Carosi: “Fasce Rosse, quando la soliderietà crea socialità”
10 marzo 2012, by admin
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«Sabato a Spezia ci saranno le ragazze e i ragazzi che hanno aiutato la gente di Brugnato, Borghetto, Ameglia, Vernazza, Aulla. Galante dovrebbe vergognarsi di quello che ha detto e pensare alla salvaguardia del suo territorio invece che attaccare chi ha contribuito a difenderlo».
Così Massimo Carosi, dirigente del Prc e responsabile delle “Fasce Rosse”, la squadra di volontari giunti da ogni parte d’Italia nella provincia spezzina dopo l’alluvione del 25 ottobre scorso, risponde al sindaco di Brugnato che aveva accusato le stesse “Fasce Rosse” di demagogia riguardo all’opposizione al progetto outlet. Un argomento che verrà certamente discusso nell’assemblea in programma al Camec dalle 10 alle 18, che sarà aperta da una mostra fotografica e un libro sulle gesta dei volontari.
Qual è il vostro l’obbiettivo?
«Abbiamo intenzione di creare una rete di volontariato in grado di agire sulle emergenze naturali, dal terremoto, alla neve, alle alluvioni, ormai sempre più frequenti. Ormai tutti abbiamo toccato con mano che il territorio e la sua difesa sono l’unico patrimonio che ci resta e il volontariato è parte fondamentale del soccorso. Il nostro compito è dare continuità a quel percorso facendo tesoro dell’esperienza, ricostruendo un protagonismo sociale che intreccia la questione di classe col rafforzamento dei legami e la costruzione di comunità solidali. All’emergenza nazionale contro le speculazioni del cemento va contrapposta questa sensibilizzazione. La stessa che vediamo in questi giorni nella lotta in Piemonte contro lo scempio Tav».
Quali sono i vostri programmi di sabato?
«Anzitutto riabbracciarci cinque mesi dopo quei terribili giorni, ragionando anche sugli errori che abbiamo commesso. Dopodiché verificheremo se ci sono le condizioni per dare vita ad un’associazione facendo compilare una pre-iscrizione. Questa esperienza ci ha insegnato che i valori della solidarietà e della convivenza possono tenere unite molte persone. La migliore risposta ad un modello sociale dove tutto viene sacrificato sull’altare del profitto».
Organizzerete una manifestazione contro l’outlet?
«Personalmente lo vorrei ma sarà l’assemblea a decidere. Vorrei che la partecipazione fosse autentica e non una decisione presa dall’alto».
Cosa rispondete a chi vi accusa di essere contro ai posti di lavoro che l’outlet creerebbe?
«Il ricatto del lavoro è la stessa scusa. Il lavoro sarà comunque precario. Questo vale anche per l’assurdo centro commerciale di Romito, progettato vicino all’argine del Magra e sequestrato dalla magistratura proprio la settimana scorsa. In ogni caso crediamo che si possano creare posti di lavoro stabili utilizzando progetti innovativi con la riconversione dell’economia ambientale. E poi chi andrebbe all’outlet di Brugnato? Solo i costi dell’autostrada scoraggiano chi viene da Spezia mentre alle Cinque Terre credo abbiano altri pensieri. Insomma è un’operazione ad alto rischio, ambientale ed economica».
L’outlet di Brugnato ennesima ferita per il territorio: l’economia locale è da ripensare
3 febbraio 2012, by admin
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“Le dichiarazioni televisive del sindaco Galante a Presadiretta di domenica scorsa e le strumentalizzazioni che certe soggettività stanno usando per avallare l’outlet di Brugnato sono a dir poco scandalose. Ci troviamo di fronte a due elementi di enorme preoccupazione: da un lato l’ennesimo e perseverante tentativo di gestire irresponsabilmente il territorio e dall’altro di avallare l’ennesimo scempio di sfruttamento e speculazione per un piatto di lenticchie.”
Con questo commento della segreteria provinciale di Rifondazione Comunista ha commentato le recenti posizioni sull’Outlet di Brugnato.
“Rifondazione ribadisce la contrarietà ad un progetto inutile e dannoso. Abbiamo organizzato nei mesi successivi al disastro alluvionale, centinaia di volontari da tutt’Italia – afferma il responbsabile Prc del Partito Sociale, Massimo Carosi – che hanno dato un contributo rilevante in questo territorio ferito mortalmente da un fatto banale come la pioggia. Quell’esperienza non è conclusa con le pale ed i badili, ma sta dando vita a testimonianze per rilanciare l’opposizione all’ennesimo scempio di cemento come l’outlet, che assumerà lavoratori senza nessuna prospettiva reale di sviluppo di un economia territoriale, magari con contratti a progetto o precari.”
“L’outlet è stato bloccato da una decisione sacrosanta della regione Liguria” – conclude il responsabile Prc Beni Comuni ed Ambiente, William Domenichini – “ e non possiamo permettere che un territorio straordinario come la Val di Vara venga distrutto per la seconda volta per l’incapacità di saper traguardare un modello di sostenibilità economica ed ambientale. Il rilancio della vallata passa per la salvaguardia del territorio, per il recupero del presidio agricolo e la strutturazione di filiere corte, per lo sviluppo di nuove economie del legno e dell’energia rinnovabile, in altre parole con l’investimento in un economica di riproduzione. L’outlet rappresenta pienamente il modello economico che sta crollando sotto i colpi della crisi. O si cambia o non c’è uscita.”
Segreteria provinciale Rifondazione Comunista/Fds La Spezia
Gli artisti in campo a Vernazza
7 gennaio 2012, by admin
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La Spezia – Un’iniziativa di solidarietà all’insegna del colore e della fantasia, cui hanno aderito circa 60 artisti italiani e internazionali che hanno raggiunto Vernazza nel giorno della Befana per dipingere le porte provvisorie di compensato, nel centro storico. Via Roma e piazza Marconi, tra le più devastate dall’alluvione, sono diventate dunque delle allegre tavolozze dove i pittori (dagli studenti agli artisti affermati) hanno espresso fantasia e sensibilità con il pensiero naturalmente rivolto a quanto accaduto il 25 ottobre scorso.
Distribuite tremila Costituzioni alla Morin per Giorgio Napolitano
16 giugno 2011, by admin
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Tremila copie della Costituzione distribuite lungo la passeggiata “Morin” in occasione della visita spezzina del presidente della repubblica Giorgio Napolitano lo scorso 10 giugno alla Spezia
Merito del “Comitato per la difesa della Costituzione” della Spezia con a testa Luigi “Fra Diavolo” Fiori, comandante partigiano e infaticabile promotore della difesa della carta costituzionale che, assieme a Gianni Carassale della Cgil e a Massimo Carosi di Rifondazione Comunista, hanno voluto lanciare un importante messaggio alla cittadinanza spezzina in vista dei recenti referendum del 12 e 13 giugno.
Lo stesso comitato, assieme all’associazione dei familiari delle vittime sul lavoro Oltre le Parole, organizza per domani alle 17 un’iniziativa pubblica alla sala Avis del Favaro “La Costituzione Italiana nella difesa dei diritti e della sicurezza sul lavoro”. Interverranno il dottor Renzo Barbaro del comitato “Salviamo la Costituzione” e il magistrato Remigio Pagliari.
Dal PDL solo balle colossali e vergognosa disinformazione
29 giugno 2010, by admin
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“In merito alle odierne dichiarazioni degli esponenti spezzini del Pdl, che meglio non hanno da fare che raccontare balle ai lettori e fare della banale, semplicistica, presuntuosa, disinformazione pensando di continuare a prendere in giro gli elettori, vorrei affermare che tali elementi non si devono permettere di parlare di inciuci ad un Partito che ha dimostrato nei fatti di non tenere minimamente a poltrone e posti vari.” Così Massimo Carosi definisce la speculazione vegognosa con cui il Pdl spezzino attribuirebbe alla bagarre in provincia una sua candidatura alla presidenza ATC.
“Potrei fare esempi concreti, a partire dalle nostre dimissioni dal CDA di Acam, ma a questi soggetti non interessano coerenza e moralità perchè non possono insegnarle agli altri, visto che sono doti a loro sconosciute. Chi agisce nel nome di Berlusconi e del suo governo – conclude Massimo Carosi – non si deve permettere di continuare a sparlare di Rifondazione Comunista cercando di sporcare la battaglia che il PRC spezzino sta facendo in Provincia per seri e precisi motivi politici e non per questioni personali.”
Alle dichiarazioni del resp.Organizzazione del PRC segue una presa di posizione dell’intera segreteria.
La casta di Giampedrone predica bene e razzola male, così giovane e già così sfuggente. Giampedrone si affretta a bollarci come scontati, ma ben si guarda da rispondere alle nostre argomentazioni.
Se il nostro paese allo sbando più totale, se questa manovra taglia fondi agli enti locali, lo vada a chiarire con il suo sultano, Silvio Berlusconi. Bavagli, tagli a salari e pensioni, licenziamenti e massacri sociali e l’unico argomento di Giampedrone è la nostra presunta scontatezza? Vada davanti alle nostre Pomigliano: dal Muggiano a Fincantieri alla Termomeccanica, fino all’ufficio dell’impiego ed in tutti luoghi dove i lavoratori pagano la crisi generata dai padroni, amici di Giampedrone, invece si permette di dire le solite baggianate. Ecco che Confindustria nella giunta provinciale non è certo un problema per il centrodestra.
Così si permette di far la morale a chi sta conducendo una battaglia di civiltà e di democrazia mettendo in questione le condizioni della gente? Giampedrone vada a bussare alla porta del sindaco di Follo, perché se non lo sa s’informi (repetita iuvant) mentre aumenta tariffe del trasporto e della mensa scolastica si è raddoppiato lo stipendio! Alla faccia di chi in questo momento vive con 600 euro al mese! Ecco dov’è finita casta!
Per tutti questi motivi Giampedrone dimostra ciò che realmente è la dirigenza del Pdl, un’accozzaglia di demagoghi che preferiscono strumentalizzare le azioni politiche degli avversari, lucrando e speculando sui disagi dei cittadini. Un vergogna indecente.
The Heart of Jenin
Ringrazio l’assessore Forma di avermi dato la possibilità di salutare un amico Ismael Khatib il padre di Ahamad, il bambino palestinese ucciso a 12 anni da un cecchino israeliano, i cui organi sono stati donati a 5 bambini israeliani.
Mercoledì 17 marzo 2010, al Liceo Scientifico “A.Pacinotti” della Spezia è stato proiettato il film “The Heart of Jenin” che racconta proprio la storia di Ahamad.
Ho conosciuto Ismael a Jenin quando ero Assessore alla Cooperazione Internazionale in uno dei viaggi in Palestina per la costruzione di un Centro Sociale giovanile. Il gesto compiuto dalla famiglia è un bellissimo ed importante gesto di pace e vedere la ricostruzione degli avvenimenti è stato un ritorno al passato (ma anche al presente) che ha generato forti emozioni.
Ismael è un uomo con il sorriso nel volto ma con tanta tristezza interiore con il quale, nel poco tempo a disposizione che abbiamo avuto per raccontarci e salutarci, ho passato momenti intensissimi. Ad Ismael ho fatto vedere la foto di suo figlio che mi aveva donato e che con tanta tristezza ho conservato.
Ho potuto presentargli i miei figli, lui ha preso il più piccolo in braccio e lo ha stretto come se fosse suo figlio; li ho capito che nonostante la lontananza il ricordo di quei momenti particolarmente difficili sono stati per me ed anche per lui un legame profondo, l’ unione di chi come noi vuole costruire una pace che permetta a tutti i bambini di vivere in serenità.
Massimo Carosi
Già Assessore alla Cooperazione Internazionale