Nicoletta Dosio alla Spezia: “In Europa per continuare la nostra lotta”

La candidata alle elezioni europee con la lista “L’altra Europa con Tsipras” era alla Spezia: “Questa Europa non la vogliamo, vogliamo un mondo diverso”

 

Nicoletta Dosio, candidata nella circoscrizione nord-ovest alle elezioni europee con la lista “L’altra Europa con Tsipras”, ha fatto tappa alla Spezia. In mattinata ha incontrato i giornalisti al Distrò in Via Marsala e poi ha proseguito il tour nei dintorni spezzini: prima ha fatto visita ai Murati vivi di Marola, poi è stata alla Centrale Enel e a Pitelli. Dopo pranzo, durante il quale Nicoletta ha mangiato uno dei piatti più tipici del nostro territorio, la mesciua, è stata a Sarzana, e poi a Ortonovo. La visita nella provincia si concluderà questa sera alle 21 al Centro Allende, dove parteciperà all’iniziativa “Per un Europa dei Diritti”.
Nicoletta è un’attivista e volto storico del Movimento No Tav, impegnata nelle problematiche dell’ambiente, dell’istruzione e non solo. Figlia di operai, è stata insegnante di materie umanistiche dal 1973 al 2006. È protagonista della vita politica e sociale del territorio piemontese e ha partecipato a numerose lotte: contro il mega-elettrodotto “Grand-Ile Moncenisio-Piossasco”, che avrebbe sconvolto la Val di Susa; contro l’autostrada Torino-Bardonecchia e per l’apertura di un liceo scientifico pubblico nella zona della media Val di Susa, che ne era sprovvista. Ha solidarizzato con le lotte sindacali in varie fabbriche del territorio piemontese ed è stata una figura traino della lotta contro il nucleare e la privatizzazione dell’acqua. Da sempre impegnata contro le guerre, dalla Iugoslavia, all’Iraq, all’Afghanistan, si batte per il riconoscimento del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese.

Nell’incontro di questa mattina, non c’è stato bisogno di presentazioni. Nicoletta ha preso quasi subito la parola e come un fiume in piena ha raccontato ai presenti il motivo della sua candidatura, ha spiegato perché non si riconosce in questa Europa, ma ha anche dato speranza, la speranza di poterla cambiare. Tra i candidati ovviamente anche lo spezzino Stefano Sarti, operaio metalmeccanico della FIOM; Moni Ovadia, di famiglia ebraica, cantante, musicista ed editorialista; Curzio Maltese, editorialista de La Repubblica; Giuliana Sgrena, che ha collaborato con Rai News ed è stata inviata più volte in zone di guerra; Loredana Lipperini, di Radio3; Dijana Pavlovic, da sempre impegnata per cercare di migliorare la condizione dei rom. Questi sono solo alcuni dei candidati della circoscrizione nord-ovest della lista “L’altra Europa con Tsipras”.

“La nostra lista è composta da persone che rappresentano i vari aspetti di quella società che non si riconosce più in questa Europa – dice Nicoletta -. Questa è l’Europa del fiscal compact, delle banche e della guerra e non può essere né il mezzo né il fine per costruire un mondo diverso”. Nicoletta Dosio ritiene che l’Europa di Maastricht e anche quella del trattato di Lisbona, non sia nata per rispondere ai fini sociali o solidali, ma è nata esclusivamente per i fini economici del grande capitale. “Proprio per questo motivo – dice – non può rispondere ai bisogni reali delle persone, dei territori e del popolo. Noi questa Europa non la vogliamo, pensiamo non sia neanche riformabile e crediamo debba essere abbattuta a fondo affinché possa rinascere un’altra Europa, quella che non ha come fine gli interessi dei capitali. Oggi si garantisce libera circolazione ai capitali e alle merci mentre la si nega alle persone; questa è l’Europa delle privatizzazioni, dei patti di stabilità e della crisi voluta dal capitale e pagata dai popoli. Penso ci si debba battere  – prosegue – non per renderla democratica, ma per rompere la struttura e le compatibilità che la governano, in modo da ridare a tutti e a ciascuno voce, agibilità, diritti, dignità, uguaglianza e libertà vere e praticabili”.

Non è mancato poi un passaggio in merito alla Val Di Susa, dove sono iniziati i lavori della galleria di servizio per il Tav e Nicoletta illustra la drammatica situazione. “La zona del cantiere è una guarnigione armata, è occupata giornalmente da 500 uomini armati, tra polizia, carabinieri, guardia di finanza, ma anche l’esercito. Gli uomini, armati di strumenti da guerra, stanno accanto alla grande presa che sta bucando la montagna, e sta bucando uranio e amianto, materiale che viene poi sparso sul territorio. Questo viene contrabbandato come opportunità di lavoro, in realtà sta distruggendo ogni opportunità delle piccole opere socialmente utili, ma anche la salute dei lavoratori. La procura di Torino invece di sanzionare queste distruzioni ambientali che rendono inoltre il lavoro pericoloso, sanzionano noi, noi che invece lo difendiamo. Le carceri sono piene dei nostri compagni e tutti noi abbiamo sulle spalle denunce a non finire; i nostri avvocati, che ci difendono gratuitamente, hanno malamente diritto addirittura agli atti per poterci tutelare”.

Nicoletta va spesso a trovare i suoi compagni in carcere, e l’immagine da lei descritta è a di poco raccapricciante: “Le carceri a volte si aprono per risolvere le emergenze sociali. Sono entrata e ho visto che l’unica umanità che esiste nelle carceri è quella dei rapporti tra detenuti. Mentre per il resto, chi è povero in carcere non ha nulla. Ho visto anche un malato di leucemia che aspettava da tre mesi di entrare in ospedale; ho visto i bambini con le loro mamme, per lo più donne rom. I bambini infatti fino a tre anni possono stare in carcere con la mamma, ma il luogo riservato a loro era comunque desolante”.

Prima di chiudere Nicoletta Dosio ha anche voluto ricordare la questione relativa ai mezzi di trasporto ferroviario. “Attualmente la rete ferroviaria italiana è per più della metà ancora a binario unico – dice – e per quasi la metà ancora non elettrificata. Noi chiediamo che la ferrovia torni a essere pubblica, così come tutti i servizi essenziali alla persona e chiediamo sia sistemata per un reale collegamento tra i territori. Attualmente invece sta andando avanti il modello dell’alta velocità a costi proibitivi, e vengono eliminati i treni locali, e ultimamente anche gli intercity”.

Ma perché candidarsi alle elezioni europee, la Dosio lo dice alla fine, in quanto vede la sua candidatura come uno strumento in più a servizio dei conflitti sociali che stanno nascendo e che devono crescere. “La politica della banca centrale europea ha una sua logica ed è la logica del capitale – continua ancora la Dosio- attraverso il debito si stanno tagliando tutti i diritti, si sta privatizzando tutto ciò che era pubblico e si stanno abbassando i salari. Essere poveri è diventata una colpa. Se a livello europeo c’era un buon livello di vita, adesso tutto quanto si è abbassato verso il nulla. Contro tutto questo non c’è che una soluzione, quella di lottare. Andare in Europa, per noi non significa più andare nel palazzo e fare dei nomi. Non è più tempo di deleghe, è tempo che rinasca la lotta reale. Ci siamo candidati per portarla avanti, per avere uno strumento in più e non per cercare dei compromessi. Noi andremo in Europa non per portare la pace sociale, ma per aprire il conflitto”.

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Elezioni europee, Vergassola: “Con Tsipras a sinistra per un’altra Europa, contro le larghe intese di Shulz e Merkel”

 

Con le elezioni europee del prossimo 25 maggio ci troveremo di fronte a un momento storico di grande importanza: la società è lacerata, devastata, divisa, tradita.
Tradita da un’assenza di risposte da chi le dovrebbe dare: la politica, che è lontana e distratta rispetto a ciò che conta e tutta impegnata su se stessa e sulle proprie logiche di palazzo, interessi, intrighi e complotti.
La società, ”la collettività di persone’‘, è completamente disorientatae il motivo è tanto semplice quanto palese: i bisogni crescono, le risposte latitano. Latita la politica, schiacciata e gestita da uomini piccoli, ora in mala fede, ora semplicemente incapaci.
Siamo vicini a un impegno elettorale solitamente trascurato ciome le elezioni europee, oggi a mio avviso invece determinanti perchè l’Europa è entrata in questi anni dentro il dibattito politico, e in modo superficiale. Mai infatti c’è stata, nei grandi mezzi di comunicazione di massa, una seria analisi di che cos sia davvero l’ Unione Europea dal punto di vista politico, sociale  economico, monetario.
Oggi, per i popoli europei, termini come Mes, Maastricht, fiscal compact, spread sono concetti lontanissimi e incomprensibili.
Non sta certo a me spiegare perchè quest’Europa oggi è un disastro su tutta la linea, dal suo funzionamento interno alle logiche che la governano, passando per i trattati-capestro volti a promuovere solo austerity e quindi sofferenze, tagli indiscriminati al welfare state e mancanza progressiva di servizi, sofferenze per i popoli e scelte di politica monetaria scellerate, uno strozzinaggio bancario ”interno” e scelte di politica estera completamente subordinate ad USA e poteri forti.
Però è giusto fare un’osservazione: il giudizio negativo, con gradazioni ed intensità ovviamente differenti, sull’Unione Europea è oggi unanime.
Dall’estrema destra xenofoba ai movimenti populisti, passando per Ppe, socialdemocrazie europee e compagnia, infatti, tutti parlano di un’Europa da cambiare, il punto sta come cambiarla.Tutti i gruppi politici, sia di ”centro-destra” che di ”centro-sinistra”, parlano di un modello di sviluppo, quello attuale, che va ritoccato, migliorato, rivisto: loro dicono che questo modello, i rapporti di forza che lo regolano, i ruoli dei soggetti che lo dirigono ecc, sia da riorganizzare con qualche accorgimento.
Noi invece crediamo che questa Europa vada semplicemente ribaltata, stravolta, radicalmente mutata, altro che qualche semplice “accorgimento”.
E noi siamo ben riconoscibili: Sinistra Europea, Gue, Alexis Tsipras.
E in questo Rifondazione Comunista, che lanciato questa candidatura e fatto sì che quest’esperienza potesse nascere e ora crescere con tanti compagni di viaggio includendo, aggregando, ma marcando bene la collocazione politica e le differenze. Con chi? Con Schulz ad esempio, il candidato del Pse e quindi delle larghe intese in salsa europea.
Shulz in Germania ha fatto l’accordo con la Merkel, ha favorito le larghe intese e votato tutte le euroschifezze che oggi ci hanno portato a questa situazione. Noi siamo contro la Merkel, contro le larghe intese, contro l’austerity. Per un’Europa dei popoli e non delle banche, dei servizi e non dei tagli, della pace e della cooperazione e non della guerra e degli F35.Per un’altra Europa.
Tsipras oggi è l’alternativa, l’unica. Noi siamo l’alternativa.
 
Filippo Vergassola,
coordinatore provinciale Giovani Comuniste/i La Spezia