Approvazione Puc, Prc La Spezia: “Voto favorevole contro il cemento, restiamo contrari a Federici e alla sua maggioranza”
20 aprile 2017, by admin
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Lo scorso martedì sera è stato approvato dal consiglio comunale spezzino il nuovo Piano Urbanistico Comunale. Come già preannunciato Rifondazione Comunista, per mano del consigliere comunale Edmondo Bucchioni, ha votato a favore, nonostante da oltre quattro anni si trova all’opposizione della giunta Federici.
Spezia, salta il consiglio comunale sul Puc, Bucchioni: “Ennesima farsa organizzata dal Pd”
18 marzo 2015, by admin
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Officina Rossa, Castelnuovo: “Riscostruzioni fantasiose del sindaco Montebello. Ignorato il nostro importante consenso elettorale”
16 settembre 2014, by admin
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In questi giorni è apparsa sulla stampa un’intervista al sindaco di Castelnuovo Magra, Daniele Montebello sui primi 100 giorni del suo operato.
Tra le varie sue aspettative, vi è anche un riferimento al rapporto con i due consiglieri comunali del gruppo “Officina Rossa”, rappresentanti delle forze politiche di sinistra, tra cui di Rifondazione Comunista, Pdci e Sel.
Montebello ha dichiarato che che tra le parti “non si è trovato il giusto accordo iniziale ma c’è la richiesta a essere presenti e la disponibilità all’ascolto”.
Come Officina Rossa riteniamo opportune alcune delucidazioni riguardo alla fantasiosa versione del sindaco.
Fantasioso è infatti dichiarare che non si è raggiunto un accordo tra le parti quando invece l’accordo, programmatico e di governo del comune, era chiaro e proprio dal sindaco e dal Partito Democratico è stato disatteso.
Dispiace dover ribadire, a mesi di distanza dalle elezioni, che l’esclusione delle forze di sinistra è stata una scelta mirata dell’attuale maggioranza.
E risulta quasi offensivo l’invito del sindaco ad essere presenti: non abbia dubbi, lo saremo. Non per gentile invito, ma perchè abbiamo dei rappresentanti eletti in consiglio comunale: si è voluto ignorare proprio il consenso elettorale da noi ottenuto, non rispettando così anche centinaia di cittadiniche ci hanno espresso la loro preferenza.
Al più giovane sindaco di Castelnuovo per i suoi primi 100 giorni di governo facciamo gli auguri di un duraturo mandato, durante il quale ci saremo sempre, propositivi e collaborativi. Lo faremo, però, con le nostre idee e le nostre posizioni che potranno accordare con quelle della maggioranza o essere in contrasto: in nessun caso ci accontenteremo di accordicchi o mediazioni, visto che il legame di fiducia e confronto è stato rotto proprio dal sindaco e dal suo partito.
Officina Rossa – Spazio Popolare
Caso Lerici, Rifondazione: “Il consigliere Fiore non accetti il posto in giunta, costruiamo insieme un gruppo unitario”
9 settembre 2013, by admin
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La possibile entrata in giunta di Lerici del consigliere comunale Michele Fiore sarebbe incomprensibile in considerazione delle distanze manifestate in questo periodo dallo stesso Fiore, a meno di non considerarle strumentali al raggiungimento dell’obbiettivo personale e nel maldestro tentativo di zittire chi esprime il proprio legittimo dissenso.
Quella che doveva essere un’amministrazione innovativa, che puntasse alla trasparenza del dibattito ed alla partecipazione dei cittadini alle decisioni più rilevanti, si è rivelata assolutamente inconsistente, se non addirittura un bieco ritorno alla vecchia idea della politica, quella dell’emarginazione della critica e dello zittire i dissensi con scambi di poltrone.
Rifondazione continuerà nelle battaglie politiche finora sostenute, sia fuori che dentro il consiglio comunale, responsabilmente con l’impegno programmatico assunto.
Da oggi il sindaco Caluri dovrà fare i conti con strenui guardiani del programma elettorale, di cui evidenzieremo, come abbiamo fatto fin’ora, le inadempienze, chiedendo conto dei progetti che abbiamo messo in campo, consapevoli che questa realtà politica è insufficiente per le esigenze della comunità lericina, ed adoperandoci per costruire un ampio settore di che condivida con noi le problematiche poste in maggioranza, con cui auspichiamo di costituire un gruppo unitario.
Rifondazione Comunista
Circolo “Lucio Libertini” Lerici
Spezia, Rifondazione Comunista lascia la maggioranza: “Federici e il Pd hanno tradito il programma”
5 aprile 2013, by admin
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Su Acam, oramai fallita, nessun impegno è stato preso per costruire un vero piano industriale capace di poter rilanciare le attività del gruppo, nessuna volontà di ricapitalizzazione e nessun impegno di fare rispettare ai comuni il loro ruolo di soci ed azionisti. L’unica volontà emersa è quella di mantenersi proni ai diktat degli istituti di credito, dalla privatizzazione alla liquidazione dei servizi. Nonostante il referendum del 2011, i programmi elettorali chiari su questi punti e le buone intenzioni espresse (a parole), assistiamo di fatto allo smantellamento dei servizi.
A questo va aggiunto il trattamento cui sono sottoposti i lavoratori, la vergogna del referendum aziendale sui contratti di solidarietà in “stile Marchionne” e la cassa integrazione che impoverisce gli stessi lavoratori peggiorando seriamente i servizi per i cittadini. Sono anni che Rifondazione cerca di proporre alternative a queste decisioni scellerate senzamai essere stati presi in considerazione ma, anzi, a tratti derisi e tenuti costantemente all’oscuro delle scelte intraprese.
Anche sul porto nulla è stato fatto. L’attuazione del Prp è un miraggio. Ad oggi non esiste ancora un progetto sulla fascia di rispetto, opera essenziale al fine di mitigare i disagi delle lavorazioni portuali nei quartieri del Levante cittadino. Sul waterfront la restituzione di Calata Paita alla città è stata trasformata dalla possibilità per i cittadini di riappropriarsi di importanti spazi a mare, alla prospettiva di una gigantesca colata di cemento che prevede la costruzione di sei palazzi e due grattacieli. Rifondazione Comunista è per lo stop al consumo del territorio rigettando completamente questa ipotesi fino a quando il progetto di Llavador non sarà cestinato.
La vicenda della concessione Contship, un procedimento privo di trasparenza adeguata e nel quale si evidenziano possibili figure sintomatiche dell’eccesso di potere, che consegna il porto per cinquantatre anni a tale società instaurando un monopolio assurdo, e la ventilata riconferma a Presidente dell’Autorità Portuale di Lorenzo Forcieri, dimostratosi incapace di applicare il Prp e autoreferenziale nell’esercizio del proprio mandato, sono altre due questioni di gravità inaudita.
L’ultima “perla” in termini temporali è quella del futuro nuovo ospedale del Felettino. Le dichiarazioni sulla stampa del presidente Burlando sono in totale controtendenza con tutto quello che Federici ha promesso in campagna elettorale, in primo luogo la realizzazione di un ospedale con soli soldi pubblici. Il presidente della regione ha invece dichiarato che mancano all’appello 25 milioni di euro che dovranno essere reperiti da fondi privati, magari attraverso una fondazione che prosuegui il clientelismo dilagante che persevera in città.
Ma la cosa più grave sono i dubbi sul Dea di secondo livello. In tutte le discussioni in consiglio comunale il sindaco ha garantito che non vi fosse alcun problema a riguardo. Oggi leggiamo che il nostro bacino d’utenza non è sufficiente a giustificare tale struttura. Una bugia gigantesca. Federici ha sempre affermato che se non si fossero trovate le risorse pubbliche per la costruzione del nuovo ospedale con un dea di secondo livello, si sarebbe dimesso. Ma dopo le esternazioni di Burlando non abbiamo avuto nessuna presa di posizione.
Infine il metodo adottato dal sindaco descrive una totale mancanza di rispetto nei confronti di una forza politica che ha contribuito in modo importante alla sua rielezione.
In undici mesi, nonostante le pesanti polemiche all’interno della maggioranza, Federici non ha ritenuto di dover riunire le componenti politiche che lo hanno sostenuto e nemmeno di dover telefonare al segretario provinciale di Rifondazione o ad altri membri della segreteria.
La maggioranza si è riunita soltanto una volta a fronte delle gravi emergenze che affliggono il nostro territorio, e l’ordine del giorno di questa unica riunione ha riguardato i rapporti del gruppo della Federazione della Sinistra con la stampa.Queste sono solo alcune gravi questioni sul quale vi è una netta contrapposizione tra Rifondazione e centrosinistra spezzino. Ci corre l’obbligo di rimarcare anche la gravità delle affermazioni del sindaco in merito alle nostre critiche, accusandoci di essere in “cerca di posti”. Affermazioni arroganti, inaccettabili peraltro mai smentite dalla dirigenza provinciale del Pd.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Cossu sullo strappo: “Con il Pd non c’è più discussione”
Sancito l’addio dei comunisti alla maggioranza consiliare. Lombardi: “Non si può prendere le decisioni e poi comuncarlo, ci vuole democrazia partecipata. Nessuna alleanza con il M5S”.
“I punti fondamentali di attrito sono Acam e il porto, ma in generale mai una volta ci siamo riuniti all’interno della maggioranza per discutere questioni che erano importanti. Il messaggio che il sindaco manda alla città è del tenore: lasciate lavorare il manovratore, e non contestate le decisioni”.”In questa città c’è una classa dirigente che davanti alla crisi sociale si dimostra priva di idee. Non esiste un progetto di sviluppo capace di dare prospettive, e nel frattempo all’interno del Pd si assiste ad una guerra tra bande, con l’uso delle istituzioni come arma in mano ai dirigenti. Ora ci sarà il bilancio e vedrete che sarà costruito in maniera scomposta dai vari uffici, già Federici mi ha anticipato che non ci sono i fondi per coprire tutti i servizi”. Sui prossimi scenari, il segretario provinciale Massimo Lombardi esclude qualsiasi ipotesi di alleanza con il Movimento 5 Stelle. “Possiamo essere d’accordo su alcuni punti, ma di alleanze non si parla”. Eppure è quello uno degli aspetti più interessanti da tenere presente per il futuro. Prc e Comunisti Italiani si ripropongono di aprire alle associazioni e ai comitati, che sempre di più guardano alla creatura di Beppe Grillo che, nonostante le tensioni interne a livello parlamentare, alla Spezia può vantare una “verginità” che è presupposto forte se si vuole strizzare l’occhio ad una certa società civile.”Siamo consapevoli di aver dato il via ad un momento epocale – dice Lombardi – e si tratta di una decisione sofferta. Ma non si tratta di un capriccio, lo dimostra il fatto che il partito ha votato l’uscita in maniera compatta con tutti i circoli del territorio. Sappiamo che questo comporta tutta una serie di rotture a livello locale, a cui probabilmente seguirà la fine anche a livello nazionale di quella forma con cui ci eravamo presentati alle ultime amministrative non solo alla Spezia. Ma è cambiato il progetto di città, ci siamo allontanati da un programma che era frutto di decine di ore di mediazione, e ci sentiamo ormai estromessi da ogni elaborazione delle scete strategiche”.
Troppe decisioni calate dall’alto, poce partecipazione: è questo il punto su cui si sofferma il segretario. “Nessun tema è stato declinato in questa maniera, ma mai come in questo momento abbiamo bisogno di democrazia partecipata. Non si può imporre delle scelte e poi spiegarle: si deve partire dai cittadini, dai sindacati, dai comitati e dalle associazioni”.
Domenichini: “Enel, Acam, porto e Atc i nodi dolenti”
Da ora in poi il voto sarà calibrato provvedimento per provvedimento. Cossu “Su Acam sono i grillini ad averci copiato”.
“Non è vero che non c’è un’alternativa, noi non passiamo all’opposizione per dire dei ‘no’. Su Acam abbiamo vissuto una storia in cui le nostre proposte sono sempre state respinte, e poi siamo stati tacciati di irresponsabilità quando noi abbiamo rigettato le privatizzazioni e le misure che gravano sui dipendenti”. E i temi legati all’ambiente sembrano essere quelli su cui maggiormente si è consumato lo strappo: “Su Enel e sull’Aia serve un’analisi che vada in profondità, noi abbiamo sempre voluto porre la ospettiva di una riconversione. Sul porto c’è una concessione cinquantennale fatta ad un privato: una questione che ricade anche su Porto Venere e Lerici. Per quel che riguarda Acam parliamo di un tema che coinvolge tutta la provincia. E poi Atc: possibile che non ci sia un punto comune sul bacino unico?”.
“Da ora in poi decideremo volta per volta e tema per tema – annuncia Cossu – e faremo molte proposte alternative. Se per esempio ci si chiede di salvare Acam siamo con chiunque. Anche con i grillini? Certo, ma questo si dovrebbe chiedere a loro visto che hanno portato un provvedimento copiato dal nostro…”
LA SPEZIA – “Basta con la gestione dispotica del Comune da parte di Federici. E i dirigenti del PD devono smetterla di usare le Istituzioni per le loro guerre tra bande”. Non le manda a dire la Consigliera Comunale di Rifondazione Comunista Simona Cossu. Il giorno dopo l’annuncio ufficiale dell’uscita dalla maggioranza, tutto lo stato maggiore di Via Lunigiana si presenta ai giornalisti per spiegare le motivazioni di uno “strappo” che era nell’aria da tempo.
Forse addirittura prima delle elezioni amministrative che hanno visto il rinnovo del mandato a Federici al primo turno. Rifondazione fece la scelta, a quel tempo insieme ai Comunisti Italiani, di sostenere il secondo mandato del sindaco, con l’intento, dichiarato al proprio elettorato, di contribuire a “spostare a sinistra” il baricentro della coalizione di centrosinistra e poi del governo della città.
Sembra passato un secolo, invece che pochi mesi. La Federazione della Sinistra non c’è più, travolta dalla sconfitta elettorale alle politiche. Dopo l’azzeramento dei vertici nazionali, quello che rimane di Rifondazione Comunista, una storia iniziata subito dopo la svolta della Bolognina di Occhetto ed attraversata da alterne vicende, e fortune, si sta giocando tutto a livello territoriale.
E qui alla Spezia, il gruppo dirigente, proveniente quasi a metà dall’ex DP e dai “lombardiani” del Partito Comunista, negli ultimi anni ha spesso dimostrato una certa “insofferenza” per l’alleanza con il centrosinistra. Tanto che in molte occasioni, già nella precedente legislatura targata Federici, la cronaca delle sedute del Consiglio Comunale ha riportato da Rifondazione più critiche e distinguo che sostegni alle linee programmatiche della maggioranza. A partire dalle questioni più “sensibili”, come ACAM, Porto, Enel.
Differenziazioni che negli ultimi mesi sono diventate vere e proprie proposte alternative, con in più la scelta di Rifondazione di offrire sponda politica palese a movimenti cittadini che in precedenza erano rimasti più su un piano di interlocuzione, vedi Cernaia e Piazza Verdi. Un motivo in più di critica, secondo Rifondazione, di una gestione verticistica di Federici, accusato di “calare le decisioni dall’alto”, senza confrontarsi con i comitati e le associazioni.
“C’è bisogno di vera democrazia partecipata- ha detto questa mattina in conferenza stampa il Segretario Provinciale Massimo Lombardi- l’uscita dalla maggioranza è una decisione sofferta, un momento epocale della storia del nostro partito che ha sempre governato la città; una decisione nata da tutti i nostri circoli, un percorso di coerenza politica. Il progetto di città di Federici è cambiato, si è allontanato da un programma condiviso in decine di ore di negoziazioni. Sono mutati profondamente gli assetti che avevano determinato l’alleanza alle amministrative. “
“Dopo le elezioni, mai una volta ci siamo riuniti come maggioranza, nonostante le nostre molteplici richieste- ha continuato la Cossu-questo la dice lunga sulla piega dispotica che ha preso l’amministrazione della città; gli slogan di Federici sono “vietato contestare e lasciate lavorare il manovratore”, qualsiasi critica lo offende. Un esempio eclatante sono le nomine nelle società partecipate e negli enti, senza la minima trasparenza. Le nostre sono sempre state critiche sui contenuti, come su ACAM e il porto, esempi di come la classe dirigente di questa città sia priva di idee e di come il partito Democratico utilizza le istituzioni e le aziende pubbliche.”
Stessa intransigenza nelle parole di William Domenichini, responsabile ambiente: “Rivendichiamo il carattere politico della nostra scelta, si è rotto un patto di governo su temi come il porto, con la concessione pluriennale a un monopolista, una privatizzazione mascherata. Non vogliamo essere autoreferenziali, ma costruire un nuovo percorso di aggregazione delle forze sociali, per la difesa dei beni comuni e delle fasce più deboli, cogliendo il malessere manifestato alle ultime elezioni politiche.”
E’ chiaro che l’uscita di Rifondazione non potrà provocare sconquassi nella maggioranza di Federici, numericamente ancora ben salda; l’opposizione dei “rifondaroli”, più che in Consiglio Comunale, dove in qualche caso potrà incontrare sponde nei Grillini e in Guerri, dovrà giocarsi molto extra palazzo, sul piano del conflitto sociale, e in solitudine, dato che per Comunisti Italiani e SEL l’accusa di “subalternità al PD” non è solo accennata. “E’ anche colpa loro se l’asse politico di questa maggioranza si è spostato- hanno concluso i dirigenti di Rifondazione- ora in Consiglio Comunale sarà battaglia su bilancio: le risorse devono andare tutte a sostegno di chi soffre la crisi. Faremo un’opposizione dura, ricorrendo anche all’ostruzionismo se sarà necessario.”
Cossu (capogruppo Fds La Spezia): “L’incubo della propaganda ad oltranza”
8 giugno 2012, by admin
Archiviato in Dalla Provincia, Istituzioni, Partito, Primo piano
E’ con stupore che leggo i commenti al primo Consiglio Comunale della Spezia, in particolar modo come sia stata definita l’elezione del Presidente: una farsa, un debutto deludente, un voto bulgaro. L’elezione di Laura Cremolini, alla prima votazione, è stato un fatto positivo che dimostra una rinnovata autonomia, dignità e autorevolezza del Consiglio Comunale che in questi anni io stessa ho lamentato mancare, e la ritengo un segnale positivo di cambiamento.
Forse qualcuno si è dimenticato il teatrino che si è svolto cinque anni fa sulla stessa votazione. Oggi avevamo il dovere di evitare di ripetere quella farsa e dimostrare che i tempi delle risse per le poltrone devono finire. Abbiamo deciso di sostenere Laura Cremolini, lo abbiamo fatto in piena autonomia, fuori dalle logiche spartitorie ed abbiamo eletto a larga maggioranza una donna che ha tutte le capacità per svolgere bene il suo importante incarico.
Abbiamo scelto di dare un messaggio forte alle donne della nostra città. Avere eletto Presidente e Vice Presidente (per la prima volta nella storia) due donne, è un risultato importantissimo che riscatta la falsa partenza della giunta, che vede una scarsissima partecipazione femminile. Ora abbiamo bisogno di lavorare insieme per ottenere dei risultati che possano migliorare la condizione femminile nella nostra città.
Per queste ragioni abbiamo raggiunto un accordo unitario che rispetto a cinque anni fa ci fa fare un salto in avanti notevole. Questo in pochi lo hanno notato, forse perché la propaganda in questo paese è diventata un’attività endemica. Ora inizia il lavoro duro, noi ci metteremo tutta la nostra energia.
Simona Cossu
Capogruppo FdS in consiglio comunale della Spezia