Graziano: “Caso di Michele, stiamo lavorando a nuove soluzioni”

23 maggio 2011, by  
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Il caso di Michele è noto al Comune che da tempo sta lavorando con riservatezza. In passato sono stati attivati interventi volti a cercare di risolvere il problema, adeguando e riqualificando innanzitutto la scalinata anche al fine di poter consentire il transito di un mezzo idoneo alla mobilità di Michele.

Un intervento che, purtroppo, non ha sortito gli effetti desiderati. Il problema vero consiste nella particolare localizzazione dell’abitazione. Per questo a suo tempo l’amministrazione ha proposto alla famiglia la possibilità di una permuta di abitazione che consentisse il trasferimento in una zona della città più adeguata, comprendendo certo il disagio che ciò avrebbe comportato, ma con la convinzione che prioritarie fossero le giuste esigenze di socializzazione di Michele.

Un’ipotesi che la famiglia allora non accolse. Per l’amministrazione tale ipotesi rimane in campo. E, comunque, se permanesse la volontà di non accettare questa soluzione, l’amministrazione sta valutando ulteriori soluzioni in collaborazione con alcuni privati. Una cosa è bene rimarcare, ancora una volta. L’ipotesi di intervenire sulla scalinata per farla diventare carrozzabile è di difficilissima percorribilità.

Si tratterebbe di un intervento tecnicamente molto complesso tenuto conto della conformazione della scalinata, oltrechè dei vincoli storici e urbanistici e della sovrintendenza. Va evidenziato inoltre che ipotesi di viabilità alternativa prese in considerazione in passato si sono dimostrate impraticabili e con costi insostenibili.

L’amministrazione sta lavorando alla ricerca di soluzioni concrete e praticabili che consentano a Michele di migliorare la propria qualità di vita.

Maurizio Graziano
Vicesindaco della Spezia

4 giugno 2000-4 giugno 2010: Rifondazione non dimentica la strage di Solignano

5 giugno 2010, by  
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Fabio Agostini (35 anni), Pietro Bertolucci (50 anni), Matteo Santilli (36 anni), Paolo Nigiotti (50 anni), Pietro Rimonti (52 anni).

Sono i cinque ferrovieri che il 4 giugno 2000 fa persero la vita nel tragico incidente di Solignano, in provincia di Parma, quando due treni provenienti dalla Spezia e Parma si schiantarono frontalmente nella notte sull’unico binario della “maledetta” pontremolese, in prossimità della piccola stazione dell’appenino parmigiano. Uno dei più gravi incidenti ferroviari italiani della storia recente.

Sono passati dieci anni anni ma il dolore non si cancella. Si continua a morire sul lavoro, oggi come e peggio di ieri, si continua a morire in ferrovia, nella nostra provincia come altrove.

Sono già migliaia i morti del 2010 e siamo solo a metà anno, basta leggere i dati dell’Inail per rendersene conto. Alla cerimonia presso il deposito FS di Valdellora, dove tre dei cinque ragazzi partirono quella notte per non tornare mai più, il vicesindaco della Spezia Maurizio Graziano ha voluto ricordare l’ultima vittima sui binari in ordine di tempo, Giovanni Magliani, caduto alla stazione centrale lo scorso 24 febbraio.

Ma Graziano ha anche ricordato il tentativo di smantellamento da parte di FS del settore Cargo della Spezia, oggi in grave difficoltà, che mette a repentaglio il lavoro di oltre 150 persone e il servizio di rifornimento merci per il comprensorio spezzino. Perchè, nel nome del business e del profitto, Ferrovie dello Stato taglia in sicurezza e nei posti di lavoro poco remunerativi (secondo la dirigenza) come appunto il comparto Cargo, non rispettando i lavoratori e le loro famiglie.

Rifondazione Comunista della Spezia esprime solidarietà ai parenti delle vittime di Solignano come di ogni altro posto di lavoro d’Italia, e, nello stesso tempo, offre tutta la solidarietà ai lavoratori Cargo spezzini come già ha fatto partecipando alla manifestazione di una settimana fa culminata con l’incontro con il prefetto Forlani.

Intanto nessun dirigente delle Ferrovie dello Stato era presente alla cerimonia di stamattina. E’ utile e doveroso ricordarlo.

Sciopero dei ferrovieri spezzini: una lotta che unisce lavoratori e cittadini

28 maggio 2010, by  
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Questa mattina una delegazione di compagni della federazione spezzina di Rifondazione Comunista, tra i quali il vicesindaco della Spezia Maurizio Graziano, ha partecipato al corteo dei ferrovieri spezzini che oggi hanno scioperato a tutela del loro lavoro e delle loro condizioni, ma anche nell’interesse di tutti.

Il corteo è partito dalla stazione centrale per poi terminare davanti alla prefettura della Spezia, dove i rappresentanti sindacali sono stati ricevuti dal prefetto Forlani.

I ferrovieri spezzini hanno scioperato per lo smantellamento del polo logistico Cargo, che colpisce non solo i lavoratori che vi operano, ma anche l’intera comunità locale. Infatti si sta facendo esattamente il contrario di ciò che andrebbe fatto: nel momento in cui é sempre più evidente la necessità di potenziare il trasporto delle merci su rotaia per assicurare servizi efficiente alle attività portuali, si decide di demolire un impianto apprezzato per qualità ed efficienza.

I ferrovieri scioperano per il peggioramento della qualità del trasporto passeggeri che, in particolare per quanto riguarda la dimensione regionale, é un dato di fatto.

Occorrerebbero scelte precise per migliorare la pulizia dei convogli e le manutenzioni e rafforzare la funzione di servizio per gli utenti delle stazioni considerate secondarie. Anche in questo caso, invece, si vuol fare l’esatto contrario: riduzione del personale, esternalizzazione delle manutenzioni, logica del massimo risparmio sulla pelle di lavoratori ed utenti.

Infine l’Azienda deve dare risposte concrete riguardo alla sicurezza sul lavoro: tutto ciò é ancora più urgente dopo la tragedia del 24 febbraio scorso alla stazione centrale, dove è rimasto ucciso un lavoratore del Tronco Lavori. I risultati delle politiche che Trenitalia e Rfi perseguono da anni sono sotto gli occhi di tutti.

E non si parli di risorse che non ci sono: sono stati buttati via miliardi divorati da un’Alta velocità che é diventata un’ “Alta voracitàe che finirà per avvantaggiare i soliti noti, come il Sig. Montezemolo, che faranno viaggiare treni privati superlussuosi (e a tariffa altissima) utilizzando proprio le nuove linee pagate con i soldi di tutti.

La lotta dei ferrovieri spezzini vuole difendere e migliorare il servizio pubblico. Per questo é nell’interesse di tutti e merita di essere sostenuta.