Prc La Spezia sul caso Monterosso: “Ancora una volta c’è chi specula sui disastri”

6 febbraio 2016, by  
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Ciò che sta emergendo sulla cronaca di Monterosso non è che la punta di un iceberg, ennesima vicenda in cui la gestione autoritaria da parte di sindaci e di stretti gruppi di collaboratori mette in atto sfruttando le gravi condizioni del territorio, dopo una tragedia come l’alluvione del 2011.
 
Le intercettazioni che emergono hanno un rilievo politico straordinario, lasciando intendere ancora una volta il trasversalismo nell’interesse di gestire queste drammatiche situazioni non certo nell’interesse della collettività ma di pochi. Il punto di arrivo di una politica che deregola, che nasconde, che esclude partecipazione e trasparenza come elementi fondanti della vita pubblica, politica ed amministrativa. Non converrebbe scomodare la “questione morale”, tant’è che la liason che emerge tra Pd e Pdl a Monterosso non stupisce, visto che a suo tempo il sindaco Betta si presentò senza competitori alle elezioni. Ma siamo sicuri che questo sia l’epilogo?
 
Da anni associazioni ambientaliste, in totale solitudine e contro questi poteri, hanno lavorato per raccogliere documentazione e prove di come il nostro territorio è diventato un banchetto per pochi, a discapito degli interessi delle comunità e dei cittadini. Frutto di scelte di potere che hanno deliberatamente proceduto con modalità autoritarie in direzione di favorire speculazione e malaffare. In questo senso la stessa Rifondazione polemizzò con la scelta dell’allora sindaco Betta sul tentativo di fare una variante al PRG scaduto da secoli. 
 
Il dato politico ad oggi è semplice: mentre c’erano volontari che spalavano, come quelli che organizzammo con le Brigate di Solidarietà Attiva, ed aiutavano la gente, chi li amministrava pensava a “gonfiare i danni alla scuola” tanto “non se ne sarebbe accorto nessuno”. Auspichiamo che la Magistratura porti a compimento il suo lavoro, nell’interesse generale oggi più che mai, così come riteniamo doveroso che la Sinistra spezzina, ora più che mai, proceda unitamente verso un progetto di alternativa a questo sistema trasversale, che sia portatrice dell’unica rottamazione che questo paese ha bisogno, dalla corruzione e dal malaffare.
Segreteria provinciale Prc La Spezia

 

Spezia, la Sinistra si compatta contro il Piano casa della giunta Toti

31 ottobre 2015, by  
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Irrompe nei consigli comunali una mozione che boccia la norma proposta dalla Regione: “Una porcata speculativa. Per rilanciare l’edilizia è molto più utile il ripristino dell’esistente”

 

La sinistra spezzina e ligure fa rete contro il Piano casa licenziato dalla giunta regionale lo scorso 19 ottobre. Sarò presto discussa in moltissimi consigli comunali delle quattro province liguri, infatti, una mozione condivisa con la quale verrà richiesta alle amministrazioni comunali una presa di posizione contraria all’impianto normativo proposto dall’assessore Marco Scajola e sostenuto dal presidente Giovanni Toti.

Dalla prossima settimana nei consigli comunali in cui siamo presenti con almeno un esponente presenteremo una mozione per ottenere il parere sfavorevole da parte dei Comuni, affinché il Piano casa della Regione venga bocciato o per lo meno limitato. I punti politici – ha spiegato il segretario provinciale di Sel, Andrea Ornatisono due: il sempre minor potere degli enti municipali in campo pianificatorio e la decisione scellerata di consentire un grande aumento volumetrico di nuove costruzioni, con tanto di autorizzazioni per gli abusi edilizi già realizzati. Inoltre siamo fermamente contrari all’applicazione di questa legge nei Parchi, le uniche riserve di mantenimento ambientale rimaste. Non siamo quelli del no sempre e comunque, ma sul tema del rilancio dell’edilizia siamo per il recupero degli edifici, la salvaguardia del territorio e per gli incentivi alla riqualificazione in senso ambientale ed energetico. Elementi che, anche secondo uno studio svolto recentemente dalla Cgil, darebbero più ossigeno al settore rispetto alla realizzazione di nuove costruzioni“.
A rappresentare il fronte comune contro il Piano casa regionale, accanto a Ornati, c’erano, questa mattina, Michele Fiore, esponente di Possibile, Pier Luigi Sommovigo, segretario provinciale del Partito comunista d’Italia, Jacopo Ricciardi, membro della segreteria regionale di Rifondazione Comunista, e Veruschka Fedi, esponente dello stesso partito.

In provincia della Spezia la mozione sarà presentata alla Spezia, Lerici, Sarzana, Vernazza, Arcola, Castelnuovo Magra, Ortonovo, Follo, Ameglia e probabilmente a Monterosso. 
Negli altri casi la sinistra spezzina si appella al Pd e ad altre forze politiche che abbiano sensibilità ambientale, dal Movimento cinque stelle alle liste civiche, chiedendo di mutuare l’iniziativa e di presentare il documento. “Se la discussione verrà avviata in tanti Comuni – affermano gli esponenti della sinistra – saremo di fronte a un segnale politico di cui la Regione non potrà non tener conto. Vogliamo creare una rete basata sui contenuti, che rappresenti anche il consolidamento della sinistra su un tema così importante“.
La discussione in Via Fieschi, infatti, è tutt’altro che conclusa, essendo adesso il Piano casa all’esame della commissione e dovendo poi affrontare l’iter in consiglio regionale.

E’ molto importante – ha aggiunto Fiore – che ci sia una visione comune da parte della sinistra. La questione è approdata anche in parlamento con una interrogazione presentata da Luca Pastorino e Stefano Quaranta. Il Piano casa prevede che la Regione si sostituisca al Comune in caso di difformità sulle volumetrie. Siamo di fronte a una deregulation. A Lerici, a complicare le cose, ci sarà la soppressione del Nucleo edilizia e ambiente, così ci saranno anche meno controlli. Il tutto a quattro anni dall’alluvione che devastò le Cinque Terre e la Val di Vara. Non diciamo no a priori – ribadisce – ma abbiamo una visione alternativa. A Lerici nella scorsa legislatura partimmo da uno studio sul dissesto, propedeutico al Piano urbanistico. Spesso mancano le informazioni sui territori, le carte di rischio devono essere aggiornate. Invece gli attuali amministratori della Regione hanno saputo parlare di dissesto idrogeologico solamente in campagna elettorale“.

Ricciardi ha rincarato la dose, attaccando anche il Partito Democratico che ha governato la Liguria nel decennio scorso: “Questo Piano casa scellerato è in continuità con quanto fatto da Burlando, ed è un favore al partito del cemento e degli affari. Tant’è che i rappresentanti di Ance, Faconti alla Spezia e Garaventa a livello regionale, che dicono non esiste un nesso tra il cemento e le alluvioni e addirittura che il dissesto è dovuto al blocco delle costruzioni in collina“.
Siamo di fronte a una logica che tende a riproporre un modello già visto, quello del rilancio dell’economia attraverso la speculazione edilizia. Non si parte dalla fragilità del territorio, per poi capire dove e come costruire. Il Pd oggi in Regione attacca – ha proseguito Fedima non facciamoci prendere in giro: ricordiamo quello che è stato fatto in passato“.

In Liguria negli ultimi anni sono andate perse mille imprese edilizie e 1.500 posti di lavoro. E’ vero che serve un piano per far lavorare, ma non con la costruzione di nuove case, bensì con il ripristino dell’esistente – ha insistito Sommovigo -. Questo Piano casa è invece una porcata speculativa. Alla Spezia si sta redigendo un Puc in cui le costruzioni saranno bloccate anche nella fascia collinare più bassa, oltre al blocco delle concessioni già in essere. La norma regionale metterebbe in discussione anche il piano giuridico, nel rapporto tra Comuni, Regione e Stato. Occorre una verifica sulla coerenza del Piano casa ligure con le normative nazionali. Pertanto nella mozione sarà anche richiesto ai Comuni di farsi parte attiva verso Anci, per verificare se c’è il rispetto delle leggi“.

A Palazzo civico la mozione sarà presentata con urgenza e e andrà in discussione martedì sera.
A Lerici il dibattito è già stato calendarizzato, ma la maggioranza ha presentato un documento in cui si dichiara favorevole al Piano casa. La battaglia della sinistra contro il Piano casa della Regione è appena iniziata.

 

da www.cittadellaspezia.com

Unione dei comuni delle Cinque Terre, De Angelis: “Resasco ignora il parere di duecento cittadini di Vernazza”

3 marzo 2015, by  
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Duecento firme raccolte, ma rimaste inascoltate. E’ la denuncia del consigliere comunale di Vernazza Alfonso De Angelis, della lista “Voci dal territorio”, che si scaglia contro il sindaco Enzo Resasco che nell’ultimo consiglio comunale ha voluto tirare dritto nella costituzione dell’Unione dei Comuni che vede Vernazza insieme a Bonassola, Framura e Deiva Marina, invece di fermare l’operazione, come richiesto da molte parti.

Prima dell’inizio del Consiglio – afferma De Angelis – ho protocollato presso la segreteria del Comune la raccolta firme di cittadini residenti iscritti nelle liste elettorali del Comune di Vernazza che chiedevano la costituzione di una sola Unione delle Cinque Terre composta da Riomaggiore, Vernazza e Monterosso. Il documento è stato sottoscritto da 200 cittadini con firme raccolte in soli due giorni. Cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune di Vernazza che vogliono dire una sola cosa “le Cinque Terre sono solo le Cinque Terre” e che chiedono atti amministrativi conseguenti per modificare l’Unione con altri Comuni. Firme che chiedono cose semplici, l’Unione dei Comuni delle Cinque Terre composta da Riomaggiore, Vernazza e Monterosso da realizzarsi nel rispetto dei tempi che le leggi ci impongono“.

Nel corso della seduta del consiglio comunale sono stati eletti i consiglieri che rappresenteranno il Vernazza nel consiglio dell‘Unione con Bonassola, Framura e Deiva Marina: il sindaco Resasco (membro di diritto), Franco Ivani e Rita Colombo.
Tra gli eletti – lamenta De Angelis – non vi è un solo consigliere che rappresenti questi cittadini e neppure la minoranza che svolge opposizione, la minoranza vera quella che partecipa, che interviene in modo critico, che contesta gli atti motivando il dissenso, in un solo termine, la minoranza scomoda. Ivani è stato eletto come rappresentante della maggioranza, il consigliere Colombo è stata eletta come rappresentante della minoranza. Poco importa ricordare che dal giorno successivo la sua elezione, Colombo è organica alla maggioranza che sostiene votando senza esprimere motivazioni. Un sostegno esterno privo per altro di motivazioni politiche, un sostegno esterno che oggi si presta alle peggiori congetture. Ma cosa più grave, il sindaco ha dimostrato ipocrisia e cinismo non comuni. Ha eliminato ogni opposizione vera semplicemente imponendo alla sua maggioranza di votare il solo Ivani. Giocando poi sull’assenza del consigliere di Rifondazione Comunista e sapendo che a parità di voti sarebbe risultato eletto il genere meno rappresentato in Consiglio, quindi Colombo in quanto donna, ha di fatto buttato nel cestino centinaia di firme“.

www.cittadellaspezia.com

Arresti a Monterosso, Lombardi e Ricciardi: “Ancora una volta emerge il malaffare Cinque Terre, durante l’alluvione del 2011 c’era chi spalava fango e chi faceva affari”

14 gennaio 2015, by  
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Ancora una volta il malaffare emerge dalla gestione amministrativa e politica delle Cinque Terre. Dovremmo dire che apprendiamo con sconcerto ciò che viene trasmesso dagli organi di stampa in relazione ai quattro arresti per tangenti per i lavori relativi ai lavori di ripristino dell’alluvione del 2011 eseguiti nel Comune di Monterosso. Ma non è così.

Da anni alcuni militanti, una o due associazioni ambientaliste e qualche cittadino che non si sono arresi al neofeudalesimo di chi amministra certi territori hanno portato a galla denunce su quanto accadeva. Oggi prendiamo atto che quei pochi che hanno lottato in questi anni non erano deivisionari.

Ma da questa vicenda emergono alcuni dati politici di enorme rilievo. Il primo è che mesi or sono noi denunciammo e grazie all’intervento del consigliere regionale Giacomo Conti impedimmo l’ennesima zampata cementificatoria su quel territorio attraverso una variante al Prg che prevedeva la costruzione di una quarantina di villette “sospette”, e per questo venimmo attaccati dall’allora sindaco Betta. La seconda è che nei giorni successivi alla tragica alluvione del 2011 c’era chi, come noi, spalava fango con una fascia rossa al braccio, al fianco della gente, portando un messaggio chiaro: basta speculazione del suolo, difendiamo e salvaguardiamo il territorio. Intanto continuavano a fare affari quelli che vorrebbero mercificarlo, come conferma questo intervento della Guardia di Finanza.

Pertanto auspichiamo che la vicenda contribuisca a fare luce su tutti gli aspetti oscuri della gestione del nostro territorio, (intanto rilanciamo un appello accorato affinché i comuni spezzini deliberino da subito lo stop al consumo di territorio e mettano in atto misure concrete per la sua salvaguardia).

 

Massimo Lombardi,

segretario provinciale Prc La Spezia

 

Jacopo Ricciardi,

segreteria regionale Prc Liguria

Domenichini: “Per l’alluvione solo lacrime da coccodrillo”

27 gennaio 2014, by  
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Passati i disastri, digerita la retorica, smaltita la paura, prepariamoci all’ennesimo dissanguamento di soldi pubblici e ci risentiremo al prossimo allerta meteo. Dati alla mano il quadro ligure (ed italiano) è impressionante: una delle regioni italiane più antropizzate, nonostante l’80% del territorio sia a rischio idrogeologico, con oltre 3 milioni di mq suolo consumato per nuove residenze, oltre 2 milioni per altre destinazioni, arrivando al 6,3% del territorio cementificato, al netto dei condoni. Nonostante questi numeri da incubo l’edilizia è in una crisi senza precedenti.

Da una parte i soliti ricatti sociali. Il lavoro, nonostante l’avanzata del cemento, non muove di una virgola il dato drammatico della disoccupazione giovanile nazionale, ben oltre il 40%. Poi c’è l’esigenza abitativa, usata come mannaia senza nessun dato concreto: solo nel capoluogo ligure sono censiti circa 1.500 sfratti e quasi 100mila case sfitte. Dall’altra parte i disastri, puntuali ad ogni allerta meteo, le cui responsabilità politiche sono chiarissime.

Nella provincia spezzina non si contano i comuni in cui non si ha nemmeno uno strumento urbanistico vigente, e chi ce l’ha lo usa per cementificazioni impressionanti, lasciando terreno all’abbandono. Comuni con piani di 30 anni fa che chiedono varianti per ulteriori costruzioni, da Monterosso a Sarzana. oppure progetti che, come spade di Damocle, stanno sulle nostre teste pronti a far danni. Senza scomodare Marinella, Botta, outlet, ci sono miriadi di distretti di trasformazioni che faranno fiorire altro cemento in tutta la provincia. Basta.

Alla responsabilità politica segue il danno culturale. I nostri partigiani dicevano “ogni 100 anni e 100 mesi i fiumi tornan a so paesi”, e con costruzioni ovunque i danni sono garantiti. Analisi faidate per giustificare disastri, creando i fantasmi che intralcerebbero il governismo che non governa, scaricando responsabilità ed incapacità su chi chiede, da anni, pianificazione e salvaguardia. Che interessi tutelano amministratori che chiedono indice fondiario ai boschi? Che monetizzano il suolo con oneri d’urbanizzazione? Che continuano nel processo d’abbandono e cementificazione?

Raccogliamo eredità pesanti di decenni ben oltre ragionevoli mediazioni, ed ora il conto è salato. Il dissesto, dal dopoguerra ad oggi, c’è costato oltre 200 miliardi di euro, soldi dei cittadini. Se si facesse prevenzione avremmo buona occupazione meno spese, invece il malgoverno alimenta una selva di somme urgenze e prassi amministrative sempre meno trasparenti, sempre più nocive.

In Liguria, la classe politica è maestra della dichiarazione post disastro e chi oggi porta questa responsabilità presume di essere il risolutore. Diceva quel tale che sottile è il “Signore, ma non malizioso”. Meno dichiarazioni e più fatti? Al senato passa di tutto, dalla vendita delle spiagge ai condoni mascherati, il ministero annuncia stop al consumo di territorio, ma al 2050, la regione rilancia un piano casa devastante. Piove e ci tocca leggere le lacrime di coccodrillo di senatori, ministri e assessori regionali. Serve un Piano di manutenzione e di salvaguardia del territorio (non straordinari), abolire la parola emergenza, bloccare nuove costruzioni, ritirare la proroga al piano casa. Priorità alla prevenzione. Subito. Il resto sono solo chiacchiere.

William Domenichini

Resp. Ambiente e benicomuni Prc La Spezia

“Betta si arrampica sugli specchi: invece di perder tempo, doti Monterosso di un Puc”

Sulla vicenda della variante al PRG, il sindaco di centrodestra di Monterosso è arrivato ad un imbarazzo tale da ridursi ad arrampicarsi sugli specchi, arrivando al paradosso di scomodare l’esigenza abitativa quando la sua amministrazione ha chiesto variante a un piano mai adottato, dove tra le altre cose è chiesta la ricettività diffusa di affittacamere e in bar, ristoranti ed alberghi, costringendo evidentemente a richiedere la costruzione di nuovi complessi abitativi.
Ma minimizzare il successo politico ottenuto da Rifondazione, grazie al lavoro del gruppo regionale e del consigliere Giacomo Conti, è l’unico modo per poter arginare l’incapacità programmatica e l’ennesimo tentativo speculativo dell’amministrazione del comune di Monterosso. Il maldestro tentativo di rattoppare al danno è ancora peggiore, tant’è che se il sindaco Betta pensa di metterci in imbarazzo con la balla colossale dell’edilizia sociale, ha sbagliato strada.
In realtà Betta ha visto sventata la possibilità di mettere mano al cemento in un territorio orfano di uno strumento urbanistico addirittura da 20 anni! Come mai Betta invece di istruire un Piano Urbanistico Comunale, come previsto dalla legge regionale, è ancora alle prese con le varianti? Una domanda retorica, perché in un comune dove non esiste minoranza nel consiglio comunale, è molto facile far passare inosservate speculazioni edilizie nell’assise che non vede oppositori. Ciò che va male al berlusconiano della riviera spezzina è che la società civile è più sveglia di quello che pensa.
Dunque se il sindaco ha a cuore l’edilizia sociale, che istruisca immediatamente l’iter per un nuovo PUC, come peraltro la legge prevede, lo doti di un percorso partecipativo reale e concreto oltre che giuridico attraverso una Valutazione Ambientale Strategica, perdendo tempo a giustificare in modo approssimato un iter, quello della variante bloccata dalla regione, lontano anni luce dalla partecipazione democratica. Ne è una rappresentazione il richiamo del sindaco stesso all’approvazione da parte del Parco 5 Terre, un ente che è stato governato per decenni in modo “faraonico”, senza nessuna dotazione di un piano del parco e di cui Betta stesso ha ricoperto la carica di vicepresidente per anni.
Se Betta non teme le sue azioni, raccolga la nostra proposta e dia il la al procedimento di pianificazione partecipata. Un’azione che sarebbe dovuta procedere immediatamente al fallito tentativo di variante bloccato in Regione Liguria.
Segreteria provinciale
Rifondazione Comunista La Spezia

Monterosso, Rifondazione blocca nuove case e parcheggi nell’anniversario dell’alluvione. Lombardi: “Grande vittoria politica che rivendichiamo con orgoglio”

 

Trenta case, con relativi parcheggi sotterranei, da costruire a due passi dal lungomare di Monterosso, la perla delle Cinque Terre sfregiata dalla tragica alluvione che il 25 ottobre 2011 colpì anche la Val di Vara (13 morti). Il progetto edilizio, si scopre nel giorno delle celebrazioni della tragedia, è stato bloccato dopo la segnalazione di un consigliere regionale, Giacomo Conti (Rifondazione Comunista).

Conti, che sostiene la maggioranza di centrosinistra, ha convinto la giunta regionale a revocare “una variante del piano regolatore di Monterosso con relativa modifica del piano paesistico regionale” approvata lo scorso agosto perchè “avrebbe dato il via alla speculazione”.

Conti se ne è accorto quando la pratica è stata esaminata in sede di maggioranza: “Lo scorso 11 ottobre la giunta ha ritirato il provvedimento e per il momento quelle case non si possono costruire – ha spiegato il consigliere – Quel territorio è delicato come ha dimostrato purtroppo l’alluvione. Inoltre, Monterosso é uno dei pochi comuni che non si é ancora dotato di un Puc e va avanti a suon di varianti, anomalia evidenziata dal Comitato Tecnico Regionale. Logica avrebbe voluto che, dopo l’alluvione di due anni fa, la variante venisse modificata alla luce della necessità di prevenire disastri di carattere idrogeologico. Invece é rimasta uguale”.

Un forte plauso all’azione del consigliere Conti viene dalla federazione spezzina di Rifondazione Comunista: “E’ una grande vittoria politica che rivendichiamo con orgoglio” afferma il segretario provinciale Prc Massimo LombardiSe da un lato si piangono i morti e le disgrazie di due anni fa, dall’altro si continua a sfruttare un territorio, quello spezzino, che ha già dimostrato di non poter sopportare più speculazioni e scempi che mettono a repentaglio la vita dei cittadini e dell’ambiente solo per i soliti interessi economici di pochi. Finalmente, a Monterosso, si è riusciti a spezzare questa catena. Auspichiamo che accada anche in altre realtà della nostra provincia”.

 

Giacomo Conti,

consigliere regionale Rifondazione Comunista Liguria

Massimo Lombardi,

segretario provinciale Rifondazione Comunista La Spezia

 

Betta ed il parcheggio di Monterosso: l’avevamo detto…

17 febbraio 2012, by  
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A Monterosso tanto tuonò che piovve? Tuttavia pare che la pioggia del 25 ottobre non sia bastata. Ora che la Procura ha posto il sequestro del parcheggio che è stato oggetto di critiche di Rifondazione Comunista, ma soprattutto di tanti cittadini monterossini mai ascoltati dal sindaco pdellino, forse si aprirà uno spiraglio per impedire l’ennesimo scempio in un territorio straordinario come le 5 Terre?

Sta di fatto che la scelleratezza di quell’opera era già insita nella sua natura: 9 milioni in project financing, ovvero il comune ci mette lo spazio e il privato ci mette i soldi rifacendosi sulle tariffe (ovvero sui cittadini), sa sempre di speculazione mascherata da esigenza. Un caso che tra i grandi sponsor di questo strumento c’è il senatore Grillo, personaggio molto legato a Monterosso?

Ma il sindaco Betta, sereno e senza l’ombra di un’opposizione in consiglio comunale, si era prodigato ad escludere blitz negli uffici comunali, salvo poi scoprire il blitz della magistratura laddove aveva deciso scientemente di non fermare un cantiere oggi sequestrato, piuttosto che concentrarsi sul ripristino della vita normale nel paese.

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Nuova inchiesta Cinque Terre: “Basta con ambiguità ed emergenza, occorre un Presidente fuori dalle logiche localistiche”

13 febbraio 2012, by  
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Il Parco delle Cinque Terre non conosce pace per una semplice ragione: si vuole pervicacemente continuare a mantenere una gestione emergenziale. A chi giova questa anomalia? Siamo passati dalla gestione “faraonica”, in cui il concetto di democrazia era aleatorio ed arbitrario, ad un clima di sospetti e di zone grigie, senza dimenticare che l’alluvione del 25 ottobre ha acuito le difficoltà di un territorio in cui emergono realtà ai limiti del tollerabile come dimostra, per esempio, il caso di Monterosso dove le priorità del sindaco sono parcheggi e piazzette piuttosto che il ripristino della vita normale.

Questa situazione è indecente. Ora Rifondazione Comunista chiede chiarezza sulle consulenze del Parco, e per questo confidiamo che la Magistratura, come ha fatto il suo dovere fino ad oggi, compirà il lavoro necessario anche in questo caso. Ma è inaccettabile che oggi uno dei patrimoni inestimabili del nostro territorio come il Parco delle Cinque Terre sia gestito ancora nella logica emergenziale, in cui emergono ogni giorno questioni a dir poco trasparenti ed ambigue.Ecco perché riteniamo che si debba procedere alla più celere nomina di un nuovo presidente ed un nuovo direttore del Parco che rilancino l’attività dell’ente a partire dal piano decaduto da tempo, con un nuovo strumento che rimetta al centro rilancio dell’economia rurale e salvaguardia idrogeologica.
Ma queste figure, viste le zone grigie e le continue ambiguità che emergono, devono essere autorevoli, fuori dalle logiche clientelari e localistiche che hanno incancrenito le Cinque Terre in questi anni, garantendo trasparenza e scelte lungimiranti. Altre soluzioni sono e saranno ennesimi pasticci di chi antepone gli interessi personalistici a quelli collettivi di un patrimonio mondiale.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Monterosso: le priorità post alluvionali sono i parcheggi?

3 febbraio 2012, by  
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Forse l’alluvione ha spazzato via anche il buon senso, tant’è che apprendiamo con sincero sgomento che le priorità di un paese in cui la popolazione non è ancora nelle proprie case sono i parcheggi!

Se il sindaco di Monterosso intende prioritaria, in una fase post-alluvionale, tale realizzazione, Rifondazione Comunista si chiede come sia possibile che non vi sia centralità su questioni assai più importanti come la messa in sicurezza delle abitazioni e l’approvvigionamento dei servizi.

Visto che a Monterosso non esiste fisicamente, bontà del sindaco Betta, un’opposizione in grado di interpellarlo, chiediamo pubblicamente come mai vi sia così urgenza di rassicurare la conclusione di un’opera che ha sventrato mezzo monte sopra il paese.

L’irresponsabilità di questa amministrazione monocolore Pdl si conclude con l’utilizzo della truffa legalizzata del Project Financing per l’altro parcheggio, di grandissima priorità anch’esso. Un’opera evidentemente inutile che il sindaco farà pagare non con le finanze pubbliche ma con le tariffe di chi lo utilizzerà. Un grande senso di pianificazione del futuro dei monterossini oppure un profondo convincimento del senatore Grillo che ha proposto il project financing come strumento per la ricostruzione, svendendo il proprio territorio per riparare ai danni di una gestione territoriale dissennata, anche grazie al contributo dell’attuale sindaco?

 

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

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