Lombardi: “Sbloccare subito i pagamenti per la Cig e la mobilità in deroga, al fianco dei lavoratori in lotta”
13 febbraio 2013, by admin
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Venerdì scorso si è svolto, presso la sede INPS spezzina, un presidio spontaneo ed auto organizzato di lavoratori in cassa integrazione e mobilità in deroga, cui sono stati bloccati i pagamenti del mese di gennaio su direttiva del Ministero del Lavoro, lasciando senza protezione sociale i lavoratori che hanno maturato il diritto ai trattamenti in deroga nel 2012. E lanciando un pesante allarme per la situazione relativa al 2013, riproponendo in maniera forte e drammatica il problema della relativa copertura finanziaria.
Una delegazione di Rifondazione Comunista/Rivoluzione Civile guidata dal Segretario Provinciale Massimo Lombardi ha partecipato attivamente al presidio, esplicitando in tal senso la propria vicinanza e solidarietà ai lavoratori, sulla cui pelle si tenta, per l’ennesima volta, di far cassa.
Rifondazione Comunista sottolinea come il governo Monti-Berlusconi-Bersani attui politiche a danno dei lavoratori, dei precari, dei soggetti in difficoltà, forte con i deboli ed incapace di andare ad incidere sui grandi patrimoni, l’evasione fiscale, le rendite finanziarie.
Massimo Lombardi
Segretario provinciale di Rifondazione Comunista La Spezia
Noi 10 euro, loro 4 miliardi: Prc La Spezia: “Solidarietà ai lavoratori in protesta all’INPS. Monti-Fornero vergogna!”
30 gennaio 2013, by admin
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Questa mattina i lavoratori in mobilità spezzini hanno protestato davanti agli uffici dell’INPS di via Mazzini a causa della somma di 10 (!) euro di paga del mese incredibilmente accreditata sul proprio conto a causa dell’assurda decisione del Ministero del Lavoro diretto da Elsa Fornero. I lavoratori, uniti in un comitato, la ritengono una ridicola elemosina di uno stato che continua a colpire le fasce più deboli della popolazione.
Rifondazione Comunista della Spezia ha manifestato al loro fianco condividendo completamente le ragioni della protesta. E’ l’ennesimo scandalo del governo Monti che da un lato offre 4 miliardi (!) di euro alla Monte dei Paschi per salvare una banca privata da un fallimento certo, causato da corruzione e incapacità, e dall’altro letteralmente affama e umilia i propri cittadini che, privati del proprio lavoro, devono pure vedersi beffati e oltraggiati da simili decisioni.
Stiamo con questi lavoratori, stiamo con tutti i cittadini spremuti da Monti e dalle banche, siamo per un’Italia che metta al centro la vita delle persone comuni e non delle fondazioni bancarie.
E’ ora di riprenderci in mano il nostro presente, è ora che INPS e governo agiscano in favore dei lavoratori e dei cassaintegrati perché è in ballo la sopravvivenza e la vita delle persone.
162 esuberi di Acam, Cossu: “Question time urgente al prossimo consiglio comunale. Fuori i responsabili”
19 ottobre 2012, by admin
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- che, questa mattina la stampa locale riportava la notizia che il Cda di Acam avrebbe dato mandato, all’Amministratore Delegato della società , di aprire la procedura di mobilità per 162 lavoratori del gruppo,
- che all’interno del Cda di Acam il Comune della Spezia (maggiore azionista del gruppo) ha un proprio rappresentante,
Trenitalia e la lotta di classi
8 dicembre 2011, by admin
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di Paolo Cacciari (tratto da L’Indro)
La verità è che ci facciamo prendere in giro. Quindi, ce la meritiamo.
Il nuovo lancio pubblicitario di Trenitalia spa (ma sarebbe più giusto chiamarla, ’Trenimoretti’, visto che l’Ad la gestisce come un treno di un Montezemolo qualunque) è: “Trenitalia si fa in quattro”. E spiega, nelle brochure gentilmente consegnate ai clienti-viaggiatori da ragazze hostess sui predellini del treno ad alta velocità in partenza alla stazione Termini, che: “niente più classi (la 1° e la 2°), ma livelli di servizio tagliati su misura: innovativi, tecnologici, sempre connessi (…) Il concetto è stare più democraticamente comodi”.
I nuovi ’livelli’ (nei transatlantici oceanici erano i ’ponti’), si chiamano: “executive business, premium, standard”. Cioè due in più delle vecchie ’classi’, più – come al solito – il livello ’zero’, quello dove si sta fermi se non si hanno i denari per pagare cifre da capogiro per una delle tratte dei treni veloci (frecce rosse, argento, ecc. che percorrono l’Italia da Torino a Salerno, forse).
Fallimento Manzardo, lavoratori in Provincia. Romeo: “Ennesimo colpo al tessuto economico”
5 novembre 2011, by admin
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L’assessore provinciale ai Servizi per il Lavoro Salvatore Romeo e l’Assessore alla valorizzazione e sviluppo delle risorse economico produttive del Comune di Sarzana Giuseppina Rossi hanno incontrato questa mattina in Provincia le organizzazioni sindacali e i lavoratori della Manzardo S.P.A, storica azienda nel settore dei termosanitari, dei condizionatori e dell’arredo bagno che lo scorso 20 ottobre ha presentato istanza di fallimento.
All’ordine del giorno dell’incontro la richiesta alle Istituzioni affinché interloquiscano con il curatore fallimentare con l’obiettivo di ottenere l’avvio delle procedure di cassa integrazione straordinaria e di mobilità volontaria per i 350 dipendenti dell’azienda a livello nazionale, di cui 20 operanti nel territorio spezzino. I sindacati hanno chiesto a Provincia e Comune, ognuno per le proprie competenze, un accelerazione nei tempi di attivazione degli ammortizzatori sociali.
“La Provincia – ha detto Romeo – insieme a Comune e Sindacati lavorerà mettendo a disposizione tutti gli strumenti istituzionali possibili al fine di tutelare i 20 dipendenti dell’azienda che operano a livello locale. Coinvolgeremo anche le altre Province interessate e contatterò gli Assessori al lavoro di Genova, Lucca e Pisa per avviare trattative comuni e garantire gli stessi diritti a tutti lavoratori operanti nei diversi territori. Ci attiveremo subito presso la Regione affinché ci sia una pressione sul Ministero del Lavoro per l’istituzione degli ammortizzatori. E’ un momento difficilissimo per l’economia del territorio e l’istanza di fallimento della Manzardo è l’ennesimo colpo al tessuto sociale della provincia spezzina. Per questo motivo la Provincia lavorerà da subito su diversi livelli per tutelare i diritti dei lavoratori e cercare di garantirne il futuro professionale.”
“Il Comune di Sarzana esprime vicinanza ai lavoratori – ha sottolineato Giuseppina Rossi – coinvolti in questa spiacevole vicenda. Sicuramente l’Amministrazione comunale solleciterà l’attivazione degli strumenti di tutela dei dipendenti e si impegnerà nella ricerca di aziende del territorio interessate la rilevare la Manzardo.”
Rifondazione Comunista, federazione provinciale della Spezia
Tunnel di Buonviaggio? Progetto morto e sepolto in un territorio già fortemente dissestato
16 novembre 2010, by admin
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Ciclicamente nella nostra provincia c’è chi riapre un dibattito sul tunnel di Buonviaggio, politicamente e tecnicamente defunto da anni. Ma chi affronta la questione della mobilità promuovendo progetti ampiamente discussi (e parimenti bocciati) in questi ultimi vent’anni dove stava? Una certa classe dirigente ritiene opportuno utilizzare trovate demagogiche, puntando su sensazionalismi inesatti, avallando proposte avventate, costose, inutili e dannose, sulle quali già amministrazioni precedenti dei comuni coinvolti hanno dimostrato più lucidità e responsabilità. Parlare di grandi opere nell’italietta berlusconiana è assai accattivante per qualcuno, ma concretamente cosa comporterebbero?
Un tunnel che unisca Follo alla Spezia significherebbe cantierizzare l’area adiacente al torrente Durasca per lustri (memori del tunnel di S.Benedetto) investendo l’attuale viabilità, già seriamente compromessa, di mezzi pesanti e facendo pagare questa scelta con la salute dei cittadini di 4 comuni e celando due aspetti tecnici che responsabilmente andrebbero discussi: in primis le criticità idrogeologiche del nostro territorio potrebbero nascondere brutte sorprese come è successo a Marinasco, con danni ingenti alle abitazioni in seguito ai lavori.
Questo fa pensare che evidentemente ciò che è successo a Torenco ha insegnato poco o nulla. In secondo luogo il tunnel avrà effetti devastanti sul traffico della Spezia, vanificando i primi risultati di una politica attenta alla mobilità sostenibile, dai bus navetta al bike-sharing.
Il tunnel di Buonviaggio implica una miopia politica assai più grave di quella tecnica, pretendendo di risolvere problemi attuali con soluzioni desuete. Perché non concludere il PRUSST relativo alla complanare dell’A15? Quell’opera, senz’altro più fattibile e già programmata dalla Provincia, sgraverebbe la provinciale di Buonviaggio dal traffico proveniente dalla Lunigiana. Perché non puntare sul riammodernamento delle strade realizzando la rotonda che sostituirà la Casa Cantoniera di Bottagna e quella del pericolo incrocio sul Durasca? Senza contare che i tanti, troppi soldi che verrebbero gettati al vento con un “buco” potrebbero essere impiegati saggiamente nel rilancio della tutela e del riassetto idrogeologico della bassa val di Vara.
Il vero nodo politico è la mobilità e non la viabilità. Purtroppo nel dibattito attuale non vi è il ben che minimo cenno alla necessità di migliorare, potenziare e porre centralità al settore del trasporto pubblico, partendo dalle esigenze dei pendolari, piuttosto che sostenere il trasporto privato, o ad opere di ammodernamento e di adeguamento dei tracciati esistenti.
Ciò presupporrebbe un’attenta pianificazione urbanistica che globalmente è sempre più serva delle esigenze di cassa piuttosto che delle necessità dei cittadini. Peggio ancora si antepongono “Grandi opere” inutili a piccole opere necessarie: la messa in sicurezza idrogeologica del territorio. Questa è la vera responsabilità che si dovrebbero assumere amministratori concreti.
Il problema principale di questo modello sociale è che spesso il potere economico si sovrappone a quello politico e l’unico antidoto per sopperire al cattivo funzionamento della Democrazia, sotto i nostri occhi con i fatti giudiziari di questi giorni, è costruire una società critica che non si limiti ad accettare le cose per quello che sembrano facendosi domande e dicendo no ogni volta che è giusto dirlo, pronti al confronto con i cittadini.
William Domenichini
Resp.prov.le Ambiente e politiche del Territorio – PRC La Spezia
Pedala che ti passa!
11 aprile 2010, by admin
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E’ partita! La critical mass spezzina è partita e non la fermerà più nessuno. Sono bastati pochi appassionati, un tam tam di mail, sms, e segnali di fumo per raggruppare una cinquantina di persone che hanno invaso le strade della città. Uomini, donne, bambini, su due ruote dimostrando a tutta la città che è possibile spostarsi alla Spezia con più serenità e gioia, rispettando se stessi ed i propri tempi.
Non sono mancate le scene deliranti di automobilisti con i loro carri-armati travestiti da SUV che ci hanno minacciato, offeso e insultato per aver semplicemente riportato a misura d’uomo il traffico. Già il traffico: per qualche ora alla Spezia le bici non hanno bloccato il traffico, ma sono state il traffico, sconfiggendo frenesia e maleducazione di chi non ha trovato 2 minuti di pazienza e ci sorpassava spazientito su corsie preferenziali, tra gente ammirata che applaudiva, ciclisti che lasciavano le piste ciclabili per unirsi a noi, gente che si affacciava alle finestre al suono dei campanelli delle bici passanti.
Insomma la critical mass è partita e dopo il bell’esordio non potrà far altro che crescere e diventare ancora più… MASSA CRITICA!
PASSATEPAROLA!