Lavoro, acqua pubblica energie alternative: viaggia la coalizione in Liguria
7 marzo 2010, by admin
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Proponiamo il servizio comparso su Liberazione del 06/03/2010 – Di nuovo con Burlando: «sostanzialmente positivi» per il Prc i 5 anni di governo
Liguria come l’Ohio, spiegano i sondaggisti, meno di un punto separa i due blocchi. Ma alle regionali mancano tre settimane piene e la suggestione potrebbe svanire allo scoperchiamento delle urne. Per il centrosinistra c’è l’ex sindaco di Genova, 55 anni, figlio di portuali, ex ministro dei trasporti e governatore uscente, Claudio Burlando. Per le destre e la lega c’è in lizza Sandro Biasotti, venditore di macchine di lusso, 61 anni, che ha già governato nella prima metà del decennio.
Liguria come consociativismo, il trasversale Partito del cemento , titolo di un fortunato libro di due cronisti liguri, Ferruccio Sansa e Marco Preve: tre milioni di metri cubi di cemento stanno per colare sulla regione. E se non c’è più posto a terra, si prova sul mare, costruendo nuovi porti per decine di migliaia di posti barca. E tra gli scafi, nell’imperiese, si intravede la camorra. La ‘ndrangheta, invece, brucia saracinesche a Sampierdarena mentre gli alpini fanno solo scena (e paura ai migranti) nel centro storico genovese a fianco dei poliziotti di quartiere. Sul piano casa c’è appena stata una dura battaglia contro l’emendamento che avrebbe consentito l’ampliamento anche degli edifici condonati. L’emendamento è stato stoppato, poi è spuntata una circolare che lo ripristinava, subito ritirata grazie alle pressioni della sinistra. Bocciato il porto savonese della Margonara con un mostro di torre alto 130 metri progettato da Fuksas. Ma sono di catrame e cemento e acciaio anche il Terzo valico e la Gronda autostradale. Grandi devastanti opere, inutili come quasi tutte le colate di questo tipo.
Non c’è ancora il progetto definitivo per il terzo valico ferroviario (5 miliardi di euro per 18 km di tunnel tra Arquata e Genova) ma, se la Corte dei conti non li avesse stoppati, sarebbero stati buttati al vento 500 milioni per le opere accessorie a non-si-sa-cosa. Intanto i treni per i pendolari registrano in regione una delle performance più basse. La Gronda impegna l’opionione pubblica genovese da anni: Tursi ha promosso un dibattito pubblico, è stato individuato un tracciato ma la resistenza a Ponente e in Val Polcevera è fortissima e Rifondazione, interna al movimento (che si batte anche contro il rigassificatore a Panigaglia, la piattaforma della Maersk di Vado, i petrolchimici a Genova e l’inceneritore a Scarpino), ha sempre votato contro sia a Piazza De Ferrari, sede della Regione, sia a Tursi e in Provincia.
Per questo è utile che la coalizione di centrosinistra abbia un baricentro più a sinistra possibile, nella Federazione della sinistra d’alternativa che in Regione muove i primi passi oltre il perimetro segnato dai quattro soci fondatori aggregando settori di Sinistra europea e di associazionismo. Alle scorse europee la Lista anticapitalista ha segnato un 3,9%. Le scorse regionali videro la sola Rifondazione ben oltre il 6%. La campagna elettorale parte sulla scia del lavoro consolidato del partito sociale, dei gruppi di acquisto popolari, dell’internità ai movimenti. Dopo cinque anni di governo il giudizio di Sergio Olivieri, segretario regionale del Prc, è «essenzialmente positivo» ma l’accordo col governatore uscente per una coalizione che comprende anche l’Udc è «giustamente complicato».
La decisione ha svelato aree di malessere ma la maggior parte del partito non ha visto alternative all’accordo e prova a illuminare i risultati positivi della stagione di governo e del programma per il futuro: «Sono stati stabilizzati tutti i precari della Regione e degli enti collegati. 1400 lavoratori. Poi c’è stato l’impegno per la cassa integrazione in deroga: 6000 lavoratori interessati per 487 aziende. Infine, appena licenziata, la decisione di anticipare tre mensilità a quei lavoratori – la stima è di 600 – rimasti senza stipendio», spiega Marco Nesci, consigliere uscente.
La crisi, in un territorio già in via di deindustralizzazione, ha colpito soprattutto la portualità. «Le riduzioni di un terzo dei costi del trasporto merci si sono riversate sul reddito e la sicurezza dei lavoratori. Poi ci sono i tagli sul trasporto pubblico», dice Andrea Gamba della Filt Cgil. Rifondazione s’è battuta, e ha portato a casa, norme per migliorare le prestazioni sanitarie, per la prevenzione delle malattie da amianto, per clausole sociali negli appalti.
Positivo anche il bilancio dell’assessore all’Ambiente, Franco Zunino che ricorda a Liberazione la seconda legge regionale, del 2007, sulla certificazione energetica degli edifici; la legge che manda in pensione le lampade energivore nell’illuminazione stradale e che assegna incentivi alle energie alternative e all’eolico; il rafforzamento del sistema delle aree protette con i nuovi parchi delle Alpi liguri, delle Mura e dei Forti genovesi e i mille ettari pubblici in Val Bormida più l’area marina a Bergeggi; la legge sulla biodiversità per i 125 siti di interesse comunitario e le sette zone a protezione speciale; la legge del 2009 sull’alta via dei crinali alpini e appenninici e sul sistema dei sentieri. E in questo bilancio vanno inseriti il rifiuto da parte della Regione di un Cpt in Liguria, il ricorso al Tar contro il raddoppio della centrale a carbone a Vado Ligure e quello alla corte costituzionale contro le leggi che obbligano alla privatizzazione della gestione delle risorse idriche. Spiega Antonio Bruno, capogruppo in comune del Prc, come la privatizzazione alzi le tariffe, abbatta l’occupazione e vincoli i comuni alle aspettative delle borse. Per questa ragione la segreteria generale di Tursi sta ricorrendo contro l’emendamento allo Statuto, voluto da Rifondazione, che dichiara il servizio idrico privo di rilevanza economica.
Tra le note positive c’è anche la legge regionale contro l’omofobia che ricalca il disegno che il parlamento nazionale non ha avuto il coraggio di approvare e quella che ha smontato il sistema dei bonus per le private che Biasotti aveva copiato a Formigoni. «Insomma, è vero che c’è l’accordo con l’Udc ma l’accordo programmatico con la Federazione è pieno su lavoro, acqua pubblica, energie alternative», riprende Olivieri. Per questo, nei giorni scorsi, la stampa locale enfatizzava la bocciatura del circuito di campi da golf e del sostegno alla ricerca sul nucleare (chiodi fissi dell’Udc) da parte del candidato a presidente del centrosinistra. Ecco il titolo stizzito del Giornale: “Burlando sceglie i compagni e straccia il programma Udc“.
La campagna elettorale entrerà nel vivo nelle prossime ore. In lista, tra gli altri, ci sono Zunino, Nesci, Bruno, Ciccio Giannelli (presidente del municipio della Val Bisagno), Amanzio Pezzolo, storico vice di Batini nella compagnia unica dei camalli. Nel listino, per la Federazione, c’è Giacomo Conti mentre l’Italia dei valori vive un momento di turbolenza interna per aver paracadutato nel medesimo listino Maruska Piredda, hostess affascinante ma milanese. Sotto la Lanterna il partito dipietrista è da sempre nelle salde mani di un poliziotto del Sap (celebre la sua intervista tv in tenuta antisommossa durante il corteo del 21 luglio 2001) che ha messo in lista la sua fidanzata. Di qui le accuse di familismo contenute in un dossier del senatore Idv Pardi. Per l’ex pm sarebbe solo invidia.