L’avvocato Lombardi: “Si tratta di un esposto che prevede anche la richiesta di sequestro dell’immobile , di tutta la documentazione preliminare, di realizzazione e successiva di questo progetto.“
Il quinto piano del Felettino non “s’aveva da fare”. Su questo principio cinquanta cittadini hanno firmato un esposto, assistiti dall’avvocato Massimo Lombardi, proprio sull’innalzamento di un piano della struttura sanitaria ormai prossima a un’imminente demolizione.
A presentare l’esposto alla Procura della Spezia, in cui viene chiesto anche il sequestro del quinto piano, è proprio l’avvocato Lombardi.
“Si tratta di un esposto che prevede anche la richiesta di sequestro dell’immobile – spiega Lombardi – , di tutta la documentazione preliminare, di realizzazione e successiva di questo progetto. Si tratta di un progetto che poi nel 2008 ha avuto realizzazione concreta a cui è seguito un sopralluogo che poi ne ha decretato l’inagibilità. Sono stati investiti più di quattro milioni di euro a fronte di una struttura che non è mai stata utilizzata.”
Inevitabili, dunque, per Lombardi le domande sorte da parte dei cittadini che chiedono: chi ha pensato a realizzare una struttura di sopraelevazione in assenza delle verifiche di fattibilità?
“Pare che questa verifica non sia stata fatta – ha proseguito Lombardi -, pare inoltre che la ditta abbia avuto delle difficoltà. A questo punto sorge spontaneo chiedersi chi è il progettista, chi ha eseguito i lavori, chi li ha fermati e perché non si è intervenuti prima. Infine viene da chiedersi per quale motivo siano dovuti intervenire i cittadini quando tutti sapevano erano ben a conoscenza di questa situazione. Si chiede alla magistratura un intervento oggi, anche perché la commissione del comune ha lavorato bene, e ci chiediamo come sia possibile prevedere una demolizione che aizzerebbe le responsabilità, perché in questo momento è necessario fare degli accertamenti tecnici per valutare le ragioni per le quali si è arrivati all’inagibilità di questa struttura.”
“L’esposto parte dalla considerazione che la sanità spezzina – conclude Lombardi – è vittima di politiche di restrizione di finanziamenti nazionali e regionali. Anche da come ha detto il primario Mazzotta, i cittadini devono fare uno scatto in avanti e impegnarsi in prima persona per questa battaglia del diritto alla salute. In questo richiamo all’impegno civico, i cittadini sottoscrittori ritengono che la vicenda dell’ospedale Felettino meriti un approfondimento”.
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Dopo la denuncia del primario Gianfranco Mazzotta sui problemi del Pronto Soccorso, tali da non garantire ai pazienti una certezza di intervento in tempo, si è tenuto all’Urban Center un convegno con Carla Mastrantonio della Cgil, Arturo Fortunati ex consigliere regionale, il consigliere comunale civico Giulio Guerri, il segretario provinciale di Rifondazione Massimo Lombardi, i medici Mariano Mij e Giuseppe Agrimi.
Ha coordinato il consigliere comunale di Rifondazione Edmondo Bucchioni. Lombardi, alla luce dell’allarme di Mazzotta, che ha ipotizzato che a causa dei disservizi al Pronto Soccorso siano già morte almeno tre persone, ha invitato i cittadini a mobilitarsi. Sono intervenuti esponenti di gruppi politici diversi, come il consigliere Valter Chiappini, che si occupa da tempo di sanità, e fa parte del Movimento 5 Stelle.
Si è parlato di tanti problemi della sanità spezzina: mancanza di personale, strutture vecchie, e il progetto del nuovo ospedale, quello del Felettino, di cui si parla da anni, senza però certezze che sia realizzato. Intanto, la gente deve accontentarsi di quello che ha: poco, secondo i relatori, secondo i quali gli spezzini non vedono garantito il loro diritto alla salute.
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