro. Vogliamo libertà di scelta, autonomia, reddito, formazione e lavoro, e non ‘ tutela’ fine a se stessa che altro non fa che perpetuare dipendenza e bisogni, insieme a foraggiare carriere politiche che campano sullo stereotipo della donna sempre e comunque vittima“.

Rivoluzione Civile La Spezia
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Rivoluzione Civile La Spezia: ultima settimana di iniziative elettorali con Alberto Lucarelli
19 febbraio 2013, by admin
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Volantinaggi anche mercoledì 20 febbraio dalle 7 alle 8 presso i lavoratori della Provincia e del Comune della Spezia, alle 8 ad Acam, alle 8.30 al call center di viale San Bartolomeo, alle 13 al call center delle Pianazze. Alle 16 incontro con la cittadinanza a Pitelli. Volantinaggi previsti anche per i mercati settimanali del mattino ad Arcola, Levanto e Castelnuovo.Sempre mercoledì 20 febbraio ci sarà la manifestazione di chiusura per il comitato Rivoluzione Civile di Ortonovo e Castelnuovo con l’incontro le 18.30 con Frida Alberti, candidata al senato per Rivoluzione Civile. L’iniziativa si terrà presso il circolo Prc di Serravalletta alla presenza del segretario provinciale di Rifondazione Comunista Massimo Lombardi.
Giovedì 21 febbraio sarà il gran giorno di Alberto Lucarelli. L’assessore all’ambiente di Napoli sarà dalle 15 alle 16 a Sarzana per un incontro con la cittadinanza, mentre alle 17.30 interverrà ad Arcola nel convegno contro il femminicidio che si terrà presso la sala polivalente comunale alla presenza della candidata al senato Frida Alberti.
Alle 21 il professor Lucarelli si sposterà alla Spezia per l’attesa assemblea “Una Rivoluzione Civile per la difesa dei Beni Comuni” che si terrà al centro “Allende” di via Mazzini.

Rivoluzione Civile La Spezia
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Prc La Spezia: “Solo Rivoluzione Civile contro il carbone”
14 febbraio 2013, by admin
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Prc-Rivoluzione Civile La Spezia: “Bollette illegittime dal 2011. E i cittadini spezzini?”
12 febbraio 2013, by admin
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Il Consiglio di Stato ha sentenziato che gli italiani pagano una bolletta illegittima da luglio 2011, non essendo stata rispettata la volontà referendaria espressa da 27 milioni di persone. L’Autorità per l’Energia Elettrice ed il Gas, incaricata di formulare la nuova tariffa all’indomani del Referendum, aveva infatti chiesto un parere al Consiglio di Stato circa la remunerazione del capitale investito, ovvero il profitto garantito del 7% presente nelle bollette (remunerazione del capitale investito) ed ora il Consiglio di Stato ha confermato quanto precedentemente affermato dalla Corte Costituzionale: occorre ricalibrare le bollette.
Rifondazione sta con Ingroia, Lombardi: “Lista plurale, morale e etica”
21 gennaio 2013, by admin
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Acqua Pubblica: la volontà popolare è salva. Per ora.
24 gennaio 2012, by admin
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Di Alberto Lucarelli – il Manifesto
Appena il Manifesto mercoledi scorso mi ha avvertito della norma truffa contenuta nel decreto Monti bis sulle liberalizzazioni, che all’art. 20 vietava alle aziende speciali di gestire i servizi di interesse economico generale, non ho esitato a confermare il mio giudizio in merito ad un progetto eversivo, incostituzionale: una barbarie giuridica. Ancora una volta l’immediata reattività del manifesto e del Forum dei movimenti per l’acqua consentiva di tutelare ed affermare principi elementari di convivenza e di civiltà giuridica: l’art. 20 veniva stralciato. Una vittoria dunque, la cittadinanza attiva ha resistito. Il decreto approvato nel suo complesso è devastante e qualcuno potrebbe dire che la nostra è stata una vittoria di Pirro. Non è così! Certo, esso inasprisce quanto introdotto dalla manovra di ferragosto, ovvero il progetto di privatizzazione forzata dei servizi pubblici locali, disattendendo l’esito referendario.
Tuttavia l’aver bloccato quella norma ha un forte significato. La democrazia partecipativa ha impedito alla democrazia tecnocratica di commissariare definitivamente la democrazia locale, negando ai comuni di scegliere i propri modelli organizzativi, ma soprattutto ha impedito che fosse decretato il de profundis dei soggetti di diritto pubblico, quali appunto l’azienda speciale, ente pubblico superstite nell’ordinamento giuridico italiano. Il governo stralciando l’art. 20 dal decreto ha avuto paura di approvare un “papocchio” e soprattutto paura di 27 milioni di cittadini pronti questa volta a trasformare i voti in “spade”. Ci proveranno ancora? Gli intrecci affaristici sono belli e pronti e attendono soltanto il «la» per depredare e saccheggiare i beni comuni. Per questo motivo i movimenti dovranno essere sempre più compatti e l’obiettivo finale dovrà essere il governo pubblico democratico e partecipato di tutto il ciclo integrato delle acque: dalle sorgenti, alla captazione, agli oneri di concessione, agli ambiti territoriali, alla difesa del suolo e dei bacini idrografici, alle tariffe, ai modi di gestione e finanziamento, alla trasparenza nelle gare di appalto, alla dimensione sociale.
L’azienda speciale Abc Napoli, voluta fortemente da de Magistris, e ancora avversata, nella sua prima realizzazione, da poteri oscuri e trasversali, si è, per il momento, salvata, ma forse abbiamo contribuito anche a salvare un “pezzettino” della democrazia locale, che, fino a quando i comuni non decideranno di reagire con forza alla dittatura del patto di stabilità, rischia, giorno dopo giorno, di divenire un simulacro.
Ma di questo e altro se ne parlerà il 28 gennaio a Napoli nel primo Forum della rete dei comuni per i beni comuni, con l’obiettivo di smettere di scrutare il pagliaio e con la consapevolezza che è arrivata l’ora di trovare l’ago. Alcuni comuni l’ago lo stanno trovando e la novità è che lo stanno trovando trasformando in azione politico-amministrativa quanto emerso e dettato dal basso, dalle pratiche sociali: dal conflitto e dalla proposta. All’orizzonte, ma neanche tanto, nuovi modelli di democrazia e nuove soggettività con l’ambizione di esprimere alternative al dominio di una sovranità autoritaria da disincagliare dagli istituti della rappresentanza, della delega e dalle logiche proprietarie egoistiche ed escludenti.
Di seguito l’appello di padre Alex Zanotelli contro l’attacco del governo Monti al referendum
Era il 13 giugno, esattamente 7 mesi fa, quando 26 milioni di italiani/e sancivano l’acqua bene comune: ”Ubriachi eravamo di gioia&he llip; le spalle cariche dei propri covoni!” (Salmo,126)
E oggi, 13 gennaio, ritorniamo a “seminare nel pianto . . ” (Salmo,126) perché il governo Monti vuole privatizzare la Madre .
Sapevamo che il governo Monti era un governo di banche e banchieri ma mai, mai, ci saremmo aspettati che un governo, cosiddetto tecnico, osasse di nuovo mettere le mani sull’acqua, la Madre di tutta la vita sul pianeta .
È quanto emerge oramai con chiarezza dalla fase 2 dell’attuale governo, che impone le liberalizzazioni in tutti i settori . Infatti le dichiarazioni di ministri e sottosegretari, in questi ultimi giorni, sembrano indicare che quella è la strada anche per l’acqua .
Iniziando con le affermazioni di A . Catricalà, sottosegretario alla Presidenza, che ha detto che l’acqua è uno dei settori da aprire al mercato . E C . Passera, ministro all’economia, ha affermato: ”Il referendum ha fatto saltare il meccanismo che rende obbligatoria la cessione ai privati del servizio di gestione dell’acqua, ma non ha mai impedito in sé la liberalizzazione del settore . ” E ancora più spudoratamente il sottosegretario all’economia G . Polillo ha rincarato la dose: “Il referendum sull’acqua è stato un mezzo imbroglio . Sia chiaro che l’acqua è e rimane un bene pubblico .
È il servizio di distribuzione che va liberalizzato . ” E non meno clamorosa è l’affermazione del ministro dell’ambiente C . Clini: ”Il costo dell’acqua oggi in Italia non corrisponde al servizio reso… . . La gestione dell’acqua come risorsa pubblica deve corrispondere alla valorizzazione del contenuto economico della gestione . ”
Forse tutte queste dichiarazioni preannunciavano il decreto del governo (che sarà votato il 19 gennaio) che all’art . 20 afferma che il servizio idrico – considerato servizio di interesse economico generale – potrebbe essere gestito solo tramite gara o da società per azioni, eliminando così la gestione pubblica del servizio idrico . Per dirla ancora più semplicemente, si vuole eliminare l’esperienza che ha iniziato il Comune di Napoli che ha trasformato la società per azioni a totale capitale pubblico (ARIN) in ABC (Acqua Bene Comune – Ente di diritto pubblico) .
È il tradimento totale del referendum che prevedeva la gestione pubblica dell’acqua senza scopo di lucro .
È il tradimento del governo dei professori .
È il tradimento della democrazia.
Per i potentati economico-finanziari italiani l’acqua è un boccone troppo ghiotto per farselo sfuggire . Le grandi multinazionali europee dell’acqua (Veolia, Suez, Coca-Cola…) che da Bruxelles spingono il governo Monti verso la privatizzazione, temono e tremano per la nostra vittoria referendaria, soprattutto il contagio in Europa .
“Un potere immorale e mafioso – ha giustamente scritto Roberto Lessio, nel suo libro All’ombra dell’acqua – si sta impossessando dell’acqua del pianeta . È in corso l’ultima guerra per il possesso finale dell’ultima merce: l’acqua . Per i tanti processi di privatizzazione dei servizi pubblici in corso, quello dell’access o all’acqua è il più criminale . Perché è il più disonesto, il più sporco, il più pericoloso per l’esistenza umana . ”
Per questo dobbiamo reagire tutti con forza a tutti i livelli, mobilitandoci per difendere l’esito referendario, ben sapendo che è in gioco anche la nostra democrazia .
Chiediamo al più presto una mobilitazione nazionale, da tenersi a Roma perché questo governo ascolti la voce di quei milioni di italiani/e che hanno votato perché l’acqua resti pubblica .
Chiediamo altresì che il governo Monti riceva il Forum italiano dei movimenti per l’acqua, ciò che ci è stato negato finora .
Rilanciamo con forza la campagna di “obbedienza al referendum” per trasformare le Spa in Ente di diritto pubblico (disobbedendo così al go verno Monti) .
Sollecitiamo i Comuni a manifestare la propria disobbedienza alla privatizzazione dell’acqua con striscioni e bandiere dell’acqua .
E infine ai 26 milioni di cittadini/e di manifestare il proprio dissenso esponendo dal proprio balcone uno striscione con la scritta: ”Giù le mani dall’acqua!”
In piedi, popolo dell’acqua!
Ce l’abbiamo fatta con il referendum, ce la faremo anche adesso!
“E di nuovo la nostra bocca esploderà di gioia” (Salmo,126)
Napoli, 13 gennaio 2012
Giù le mani dai Beni comuni: Si scrive acqua, si legge democrazia
2 aprile 2010, by admin
Archiviato in Ambiente, Campagna elettorale, Primo piano
Sono stati depositati presso la Corte di Cassazione di Roma i quesiti per i tre referendum che chiedono l’abrogazione di tutte le norme che hanno aperto le porte della gestione dell’acqua ai privati e fatto della risorsa bene comune per eccellenza una merce.
Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua insieme a numerose realtà sociali, culturali e politiche tra le quali Rifondazione comunista e la Federazione della Sinistra, promuove tre referendum abrogativi delle norme che hanno privatizzato l’acqua per rendere possibile qui ed ora la gestione pubblica di questo bene comune.
Giù le mani dai Beni comuni!
Si scrive acqua, si legge democrazia
Sullo stop alle politiche di privatizzazione e sulla necessità di una forte, radicata e diffusa campagna nazionale, un vastissimo fronte in queste settimane si è aggregato al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua: dalle associazioni dei consumatori alle associazioni ambientaliste, dal mondo cattolico e religioso al popolo viola, dai movimenti sociali al mondo sindacale, alle forze politiche (vai al costituendo Comitato Promotore).
Lanciamo quindi la raccolta delle 500 mila firme necessarie per l’ammissione dei referendum, un grande momento di azione politica collettiva, a partire dal 24-25 aprile, data simbolo che vorremmo intendere come la Liberazione dell’acqua dalle logiche di profitto.
Per approfondire il tema potete scaricare qui:
- Relazione introduttiva ai quesiti referendari -
(pdf - 193.24 KB): “Invertire la rotta, Per un governo pubblico dell’acqua” – Autori: Gaetano Azzariti (Ordinario di Diritto Costituzionale Università di Roma La Sapienza), Gianni Ferrara (Emerito di Diritto Costituzionale Università di Roma La Sapienza), Alberto Lucarelli (Ordinario di Diritto Pubblico Università di Napoli Federico II), Ugo Mattei (Ordinario di Diritto Civile Università di Torino), Luca Nivarra (Ordinario di Diritto Civile Università di Palermo), Stefano Rodotà (Emerito di Diritto Civile Università di Roma “La Sapienza”)
- Quesito referendario n. 1 -
(pdf - 43.96 KB): volete voi che sia abrogato l’art.23 bis L. 133/08 così come modificato dall’art. 15 L. 166/09
- Quesito referendario n. 2 -
(pdf - 25.24 KB): volete voi che sia abrogato l’art. 150 del D.lgs 152/06 (c.d. Decreto Ambientale)
- Quesito referendario n. 3 -
(pdf - 22.07 KB): volete voi che sia abrogato l’art. 154 del D.lgs 152/06 (c.d. Decreto Ambientale)